Direttamente dal Canada ci arriva l'interessantissimo corto The Clown, che vede protagonista un placido pagliaccio riemerso dalla propria tomba a causa di un innocente scherzo di un trio di ragazzine. Il video dopo il salto..
Patrick Boivin è uno sceneggiatore canadese che ha diretto molti corti usando soprattutto la tecnica dello stop motion. Per il corto The Clown, uscito nel 2008, si è occupato sia della sceneggiatura che della regia con risultati decisamente ottimi.
La trama inizialmente è abbastanza semplice, ma si sviluppa poi in maniera alquanto originale. Assolutamente meravigliosa la scena in cui il novello Zombie scopre la gustosità della carne umana che poi però non riesce a prendere direttamente dalla fonte ma che deve prima recuperare con un coltello e cuocere in padella. Altra splendida chicca, la scena in cui il pagliaccio esce dalla sua tomba, impiegandoci, realisticamente, parecchio tempo.
Il finale rientra nella categoria "gli Zombie siamo noi". Il protagonista, per mischiarsi tra la folla, si libera dei vestiti da clown, che lo rendevano decisamente unico, per vestirsi con quelli della sua vittima e finire anche lui a barcollare nelle strade e mischiarsi agli altri risorti anche se, non avendo trovato delle scarpe di suo gusto, resta con le sue scarpe rosse oversize che fanno da ponte tra ciò che era prima e ciò che è diventato.
Patrick Boivin è uno sceneggiatore canadese che ha diretto molti corti usando soprattutto la tecnica dello stop motion. Per il corto The Clown, uscito nel 2008, si è occupato sia della sceneggiatura che della regia con risultati decisamente ottimi.
The Clown (Le Queloune)
La trama inizialmente è abbastanza semplice, ma si sviluppa poi in maniera alquanto originale. Assolutamente meravigliosa la scena in cui il novello Zombie scopre la gustosità della carne umana che poi però non riesce a prendere direttamente dalla fonte ma che deve prima recuperare con un coltello e cuocere in padella. Altra splendida chicca, la scena in cui il pagliaccio esce dalla sua tomba, impiegandoci, realisticamente, parecchio tempo.
Il finale rientra nella categoria "gli Zombie siamo noi". Il protagonista, per mischiarsi tra la folla, si libera dei vestiti da clown, che lo rendevano decisamente unico, per vestirsi con quelli della sua vittima e finire anche lui a barcollare nelle strade e mischiarsi agli altri risorti anche se, non avendo trovato delle scarpe di suo gusto, resta con le sue scarpe rosse oversize che fanno da ponte tra ciò che era prima e ciò che è diventato.