Prendete una palazzina di periferia, riempitela di schivi ed impreparati condomini, poi spruzzateci sopra un'infezione che trasforma i malcapitati in bestie feroci. Lo conoscete vero? Bravi, ma non stiamo parlando di REC. Il film in questione è tutto tedesco ed è in grado di incollarvi alla poltrona come quello dei colleghi spagnoli, ma in modo diverso e sorprendente. Marvin Kren, al debutto, dirige Rammbock. La recensione dopo il salto...
Restituire le chiavi alla propria ex dopo appena un paio di settimane dalla sofferta fine di una storia, può essere una buona scusa per tentare di riallacciare il rapporto. Con questa intenzione Michael, il tipico "uomo medio" con un po' di pancia e di prima calvizia, decide di raggiungere Gabi al suo appartamento nella periferia di Berlino con la speranza di avere una seconda chance.
Ma una volta entrato nell'appartamento della ragazza al suo posto trova un paio di idraulici al lavoro. Nel disorientamento iniziale e nel cercare di capire dove sia Gabi, il più anziano dei due idraulici, all'opera su un termosifone, inizia a manifestare i primi sintomi. L'uomo non ha l'aria di star bene, suda, sbava e i suoi lamenti non suonano certamente bene. In pochi istanti l'uomo si scaglia ferocemente contro il timido Michael ma con l'aiuto dell'altro giovane idraulico riescono a buttarlo fuori dall'appartamento.
Il panico pian piano scema e i due rinchiusi nell'appartamento della ragazza si guardano attorno per cercare di capire cosa fare. Nella palazzina scoppia il delirio, decine di infetti si riversano all'interno dalla strada e i condomini rimasti vivi si barricano ognuno nei propri appartamenti. Restare rinchiusi in quelle stanze non porta a nulla, così i due iniziano a darsi da fare!
Rammbock, che in tedesco vuol dire ariete o battere alla porta, è un film che, seppur girato con un budget all'osso, funziona alla grande. Il merito va al giovane regista Marvin Kren, che con sapienza ha regalato al film un taglio disperato con una spolverata di black humor, alla sceneggiatura di Benjamin Hessler, che è in grado di strappare qualche sorriso da certe scene al limite dell'assurdo ma perfettamente credibili, ed infine a Sebastian Achilles capace di interpretare un uomo più che normale, ferito nel cuore e totalmente impreparato.
Il trailer del film Rammbock
Il film sviluppa egregiamente il carattere dei personaggi a scapito degli effetti speciali, forse un po' di gore in più non guastava, ma è proprio il loro spessore a convincere fin dai primi istanti. Non manca nemmeno un'originale e per nulla improbabile spiegazione sul propagarsi dell'infezione che costringe i nostri amici ad una disperata ricerca di psicofarmaci per i locali dello stabile. Sorprendente anche scoprire qual è il metodo più efficace per respingere gli infetti e trovare così una chance di fuga...
Restituire le chiavi alla propria ex dopo appena un paio di settimane dalla sofferta fine di una storia, può essere una buona scusa per tentare di riallacciare il rapporto. Con questa intenzione Michael, il tipico "uomo medio" con un po' di pancia e di prima calvizia, decide di raggiungere Gabi al suo appartamento nella periferia di Berlino con la speranza di avere una seconda chance.
Ma una volta entrato nell'appartamento della ragazza al suo posto trova un paio di idraulici al lavoro. Nel disorientamento iniziale e nel cercare di capire dove sia Gabi, il più anziano dei due idraulici, all'opera su un termosifone, inizia a manifestare i primi sintomi. L'uomo non ha l'aria di star bene, suda, sbava e i suoi lamenti non suonano certamente bene. In pochi istanti l'uomo si scaglia ferocemente contro il timido Michael ma con l'aiuto dell'altro giovane idraulico riescono a buttarlo fuori dall'appartamento.
Il panico pian piano scema e i due rinchiusi nell'appartamento della ragazza si guardano attorno per cercare di capire cosa fare. Nella palazzina scoppia il delirio, decine di infetti si riversano all'interno dalla strada e i condomini rimasti vivi si barricano ognuno nei propri appartamenti. Restare rinchiusi in quelle stanze non porta a nulla, così i due iniziano a darsi da fare!
Rammbock, che in tedesco vuol dire ariete o battere alla porta, è un film che, seppur girato con un budget all'osso, funziona alla grande. Il merito va al giovane regista Marvin Kren, che con sapienza ha regalato al film un taglio disperato con una spolverata di black humor, alla sceneggiatura di Benjamin Hessler, che è in grado di strappare qualche sorriso da certe scene al limite dell'assurdo ma perfettamente credibili, ed infine a Sebastian Achilles capace di interpretare un uomo più che normale, ferito nel cuore e totalmente impreparato.
Il trailer del film Rammbock
Il film sviluppa egregiamente il carattere dei personaggi a scapito degli effetti speciali, forse un po' di gore in più non guastava, ma è proprio il loro spessore a convincere fin dai primi istanti. Non manca nemmeno un'originale e per nulla improbabile spiegazione sul propagarsi dell'infezione che costringe i nostri amici ad una disperata ricerca di psicofarmaci per i locali dello stabile. Sorprendente anche scoprire qual è il metodo più efficace per respingere gli infetti e trovare così una chance di fuga...
Titolo originale: Rammbock: Berlin Undead Paese: Germania Anno: 2010 Regia: Marvin Kren Produttore: Zweites Deutsches Fernsehen Sceneggiatura: Benjamin Hessler Cast principale: Sebastian Achilles, Ingrid Beerbaum, Carsten Behrendt Durata: 59 minuti Voto: 7/10 Classificazione Zombie: Tipologia: infetto |