Il nostro percorso per realizzare un piano di emergenza sul rischio Zombie Outbreak è iniziato, pensavate che fosse un percorso facile? Sopravvivere e con il cervello sano non è scontato.
In un piano, per definire procedure realistiche e applicabili, è necessaria come prima cosa la conoscenza delle risorse disponibili e la capacità di utilizzare gli strumenti per acquisire e condividere le informazioni raccolte sul territorio. Beh! Il cervello è fatto per alimentare gli Zombie o per imparare cose nuove?
Correte a leggere dopo l'immagine prima che sia troppo tardi...
Sono felice di vedere che sopravvivere è ancora tra le vostre priorità, quindi non perdiamo tempo e iniziamo immediatamente questo breve compendio sugli strumenti per la pianificazione. Prima di darvi qualche velocissima indicazione sui dati da acquisire vi presento, senza alcuna presunzione di completezza, due strumenti rigorosamente open source per la gestione dei dati terrioriali.
Quantum GIS (qgis): un software GIS (Sistema Informativo Geografico), con il quale si possono caricare cartografie o ortofotocarte (dati raster), grafici stradali o poligoni di edifici (dati vettoriali), associare a ciscuno di essi specifiche informazioni e dati spaziali (coordinate di geolocalizzazione) ed effettuare una numerosa serie di operazioni e analisi dei dati.
QGIS ci permettere non soltanto di realizzare cartografie tematiche ma di effettuare operazioni geospaziali utilissime per il rischio Zombie. Alcuni esempi possono essere la possibilità di definire un perimetro di sicurezza attorno al nostro rifugio in relazione alla velocità di uno Zombie (operazione di buffering) o l'individuazione delle strutture, delle strade o altre risorse situate entro i 500 mt lineari da aree cimitariali (buffering associato ad un clip).
Purtroppo questo software ha, di contro, il grave difetto di non offrire i dati di base se non vengono caricati dall'operatore. Quanto rappresentato in figura 2 è stato acquisito o realizzato e poi caricato su ArcGis 10 (software gis a pago) per la predisposizione della tavola del rischio idrogeologico di un Comune.
Google maps: strumento sicuramente molto molto più intuitivo ma altrettanto utile per il nostro nobile scopo, salvarel'umanità il nostro cervello dall'Orda di Zombie. Google, oltre alla semplicità d'uso, ha dalla sua parte l'ampia possibilità di condivisione attraverso il web, la cartografia di base (grafo stradale, foto satellitari) già disponibile anche se non aggiornatissima e l'utile applicativo street view; attenzione però, siamo sicuri che la rete continuerà a funzionare anche durante l'apocalisse Zombie? Intanto noi lo utlizziamo per pianificare, poi troveremo altre soluzioni... come sempre del resto.
Qua sotto potete osservare due differenti applicazioni di Google maps:
la prima è un esempio dei dati territoriali che si riveleranno utilissimi alla pianificazione della risposta alla primissima fase di resistenza allo Zombie Outbreak, ma anche alla definizione di una strategia di sopravvivenza più a lungo termine.
La seconda è la dimostrazione dell'effettivo utilizzo pratico dello strumento, si tratta infatti delle aree di protezione civile e dei centri di coordinamento inseriti nel piano ufficiale del Comune di Bevagna (PG), i dati sono stati in questo modo messi a disposizione della popolazione.
Non voglio dilungarmi ulteriormente su google maps in considerazione della guida accurata di cui è dotato, se ci fossero comunque dubbi o richieste Zombie KB non si tirerà certo indietro per rispondere prontamente. Mi pare invece molto utile, anche se riprenderemo questo argomento nei prossimi appuntamenti, fare una riflessione sulla tipologia dei dati e sulle informazioni che essi devono contenere.
Queste informazioni rappresentano le nostre risorse al momento dell'eventuale accadimento critico, l'orda di Zombie affamati, nel nostro specifico caso, e pertanto è fondamentale fare una scelta molto oculata della tipologia di dati da acquisire.
Premesso che conoscere perfettamente il territorio è necessario, andiamo a definire una prima lista di informazioni che intendiamo utilizzare per la realizzazione del nostro piano:
Chi di voi fosse interessato a collaborare nella realizzazione della prima mappa Italiana, forse anche mondiale, per la risposta al rischio Zombie potrà farlo tra brevissimo tempo sul nostro gruppo su Facebook.
La pianificazione e cominciata, accorrete numerosi, la mappa non è altro che il primo passo per la redazione cooperativa del primo piano di emergenza nel campo della sopravvivenza all'apocalisse Zombie, seguiranno numerose altre iniziative e vi possiamo assicurare che la cosa non finirà qui.
In un piano, per definire procedure realistiche e applicabili, è necessaria come prima cosa la conoscenza delle risorse disponibili e la capacità di utilizzare gli strumenti per acquisire e condividere le informazioni raccolte sul territorio. Beh! Il cervello è fatto per alimentare gli Zombie o per imparare cose nuove?
Correte a leggere dopo l'immagine prima che sia troppo tardi...
Impara a pianificare, usa la mappa e fai presto! (figura 1)
Sono felice di vedere che sopravvivere è ancora tra le vostre priorità, quindi non perdiamo tempo e iniziamo immediatamente questo breve compendio sugli strumenti per la pianificazione. Prima di darvi qualche velocissima indicazione sui dati da acquisire vi presento, senza alcuna presunzione di completezza, due strumenti rigorosamente open source per la gestione dei dati terrioriali.
Quantum GIS (qgis): un software GIS (Sistema Informativo Geografico), con il quale si possono caricare cartografie o ortofotocarte (dati raster), grafici stradali o poligoni di edifici (dati vettoriali), associare a ciscuno di essi specifiche informazioni e dati spaziali (coordinate di geolocalizzazione) ed effettuare una numerosa serie di operazioni e analisi dei dati.
Particolare della tavola sul rischio idrogeologico (figura 2)
QGIS ci permettere non soltanto di realizzare cartografie tematiche ma di effettuare operazioni geospaziali utilissime per il rischio Zombie. Alcuni esempi possono essere la possibilità di definire un perimetro di sicurezza attorno al nostro rifugio in relazione alla velocità di uno Zombie (operazione di buffering) o l'individuazione delle strutture, delle strade o altre risorse situate entro i 500 mt lineari da aree cimitariali (buffering associato ad un clip).
Purtroppo questo software ha, di contro, il grave difetto di non offrire i dati di base se non vengono caricati dall'operatore. Quanto rappresentato in figura 2 è stato acquisito o realizzato e poi caricato su ArcGis 10 (software gis a pago) per la predisposizione della tavola del rischio idrogeologico di un Comune.
Google maps: strumento sicuramente molto molto più intuitivo ma altrettanto utile per il nostro nobile scopo, salvare
Qua sotto potete osservare due differenti applicazioni di Google maps:
la prima è un esempio dei dati territoriali che si riveleranno utilissimi alla pianificazione della risposta alla primissima fase di resistenza allo Zombie Outbreak, ma anche alla definizione di una strategia di sopravvivenza più a lungo termine.
La seconda è la dimostrazione dell'effettivo utilizzo pratico dello strumento, si tratta infatti delle aree di protezione civile e dei centri di coordinamento inseriti nel piano ufficiale del Comune di Bevagna (PG), i dati sono stati in questo modo messi a disposizione della popolazione.
Visualizza la mappa del rischio Zombie in dimensioni maggiori
Visualizza Piano comunale di protezione civile in dimensioni maggiori
Non voglio dilungarmi ulteriormente su google maps in considerazione della guida accurata di cui è dotato, se ci fossero comunque dubbi o richieste Zombie KB non si tirerà certo indietro per rispondere prontamente. Mi pare invece molto utile, anche se riprenderemo questo argomento nei prossimi appuntamenti, fare una riflessione sulla tipologia dei dati e sulle informazioni che essi devono contenere.
Queste informazioni rappresentano le nostre risorse al momento dell'eventuale accadimento critico, l'orda di Zombie affamati, nel nostro specifico caso, e pertanto è fondamentale fare una scelta molto oculata della tipologia di dati da acquisire.
Premesso che conoscere perfettamente il territorio è necessario, andiamo a definire una prima lista di informazioni che intendiamo utilizzare per la realizzazione del nostro piano:
- Centri commerciali, informazioni aggiuntive: presenza di alimentari, farmaci, abbigliamento (anche se sono semplici supermercati vanno benissimo lo stesso basta che non siano situati nei piani interrati);
- Farmacie, informazioni aggiuntive: specificare se trattasi di farmacia, parafarmacia o vendita di articoli sanitari e ortopedici;
- Centri per la vendita di prodotti per il fai da te, attrezzi, legname (es. Brico... tenete presente che troverete la leggendaria moto-sega...Zombie, qui quella di Hello Kitty, per altro meravigliosa);
- Distributori di carburante e depositi di gas;
- Officine meccaniche, elettrauto, gommisti;
- Vendita all'ingrosso di prodotti per l'edilizia e i cantieri;
- Armerie (prodotti per caccia e pesca);
- Ospedali (serviranno sicuramente ma... attenti agli Zombie);
- Aree cimiteriali (non vi è niente di certo ma nel dubbio meglio stare a distanza);
- Strutture dentro le quali organizzare una resistenza (queste saranno oggetto di studio nel capitolo "aree", anche attraverso apposite schede. Intanto daiamoci una prima occhiata).
Chi di voi fosse interessato a collaborare nella realizzazione della prima mappa Italiana, forse anche mondiale, per la risposta al rischio Zombie potrà farlo tra brevissimo tempo sul nostro gruppo su Facebook.
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La pianificazione e cominciata, accorrete numerosi, la mappa non è altro che il primo passo per la redazione cooperativa del primo piano di emergenza nel campo della sopravvivenza all'apocalisse Zombie, seguiranno numerose altre iniziative e vi possiamo assicurare che la cosa non finirà qui.