Barcamenandomi tra i libri della biblioteca alla ricerca di qualcosa che mi distraesse dalla noiosissima sociologia mi sono imbattuta in un piccolo tesoro di carta che mi ha decisamente rallegrato la giornata, fin dal titolo stesso: “Il Libro dei Morti Viventi”. Il libro non è certo di pubblicazione recente (anno 1989) ma certe cose, si sa, sono senza tempo e non è mai troppo tardi per scoprirle. I dettagli dopo il salto..
Un gruppo di scrittori, famosi e meno famosi, da Stephen King a Ramsey Campbell, si sono riuniti con l’intento di creare una raccolta di storie brevi accomunate dallo stesso argomento: gli Zombie. Tanti, tanti Zombie. I racconti, 16 in totale, avendo autori diversi, affrontano il tema della morte che cammina reinterpretandolo nelle maniere più disparate. Se qualcuna di queste rivisitazioni fa un po’ storcere il naso, altre si rivelano essere delle vere e proprie perle. Come ad esempio Scelte di Glen Vasey, che riprende una storia ormai diventata luogo comune trattandola in maniera così profonda e naturale da sembrare nuova. L’autore infatti narra le vicende di un ragazzo che da solo cerca di sopravvivere a quella che appare essere la fine del mondo, tentando di non diventare il pasto di nessuno. La solitudine sembra condurlo alla follia finché non inizia a scrivere un diario pensando che così, in caso morisse, qualcuno potrebbe trovarlo e sapere che anche lui c’era e che non si è arreso fino all’ultimo. Questo gli dà nuova speranza e la forza di non lasciarsi andare anche se ormai sembra non esserci più ragione di vivere.
Altri racconti sono decisamente sopra le righe, la maggior parte nel senso buono del termine, come Fioritura di Chan McConnell in cui si racconta di una serata di passione sado-maso finita decisamente male (o decisamente bene a seconda dei punti di vista), o come Mangiami di Robert McCammon ambientato in un mondo ormai completamente in mano agli Zombie che, non avendo più nulla a cui dare la caccia, devono trovare modi alternativi per passare il tempo prima della totale decomposizione. Altra chicca è la partecipazione di George A. Romero che ha scritto la prefazione all’opera, in cui si compiace per la partecipazione di tanti scrittori pronti a dedicare il loro tempo alla causa non-morta.
Un gruppo di scrittori, famosi e meno famosi, da Stephen King a Ramsey Campbell, si sono riuniti con l’intento di creare una raccolta di storie brevi accomunate dallo stesso argomento: gli Zombie. Tanti, tanti Zombie. I racconti, 16 in totale, avendo autori diversi, affrontano il tema della morte che cammina reinterpretandolo nelle maniere più disparate. Se qualcuna di queste rivisitazioni fa un po’ storcere il naso, altre si rivelano essere delle vere e proprie perle. Come ad esempio Scelte di Glen Vasey, che riprende una storia ormai diventata luogo comune trattandola in maniera così profonda e naturale da sembrare nuova. L’autore infatti narra le vicende di un ragazzo che da solo cerca di sopravvivere a quella che appare essere la fine del mondo, tentando di non diventare il pasto di nessuno. La solitudine sembra condurlo alla follia finché non inizia a scrivere un diario pensando che così, in caso morisse, qualcuno potrebbe trovarlo e sapere che anche lui c’era e che non si è arreso fino all’ultimo. Questo gli dà nuova speranza e la forza di non lasciarsi andare anche se ormai sembra non esserci più ragione di vivere.
Altri racconti sono decisamente sopra le righe, la maggior parte nel senso buono del termine, come Fioritura di Chan McConnell in cui si racconta di una serata di passione sado-maso finita decisamente male (o decisamente bene a seconda dei punti di vista), o come Mangiami di Robert McCammon ambientato in un mondo ormai completamente in mano agli Zombie che, non avendo più nulla a cui dare la caccia, devono trovare modi alternativi per passare il tempo prima della totale decomposizione. Altra chicca è la partecipazione di George A. Romero che ha scritto la prefazione all’opera, in cui si compiace per la partecipazione di tanti scrittori pronti a dedicare il loro tempo alla causa non-morta.