Da pochi giorni è disponibile in fumetteria anche il sesto volume del bizzarro horror-seinen I Am A Hero, creato da Kengo Hanazawa e pubblicato in Italia dalla GP Publishing. Vi abbiamo parlato spesso di questo manga per via della sua unicità, e torniamo a farlo pure ora!
Colpi di scena e suspence anche in questo volumetto numero 6, una specie di numero di transizione... scoprite cosa ne pensiamo e godetevi qualche immagine dopo il salto.
Come potete ben immaginare, anche il nuovo numero dell'originalissimo Zombie-manga I Am A Hero si mantiene fedele agli standard qualitativi cui c'ha abituato fin dal principio. Il protagonista, il trentenne mangaka Hideo si sta lentamente evolvendo, ed in questo volumetto l'autore Kengo Hanazawa (un fottuto genio) si dedica di nuovo alla caratterizzazione psicologica del suo alter ego cartaceo. Ormai Hideo sembra aver capito che il mondo sta cambiando, e che essere un eroe è ben diverso dal fare l'eroe, anche se le motivazioni che lo muovono non sono delle più nobili.
Però, per come la vedo io, una buona azione dettata da intenti non così buoni resta comunque una buona azione, e se l'unica motivazione che può smuovere Hideo dall'usare il suo fucile (ormai una metafora dell'usare al meglio il proprio potenziale) è che gli eroi alle ragazze piacciono, bèh, lasciamo che sia "l'idea dell'harem" (che vedete qui giù) a dargli un minimo di coraggio in più. Osserveremo se e come va all'eroe in questo nuovo numero, che non si sa mai...
Ricordiamoci che il Giappone è in pieno outbreak e Hideo è in fuga in cerca di un luogo sicuro, in più il nostro insicuro eroe sta "cercando di proteggere" una ragazza e un adulto, Hayakari Hiromi e Araki, sfruttando le sue conoscenze del mondo outdoor, utilissime per ogni survivor. Solo che è ancora in balia degli eventi, ha difficoltà a badare a se stesso ed sempre un po' di decisione quella che gli manca.
O perlomeno quella giusta, per essere così terrorizzato dal giudizio altrui, e solo in parte scusato dalle "leggi", Hideo non è proprio un campioncino in fatto di altruismo e correttezza, (ma d'altronde chi lo è? ta-daàn; I Am A Hero è questo! non si tratta solo del Giappone, la sopravvivenza di Hideo ci sta così a cuore perché è anche la nostra)...
Senza spoilerarvi nulla, sappiate che in questo sesto numero il ritmo rallenta un pochino, ma ne guadagna lo spessore dei personaggi, la pazzia di alcune tavole e flash-back e le nuove pieghe della storia: ora si inizia a ventilare una possibile cura all'infezione Zombie, sembra che non tutti i contagiati reagiscano allo stesso modo (bellissime tavole mostrano i pensieri sconnessi degli infettati) e i nostri tre survivor faranno la conoscenza di altri come loro...
Rimane il dilemma se questi siano amici o nemici (e quanto i nostri tre eroi siano davvero eroi), se esista una cura e se Hideo possa diventare il leader del gruppo. Quello che non cambia mai è il talento narrativo di Hanazawa e la sua scrupolosa attenzione per i dettagli, sia come autore che come disegnatore. L'interazione dei personaggi principali e la comparsa di eventuali soci (o meno) è scrupolosamente appena accennata; niente è mai come sembra e la sorpresa è sempre dietro l'angolo. Tre quarti d'ora con I Am A Hero sono un'oasi nel deserto.
Al suo sesto numero, I Am A Hero si conferma di nuovo un seinen particolarissimo, forte della luccicante follia che permea le sue pagine, dai dialoghi alle vignette, dalle ferite degli Zombie alle inquadrature di paesaggi e ambientazioni. Tutto è fuori dalle righe ma tutto segue con precisione un disegno intricato fatto di intrecci e trame possibili ed impossibili, tutto è in discussione, è un trip mentale frutto del gioco che solo un buon autore può "obbligare" il suo lettore a fare. In parole povere, non riuscirete a smettere di leggere e (prima ancora di finire il 6) non vedrete l'ora di leggere il 7. Non male, no?
Abbiate un po' di pazienza per il prossimo volumetto, non avete scelta, ma se ancora non avete comprato gli arretrati, filate subito a rimediare al più grande sbaglio della vostra esistenza (fino ad ora!) e dite grazie alla GP.
Colpi di scena e suspence anche in questo volumetto numero 6, una specie di numero di transizione... scoprite cosa ne pensiamo e godetevi qualche immagine dopo il salto.
I Am A Hero 6, di Kengo Hanazawa
Come potete ben immaginare, anche il nuovo numero dell'originalissimo Zombie-manga I Am A Hero si mantiene fedele agli standard qualitativi cui c'ha abituato fin dal principio. Il protagonista, il trentenne mangaka Hideo si sta lentamente evolvendo, ed in questo volumetto l'autore Kengo Hanazawa (un fottuto genio) si dedica di nuovo alla caratterizzazione psicologica del suo alter ego cartaceo. Ormai Hideo sembra aver capito che il mondo sta cambiando, e che essere un eroe è ben diverso dal fare l'eroe, anche se le motivazioni che lo muovono non sono delle più nobili.
Però, per come la vedo io, una buona azione dettata da intenti non così buoni resta comunque una buona azione, e se l'unica motivazione che può smuovere Hideo dall'usare il suo fucile (ormai una metafora dell'usare al meglio il proprio potenziale) è che gli eroi alle ragazze piacciono, bèh, lasciamo che sia "l'idea dell'harem" (che vedete qui giù) a dargli un minimo di coraggio in più. Osserveremo se e come va all'eroe in questo nuovo numero, che non si sa mai...
Ricordiamoci che il Giappone è in pieno outbreak e Hideo è in fuga in cerca di un luogo sicuro, in più il nostro insicuro eroe sta "cercando di proteggere" una ragazza e un adulto, Hayakari Hiromi e Araki, sfruttando le sue conoscenze del mondo outdoor, utilissime per ogni survivor. Solo che è ancora in balia degli eventi, ha difficoltà a badare a se stesso ed sempre un po' di decisione quella che gli manca.
O perlomeno quella giusta, per essere così terrorizzato dal giudizio altrui, e solo in parte scusato dalle "leggi", Hideo non è proprio un campioncino in fatto di altruismo e correttezza, (ma d'altronde chi lo è? ta-daàn; I Am A Hero è questo! non si tratta solo del Giappone, la sopravvivenza di Hideo ci sta così a cuore perché è anche la nostra)...
Senza spoilerarvi nulla, sappiate che in questo sesto numero il ritmo rallenta un pochino, ma ne guadagna lo spessore dei personaggi, la pazzia di alcune tavole e flash-back e le nuove pieghe della storia: ora si inizia a ventilare una possibile cura all'infezione Zombie, sembra che non tutti i contagiati reagiscano allo stesso modo (bellissime tavole mostrano i pensieri sconnessi degli infettati) e i nostri tre survivor faranno la conoscenza di altri come loro...
Rimane il dilemma se questi siano amici o nemici (e quanto i nostri tre eroi siano davvero eroi), se esista una cura e se Hideo possa diventare il leader del gruppo. Quello che non cambia mai è il talento narrativo di Hanazawa e la sua scrupolosa attenzione per i dettagli, sia come autore che come disegnatore. L'interazione dei personaggi principali e la comparsa di eventuali soci (o meno) è scrupolosamente appena accennata; niente è mai come sembra e la sorpresa è sempre dietro l'angolo. Tre quarti d'ora con I Am A Hero sono un'oasi nel deserto.
Al suo sesto numero, I Am A Hero si conferma di nuovo un seinen particolarissimo, forte della luccicante follia che permea le sue pagine, dai dialoghi alle vignette, dalle ferite degli Zombie alle inquadrature di paesaggi e ambientazioni. Tutto è fuori dalle righe ma tutto segue con precisione un disegno intricato fatto di intrecci e trame possibili ed impossibili, tutto è in discussione, è un trip mentale frutto del gioco che solo un buon autore può "obbligare" il suo lettore a fare. In parole povere, non riuscirete a smettere di leggere e (prima ancora di finire il 6) non vedrete l'ora di leggere il 7. Non male, no?
Abbiate un po' di pazienza per il prossimo volumetto, non avete scelta, ma se ancora non avete comprato gli arretrati, filate subito a rimediare al più grande sbaglio della vostra esistenza (fino ad ora!) e dite grazie alla GP.