Nell’Ottobre del 2003, Image Comics pubblicò The Walking Dead, fumetto in bianco e nero ideato da Robert Kirkman e Tony Moore, riportando una serie sugli Zombie in vetta alle classifiche di vendita americane. Forse grazie proprio a questa magnifica serie che negli anni successivi il mondo del fumetto, ma anche quello del cinema e dei videogiochi, ha sfornato enormi quantità di materiale sui diversamente vivi, tra cui, Marvel Zombies, scritta dallo stesso Kirkman, ad oggi uno dei titoli più venduti della Casa delle Idee, e The Blackest Night, il tenebroso crossover scritto da Geoff Johns per la rivale DC Comics.
A partire dal 2005 in Italia la serie The Walking Dead è pubblicata da Salda Press, in volumi corposi e dal prezzo abbordabile, ed è proprio del primo numero, Giorni Perduti, che vogliamo parlavi.
Un veloce accenno alla storia: L’agente di polizia Rick Grimes, dopo essere stato ferito in una sparatoria, si risveglia in ospedale trovando la struttura completamente vuota. Uscendo dall’edificio trova solo distruzione e cadaveri, e scopre che la sua famiglia, è sparita nel nulla. Disperato decide di salire in macchina e raggiungere Atlanta, la metropoli più vicina.
Fino a qui, nulla di nuovo penserete, ed è proprio questo uno dei punti forti della storia raccontata in questo primo volume. Le premesse sono quelle classiche di un mediocre film sugli Zombie, ma Kirkman sposta la nostra attenzione su altro, analizzando quali sono le reazioni di un uomo in condizioni estreme, come si comporta, che meccanismi mentali entrano in azione, come mantiene la calma e la sua lucidità nel prendere decisioni logiche o se l’istinto di sopravvivenza prende il sopravvento. Tutto questo è perfettamente raccontato sin dai primi numeri di questa serie, permettendo anche ai meno amanti di questo genere di apprezzare quest’opera, senza però togliere il giusto spazio a scene di azione classiche di un Zombie Movie alla Romero.
Kirkman prende le classiche personalità di un survival horror e le stravolge, lasciandoci ogni tanto piacevolmente spiazzati, fino ad arrivare ad un finale per questo primo volume, degno di Lost. Venendo hai disegni di Moore, non sempre sono all’altezza del clima apocalittico della serie, ma sono comunque ottimi soprattutto nelle scene più intime dove le espressioni dei personaggi sono chiare e coinvolgenti. Ottima la scelta del bianco e nero, che contribuisce, a mantenere l’atmosfera giusta, in quasi tutte le pagine.
In conclusione vi lasciamo questo link, contenente un piccolo assaggio di questo primo volume consigliandovi ancora a gran voce di comprare questo fumetto, ottima per gli amanti del genere, eccellente per chi non smania per i non-morti.
A partire dal 2005 in Italia la serie The Walking Dead è pubblicata da Salda Press, in volumi corposi e dal prezzo abbordabile, ed è proprio del primo numero, Giorni Perduti, che vogliamo parlavi.
Un veloce accenno alla storia: L’agente di polizia Rick Grimes, dopo essere stato ferito in una sparatoria, si risveglia in ospedale trovando la struttura completamente vuota. Uscendo dall’edificio trova solo distruzione e cadaveri, e scopre che la sua famiglia, è sparita nel nulla. Disperato decide di salire in macchina e raggiungere Atlanta, la metropoli più vicina.
Fino a qui, nulla di nuovo penserete, ed è proprio questo uno dei punti forti della storia raccontata in questo primo volume. Le premesse sono quelle classiche di un mediocre film sugli Zombie, ma Kirkman sposta la nostra attenzione su altro, analizzando quali sono le reazioni di un uomo in condizioni estreme, come si comporta, che meccanismi mentali entrano in azione, come mantiene la calma e la sua lucidità nel prendere decisioni logiche o se l’istinto di sopravvivenza prende il sopravvento. Tutto questo è perfettamente raccontato sin dai primi numeri di questa serie, permettendo anche ai meno amanti di questo genere di apprezzare quest’opera, senza però togliere il giusto spazio a scene di azione classiche di un Zombie Movie alla Romero.
Kirkman prende le classiche personalità di un survival horror e le stravolge, lasciandoci ogni tanto piacevolmente spiazzati, fino ad arrivare ad un finale per questo primo volume, degno di Lost. Venendo hai disegni di Moore, non sempre sono all’altezza del clima apocalittico della serie, ma sono comunque ottimi soprattutto nelle scene più intime dove le espressioni dei personaggi sono chiare e coinvolgenti. Ottima la scelta del bianco e nero, che contribuisce, a mantenere l’atmosfera giusta, in quasi tutte le pagine.
In conclusione vi lasciamo questo link, contenente un piccolo assaggio di questo primo volume consigliandovi ancora a gran voce di comprare questo fumetto, ottima per gli amanti del genere, eccellente per chi non smania per i non-morti.