Era da un po' che curavo il primo Zombie Movie cubano, l'irriverente Juan Of The Dead (Juan De Los Muertos, in originale) e devo proprio dire che l'attesa è stata ripagata al meglio. Così, senza spoilerare troppo, mi andava di scrivere una recensione sul film e condividere con voi qualche piccola trovata geniale di Juan Of The Dead... certo che diventerà anche uno dei vostri preferiti. La recensione e qualche foto dopo il salto.
Impeccabilmente scritto e diretto da Alejandro Brogués (ti prego, non fermarti), il primo Zombie Movie cubano, Juan Of The Dead, è una vera e propria chicca che mixa perfettamente autoironia e cliché non-morti. Coraggiosamente prende in giro vizi, difetti e (soprattutto) tabù cubani, come l'omosessualità e la disfatta del regime (un'eresia indicibile, questa) oltre allo smisurato consumo di rum... guardate un po' una delle pareti della casa di Juan com'è fatta:
Di certo non manca poi anche qualche frecciata (è un eufemismo, eh) alla politica, al socialismo e alla figura di Fidel Castro; non a caso, una volta scoppiata l'epidemia, Juan non si scompone troppo e dice che, se è già sopravvissuto a Mariel (l'esodo dei cubani in USA nel 1980), al cosiddetto Periodo Especial (crisi economica dei primi '90) e a "quella cosa che è venuta dopo" (molto probabilmente riferendosi alle dimissioni di Fidel in favore del fratello Raul), può sopravvivere pure agli Zombie. Anche se lui non li chiama così, infatti il reporter della tv, in pieno post-outbreak, continua a diffondere la versione del governo, cioè quella di "incidenti isolati causati da dissidenti pagati dagli Stati Uniti"! Non ci metteranno molto Juan e soci a scoprire la verità...
Anche il modo in cui i nostri survivor scoprono con chi hanno a che fare fa davvero ghignare (ma non vi dico come, molto politically scorrect!), comunque, oltre allo sfaticato quarantenne Juan (forse la caricatura del cubano tipo), il gruppo è composto dalla sua bella figlia Camila, da La China, una trans bellicosa, El Primo, un gigante che sviene alla vista del sangue, Làzaro, il disgraziato e schizzato miglior amico di Juan (un grandissimo!), e da Vladi California, il ventenne pupillo di Làzaro. Scoppiata la misteriosa epidemia, Juan, che è abilissimo in combattimento grazie alla guerra in Angola (un'altra "critichina" all'operato di Fidel) decide di mettere su un business e coinvolge gli amici in un nuovo lavoro: ammazzare gli Zombie-dissidenti a pagamento. Ecco il perché della frase nel poster "matamos a tu seres queridos", quando risponde al suo telefono, Juan dice: "Juan dei morti, uccidiamo i tuoi cari!"
Ironia e satira a parte, che costituiscono una buona parte del film, non riuscirei a trovare difetti in Juan Of The Dead neanche se volessi, tutto funziona alla perfezione, tutto sottolinea l'impegno e la passione dello staff: fotografia e scenografie evocative, effetti speciali e gore belli tosti, Zombie-kill fantasiosi ed altrettanti omicidi involontari tutti da ridere, ritmi giusti, gag su gag, dialoghi folli, personaggi credibilissimi ed incredibili al tempo stesso, sentimenti ed emozioni sviscerati al punto giusto e classiche scene d'azione e sopravvivenza Zombie rivisitate in chiave super originale. Cosa volevate di più?
Dato l'intelligente umorismo che lo caratterizza, non mi stupirei troppo se sentissi parlare di Juan Of The Dead come dello Shaun Of The Dead latinoamericano; vedrete che il film soddisferà ogni vostra putrefatta aspettativa e placherà la vostra sete infernale, un po' come un bicchierino di rum e un bel cubano dopo cena!
Scheda del film:
Juan De Los Muertos, primo zombie-movie da Cuba!
Impeccabilmente scritto e diretto da Alejandro Brogués (ti prego, non fermarti), il primo Zombie Movie cubano, Juan Of The Dead, è una vera e propria chicca che mixa perfettamente autoironia e cliché non-morti. Coraggiosamente prende in giro vizi, difetti e (soprattutto) tabù cubani, come l'omosessualità e la disfatta del regime (un'eresia indicibile, questa) oltre allo smisurato consumo di rum... guardate un po' una delle pareti della casa di Juan com'è fatta:
Juan a casa sua si concede un rum, un rum, un rum e un rum
Di certo non manca poi anche qualche frecciata (è un eufemismo, eh) alla politica, al socialismo e alla figura di Fidel Castro; non a caso, una volta scoppiata l'epidemia, Juan non si scompone troppo e dice che, se è già sopravvissuto a Mariel (l'esodo dei cubani in USA nel 1980), al cosiddetto Periodo Especial (crisi economica dei primi '90) e a "quella cosa che è venuta dopo" (molto probabilmente riferendosi alle dimissioni di Fidel in favore del fratello Raul), può sopravvivere pure agli Zombie. Anche se lui non li chiama così, infatti il reporter della tv, in pieno post-outbreak, continua a diffondere la versione del governo, cioè quella di "incidenti isolati causati da dissidenti pagati dagli Stati Uniti"! Non ci metteranno molto Juan e soci a scoprire la verità...
Juan e i suoi amigos iniziano a sospettare della natura politica dei "dissidenti"
Anche il modo in cui i nostri survivor scoprono con chi hanno a che fare fa davvero ghignare (ma non vi dico come, molto politically scorrect!), comunque, oltre allo sfaticato quarantenne Juan (forse la caricatura del cubano tipo), il gruppo è composto dalla sua bella figlia Camila, da La China, una trans bellicosa, El Primo, un gigante che sviene alla vista del sangue, Làzaro, il disgraziato e schizzato miglior amico di Juan (un grandissimo!), e da Vladi California, il ventenne pupillo di Làzaro. Scoppiata la misteriosa epidemia, Juan, che è abilissimo in combattimento grazie alla guerra in Angola (un'altra "critichina" all'operato di Fidel) decide di mettere su un business e coinvolge gli amici in un nuovo lavoro: ammazzare gli Zombie-dissidenti a pagamento. Ecco il perché della frase nel poster "matamos a tu seres queridos", quando risponde al suo telefono, Juan dice: "Juan dei morti, uccidiamo i tuoi cari!"
Juan e gli altri riscuotono il dinero che gli spetta
Ironia e satira a parte, che costituiscono una buona parte del film, non riuscirei a trovare difetti in Juan Of The Dead neanche se volessi, tutto funziona alla perfezione, tutto sottolinea l'impegno e la passione dello staff: fotografia e scenografie evocative, effetti speciali e gore belli tosti, Zombie-kill fantasiosi ed altrettanti omicidi involontari tutti da ridere, ritmi giusti, gag su gag, dialoghi folli, personaggi credibilissimi ed incredibili al tempo stesso, sentimenti ed emozioni sviscerati al punto giusto e classiche scene d'azione e sopravvivenza Zombie rivisitate in chiave super originale. Cosa volevate di più?
Làzaro difende Juan, e stavolta con la fiocina becca uno Zombie!
Dato l'intelligente umorismo che lo caratterizza, non mi stupirei troppo se sentissi parlare di Juan Of The Dead come dello Shaun Of The Dead latinoamericano; vedrete che il film soddisferà ogni vostra putrefatta aspettativa e placherà la vostra sete infernale, un po' come un bicchierino di rum e un bel cubano dopo cena!
Scheda del film:
Titolo originale: Juan Of The Dead (Juan De Los Muertos) Paese: Cuba/Spagna Anno: 2011 Regia: Alejandro Brogués Produttore: Producciones de la 5ta Avenida (Cuba), La Zanfoña Producciones (Spagna) Sceneggiatura: Alejandro Brogués Cast principale: Alexis Días de Villegas, Jorge Molina, Andrea Duro, Andros Perugorría, Jazz Vila, Eliecer Ramírez Durata: 100 minuti Voto: 9/10 Classificazione Zombie: Tipologia: infetti |