Eccoci finalmente con la recensione del romanzo Il Primo Giorno, che vi avevamo presentato in occasione del primo giveaway di ZOMBIE Knowledge Base. Se volete sapere cosa ne pensiamo seguiteci dopo il salto.
Il libro segue le avventure di Jemmi e Katie, due sconosciute che il caso ha fatto incontrare durante l'apocalisse Zombie; entrambe sono e saranno profondamente segnate dagli eventi che hanno sconvolto le loro vite nei primi momenti dell'outbreak (qui è d'obbligo specificare che il libro ha questo titolo proprio perchè le vicende narrate partono dal day one per poi seguire le protagoniste nel loro peregrinare).
L'autore di questa recensione non può negare di essersi avvicinato al libro con alcune perplessità, principalmente dovute ad un romanzo Zombie scritto da una donna: la paura di trovarsi di fronte ad un libro dai toni soft, pieno di buonismo e con in mezzo una sdolcinata storia d'amore, era troppo forte. Fortunatamente Rhiannon Frater ha saputo scrivere una storia drammatica e violenta dove non mancano i banchetti a base di carne umana nè le dure decisioni che spesso portano a sacrificare persone ormai condannate in nome della propria sicurezza. L'impronta femminile però non è del tutto assente: la si trova nella descrizione di alcuni stati d'animo, che possono risultare un po' incomprensibili ai maschietti (inutile fingere che da questo punto di vista vi sia parità dei sessi), ma questo non pregiudica in ogni caso la validità del volume.
Una cosa che ci è particolarmente piaciuta è stato il trovare finalmente dei personaggi capaci di realizzare la natura del pericolo proprio grazie ai film visti (basta con la gente che cade dalle nuvole, la tv ce l'hanno tutti e cosa è uno Zombie è ormai noto grazie a Romero & company); certo non tutti nel mondo de Il Primo Giorno sono di così larghe vedute, infatti c'è sempre chi pensa a follia collettiva o ad un virus che altera il comportamento, però è un piacere leggere come, per una volta, non si ha paura a citare la filmografia romeriana o l'opera di Max Brooks (e, come visto pure nella pellicola Il ritorno dei morti viventi, è anche un piacere vedere quanto una realtà non conforme ai film possa preoccupare: nel film di Dan O'Bannon colpire il cervello è inutile, qui invece ci si accorge che gli Zombie più freschi e meno danneggiati non sono lenti come dovrebbero essere!!).
Il Primo Giorno, in quanto volume iniziale di una trilogia, si conclude lasciando un piccolo spiraglio aperto che già lascia pregustare le future avventure della coppia di protagoniste e dei loro nuovi amici.
Conclusione: un ottimo libro che, nonostante alcune sfumature poco comprensibili alle persone meno sensibili, non possiamo non consigliare.
La collana Odissea Zombie della Delos Books, dopo Rot&Ruin, centra nuovamente il bersaglio; restate sintonizzati perché a breve vi segnaleremo le novità più succose che questo editore riserva a voi Zombie-dipendenti!!
Il Primo Giorno, la cover italiana
Il libro segue le avventure di Jemmi e Katie, due sconosciute che il caso ha fatto incontrare durante l'apocalisse Zombie; entrambe sono e saranno profondamente segnate dagli eventi che hanno sconvolto le loro vite nei primi momenti dell'outbreak (qui è d'obbligo specificare che il libro ha questo titolo proprio perchè le vicende narrate partono dal day one per poi seguire le protagoniste nel loro peregrinare).
L'autore di questa recensione non può negare di essersi avvicinato al libro con alcune perplessità, principalmente dovute ad un romanzo Zombie scritto da una donna: la paura di trovarsi di fronte ad un libro dai toni soft, pieno di buonismo e con in mezzo una sdolcinata storia d'amore, era troppo forte. Fortunatamente Rhiannon Frater ha saputo scrivere una storia drammatica e violenta dove non mancano i banchetti a base di carne umana nè le dure decisioni che spesso portano a sacrificare persone ormai condannate in nome della propria sicurezza. L'impronta femminile però non è del tutto assente: la si trova nella descrizione di alcuni stati d'animo, che possono risultare un po' incomprensibili ai maschietti (inutile fingere che da questo punto di vista vi sia parità dei sessi), ma questo non pregiudica in ogni caso la validità del volume.
Una cosa che ci è particolarmente piaciuta è stato il trovare finalmente dei personaggi capaci di realizzare la natura del pericolo proprio grazie ai film visti (basta con la gente che cade dalle nuvole, la tv ce l'hanno tutti e cosa è uno Zombie è ormai noto grazie a Romero & company); certo non tutti nel mondo de Il Primo Giorno sono di così larghe vedute, infatti c'è sempre chi pensa a follia collettiva o ad un virus che altera il comportamento, però è un piacere leggere come, per una volta, non si ha paura a citare la filmografia romeriana o l'opera di Max Brooks (e, come visto pure nella pellicola Il ritorno dei morti viventi, è anche un piacere vedere quanto una realtà non conforme ai film possa preoccupare: nel film di Dan O'Bannon colpire il cervello è inutile, qui invece ci si accorge che gli Zombie più freschi e meno danneggiati non sono lenti come dovrebbero essere!!).
Il Primo Giorno, in quanto volume iniziale di una trilogia, si conclude lasciando un piccolo spiraglio aperto che già lascia pregustare le future avventure della coppia di protagoniste e dei loro nuovi amici.
Conclusione: un ottimo libro che, nonostante alcune sfumature poco comprensibili alle persone meno sensibili, non possiamo non consigliare.
La collana Odissea Zombie della Delos Books, dopo Rot&Ruin, centra nuovamente il bersaglio; restate sintonizzati perché a breve vi segnaleremo le novità più succose che questo editore riserva a voi Zombie-dipendenti!!