Dopo essermi perso la prima mondiale a causa di un problema tecnico (la responsabile sembra essere la Sony) anche il sottoscritto è finalmente riuscito a vedere al cinema l'ultima fatica di Paul W.S. Anderson. Nonostante il tanto pubblicizzato 3D, ho preferito rinunciare a questa mirabolante tecnologia e gustarmi il tanto atteso Resident Evil: Afterlive con un solo paio di occhiali. Dopo la recensione di DarkSchneider, beccatevi quella di Zombie Hunter. Ovviamente dopo il salto...
AVVERTENZA: il seguente contenuto contiene degli spoiler del film di Resident Evil: Afterlive. Se ancora dovete vedere il film ne sconsigliamo la lettura.
PARTE PRIMA
Über Alice: già dal trailer era emersa una Alice molto più potente e agile del prequel RE Extinction. Dalle quelle scene di combattimento in stile Matrix era nato quasi scontatamente il paragone con Neo.
In Resident Evil: Afterlife l'uso abbondante di queste tecniche di ripresa (slow-motion e bullet time) che immortalano i svariati cloni di Alice con i suoi poteri telepatici super distruttivi ha portato però il paragone su altro livello. In effetti dopo pochi minuti ci si rende conto che Neo è una mezza sega rispetto a Alice e il rampante giovane perderebbe anche in una partita a Briscola. Restando tra queste due pellicole il paragone più azzeccato è con l'Agente Smith (ricordate come spacca il culo a Neo in Matrix Revolution?)
Google Maps: con questo film Paul W.S. Andreson ha rivelato il suo amore per Google Maps (o Google Earth se preferite). Nei primi 15 minuti sono fin troppe le occasioni in cui si assiste a zoommate satellitari che dalla stratosfera atterrano sulle devastate strade di Tokyo e poco dopo tornano indietro a razzo. Effettivamente scrollare la terra con il mouse è sempre appagante...
Io voglio quell'elicottero: Albert Wesker è un figo e un figo non può andarsene in giro con l'elicottero della protezione civile. Quell'elicottero, che sembra l'incrocio tra un MiG-31 Firefox e un V-22 Osprey, è probabilmente uno dei mezzi più cool che abbia visto in un film e io ne voglio, anche fosse di cioccolato...
Attacco all'Umbrella: nonostante i sistemi di sicurezza ultra sofisticati i cloni di Alice sono micidiali e fortissimi, ma non immortali. In più occasioni si assiste alla morte della protagonista Milla Jovovich che però, forte dei suoi poteri e del suo arsenale, mette comunque a ferro e fuoco il quartier generale della Umbrella Corporation di Tokyo.
Come è possibile però far continuare il film con decine di Alice ancora vive? Meglio farle saltare tutte in aria, tutte tranne una. Purtroppo questa prima parte del film che avrebbe dovuto fare da collante con il prequel alla fine non lega. Non lega né con Resident Evil: Extinction né con la seconda parte del film e questo è un vero peccato visto il ben riuscito finale del prequel. Ma soprattutto non si vede l'ora di passare oltre...
PARTE SECONDA
Normal Alice: dal momento in cui Alice perde i suoi super poteri generati dal T-Virus, Alice riacquista l'umanità di un tempo. Sia inteso, la protagonista resta sempre letalmente pericolosa (fatela comunque vincere a Briscola), ma nei rapporti con i nuovi sopravvissuti è quasi affabile. Dall'improbabile atterraggio sul tetto, il film acquista una piega migliore e diventa interessante...
Dawn of the Dead: ...ma purtroppo anche lui ci è cascato. Chi ha amato/odiato il remake di Zack Snider di Dawn of the Dead, non potrà storcere il naso di fronte ai nuovi sopravvissuti che albergano nel mastodontico grattacielo circondato dagli Zombie. Troppo simili infatti a cominciare dallo sceneggiatore meschino ed opportunista, o come la bionda improvvisata cuoca e campione di nuoto...
Zombie e compagnia bella: relegati ad un ruolo di contorno gli Zombie hanno ceduto la scena alle nuove creature mutanti prese in prestito dalla controparte su consolle. Di fronte alle boccucce di rosa a quattro lingue i nostri cari Zombie sembrano quasi amichevoli. Se prendiamo poi il gigante incappucciato con il martello più grande del Giappone, a questo punto scatta un'altra partita a Briscola con i non-morti. Il mostro alto due metri e mezzo in effetti è proprio ben riuscito e lo scontro dentro le docce con Alice e Claire è probabilmente il più avvincente del film. Mi domando solo perché si sia ostinato a bussare per entrare...i cattivi non bussano, al limite escono dal pavimento come i Tremors !!!
Gettoni: ecco uno di quei dettagli trascurabili che rischiano di rovinare un film. Che ci fa Alice con dei gettoni vinti alle slot-machines? Ma sopratutto, quanti ne ha vinti? In questi film si sa che i proiettili sono infiniti e le armi non si ricaricano (al limite si buttano via perché diventate noiose) ma i suoi due fucili a canne mozze infatti vomitano gettoni a più non possono facendo più danni di una 44 Magnum...
Claire Redfield: se in quasi tutto il film Alice è sporca, sudata e un po' ammaccata, Claire al contrario è sempre splendida e in ordine. Contro il mostro con il martellone non ha potuto fare a meno di bagnarsi ma fortunatamente si è asciugata in fretta. Dopo il ritorno alla normalità di Alice, la bellissima Claire sembra quasi tenerle testa in quanto a botte e legnate, peccato solo che sia po' stupida e questo non la rende la migliore...
Arredamento: anche questa volta il Resident Evil riesce a conquistarmi dal punto di vista delle ambientazioni. Adoro le città devastate e Los Angeles, messa a ferro e fuoco, è proprio una figata. Anche gli stabilimenti high-tech della Umbrella sono sempre intriganti a partire dal quartier generale di Tokyo che purtroppo non viene valorizzato a dovere, sino alla nave container che rivela all'interno un laboratorio dal design ricercato.
COMMENTO FINALE
Purtroppo per la seconda volta Paul W.S. Andreson ha a mio avviso toppato. Sembra quasi che il buon Paul abbia deciso di alternare un film bello a uno brutto e questo quarto film è da buttare. Troppe le cose che non convincono a cominciare dalla storia che non porta nulla di nuovo e quelle poche buone idee introdotte non vengono valorizzate a sufficienza o vengono offuscate dalla solita azione da baraccone.
AVVERTENZA: il seguente contenuto contiene degli spoiler del film di Resident Evil: Afterlive. Se ancora dovete vedere il film ne sconsigliamo la lettura.
PARTE PRIMA
Über Alice: già dal trailer era emersa una Alice molto più potente e agile del prequel RE Extinction. Dalle quelle scene di combattimento in stile Matrix era nato quasi scontatamente il paragone con Neo.
In Resident Evil: Afterlife l'uso abbondante di queste tecniche di ripresa (slow-motion e bullet time) che immortalano i svariati cloni di Alice con i suoi poteri telepatici super distruttivi ha portato però il paragone su altro livello. In effetti dopo pochi minuti ci si rende conto che Neo è una mezza sega rispetto a Alice e il rampante giovane perderebbe anche in una partita a Briscola. Restando tra queste due pellicole il paragone più azzeccato è con l'Agente Smith (ricordate come spacca il culo a Neo in Matrix Revolution?)
Google Maps: con questo film Paul W.S. Andreson ha rivelato il suo amore per Google Maps (o Google Earth se preferite). Nei primi 15 minuti sono fin troppe le occasioni in cui si assiste a zoommate satellitari che dalla stratosfera atterrano sulle devastate strade di Tokyo e poco dopo tornano indietro a razzo. Effettivamente scrollare la terra con il mouse è sempre appagante...
Io voglio quell'elicottero: Albert Wesker è un figo e un figo non può andarsene in giro con l'elicottero della protezione civile. Quell'elicottero, che sembra l'incrocio tra un MiG-31 Firefox e un V-22 Osprey, è probabilmente uno dei mezzi più cool che abbia visto in un film e io ne voglio, anche fosse di cioccolato...
Attacco all'Umbrella: nonostante i sistemi di sicurezza ultra sofisticati i cloni di Alice sono micidiali e fortissimi, ma non immortali. In più occasioni si assiste alla morte della protagonista Milla Jovovich che però, forte dei suoi poteri e del suo arsenale, mette comunque a ferro e fuoco il quartier generale della Umbrella Corporation di Tokyo.
Come è possibile però far continuare il film con decine di Alice ancora vive? Meglio farle saltare tutte in aria, tutte tranne una. Purtroppo questa prima parte del film che avrebbe dovuto fare da collante con il prequel alla fine non lega. Non lega né con Resident Evil: Extinction né con la seconda parte del film e questo è un vero peccato visto il ben riuscito finale del prequel. Ma soprattutto non si vede l'ora di passare oltre...
Una scena di Hollywood in fiamme in Resident Evil: Afterlife
PARTE SECONDA
Normal Alice: dal momento in cui Alice perde i suoi super poteri generati dal T-Virus, Alice riacquista l'umanità di un tempo. Sia inteso, la protagonista resta sempre letalmente pericolosa (fatela comunque vincere a Briscola), ma nei rapporti con i nuovi sopravvissuti è quasi affabile. Dall'improbabile atterraggio sul tetto, il film acquista una piega migliore e diventa interessante...
Dawn of the Dead: ...ma purtroppo anche lui ci è cascato. Chi ha amato/odiato il remake di Zack Snider di Dawn of the Dead, non potrà storcere il naso di fronte ai nuovi sopravvissuti che albergano nel mastodontico grattacielo circondato dagli Zombie. Troppo simili infatti a cominciare dallo sceneggiatore meschino ed opportunista, o come la bionda improvvisata cuoca e campione di nuoto...
Zombie e compagnia bella: relegati ad un ruolo di contorno gli Zombie hanno ceduto la scena alle nuove creature mutanti prese in prestito dalla controparte su consolle. Di fronte alle boccucce di rosa a quattro lingue i nostri cari Zombie sembrano quasi amichevoli. Se prendiamo poi il gigante incappucciato con il martello più grande del Giappone, a questo punto scatta un'altra partita a Briscola con i non-morti. Il mostro alto due metri e mezzo in effetti è proprio ben riuscito e lo scontro dentro le docce con Alice e Claire è probabilmente il più avvincente del film. Mi domando solo perché si sia ostinato a bussare per entrare...i cattivi non bussano, al limite escono dal pavimento come i Tremors !!!
Gettoni: ecco uno di quei dettagli trascurabili che rischiano di rovinare un film. Che ci fa Alice con dei gettoni vinti alle slot-machines? Ma sopratutto, quanti ne ha vinti? In questi film si sa che i proiettili sono infiniti e le armi non si ricaricano (al limite si buttano via perché diventate noiose) ma i suoi due fucili a canne mozze infatti vomitano gettoni a più non possono facendo più danni di una 44 Magnum...
Claire Redfield: se in quasi tutto il film Alice è sporca, sudata e un po' ammaccata, Claire al contrario è sempre splendida e in ordine. Contro il mostro con il martellone non ha potuto fare a meno di bagnarsi ma fortunatamente si è asciugata in fretta. Dopo il ritorno alla normalità di Alice, la bellissima Claire sembra quasi tenerle testa in quanto a botte e legnate, peccato solo che sia po' stupida e questo non la rende la migliore...
Arredamento: anche questa volta il Resident Evil riesce a conquistarmi dal punto di vista delle ambientazioni. Adoro le città devastate e Los Angeles, messa a ferro e fuoco, è proprio una figata. Anche gli stabilimenti high-tech della Umbrella sono sempre intriganti a partire dal quartier generale di Tokyo che purtroppo non viene valorizzato a dovere, sino alla nave container che rivela all'interno un laboratorio dal design ricercato.
COMMENTO FINALE
Purtroppo per la seconda volta Paul W.S. Andreson ha a mio avviso toppato. Sembra quasi che il buon Paul abbia deciso di alternare un film bello a uno brutto e questo quarto film è da buttare. Troppe le cose che non convincono a cominciare dalla storia che non porta nulla di nuovo e quelle poche buone idee introdotte non vengono valorizzate a sufficienza o vengono offuscate dalla solita azione da baraccone.
Titolo originale: Resident Evil: Afterlife Paese: Germania, Francia, UK Anno: 2010 Regia: Paul W.S. Anderson Produttore: Constantin Film Produktion Sceneggiatura: Paul W.S. Anderson Cast principale: Milla Jovovich, Ali Larter, Shawn Roberts, Wentworth Miller, Spencer Locke, Kim Coates Durata: 89 Voto: 4/10 Classificazione Zombie: Tipologia: infetti e non-morti |