Dopo aver accettato l'invito da parte della Umbrella Corp. i nostri amici di ResidentEvil.it si sono avventurati, sprezzanti del pericolo, presso la sede italiana della multinazionale per provare la demo di Resident Evil 6, e farci sapere, con il loro articolo, cosa dobbiamo aspettarci da questo nuovo titolo sviluppato dalla Capcom. Seguiteci dopo il salto per sapere di più...
I due collaboratori, che si sono offerti di andare all'appuntamento, hanno potuto testare tutti i tre protagonisti della serie,(Jack Muller, Chris Redfield e Leon Kennedy), e parti delle loro relative campagne. Dopo aver provato tutto ciò hanno esposto, in una news, le loro sensazioni seguite a questa sessione di gioco.
Ecco di seguito le loro impressioni, che potrete anche trovare, con i rapporti degli autori, su Resident Evil.it.
[Fonte: Resident Evil.it]
I due collaboratori, che si sono offerti di andare all'appuntamento, hanno potuto testare tutti i tre protagonisti della serie,(Jack Muller, Chris Redfield e Leon Kennedy), e parti delle loro relative campagne. Dopo aver provato tutto ciò hanno esposto, in una news, le loro sensazioni seguite a questa sessione di gioco.
Ecco di seguito le loro impressioni, che potrete anche trovare, con i rapporti degli autori, su Resident Evil.it.
TIME TO PLAY
Ragazzi il nostro hands-on è appena iniziato, e la foto della schermata principale animata sui led di uno splendido televisore HD ne è la riprova. Premuto START , la solita, inconfondibile voce ci ha ricordato ancora una volta che ci troviamo di fronte alla sesta iterazione di questo longevo quanto celebre brand di Capcom. Subito dopo, un mini-menù di opzioni ci ha chiesto con chi dei tre protagonisti principali volevamo iniziare l’avventura… non c’abbiamo pensato due volte. Vogliamo il survival horror, vogliamo Leon S. Kennedy!
Mr. PRESIDENT!!!
Iniziata l’avventura con una intro che mostra come Leon e la sua nuova partner Helena Harper siano costretti ad uccidere il nuovo Presidente degli Stati Uniti Adam Benford, poiché misteriosamente trasformatosi in uno zombie, abbiamo preso i panni di Leon. L’ambientazione? Uno splendido campus universitario americano!
GRADITE SORPRESE
Vi anticipiamo che quello che ci ha stupito sin da subito sono principalmente i tre elementi basilari del titolo: il sonoro, i comandi e la grafica. Mentre riguardo quest’ultima non avevamo il minimo dubbio, visto le già splendide texture e modelli poligonali presentati dal quinto capitolo della serie (e notevolmente evoluti in questo Resident Evil 6 grazie anche ad una sapiente regia che miscela fulmini, cedimenti, deflagrazioni e flash vari ad effetti particellari convincenti come non mai), quello che più ci ha sorpreso sono gli altri due comparti tecnici. Prima di tutto il sonoro, capace come in poche altre occasioni di lasciarci a bocca (o meglio dire orecchie) aperta; è davvero un tonfo al cuore che rimanda al passato udire il rumore di passi che rimbomba e cambia dai tappeti al marmo, le urla strazianti provenienti da chissà dove nel palazzo, i latrati di cane e tutti gli effetti sonori che solitamente facevano da sfondo a quelli che possono essere ritenuti i veri episodi survival horror della saga. Ragazzi questo sarà un gioco da vivere al massimo del volume.
Seconda, gradita, sorpresa invece quella dei comandi: mai come stavolta ci è sembrato di poter muovere una persona “in carne e ossa”, capaci di sentirne tutto il peso sul controller. Passi di avanscoperta, corsa, fuga, mira, capriola avanti, indietro o laterale, schivata e colpo a bruciapelo (mediante la pressione di due tasti contemporaneamente), tutto ci è sembrato sin da subito tanto vario e ben bilanciato quanto intuitivo. Mai come stavolta i protagonisti del gioco ci sono apparsi solidi nel corpo e fluidi nei movimenti, ma allo stesso tempo facili da guidare nell’ennesimo incubo.
UN CAMPUS PERICOLOSO…
Per quello che ci è stato dato modo di provare e vedere, l’ambientazione ci è sembrata più che convincente. A parte il comparto visivo che, come detto, riesce a riprodurre location a dir poco cinematografiche, è la scelta delle ambientazioni a stupire come non succedeva da tempo. Il campus dell’università IVY di Tall Oaks ci è apparso come il luogo ideale per iniziare la nostra avventura horror, e quando sono arrivati i primi zombie, la nostra prigione di legno e vetro ci è sembrata ancora più stretta e buia. Fortunatamente, pur lasciando sempre il dovuto spazio all’escursione di stanze e ambienti nascosti, ci sarà un’icona a schermo che vi indicherà il vostro obiettivo, oppure una visione a bussola (mediante la pressione di un pulsante lo schermo diventa di colori diversi e una freccia enorme vi indica la strada)… così da non sentirvi mai realmente persi, ma non per questo meno vulnerabili! Capiterà spesso, tra l’altro, che la telecamera si sposti in automatico bloccandosi in zoom o panoramiche di ogni genere, così da regalare dei momenti di pura tensione un po’ come con le telecamere fisse dei vecchi capitoli. Questa sì che è una splendida risposta alle richieste dei fan!
ATTACCO A TESTA BASSA!
Mai come in un altro Resident Evil che conti, Capcom ha deciso di dare al giocatore l’opportunità di percuotere gli avversari (zombie o altri nemici che siano) con un colpo fisico anche senza ricorrere ai quick time event che debuttarono nel 4° capitolo della saga. In questa maniera potrete contare su un gameplay più vario che mai, visto che oltre al classico colpo di pistola (sempre ricordando la possibilità di poter camminare con la mira attivata, finalmente!), alla novità delle pistole doppie, del colpo a bruciapelo (di cui parlato più in alto) e al classico ausilio del coltello, stavolta potrete contare anche su un bel calcione o pugno, che uniti alle scivolate o salto indietro/laterale torneranno più che utili soprattutto durante gli attacchi di massa, momenti in cui potrete sparare anche da sdraiati a terra. Se poi non amate la mira sulla spalla destra e volete osservare la schermata di attacco in modo speculare, beh Capcom vi permette di fare anche questo!
ZOMBIES ARE BACK!
Lo sapevate già è vero, ma una menzione dovuta va fatta al ritorno degli amati zombie. I mangia cervelli di Resident Evil 6 però saranno ben diversi dai soliti: nonostante l’andatura blanda e le solite escoriazioni sanguinolente su tutto il corpo, stavolta dimostrano una IA ben più aggressiva che i vecchi zombie, con la possibilità di utilizzare oggetti contundenti come tubi o altro, ma che allo stesso tempo salteranno letteralmente in pezzi sotto i colpi di arma da fuoco o in seguito a delle vere e proprie fatality all’arma bianca (finalmente vedrete teste che si aprono dopo essere state perforate dai proiettili, parti del corpo che saltano e tutto il tanto amato campionario splatter che volevate!).
UN MENÙ TUTTO NUOVO
A differenza del passato, anche il menù di selezione armi/oggetti è cambiato. Oltre ad un HUD sempre ben presente a lato del personaggio (che vi segnala il numero delle pastiglie/erbe verdi, proiettili o blocchi di energia che vi restano), una doppia cross bar si incrocia nel centro tramite la semplice pressione del d-pad, così da permettervi di effettuare le scelte più importanti nei pochissimi istanti che potrebbero separarvi dalla morte. Scendendo più nel particolare, dovete sapere che le classiche erbe verdi dovranno essere prima trasformate in pastiglie per essere assunte, sia tramite menù (con cui fonderle tra l’altro con le piante di altro colore) sia tramite la contemporanea pressione di due tasti che permette di trasformare in pastiglia e ingerire immediatamente la fonte di energia vitale così da salvarvi dalle situazioni più pericolose. Davvero molto utile. Ultima, ma non meno importante, feature quella dei blocchi di energia. A seconda del personaggio potrebbero avere colori o forme diverse, fatto sta che avranno sempre le medesime meccaniche di recupero/esaurimento: tramite spray o pastiglie/erbe si recuperano i blocchi perduti, ma se un blocco non è stato esaurito completamente dai danni subiti all’istante, questo recupera la sua integrità automaticamente. Un’introduzione davvero notevole, non credete?
IL MOMENTO DI CHRIS!
Secondo protagonista di Resident Evil 6, e icona assoluta della saga, è Chris Redfield. La sua avventura correrà parallela a quella di Leon è prenderà piede in Cina, in una città fittizia di nome Lanshiang. Recuperato in una topaia dell’Europa dell’Est dal suo nuovo compagno della B.S.A.A., Piers Nivans, Capcom ci rivela un Chris che si rifugia nell’alcool dopo aver perso un interno plotone in una missione a noi oscura. Senza altre cenni sulla trama, oltre al fatto che il periodo è quello di giugno 2013, ecco che ci ritroviamo a combattere sui caotici tetti della luminosa città orientale, aprendo in questo istante il secondo gameplay presentato da Resident Evil 6: quello dello sparatutto in terza persona! Imbracciato il fucile, la pistola o anche solo il coltello, perché no, vi ritroverete sbalzati in quello che sembra essere un labirinto di tetti, metallo e proiettili. Stavolta i nemici saranno dei soldati mutanti armati di mitra. Eliminarli non sarà così dura, ma spesso vedrete come si rigenereranno orribilmente se colpiti agli arti; enormi artigli al posto delle mani, esseri alati simili a letali farfalle al posto dei piedi e quanto più di orribile la fantasia di Capcom è riuscita a mettere in gioco. Anche in questo caso Chris potrà fare affidamento su un compagno… anzi su una squadra, visto che molto spesso vi ritroverete a capeggiare un gruppo di militari pronti a spazzare via l’ennesima minaccia biologica. Anche stavolta, un po’ come per Leon, i comandi saranno semplici e intuitivi, anche se molto più dinamici del suo collega, viste anche le meccaniche di gioco molto più veloci e adrenaliniche, con degli attacchi corpo a corpo del tutto nuovi. Anche il menù degli oggetti cambierà leggermente, da azzurro diventa verde e dà un nuovo tocco anche alle opzioni varie. Le telecamere, adattandosi alla natura sparatutto del gioco, saranno molto più dinamiche e coinvolgenti, simulando spesso il travelling della corso o l’onda d’urto delle sempre splendide esplosioni. Anche in questo caso infine si denotano i sei quadrati di energia più altrettanti più piccoli relativi alla stamina, che permettono invece di effettuare azioni di attacco rapido corpo a corpo sempre utili in un teatro di guerra che conta numerosissimi nemici. Più andrete avanti nei combattimenti, più vedrete un Chris sporco di sangue e stremato dalla battaglia, impegnato in un andirivieni di salti da un tetto all’altro, coperture dietro i muri, lanci di granate e quanto più la B.S.A.A. mette a disposizione dei suoi soldati. Ovviamente la partita sarà suddivisa in varie missioni, ognuna con un obiettivo ben preciso (ex: elimina tutti i nemici nell’area) ma non preoccupatevi, non correrete mai il rischio di cadere nella ripetitività o nella frustrazione. Di tanto in tanto fra l’altro potrete trovare e raccogliere dei pezzi di scacchi di cui ancora non conosciamo l’utilità, ma che serviranno senza dubbio come punti esperienza. Detto questo, ci prepariamo ad affrontare l’ultima porzione della demo…
UN WESKER A VOSTRA DISPOSIZIONE
Ultimo (e non certo per importanza) trancio di gioco è quello focalizzato sul “piccolo” Wesker, quel Jake Muller di cui sappiamo ancora ben poco. Accompagnati da Sherry Birkin, ci siamo ritrovati nei panni del mercenario disperso in un’ambientazione innevata dell’Europa dell’Est e costretti a fuggire da un enorme mostro metà biologico metà meccanico. Impegnati inizialmente in una fuga (prima con telecamera anteriore e poi posteriore) siamo rimasti sbigottivi dalle dosi di immersività dell’intera sequenza. Arrivati in un luogo apparentemente sicuro, grazie ad uno dei perfetti quick time event sparsi per il gioco, abbiamo potuto scoprire qualcosa in più sul gameplay di Jake e su ciò di cui è capace. Anche il questo caso il menù degli oggetti cambia ancora forma, diventa giallo e presenta uno strano simbolo a forma di pugni al posto di quello delle doppie pistole. Una volta cliccatoci sopra, vedrete come Jake lasci ogni arma e passi ad un tipo di combattimento basato solo su calci e pugni; dannatamente ingolositi da questa nuova modalità di combattimento, abbiamo cercato subito qualche nemico all’interno di una fatiscente struttura scaricandogli addosso una vagonata di calci e pugni con tecniche estremamente affini a quelle che solo il buon vecchio Albert Wesker sapeva mettere in azione. Il gameplay di Jake è una sorta di ibrido tra i due precedenti, con la possibilità di affrontare ogni tipo di nemico sia con le armi che a mani nude; certo, non sempre sarà possibile abbattere un enorme mostro a calci, proprio per questo vi converrà tenere sempre a disposizione la vostra fidata magnum. Ed è stato proprio grazie a questo alternarsi di colpi d’arma da fuoco, esplosioni di barili esplosivi, scivolate, schivate e scazzottate che siamo riusciti ad avere la meglio del J’Avo che ci rincorreva all’inizio, presentatosi nuovamente in un ambiente strutturato su più livelli e quasi completamente distruggibile. Vi assicuriamo che, anche in questo caso, i comandi saranno ancora una volta il punto forte del titolo: coinvolgenti, variegati eppure intuitivi come non avremmo mai potuto credere. Insomma, colpevole la sua ironia accoppiata al fascino di un Wesker, anche Jake sembra averci conquistato in un attimo!
E LA STORIA?
Come già detto un po’ più su, i ragazzi dell’Umbrella Corp./Capcom Italia non hanno potuto dirci molto, ma sappiate che si parla di una longevità di decine di ore. Che c’entra direte voi? Beh, non si tirano su così tante ore di gioco senza una storia degna di un Resident Evil, e se in più ci mettiamo che le 3 avventure di Leon, Chris e Jake vanno affrontate singolarmente e prendono pieghe diverse a seconda dei casi salvo poi incontrarsi in determinate fasi ed in un unico scioglimento finale, beh, noi sinceramente non sappiamo più cosa chiedere a Capcom. Per quanto ci riguarda, Resident Evil 6 è davvero il capitolo definitivo della saga!
ULTIMA NOTA PER IL CO-OP
Con la tradizione aperta in parte nel 4° , ma ben più decisamente nel 5° capitolo della saga, anche Resident Evil 6 lascerà ampio spazio alle sezioni co-op durante la campagna principale giocabili sia off-line che on line, fino a 4 giocatori. In ogni momento potrete comunicare, interagire ed effettuare strategie con i vostri compagni, riuscendo a godere anche delle survival horror nonostante la presenza del partner che alleggerisce la tensione. Da quanto ci è stato rivelato, inoltre, anche in Resident Evil 6 è prevista una modalità mercenari e un multiplayer online sempre incentrato sulla vicenda principale… e meno male aggiungiamo noi!
IN DEFINITIVA…
Non possiamo che essere estremamente entusiasti di Resident Evil 6. Il nuovo kolossal di Capcom sembra davvero un titolo infinito, sia dal punto di vista della longevità, che della trama che dei vari gameplay. A questo punto, non possiamo che tornare a casa pienamente soddisfatti di questo hands-on e di questa splendida giornata! Cogliamo ancora una volta l’occasione per ringraziare, a nome di tutto lo staff di Residentevil.it, sia l’Umbrella che Capcom Italia.
[Fonte: Resident Evil.it]