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9 luglio 2011

Rot&Ruin: intervista all'autore

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Se vi ricordate qualche tempo fa vi avevamo informati a riguardo dell'uscita del volume, primo di una tetralogia, Rot&Ruin per l'editrice Delos Books. Ora vi presentiamo un'intervista all'autore a cura di Francesco Spagnuolo (co-curatore della collana Odissea Zombie) che gentilmente ci ha concesso di pubblicare il resoconto del suo scambio di battute con Jonathan Maberry.


Il volantino di pres4entazione di Rot&Ruin

Prima di lasciarvi all'intervista vi presentiamo la scheda ufficiale del volume:

Rot&Ruin
Editore: Delos Books
Collana: Odissea Zombie n°1
Pag. 368
Prezzo: 15,90 Euro (30% di sconto sul DelosStore)

Nell’America post-apocalittica dove Benny Imura vive, si è costretti a scegliere un lavoro al compimento dei quindici anni. E per Benny questo significa seguire il business di famiglia: dare la caccia agli zombie. Un lavoro da falliti e noioso, soprattutto se al seguito di un perdente come Tom Imura, l’odiato fratellastro. Ma il mondo non è morto di noia. E’ solo cambiato. Là, nel regno di Ruin, leggi non scritte sopravvivono alla Prima Notte. Qualcosa del vecchio mondo è rimasto. Qualcosa di mostruoso. Ma anche qualcosa di affascinante. Poiché ROT&RUIN non è un deserto senza vita. Ma l’essenza della vita stessa…
Nell'attesa di una nostra recensione del volume cediamo la parola all'autore:

Ciao Jonathan. Da pochi giorni sei approdato in Italia con Rot&Ruin, e tra qualche ora saprai i risultati finali al Bram Stoker Award. Come hai vissuto questa settimana?
Questo è il momento più bello della mia carriera (almeno fino a ora!). Rot&Ruin è il mio primo romanzo per un pubblico di giovani lettori; negli U.S.A., e in altre parti del mondo, l'accoglienza è stata talmente calda e affettuosa che mi sento in cima al mondo. Ha già vinto numerosi premi ed è nominato, oltre al Bram Stoker Award, anche all’American Library Association, e al Pennsylvania Young Readers Choice Award. Vinca o perda, è un vero onore per me essere in nomination con altrettanti grandi autori e romanzi.
Rot&Ruin è un'avventura incredibile. Pochi giorni fa, durante i Delos Days, ho spiegato in conferenza stampa che quest'opera è un capolavoro che difficilmente verrà dimenticata. E penso che tutti i premi vinti possano dimostrare quanto straordinaria sia quest'opera. Allora ti chiedo: quali sono gli ingredienti magici della storia che hanno reso il tuo romanzo un evergreen così amato dai lettori?
Ho semplicemente pensato di raccontare la migliore storia che potessi narrare per chiunque avesse voglia di leggerla. Il cuore del romanzo è sul processo di crescita che trasforma un ragazzo in un uomo, quindi dall’essere ingenui al comprendere meglio le leggi nascoste del mondo. Un processo che spesso è difficile e doloroso, ma è anche cruciale se si vuole diventare protagonisti della propria esistenza, piuttosto che essere un individuo in balia degli altri e degli eventi.

Rot&Ruin è anche un romanzo sui valori umani. Nei film di zombie, nei giochi, nei fumetti e negli altri media, i morti viventi sono ridotti a “mostri da uccidere”. Lì si tratta di quanti riesci a ucciderne. Ma ho sempre pensato che la fiction sugli zombie riguardi soprattutto una tragedia; una tragedia in cui il valore fondante è la "perdita". Se noi spersonalizziamo chiunque, anche un cattivo, allora perdiamo il contatto con un pezzo della nostra stessa umanità. Ho esplorato questo concetto da diversi punti di vista nel libro, e i lettori di ogni età hanno risposto positivamente.

La terza cosa su cui mi sono focalizzato mentre scrivevo è stata la natura mutevole delle relazioni. Ogni relazione importante nel libro subisce un processo di cambiamento. Più conosciamo qualcuno, meno preconcetti si hanno riguardo a quella persona. Così Benny Imura impara a conoscere chi è realmente suo fratello; chi sono i suoi amici; chi sono i suoi “eroi”, ma soprattutto imparerà a guardarsi dentro e a conoscere se stesso.
In Italia spesso si vive di preconcetti. In America Rot&Ruin è etichettato come Young Adult, e questo spaventa alcuni lettori maschili che pensano di essere stati tagliati fuori dal grosso dei lettori. Cosa ti senti di dire a questi lettori?
La letteratura dedicata ai lettori giovani è totalmente differente da ciò che le persone credono che sia. E’ eccitante e sempre in evoluzione. In questi libri ce n’è per tutti, e proprio per questo possono essere letti da adulti e più giovani, ragazzi e ragazze, senza distinzione. Gli addetti al marketing di una casa editrice che progettano il lancio di un libro spesso ricorrono alle etichette per veicolare il romanzo a un certo tipo di pubblico. Io incoraggio i lettori a guardare oltre le etichette, a leggere la quarta di copertina e iniziare a sfogliare qualche pagina, concentrandosi sui contenuti per consentire all'anima della storia di farsi apprezzare. Resterete sorpresi. A me succede spesso. Raramente esco da una libreria a mani vuote; quasi sempre esco con pile di libri di ogni genere tra i quali molti dedicati a lettori più giovani di me.

Oggi maschi e femmine leggono molto. Io ho sentito l'esigenza di parlare di un protagonista maschile forte. Le lettrici femminili ameranno questo libro, ma i lettori maschili lo divoreranno.


Jonathan Maberry, l'autore di Rot&Ruin

Prima di dicembre 2010, Dust&Decay doveva essere il secondo e ultimo romanzo della serie. Poi però sei passato da due a quattro romanzi. Perché?
La serie è sempre stata pensata per una tetralogia. Ma ho scritto ogni romanzo in modo tale da farlo funzionare come una opera singola. In questa nuova economia editoriale è importante farlo nel caso le vendite non supportino la continuazione della serie. Ciò permette un senso di chiusura considerando anche che ogni libro esce quasi con un anno di distanza.

Per fortuna, Rot&Ruin ha avuto un successo enorme, talmente grande e aldilà di ogni aspettativa, che ha aumentato l’interesse mio e dell’editore nel proseguire l’intero ciclo delle Cronache di Benny Imura. Restando nel merito della serie, in un certo senso, Rot&Ruin è simile a un opera auto conclusiva, mentre i prossimi tre: Dust&Decay, Flesh&Bone e Fire&Ash sono più simili a una trilogia sulle avventure e le peripezie che capiteranno ai nostri protagonisti. Ognuna di queste opere ha però il suo arco narrativo e il suo finale.
Nelle Cronache di Benny Imura i personaggi principali cresceranno d'età durante i quattro romanzi? In quanti anni si sviluppa l'intera saga?
L’intera serie, ovvero le quattro opere letterarie, copre l'arco di un anno, perciò i personaggi principali invecchieranno solo di qualche mese, e Benny avrà sempre sedici anni dal primo libro all’ultimo libro.
Tom e Benny hanno vinto un Melinda Award nella categoria miglior personaggio principale e miglior personaggio non protagonista. Sono due ragazzi incredibili. Dove hai preso ispirazione per la loro particolare relazione? Dove nasce il maestro (Tom)? E dove l'allievo (Benny)?
Ho dipinto una serie di relazioni che ho vissuto durante i miei anni trascorsi nel praticare le arti marziali. Sono stato un praticante di Jujitsu e Kenjutsu per oltre quarantacinque anni, e posso affermare che la relazione studente-maestro è costruita sul modello fratello maggiore-fratello minore. Una relazione davvero profonda, spesso strutturata intorno al “dare il buon esempio”. Questo consente la crescita personale di entrambi e, per di più, non è mai invadente.

Tom Imura è uno dei miei personaggi preferiti nel romanzo. E’ una persona meravigliosa che sfrutta le sue qualità per il bene comune e il bene del fratello.

Da ragazzo non ho mai avuto una forte figura di riferimento in casa. Appresi i valori importanti dagli studenti più anziani e dal maestro del dojo dove mi allenavo. Alcuni di loro erano degli eroi, e al contempo persone perbene e oneste che facevano quanto potevano per dedicarsi all’altro.

Ciò che mi ha sorpreso di più è stato come Tom sia diventato così popolare tra le lettrici femminili. Caspita, per Tom ho ricevuto tonnellate di e-mail. Addirittura ho ricevuto lettere minatorie nel caso in cui gli succeda qualcosa. Porca miseria!

Jonathan Maberry parla del suo libro (video in lingua inglese)

Entriamo in Rot&Ruin. Nelle oscurità del regno degli zombie vive La Lost Girl, uno di quei personaggi che ho ammirato di più: coraggiosa, forte, ma terribilmente sola. Parlaci un po' di lei.
Lilah, la ragazza scomparsa, è una dei personaggi migliori che abbia mai creato. Mi affascina non c'è che dire. Questo personaggio ha trascorso ogni sorta di sventura e ha dovuto affrontare le peggiori barbarie che le potessero capitare. Ha perduto delle persone importanti e ha sofferto per questo, ma ciò non l'ha spezzata; Lilah non si è arresa, perché il suo spirito è indomito.

Durante la Prima Notte, ovvero il giorno in cui il mondo è caduto in disgrazia, Lilah era solo una bambina. Sua madre era incinta e la diede alla luce mentre un gruppo di sopravvissuti scappava da orde di zombie. La madre morì, ma lei e la sorella Annie vennero cresciute da un sopravvissuto. Più avanti viene catturata da un uomo spregevole e forzata da questi a combattere gli zombie in Gameland, un parco divertimenti dove le persone scommettono su quanto gli adolescenti possano sopravvivere nelle lotte contro gli zombie. Dopo alcuni avvenimenti spaventosi, Lilah fugge isolandosi nella foresta per anni. Quando Benny e Nix la trovano, capsicono che è stata talmente tanto tempo da sola che ha virtualmente perso l’uso della parola, ma anziché diventare pazza o rabbuiarsi nella desolazione della solitudine cresce, continuando a educarsi da sola, diventando una guerriera potente.

È una caratteristica che ho visto nelle donne e nelle ragazze molte volte, negli anni. Per molti dei quali ho insegnato in corsi di autodifesa per sole donne (scuole, istituti universitari, ritrovi comunali, etc…). Ho incontrato ogni genere di esperienza e di donna. Ragazze che sono state ferite nel cuore e nell’anima, abusate in maniera spaventosa, ma che in qualche maniera sono riuscite a restare in piedi, ad andare avanti, e a risorgere dagli angoli bui della loro vita. Questo è a dir poco ammirevole. E mi ha ispirato. La Lost Girl è il mio omaggio a tutte le donne che hanno sofferto, che hanno resistito senza mai perdersi d'animo.
Nell'era degli Zombie però c'è gente ben peggiore dei morti viventi. Cosa ti ha spinto a creare antagonisti come Charlie Occhio-di-vetro e la sua banda?
In vita mia ne ho viste di cose. Ho conosciuto molte persone deplorevoli. Ho lavorato in gruppi di vittime. Per parecchi tempo sono stato un funzionario esperto all’ufficio del procuratore distrettuale di Philadelphia per i casi di omicidio che coinvolgono le arti marziali; ho preso parte a programmi anti-bullismo; sono stato una guardia del corpo, e ho insegnato e svolto workshop per tutti i livelli di applicazione della legge. C’è gente senza scrupoli, disposta a ogni cosa, là fuori. Quello che ho imparato strada facendo è che le persone cattive raramente riconoscono di esserlo. Charlie Occhio-di-vetro sa di fare cose che sono illegali sotto ogni aspetto sociale, ma crede anche che, poiché vive nell’era apocalittica, di potersi aggiustare le leggi come meglio crede. Di fatto, le leggi precedenti non esistano più, per cui ha creato le sue. Si tratta di razionalizzazione, naturalmente, ma è quello che la gente corrotta fa in certe situazioni...
Ultima domanda. Più leggevo Rot&Ruin e più pensavo a un adattamento cinematografico e televisivo. C'è qualche possibilità futura che questo accada?
C’è un certo interesse per questo romanzo, ma è ancora presto per discuterne in dettaglio. Tutto quello che posso dire è che alcune importanti e autorevoli personalità di Hollywood stanno meditando sul da farsi…
Grazie Jonathan.
Grazie a voi. E' stato un vero piacere.
[Fonte: HorrorMagazine]

SpleenLady

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Richard_Targaryen

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DarkSchneider

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Zombie Hunter

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Grimwolf

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jackson1966

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Alessia Gasparella

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ZomBitch!

name[ZomBitch!] image[https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYY9T4xMZe98rBdNfusZhjs3gw-TNMSQAHJoecFXJwrZZX7shHcbECfVXr7MeaSRkLlisIZBey_mgK2Tx2LXo3LzWs19se9fQ_PLOWCsbXBOoUBm2HqkF1cEFFoEpVPVavtVblz-Ip7KU/s151/dr.rockso.jpg] description[Colorito da Zombie, occhiaie da Zombie, si nutre di libri, fumetti, film-serie, musica, graphic e street-art senza sosta, come uno Zombie. Gli piacciono le robe creative, diverse, le robe da matti, il noir e lo humor nero. Lavora come copywriter e giornalista-editor, ma scrive su Zombie KB per infettare più vergini possibili con quest'implacabile Z-addiction...il suo motto? Fate piano con Zombie KB: there's no hope!]