Vi ricordate dell'Ophiocordyceps, il temibile "fungo-killer" che si serve delle "formiche-Zombie" per riprodursi bello tranquillo dove preferisce (grazie a una sorta di controllo mentale)?
Bene, dal recente studio dei ricercatori che avevano già scoperto i suoi effetti tempo fa, nuovi dati dimostrano che l'Ophiocordyceps è a sua volta parassitato da un altro fungo, il primo "Zombie-hunter preventivo" in natura, dato che contiene l'outbreak e salvaguarda le formiche... Tutte le info, qualche foto e un breve video dopo il salto.
Dal Brasile alla Tailandia, il mondo delle formiche era da tempo in subbuglio per la scoperta dell'Ophiocordyceps, a cura del gruppo di ricercatori dell'entomologo David Hughes, della Penn State University, ma il nuovo studio del team Hughes, chiamato Fungus-Versus-Fungus, ha un po' tranquillizzato i laboriosi insetti.
Se vi siete persi i nostri vecchi post sul fungo, e non sapete bene perché si parla di "fungo-killer, controllo mentale e formiche-Zombie", andate qua oppure qua, se no guardate questo piccolo ma evocativo video-documentario della BBC:
Affascinante eh? Ok, sapete già che dell'Ophiocordyceps esistono almeno 4 specie conosciute (e chissà se son tutte) e che il fungo non colpisce solo le formiche, ma vari piccoli insetti... forse però non sapevate che anche il fungo killer ha il suo fungo parassita (ancora senza nome al momento), in grado di "castrare chimicamente" l'Ophiocordyceps, dato che può impedirne il propagamento delle spore. E quindi la riproduzione; cosa che le formiche saranno contente di sentire pensando alla propria incolumità.
Lo ha scoperto sempre David Hughes & co. chiedendosi, visto che le foreste in cui fa ricerca son pieni di "cadaveri di formiche-Zombie infette", come facessero le altre formiche a scampare alla minaccia del contagio... poi, esaminando i dati di studi brasiliani e tailandesi, s'è reso conto che esiste un fungo capace di "tenere sotto controllo" le formiche-Zombie parassitate dal collega Ophiocordyceps, parassitandolo a sua volta in difesa dei piccoli insetti.
In pratica, da una parte "rende sterili" le sue spore, dall'altra limita il suo potere di controllo sugli insetti; in un certo senso lo "combatte" su due fronti, se anche un insetto ingerisse le spore dell'Ophiocordyceps, questo non sarebbe in grado di zombificarlo per condurre la vittima nell'habitat ideale per la propria riproduzione (comunque limitata in partenza).
Il nuovo studio Fungus-Versus-Fungus sui due tipi di Ophiocordyceps del team Hughes ha infatti dimostrato che, del totale di soggetti esaminati, solo il 6,5% di formiche-Zombie (già parassitate ovviamente) è stato in grado di produrre spore, a prova del fatto che il fungo "senza nome" limiti le capacità riproduttive del "fungo killer". Ora forse meno spaventoso di quanto paresse all'inizio.
Io non sono per niente un uomo di scienza, se siete biologi, entomologi o semplici curiosi (e masticate un minimo d'inglese), potete approfondire le modalità di ricerca e i dati dello studio pubblicati dalla rivista scientifica PLoS ONE, e invece se siete formiche di certo potete tirare un sospiro di sollievo.
[Segnalato da: Zio Fra]
[Fonte: National Geographic e PLoS ONE]
[Foto credits: David Hughes, Penn State University]
Bene, dal recente studio dei ricercatori che avevano già scoperto i suoi effetti tempo fa, nuovi dati dimostrano che l'Ophiocordyceps è a sua volta parassitato da un altro fungo, il primo "Zombie-hunter preventivo" in natura, dato che contiene l'outbreak e salvaguarda le formiche... Tutte le info, qualche foto e un breve video dopo il salto.
L'Ophiocordyceps in uno scatto di David Hughes
Dal Brasile alla Tailandia, il mondo delle formiche era da tempo in subbuglio per la scoperta dell'Ophiocordyceps, a cura del gruppo di ricercatori dell'entomologo David Hughes, della Penn State University, ma il nuovo studio del team Hughes, chiamato Fungus-Versus-Fungus, ha un po' tranquillizzato i laboriosi insetti.
Se vi siete persi i nostri vecchi post sul fungo, e non sapete bene perché si parla di "fungo-killer, controllo mentale e formiche-Zombie", andate qua oppure qua, se no guardate questo piccolo ma evocativo video-documentario della BBC:
Affascinante eh? Ok, sapete già che dell'Ophiocordyceps esistono almeno 4 specie conosciute (e chissà se son tutte) e che il fungo non colpisce solo le formiche, ma vari piccoli insetti... forse però non sapevate che anche il fungo killer ha il suo fungo parassita (ancora senza nome al momento), in grado di "castrare chimicamente" l'Ophiocordyceps, dato che può impedirne il propagamento delle spore. E quindi la riproduzione; cosa che le formiche saranno contente di sentire pensando alla propria incolumità.
Lo ha scoperto sempre David Hughes & co. chiedendosi, visto che le foreste in cui fa ricerca son pieni di "cadaveri di formiche-Zombie infette", come facessero le altre formiche a scampare alla minaccia del contagio... poi, esaminando i dati di studi brasiliani e tailandesi, s'è reso conto che esiste un fungo capace di "tenere sotto controllo" le formiche-Zombie parassitate dal collega Ophiocordyceps, parassitandolo a sua volta in difesa dei piccoli insetti.
Una vespa caduta per mano dell'Ophiocordyceps
In pratica, da una parte "rende sterili" le sue spore, dall'altra limita il suo potere di controllo sugli insetti; in un certo senso lo "combatte" su due fronti, se anche un insetto ingerisse le spore dell'Ophiocordyceps, questo non sarebbe in grado di zombificarlo per condurre la vittima nell'habitat ideale per la propria riproduzione (comunque limitata in partenza).
Il nuovo studio Fungus-Versus-Fungus sui due tipi di Ophiocordyceps del team Hughes ha infatti dimostrato che, del totale di soggetti esaminati, solo il 6,5% di formiche-Zombie (già parassitate ovviamente) è stato in grado di produrre spore, a prova del fatto che il fungo "senza nome" limiti le capacità riproduttive del "fungo killer". Ora forse meno spaventoso di quanto paresse all'inizio.
Il gambo dell'Ophiocordyceps e i resti di una mosca
Io non sono per niente un uomo di scienza, se siete biologi, entomologi o semplici curiosi (e masticate un minimo d'inglese), potete approfondire le modalità di ricerca e i dati dello studio pubblicati dalla rivista scientifica PLoS ONE, e invece se siete formiche di certo potete tirare un sospiro di sollievo.
[Segnalato da: Zio Fra]
[Fonte: National Geographic e PLoS ONE]
[Foto credits: David Hughes, Penn State University]