Il libro Sopravvissuti, scritto da Matteo Cortini e Leonardo Moretti, in passato è già stato recensito su ZOMBIE Knowledge Base (la prima recensione la trovate qui). Dopo aver ultimato la lettura del volume, però, non ho resistito dal dire la mia in merito a questo romanzo. Se vi interessa sapere cosa ne penso continuate nella lettura.
Sopravvissuti è ambientato nel mondo del gioco di ruolo made in Italy Sine Requie (qui trovate diverse informazioni sul prodotto) più precisamente in quella parte delle Terre Perdute che un tempo veniva chiamata Francia.
Protagonista un'eterogenea tetrade di sopravvissuti: un ex-soldato della Wehrmacht (a cui gli autori hanno affidato il compito di "narratore"), un commando britannico sfigurato (il temuto leader del gruppo), uno spagnolo odioso (in grado di vincere un ipotetico premio per il "Miglior Stronzo") ed una giovane ragazza francese (l'elemento debole, perchè ancora dotata di umanità).
Il gruppo si muove in un ambiente spettrale, il pericolo è sempre in agguato: sia esso rappresentato dai non-morti che da altri sopravvissuti. Un mondo simile muta profondamente le persone rendendole violente ed egoiste, cambiamenti necessari per sopravvivere quando ci si ritrova al livello più basso della catena alimentare. I nostri protagonisti non fanno eccezione, sono cattivi per necessità e mostrano una crudele freddezza che raramente viene raccontata (soprattutto nelle produzioni statunitensi dove sembra che gli ideali democratici del sogno americano possano sopravvivere ad un'apocalisse Zombie).
Ma se l'adattamento dei vivi colpisce profondamente il lettore, la resistenza dei non-morti contribuisce a terrorizzare chi si trova a sfogliare il volume! Siamo di fronte a Zombie che, per certi versi, ricordano quelli de Il ritorno dei morti viventi: non c'è colpo in testa che tenga, continuano a muoversi e ad essere letali anche in seguito a decapitazione (non percepiscono i vivi usando i sensi umani)... farli a pezzi è l'unica soluzione di salvezza, ma anche in superiorità numerica la cosa non è facile (mi chiedo come sia possibile che nel mondo di Sine Requie vi siano ancora dei sopravvissuti!!). Come se non bastasse non esiste un'unica tipologia di Zombie: vi sono le innocue Larve, i lenti Simplex ed i veloci Ferox, le Belve che uniscono alla velocità degli stupidi Ferox una sorta di intelligenza animale... ed altro che non dico per non spoilerare nulla.
Il romanzo gioca molto sul possibile pericolo dovuto ad un qualsiasi tipo di incontro e, forse, la lettura appassiona proprio perchè non è un continuo apparire di Zombie: soffriamo per il pericolo che questi rappresentano in ogni momento e, come i protagonisti, temiamo di incontrarli durante i turni di sentinella o nelle costanti esplorazioni necessarie nella vita nomade dei sopravvissuti.
Giudizio finale: un libro meraviglioso che non può mancare nella vostra collezione!! Un prodotto eccellente ed innovativo che spicca su una marea di produzioni mediocri tese a sfruttare la dilagante Zombie-mania. Mi auguro solo che un eventuale seguito, le premesse per vederlo ci sono, sappia essere all'altezza di questo volume.
Sopravvissuti è ambientato nel mondo del gioco di ruolo made in Italy Sine Requie (qui trovate diverse informazioni sul prodotto) più precisamente in quella parte delle Terre Perdute che un tempo veniva chiamata Francia.
Protagonista un'eterogenea tetrade di sopravvissuti: un ex-soldato della Wehrmacht (a cui gli autori hanno affidato il compito di "narratore"), un commando britannico sfigurato (il temuto leader del gruppo), uno spagnolo odioso (in grado di vincere un ipotetico premio per il "Miglior Stronzo") ed una giovane ragazza francese (l'elemento debole, perchè ancora dotata di umanità).
Il gruppo si muove in un ambiente spettrale, il pericolo è sempre in agguato: sia esso rappresentato dai non-morti che da altri sopravvissuti. Un mondo simile muta profondamente le persone rendendole violente ed egoiste, cambiamenti necessari per sopravvivere quando ci si ritrova al livello più basso della catena alimentare. I nostri protagonisti non fanno eccezione, sono cattivi per necessità e mostrano una crudele freddezza che raramente viene raccontata (soprattutto nelle produzioni statunitensi dove sembra che gli ideali democratici del sogno americano possano sopravvivere ad un'apocalisse Zombie).
Un'immagine tratta da Sine Requie
Ma se l'adattamento dei vivi colpisce profondamente il lettore, la resistenza dei non-morti contribuisce a terrorizzare chi si trova a sfogliare il volume! Siamo di fronte a Zombie che, per certi versi, ricordano quelli de Il ritorno dei morti viventi: non c'è colpo in testa che tenga, continuano a muoversi e ad essere letali anche in seguito a decapitazione (non percepiscono i vivi usando i sensi umani)... farli a pezzi è l'unica soluzione di salvezza, ma anche in superiorità numerica la cosa non è facile (mi chiedo come sia possibile che nel mondo di Sine Requie vi siano ancora dei sopravvissuti!!). Come se non bastasse non esiste un'unica tipologia di Zombie: vi sono le innocue Larve, i lenti Simplex ed i veloci Ferox, le Belve che uniscono alla velocità degli stupidi Ferox una sorta di intelligenza animale... ed altro che non dico per non spoilerare nulla.
Il romanzo gioca molto sul possibile pericolo dovuto ad un qualsiasi tipo di incontro e, forse, la lettura appassiona proprio perchè non è un continuo apparire di Zombie: soffriamo per il pericolo che questi rappresentano in ogni momento e, come i protagonisti, temiamo di incontrarli durante i turni di sentinella o nelle costanti esplorazioni necessarie nella vita nomade dei sopravvissuti.
Giudizio finale: un libro meraviglioso che non può mancare nella vostra collezione!! Un prodotto eccellente ed innovativo che spicca su una marea di produzioni mediocri tese a sfruttare la dilagante Zombie-mania. Mi auguro solo che un eventuale seguito, le premesse per vederlo ci sono, sappia essere all'altezza di questo volume.