Siamo nel 1932 quando un noto cattivo cinematografico, Bela "Dracula" Lugosi (nella locandina), interpreta il ruolo del malvagio sfruttatore di Zombie (tra i quali compare per la prima volta un'avvenente donna bianca). Gli Zombie dell'epoca erano quelli della tradizione Haitiana, al 1968 mancavano ancora 36 anni.
Poi arrivò Lui, George Andrew Romero, senza il quale molto probabilmente non saremmo qui, è stato Lui il primo a mostrarci i centri commerciali sotto una nuova luce, quella di rifugio dall'orda non morta.
Nel nostro percorso di pianificazione per il Rischio Zombie Outbreak, non poteva mancare un tributo a G. A. Romero. Direttamente da Dawn of the dead del 1978:
Per provare a sopravvivere, seguiteci dopo il salto...
Come vi avevamo promesso nel precedente appuntamento, affrontiamo oggi un case study sulla fattibilità della trasformazione di un centro commerciale in area di accoglienza per il rischio Zombie Outbreak. Iniziamo presentandovi i parametri che abbiamo preso in considerazione, partendo dalle necessità imposte dallo scenario emergenziale di riferimento (scaricare la scheda dello scenario in pdf).
Indipendentemente dalle dimensioni della struttura che intendete eleggere a vostra dimora temporanea, dovrete necessariamente effettuare una serie di valutazioni: ubicazione, semplicità di accesso, difendibilità e metodi per lasciare il luogo (vi ricordiamo ancora una volta che scegliere un'area sicura, mentre si è inseguiti da svariati Zombie non è cosa semplice, cercate di farlo prima dell'apocalisse, attraverso il vostro piano d'emergenza).
Prima fase: per valutare il contesto territoriale si dovrà, come prima cosa, verificare l'ubicazione del centro commerciale (punto giallo) con riferimento alla viabilità di accesso (linee blu) e alla distanza dal centro abitato (rosso in trasparenza). Nel nostro caso la posizione non è affatto favorevole, ci troviamo immediatamente a ridosso del centro abitato e in una zona pericolosamente vicina all'Ospedale (perimetro segnato in rosso).
Le vie di fuga, seguono 4 direttrici:
Seconda fase: si procederà all'analisi dettagliata del centro commerciale individuando i punti di agevole accesso alla struttura, la resistenza degli ingressi, gli interventi attuabili per rendere il luogo più sicuro e la strategia migliore per abbandonarlo quando sarà il momento.
In figura 2 è schematizzato il nostro piccolo centro commerciale con indicati i punti chiave, ovvero quelle parti della struttura su cui abbiamo concentrato la nostra attenzione in chiave "Zombie Risk". Vediamoli adesso nel dettaglio.
Punti 1 e 3: sono scale esterne di accesso al secondo livello. Il vano scale, racchiuso in una struttura in calcestruzzo, è accessibile attraverso porte in metallo con serrature di sicurezza (nel punto 3 è presente anche una grata metallica perimetrale). Questi accessi di servizio sono praticamente sempre chiusi, conducono su di un ballatoio separato dal centro commerciale da un ulteriore porta metallica. (liv. sicurezza 4/5)
Punti 2 e 5: sono gli ingressi principali, costituiti da bussole con due differenti ordini di porte a vetri. Le prime si aprono dall'interno verso l'esterno, mentre quelle più interne sono a scorrimento laterale. Questi punti rappresentano la parte più debole di tutto il complesso. Anche considerando le saracinesche metalliche presenti (linea azzurra in fig. 02 e dettaglio fig. 05), il livello di sicurezza è troppo scarso e richiede un intervento di rinforzo. (es. parcheggiare mezzi davanti agli accessi, riempire le bussola con scaffali e altri oggetti ingombranti che impediscano l'accesso... e attenti a non fare troppo rumore, gli Zombie sono sempre in ascolto). (liv. sicurezza 2.2/5)
Le saracinesche metalliche, di cui abbiamo accennato, sono situate in 4 punti: subito a ridosso delle due bussole di ingresso, tra il corridoio centrale e la zona supermarket (zone bianca e rossa in fig. 02) e, non segnata nello schema, all'ingresso di un bar subito a sinistra del punto 5 (inizio zona viola, fig. 02). Il bar sopra menzionato deve essere considerato un punto debole, la sua parete esterna è costituita da vetrate, alle quali sono addossati degli scaffali. Questa non è certo una condizione di massima sicurezza, quindi niente rumori molesti e controllate bene la saracinesca.
Punto 4: è la zona di carico, da essa si accede al supermercato. Le porte esterne sono tutte metalliche con serrature di sicurezza, le finestre sopra la tettoia hanno vetri antisfondamento e grate metalliche. L'unica nota va fatta sul piazzale, ad un primo superficiale sguardo sembrerebbe ben recintato e sicuro, ma osservando più attentamente si nota che un intero lato è protetto soltanto da una bassa siepe. In conclusione, a meno che non decidiate di farvi una partita a calcetto in cortile, le porte vi garantiranno una sicurezza sufficientemente alta. (liv. sicurezza 4.5/5)
Come ultimi argomenti abbiamo voluto riservarvi i più spinosi, l'ingresso e la fuga. Come premessa, elenchiamo una serie di punti sui quali sarebbe molto importante riflettere prima di gettarsi all'interno di un centro commerciale, magari inseguiti da un orda barcollante.
Accesso. Abbiamo ritenuto di dover trattare questo argomento assieme alla fuga. L'ipotesi è quella di dover lasciare il centro commerciale con la stessa macchina con la quale siamo arrivati.
Allarme. Individuare e bloccare il sistema non è pensabile (anche in considerazione della presenza di numerosi Zombie vaganti), quindi speriamo si stanchi la sirena prima di aver radunato un'orda ingestibile.
Energia. Dove trovare gli interruttori generali non ci preoccupa moltissimo, solitamente nei centri commerciali si vendono torce elettriche e inoltre, con lo "Zombie alle porte", perde di significato anche il funzionamento del bancomat...
Fuga. Con una sola vettura è complicato lasciare indenni il centro commerciale. Abbiamo comunque provato a ipotizzare una soluzione considerando, molto ottimisticamente, che in zona non sia ancora presente un numero elevato di Zombie:
Questo articolo, considerato il vastissimo panorama in materia di centri commerciali, dovrà essere utilizzato come traccia metodologica per affrontare la valutazione, da un ottica Zombie's fan, anche di altre strutture.
Per concludere, sconsigliamo caldamente l'utilizzo del complesso analizzato in questo case study: potrebbe essere un errore da pagare a cari morsi.
Poi arrivò Lui, George Andrew Romero, senza il quale molto probabilmente non saremmo qui, è stato Lui il primo a mostrarci i centri commerciali sotto una nuova luce, quella di rifugio dall'orda non morta.
Nel nostro percorso di pianificazione per il Rischio Zombie Outbreak, non poteva mancare un tributo a G. A. Romero. Direttamente da Dawn of the dead del 1978:
da centro commerciale ad area d'accoglienza,
una trasformazione possibile.
una trasformazione possibile.
Per provare a sopravvivere, seguiteci dopo il salto...
Il Maestro G. A. Romero (sullo sfondo il remake di Dawn of the dead)
Come vi avevamo promesso nel precedente appuntamento, affrontiamo oggi un case study sulla fattibilità della trasformazione di un centro commerciale in area di accoglienza per il rischio Zombie Outbreak. Iniziamo presentandovi i parametri che abbiamo preso in considerazione, partendo dalle necessità imposte dallo scenario emergenziale di riferimento (scaricare la scheda dello scenario in pdf).
Indipendentemente dalle dimensioni della struttura che intendete eleggere a vostra dimora temporanea, dovrete necessariamente effettuare una serie di valutazioni: ubicazione, semplicità di accesso, difendibilità e metodi per lasciare il luogo (vi ricordiamo ancora una volta che scegliere un'area sicura, mentre si è inseguiti da svariati Zombie non è cosa semplice, cercate di farlo prima dell'apocalisse, attraverso il vostro piano d'emergenza).
(fig. 01) Carta del territorio intorno al centro commerciale
Prima fase: per valutare il contesto territoriale si dovrà, come prima cosa, verificare l'ubicazione del centro commerciale (punto giallo) con riferimento alla viabilità di accesso (linee blu) e alla distanza dal centro abitato (rosso in trasparenza). Nel nostro caso la posizione non è affatto favorevole, ci troviamo immediatamente a ridosso del centro abitato e in una zona pericolosamente vicina all'Ospedale (perimetro segnato in rosso).
Le vie di fuga, seguono 4 direttrici:
- Sud: passando subito davanti all'ospedale ci porta in pieno centro prima di raggiungere una 4 corsie (vivamente sconsigliata, quasi sicuramente si troveranno strade interrotte nel centro, con notevole presenza di Zombie).
- Ovest: passando subito davanti all'ospedale, si dirige verso un vicino Comune, attraversando alcuni piccoli centri abitati, poi prosegue per strade secondarie (può essere un'opzione soltanto se si conoscono bene le strade interne, altrimenti potrebbe rivelarsi una trappola).
- Est: la più diretta per l'ingresso in superstrada, passa subito a ridosso delle prime case del centro abitato (sconsigliata per i molto probabili blocchi causati dalle auto che hanno tentato di allontanarsi dalla città).
- Nord: passa all'interno della zona industriale e commerciale (viola chiaro in trasparenza), per poi raggiungere una viabilità che evita i centri abitati e si dirige a nord costeggiando la superstrada (itinerario consigliato, evita i centri abitati e le strade più trafficate, ma allo stesso tempo vi consente di entrare in superstrada quando lo riterrete sicuro).
Seconda fase: si procederà all'analisi dettagliata del centro commerciale individuando i punti di agevole accesso alla struttura, la resistenza degli ingressi, gli interventi attuabili per rendere il luogo più sicuro e la strategia migliore per abbandonarlo quando sarà il momento.
(fig. 02) Mappa schematica del piccolo centro commerciale preso a esempio
In figura 2 è schematizzato il nostro piccolo centro commerciale con indicati i punti chiave, ovvero quelle parti della struttura su cui abbiamo concentrato la nostra attenzione in chiave "Zombie Risk". Vediamoli adesso nel dettaglio.
Punti 1 e 3: sono scale esterne di accesso al secondo livello. Il vano scale, racchiuso in una struttura in calcestruzzo, è accessibile attraverso porte in metallo con serrature di sicurezza (nel punto 3 è presente anche una grata metallica perimetrale). Questi accessi di servizio sono praticamente sempre chiusi, conducono su di un ballatoio separato dal centro commerciale da un ulteriore porta metallica. (liv. sicurezza 4/5)
(fig. 03) Accessi esterni al livello superiore (punti 1 e 3)
Punti 2 e 5: sono gli ingressi principali, costituiti da bussole con due differenti ordini di porte a vetri. Le prime si aprono dall'interno verso l'esterno, mentre quelle più interne sono a scorrimento laterale. Questi punti rappresentano la parte più debole di tutto il complesso. Anche considerando le saracinesche metalliche presenti (linea azzurra in fig. 02 e dettaglio fig. 05), il livello di sicurezza è troppo scarso e richiede un intervento di rinforzo. (es. parcheggiare mezzi davanti agli accessi, riempire le bussola con scaffali e altri oggetti ingombranti che impediscano l'accesso... e attenti a non fare troppo rumore, gli Zombie sono sempre in ascolto). (liv. sicurezza 2.2/5)
(fig. 04) Bussole di ingresso (punti 2 e 5)
Le saracinesche metalliche, di cui abbiamo accennato, sono situate in 4 punti: subito a ridosso delle due bussole di ingresso, tra il corridoio centrale e la zona supermarket (zone bianca e rossa in fig. 02) e, non segnata nello schema, all'ingresso di un bar subito a sinistra del punto 5 (inizio zona viola, fig. 02). Il bar sopra menzionato deve essere considerato un punto debole, la sua parete esterna è costituita da vetrate, alle quali sono addossati degli scaffali. Questa non è certo una condizione di massima sicurezza, quindi niente rumori molesti e controllate bene la saracinesca.
(fig. 05) Saracinesche agli accessi rispettivamente di bussole e supermercato
Punto 4: è la zona di carico, da essa si accede al supermercato. Le porte esterne sono tutte metalliche con serrature di sicurezza, le finestre sopra la tettoia hanno vetri antisfondamento e grate metalliche. L'unica nota va fatta sul piazzale, ad un primo superficiale sguardo sembrerebbe ben recintato e sicuro, ma osservando più attentamente si nota che un intero lato è protetto soltanto da una bassa siepe. In conclusione, a meno che non decidiate di farvi una partita a calcetto in cortile, le porte vi garantiranno una sicurezza sufficientemente alta. (liv. sicurezza 4.5/5)
(fig. 06) La zona di scarico sul retro del supermercato (punto 4)
Come ultimi argomenti abbiamo voluto riservarvi i più spinosi, l'ingresso e la fuga. Come premessa, elenchiamo una serie di punti sui quali sarebbe molto importante riflettere prima di gettarsi all'interno di un centro commerciale, magari inseguiti da un orda barcollante.
- In caso di Zombie Outbreak troverete i centri commerciali chiusi (chi di voi andrebbe a lavorare rischiando di essere mangiato da uno Zombie?), già occupati da un gruppo di survivors (stando ai film, saranno sicuramente ostili) o devastati da una razzia (quindi inutilizzabili).
- Se entrate sfondando una porta a vetri, dalla stessa porta entreranno gli Zombie. Barricare una vetrata (3 metri per 2) non è un lavoro semplicissimo.
- Black out a parte, se trovate un ingresso alternativo suonerà l'allarme (solitamente utilizzato dai cacciatori di Zombie come richiamo). Ecco che le vostre speranze di fare rifornimento senza essere notati sono definitivamente svanite.
- Dopo essere entrati in un centro commerciale, quanti di voi individuerebbero gli interruttori generali con la stessa facilità dei nostri eroi cinematografici?
Accesso. Abbiamo ritenuto di dover trattare questo argomento assieme alla fuga. L'ipotesi è quella di dover lasciare il centro commerciale con la stessa macchina con la quale siamo arrivati.
Allarme. Individuare e bloccare il sistema non è pensabile (anche in considerazione della presenza di numerosi Zombie vaganti), quindi speriamo si stanchi la sirena prima di aver radunato un'orda ingestibile.
Energia. Dove trovare gli interruttori generali non ci preoccupa moltissimo, solitamente nei centri commerciali si vendono torce elettriche e inoltre, con lo "Zombie alle porte", perde di significato anche il funzionamento del bancomat...
(fig. 07) Ipotesi per procedura di accesso e fuga dalla struttura
Fuga. Con una sola vettura è complicato lasciare indenni il centro commerciale. Abbiamo comunque provato a ipotizzare una soluzione considerando, molto ottimisticamente, che in zona non sia ancora presente un numero elevato di Zombie:
- Livello di rischio dell'azione: medio - elevato.
- Procedura di accesso (in verde, fig. 7 - 8): parcheggiare nel punto indicato nell'immagine (fig. 07), attraversare il cancello e, passando sul retro del centro commerciale (fig. 02, punto 4), raggiungere la grata perimetrale delle scale esterne (fig. 02, punto 3 e dettaglio in fig. 08), arrampicarsi fino al ballatoio e da li guadagnare il tetto. A questo punto per entrare conviene scendere sul secondo ballatoio (fig. 02, punto 1) e rompere la finestra senza grata. (attenzione se non avete un martello dietro dovrete sperare e improvvisare)
- Procedura di uscita: se avrete parcheggiato bene l'auto (di traverso per chiudere l'accesso agli Zombie), potrete sperare di uscire dalla porta in metallo e allontanarvi nella direzione indicata (fig. 07)
(fig. 08) Grata perimetrale e percorso di accesso (punto 3)
Questo articolo, considerato il vastissimo panorama in materia di centri commerciali, dovrà essere utilizzato come traccia metodologica per affrontare la valutazione, da un ottica Zombie's fan, anche di altre strutture.
Per concludere, sconsigliamo caldamente l'utilizzo del complesso analizzato in questo case study: potrebbe essere un errore da pagare a cari morsi.