Nel 1968 George A. Romero con Night of the Living Dead diede vita ad un presagio che noi di ZOMBIE Knowledge Base conosciamo bene e stiamo aspettando da tempo. Un presagio fatto di morti che riprendono vita e annientano l'umanità con una ferocia mai vista prima. Chi disgraziatamente non muore sbranato dalla loro fame insaziabile, passa a non-vita diventato uno di loro, di fatto una nuova recluta. Con l'avvento delle console il videogioco Resident Evil ridiede nuova linfa a questo genere dando il nome di T-Virus all'agente batteriologico responsabile dell'infezione virale che portò alla distruzione Raccon City.
Finalmente anche la scienza ha iniziato ad interessarsi concretamente agli Zombie ed alle implicazioni che un'ipotetica infezione può avere sul mondo che noi conosciamo.
Dalle università di Ottawa e Carleton, un gruppo di matematici canadesi hanno sviluppato un modello matematico basandosi sull'azione di infezione virale che riporta in vita le persone decedute o che trasforma i contagiati in Zombie, privi quasi totalmente di una forma di intelligenza e mossi unicamente dall'istinto di attaccare ogni essere umano ancora in vita. Probabilmente stimolati dalla diffusione dell'influenza A/H1N1, i ricercatori hanno dato il via ad uno studio immaginando lo sviluppo che un'epidemia può avere sulla società moderna. Così il professor Robert J. Smith, in foto qui accanto, spiega:
Le analisi effettuate tengono conto delle modalità di contagio, del periodo di incubazione medio del virus sulle persone vive infettate e del tempo di azione stimato che porta la persona al decesso e poi al "risveglio" . I dati vengono poi correlati a differenti tipi e volumi di popolazione. I modelli matematici sviluppati suggeriscono che, con un tasso demografico pari a zero, l'infezione avrebbe tempi di propagazione molto rapidi. Nel caso di un tasso demografico maggiore di zero, gli stessi ricercatori ammettono che i modelli sviluppati andrebbero rivisti in quanto anche i neonati e le persone già decedute verrebbero tramutate in Zombie. A quel punto ogni tentativo quarantena sarebbe superfluo. L'azione suggerita dai ricercatori canadesi per debellare l'infezione Zombie è un tempestivo soffocamento dei primi focolai ed un controllo ferreo della popolazione al fine di scongiurare la ripresa della pandemia.
Anche se gli stessi ricercatori indicano che il loro intento era di sviluppare dei modelli matematici che rappresentino il propagarsi di un tipo di infezione non convenzionale, noi di Zombie KB non possiamo che essere d'accordo con il loro suggerimento: armiamoci di machete, fucile a pompa ed attendiamo l'arrivo delle teste marce.
[Segnalato da: Gabry e Genio del Fuoco]
[Fonti: Corriere.it e University of Ottawa Mats Dep.]
Finalmente anche la scienza ha iniziato ad interessarsi concretamente agli Zombie ed alle implicazioni che un'ipotetica infezione può avere sul mondo che noi conosciamo.
Dalle università di Ottawa e Carleton, un gruppo di matematici canadesi hanno sviluppato un modello matematico basandosi sull'azione di infezione virale che riporta in vita le persone decedute o che trasforma i contagiati in Zombie, privi quasi totalmente di una forma di intelligenza e mossi unicamente dall'istinto di attaccare ogni essere umano ancora in vita. Probabilmente stimolati dalla diffusione dell'influenza A/H1N1, i ricercatori hanno dato il via ad uno studio immaginando lo sviluppo che un'epidemia può avere sulla società moderna. Così il professor Robert J. Smith, in foto qui accanto, spiega:
"Abbiamo ricreato l'attacco degli Zombie creando un modello basato sulle nozioni biologiche immaginate nei film di genere Zombie. Una volta creato il modello osserviamo il risultato con soluzioni numeriche."La ricerca intitolata When Zombies attack!: Mathematical modelling of an outbreak of Zombie infection è liberamente scaricabile (AGGIORNAMENTO: qui un link alternativo) in formato pdf dalla pagina personale di Robert J. Smith sul sito del dipartimento di matematica statistica dell'università di Ottawa e basta una rapida occhiata per rendersi conto che non si tratta di un buffonata o di un simpatico scherzo.
Le analisi effettuate tengono conto delle modalità di contagio, del periodo di incubazione medio del virus sulle persone vive infettate e del tempo di azione stimato che porta la persona al decesso e poi al "risveglio" . I dati vengono poi correlati a differenti tipi e volumi di popolazione. I modelli matematici sviluppati suggeriscono che, con un tasso demografico pari a zero, l'infezione avrebbe tempi di propagazione molto rapidi. Nel caso di un tasso demografico maggiore di zero, gli stessi ricercatori ammettono che i modelli sviluppati andrebbero rivisti in quanto anche i neonati e le persone già decedute verrebbero tramutate in Zombie. A quel punto ogni tentativo quarantena sarebbe superfluo. L'azione suggerita dai ricercatori canadesi per debellare l'infezione Zombie è un tempestivo soffocamento dei primi focolai ed un controllo ferreo della popolazione al fine di scongiurare la ripresa della pandemia.
Anche se gli stessi ricercatori indicano che il loro intento era di sviluppare dei modelli matematici che rappresentino il propagarsi di un tipo di infezione non convenzionale, noi di Zombie KB non possiamo che essere d'accordo con il loro suggerimento: armiamoci di machete, fucile a pompa ed attendiamo l'arrivo delle teste marce.
[Segnalato da: Gabry e Genio del Fuoco]
[Fonti: Corriere.it e University of Ottawa Mats Dep.]