Gli Zombie che corrono nel cinema, perché lo fanno? E perché ci spaventano così tanto? Molti pensano che sia stato il britannico Danny Boyle con il suo film 28 Giorni dopo del 2002 ad avviare il filone cinematografico dei cosiddetti Zombie che corrono. Questi si sbagliano, o perlomeno si sbagliano in parte. Lo speciale comincia dopo il salto !!!
Analizzando bene questo fenomeno, i primi Zombie che hanno corso sul grande schermo sono da attribuire a Umberto Lenzi con un capolavoro dell’horror italiano degli anni ’80: Incubo sulla città contaminata.
Il trailer di Incubo sulla città contaminata
In questa pellicola non si parla propriamente di morti viventi, in quanto questi esseri sono semplici persone contaminate da una fuoriuscita di radiazioni da una centrale nucleare che, in qualche modo mutano e prendono le caratteristiche dei classici Zombie, ovvero mordono, uccidono e soprattutto, tipico negli Zombie movies classici, hanno bisogno di sangue fresco (cervello,carne ecc..). Ma quale è la sostanziale novità di questo film?
Semplice, i morti non camminano più sulla terra, ma corrono. E questo ci spaventa a morte. Una caratteristica in comune ai film di Boyle e Lenzi (caratteristica ripresa anche dal videogioco Left 4 Dead del 2008 ) è che questi morti protagonisti dei due film, sono arrabbiati, appunto, a morte.
Infatti nel film di Boyle è una sorta di rabbia trasportata da scimmie usate per esperimenti scientifici che contagia la popolazione inglese. Ma cosa indica la rabbia? In entrambe le opere cinematografiche in questione è chiara la denuncia sociale soprattutto in termini ambientalisti.
In "Incubo sulla città contaminata" la denuncia è verso il nucleare. Da ricordare è che in Italia negli anni '80 c’è stato un risveglio della popolazione contro il nucleare che fino a quel momento aveva subito passivamente questa tipologia di energia, risveglio dovuto all’incidente di Three Mile Island del 1979 negli Stati Uniti (l’opera di Lenzi è stata prodotta con collaborazione americana). Nel 1987 un referendum mise fine al nucleare in Italia.
I contaminati di questa pellicola sono chiaramente arrabbiati in quanto non ascoltati da parte dei potenti che pensano solamente alle proprie tasche utilizzando un energia dannosa per la popolazione che per questo motivo si vendica.
L’essere umano purtroppo non pensa alle conseguenze mentre fa qualcosa di indiscutibilmente sbagliato. Il giorno della vendetta arriva sempre, ma noi non ci pensiamo, è per questo che quando arriva ci fa così paura.
Se vedete uno Zombie che vi corre incontro scappate, perché non avrà pietà.
Il trailer di 28 giorni dopo
Analizzando bene questo fenomeno, i primi Zombie che hanno corso sul grande schermo sono da attribuire a Umberto Lenzi con un capolavoro dell’horror italiano degli anni ’80: Incubo sulla città contaminata.
Il trailer di Incubo sulla città contaminata
In questa pellicola non si parla propriamente di morti viventi, in quanto questi esseri sono semplici persone contaminate da una fuoriuscita di radiazioni da una centrale nucleare che, in qualche modo mutano e prendono le caratteristiche dei classici Zombie, ovvero mordono, uccidono e soprattutto, tipico negli Zombie movies classici, hanno bisogno di sangue fresco (cervello,carne ecc..). Ma quale è la sostanziale novità di questo film?
Semplice, i morti non camminano più sulla terra, ma corrono. E questo ci spaventa a morte. Una caratteristica in comune ai film di Boyle e Lenzi (caratteristica ripresa anche dal videogioco Left 4 Dead del 2008 ) è che questi morti protagonisti dei due film, sono arrabbiati, appunto, a morte.
Infatti nel film di Boyle è una sorta di rabbia trasportata da scimmie usate per esperimenti scientifici che contagia la popolazione inglese. Ma cosa indica la rabbia? In entrambe le opere cinematografiche in questione è chiara la denuncia sociale soprattutto in termini ambientalisti.
In "Incubo sulla città contaminata" la denuncia è verso il nucleare. Da ricordare è che in Italia negli anni '80 c’è stato un risveglio della popolazione contro il nucleare che fino a quel momento aveva subito passivamente questa tipologia di energia, risveglio dovuto all’incidente di Three Mile Island del 1979 negli Stati Uniti (l’opera di Lenzi è stata prodotta con collaborazione americana). Nel 1987 un referendum mise fine al nucleare in Italia.
I contaminati di questa pellicola sono chiaramente arrabbiati in quanto non ascoltati da parte dei potenti che pensano solamente alle proprie tasche utilizzando un energia dannosa per la popolazione che per questo motivo si vendica.
L’essere umano purtroppo non pensa alle conseguenze mentre fa qualcosa di indiscutibilmente sbagliato. Il giorno della vendetta arriva sempre, ma noi non ci pensiamo, è per questo che quando arriva ci fa così paura.
Se vedete uno Zombie che vi corre incontro scappate, perché non avrà pietà.
Il trailer di 28 giorni dopo