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16 novembre 2011

Recensione: Zombie Honeymoon

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La classica frase “finchè morte non vi separi”, di rito in ogni matrimonio, può suonare - in quest’epoca di “amore liquido” - un po’ impegnativa. Non la pensano così Danny e Denise, protagonisti di Zombie Honeymoon, b-movie tra Horror e commedia sentimentale. Ma com’è la vita matrimoniale dopo il decesso di uno dei partner? La recensione dopo il salto...

Recensione: Zombie Honeymoon
La locandina spagnola di Zombie Honeymoon, probabilmente la più riuscita

Perché, proprio quando se ne stanno stesi in riva al mare a godersi il primo sole della loro luna di miele (scusate il gioco di parole e di astri), un losco figuro emerge dalle acque dell’oceano, piomba su Danny e, nel tentativo di morderlo, gli riversa in faccia litri e litri di materia liquida nera e poi, a sua volta, si accascia.

Questo è quanto basta per il contagio. A nulla servirà la corsa in ospedale e le manovre di rianimazione. Per 10 minuti il cuore del giovane sposo rimarrà fermo ma, proprio mentre la disperazione di Denise è allo Zenit, il corpo del suo partner comincerà a rianimarsi di nuovo. Niente a che vedere con la iconografica resurrezione di un morto vivente fatta di corpi bluastri e movimenti lenti e scomposti.

Sembrerebbe piuttosto un errore di diagnosi o un “normale” caso di morte apparente. Fatto sta che Danny viene dimesso quasi subito e i due “just married” possono tornare alla loro luna di miele. L’episodio sembra averli resi coscienti di come è fuggevole la vita e dopo una session di sesso selvaggio (i morsi di lui, oltre a suscitare gridolini di piacere di lei, cominciano a sembrare un po’ sospetti), i due decidono di realizzare i loro sogni.

Recensione: Zombie Honeymoon

Scrittore surfista lui, pittrice lei, il Portogallo come terra promessa. Si licenziarno dai rispettivi posti di lavoro e procedono sparati verso la loro nuova vita, se non chè...

Denise si renderà conto del processo di Zombificazione di Danny. E quei segni che normalmente si manifestano dopo alcuni anni, e che fanno scricchiolare i matrimoni più rodati, hanno una decisa accelerazione.

Come una casalinga disperata, Denise dovrà sopportare i rumori disgustosi del marito quando mangia e la propensione ad impiastricciare di cibo i vestiti e la biosfera circostante.

Inoltre - con raccapriccio - si renderà conto delle nuove abitudini alimentari del marito che dal vegetarianesimo passerà a succulente bistecche al sangue, fino a comprendere che tragica fine hanno fatto il vicino di letto in ospedale di Danny, l’enfisemico runner della porta accanto e tutti coloro che passano a tiro di morso dal suo dolce maritino. Avere degli amici a cena poi assumerà la classica accezione alla Hannibal Lecter.

L’amore è più forte di tutto? Sopravvive alla morte? Non anticipiamo il finale per chi avesse voglia di vedere il film. Quanto detto fin qui è abbastanza per esprimere alcuni pareri.


A mio parere il film si lascia guardare ed apprezzare e quindi mi sento di consigliarne la visione a patto che non ci si aspetti lo stesso livello di qualità ed originalità di altri titoli dello stesso filone quali “Splatters”, “Bad Taste” e L’Alba dei Morti Dementi.

Va dato atto al regista David Gebroe di aver coraggiosamente sperimentato offrendo una figura di Zombie che rompe gli schemi della iconografia classica. Danny infatti è un morto vivente senziente e consapevole, anche se in graduale decadimento (vedo già arricciarsi il nasino snob di qualche purista ma, come dice un mio amico Zombie senziente e consapevole, i puristi? Una volta ne ho assaggiato uno, sapeva di plastica!).

Va però detto che alcuni passaggi della sceneggiatura sembrano piuttosto deboli o poco credibili. Ad esempio rimane senza spiegazione ed approfondimento la tematica del contagio e rimane un mistero chi sia, da dove venga e che fine faccia il “mostro marino” che lo genera.

Per non parlare dei 10 minuti di arresto cardiocircolatorio dichiarati dallo sfortunato compagno di stanza d’ospedale di Danny. E’ noto che la mancanza di apporto di ossigeno alle cellule cerebrali (anossia cerebrale) produce lesioni che iniziano dopo 4-6 minuti e sono dapprima reversibili, ma diventano irreversibili dopo appunto 10 minuti di assenza di circolo. Il buon David Wellington, nel suo romanzo Monster Island (qui la recensione), per rendere credibile il personaggio di Gary, Zombie cosciente e senziente, è costretto ad immergerlo in una vasca di ghiaccio e a collegarlo a un respiratore meccanico tra la morte e il risveglio.


Il trailer originale di Zombie Honeymoon

La sfida sicuramente più importante per un film del genere è quella di riuscire ad amalgamare la vicenda sentimentale della coppia con le scene maggiormente gore. Zombie Honeymoon su questo piano è più che convincente, a parte qualche caduta sul piano della recitazione, qualche scena inutile (ad esempio quella nel videonoleggio sembra non avere alcuna utilità se non quella di inquadrare la t-shirt Zombie-fashion del videonoleggiatore), qualche cede, senza ironia, a clichè sentimentali.

Gli aspetti ironici e paradossali ci abbandonano solo per brevi tratti permeando gran parte della vicenda dei due sposini. Nel complesso si rimane incollati allo schermo e, tra un urlo di spavento e una risata, ci si chiede, insieme al regista e ai protagonisti: ma l’amore romantico fino a dove è giusto che arrivi?

Scheda del film:

Titolo originale: Zombie Honeymoon
Paese: USA
Anno: 2004
Regia: David Gebroe
Produttore: Hooligan Pictures, Sky Whisper Productions, Glass Eye Pix
Sceneggiatura: David Gebroe
Cast principale: Tracy Coogan, Graham Sibley e Tonya Cornelisse
Durata: 83 minuti

Voto: 6/10

Classificazione Zombie:
Tipologia: non-morti
Intelligenza: alta
Andatura: normale

SpleenLady

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Richard_Targaryen

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DarkSchneider

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Zombie Hunter

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Grimwolf

name[Grimwolf] image[https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQSoZ5MylXoz4BluNYy31S_9ngmayueyWLkuHus2-tvaj70TKNGs288M1swolwMavrzzcbMKYeWvj3zQwGzareJipdyqjnAKg_birxyCQXOu4u9KLAAQq6tsp2EdrTbmnO-l5m06540f6Z/s113/tumblr_lwz9qvASf21r1tij7o1_500.jpg] description[Arruolato nelle file di ZKB, è solito rimanere nella sua isolata tana, da cui si connette famelicamente alla rete alla ricerca di informazioni sulla prossima infezione Zombi. Tra un ululato e l'altro adora perdersi nei videogiochi, nel mondo militare e nella consapevolezza che solo nella morte si cela la conoscenza finale. Nel mentre, come da ordini, falcia le orde non-morte a suon di morsi, news e mitragliatrici pesanti.]

jackson1966

name[jackson1966] image[https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMtj7u0pmrH2NF8PeNoAhfXCynPciLFsVy8_Xm6m0CI8zY4vHOXEy6SDSaV4D0Wxr-oqGb5DPNCv2-P_YQRYKx0VNX9mzwv2lyQWND5SZWaRFv22wG_OgzZ5APptafmmHoCzuzp201B_o/s1600/zombiekb_the-walking-dead-season-4-norman-reedus.jpg] description[E' una vecchietta nata a Milano nel 1966 che ha studiato medicina e ama, da praticamente quando ha avuto la capacità di pensare e comprendere il mondo esterno, il mondo horror ed in particolare gli Zombie. Cresciuta nel mito di Romero ascoltando i ragazzi più grandi di lei che parlavano con orrore e soggezione della “Notte dei morti viventi”.]

Alessia Gasparella

name[Alessia Gasparella] image[https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEga4q94pFjepkWZdKSCP7H_8uGELs3M2bYllDuaD0oUpEyY2Cn3flGvqOAewllLI8n1MxKiY5YmeJcEqJ3maY8juoOqgUroGOrz0kicQzm_BAgLPWkWZpTSSBRFvrv9L_5WGc_xfKooCcJg/s151/bbd.jpg] description[Ha iniziato a collaborare con Zombie KB per continuare a nutrire il suo smisurato amore per i cari, vecchi, morti viventi e diffondere il verbo a più persone possibili. La sua missione principale è quella di far conoscere i film Zombie che più ha amato, raccolti nella rubrica Zombie D'Essai, e convincere il mondo che sono delle perle! Oltre ai lungometraggi, ama parlare dei corti che spesso hanno bisogno di una mano per essere diffusi.]

ZomBitch!

name[ZomBitch!] image[https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYY9T4xMZe98rBdNfusZhjs3gw-TNMSQAHJoecFXJwrZZX7shHcbECfVXr7MeaSRkLlisIZBey_mgK2Tx2LXo3LzWs19se9fQ_PLOWCsbXBOoUBm2HqkF1cEFFoEpVPVavtVblz-Ip7KU/s151/dr.rockso.jpg] description[Colorito da Zombie, occhiaie da Zombie, si nutre di libri, fumetti, film-serie, musica, graphic e street-art senza sosta, come uno Zombie. Gli piacciono le robe creative, diverse, le robe da matti, il noir e lo humor nero. Lavora come copywriter e giornalista-editor, ma scrive su Zombie KB per infettare più vergini possibili con quest'implacabile Z-addiction...il suo motto? Fate piano con Zombie KB: there's no hope!]