Lo so lo so, m'ero ripromesso di parlarvi di nuovo di World War Z solo quando avessi avuto buone nuove, ma evidentemente il fato aveva altri progetti (così com'erano diversi anche quelli dello staff di WWZ in primis): nuovi "ritardi" affliggono la release della pellicola Zombie più attesa e costosa di sempre. Brutta storia.
E' più facile che un non-morto passi per la cruna d'un ago piuttosto che World War Z si riveli un successone? Sentiamo le voci degli insider sulla questione dopo il salto...
Mi risparmio la trama e i convenevoli sul film di World War Z perché ne abbiamo parlato talmente tanto che ormai vi uscirà dalle orecchie, ma dopo le ultime news sul ritardo, lo slittamento e gli extra-shooting, abbiamo altre brutte notizie da darvi.
La prima è che si unisce alla "causa" di WWZ anche Damon Lindelof (lo screenwriter co-creatore di Lost e co-autore di Prometheus, di R.Scott per la Fox), e, si sa, un'altra persona in più che ri-mette mano alla storia non è quasi mai un bene. In più, come se non bastasse, secondo il The Hollywood Reporter degli insider, delle persone "vicine alla produzione", fanno girare delle "voci mica tanto belle" sui mille problemi di WWZ (cui recentemente son state confiscate un bel po' di armi destinate al set per dei "problemi di aerotrasporto"). Tenetevi forte: si ventila addirittura l'ipotesi cancellazione. Ecco perché.
Il gossip vuole che WWZ sia partito sfigato da subito, si dice Pitt abbia scelto il regista, Marc Forster, che però non è un gran esperto di "scene d'azione all'americana", e che non ha potuto esprimersi al massimo sul set, dove regnavano un po' d'anarchia e giochini di potere-preferenza. Parlavano in tanti, agivano in pochi. La direzione creativa non è stata impeccabile. Allora mandano altre new-entry nello staff: Colin Wilson (line producer di Avatar) e il premio Oscar John Nelson (special-fx Il Gladiatore), mentre pare che al direttore della fotografia Robert Richardson (che ha tre Oscar) sia stato chiesto di lasciare la produzione in più di un'occasione. Sono in discussione varie scelte decisionali e la disorganizzazione che ha incagliato WWZ.
Sempre secondo i rumors, WWZ è solo un altro esempio di progetto ad alto budget e super-pompato in comunicazione ma lanciato in produzione senza un'accurata preparazione e coordinazione creativa-tecnica. Dicono sia stato così anche per Hansel e Gretel: Witch Hunters e GI Joe: Retaliation. Centrerebbe qualcosa l'amicizia tra Pitt e Brad Grey (un pezzo grosso della Paramount, ai tempi socio della Plan B, casa di produzione di Brad), che ha dato il via a tutto, e "sotto indagine" tra tutte la scelta di avere Forster come regista. Non aveva il curriculum adatto all'attivo, nel senso di action, aveva solo un James Bond, Quantum of Solace, deludente rispetto al predecessore, Casino Royale (così dicono, non li ho visti).
A un certo punto arriva (di nuovo) nuova gente sul set, i producer Graham King e David Ellison, ma gli sforzi non cambiano la situazione, la nave di WWZ sta già naufragando. Lo staff crede che Forster possa concentrarsi su storia e personaggi mentre un team più esperto avrebbe potuto pensare agli effetti e all'azione, ma non è così facile. Sul set c'è tensione e indecisione. Lo scopre a sua volta Simon Crane, corso in aiuto alla direzione di WWZ (come fece con Mr.& Mrs.Smith). Il suo rapporto con Forster non è dei migliori, e "battibecchi tra creativi" fanno naufragare l'equipaggio, e la sorte, del film. Nessuno ha saputo tenere il timone della nave, ed è andata a giù. Ma ci sono stati pure altri problemi.
Stando alle voci, non ancora commentate dai diretti interessati, sono state più cose a "minare il film", ancora salvabile per Adam Goodman (Presidente della Paramount Film Group), trattandosi di una pellicola da oltre 170 milioni di dollari. In principio, la scorsa primavera, problemi per l'assenza di Pitt e Gardner (i produttori), impegnati a Cannes con Killing Them Softly (un loro corto), poi Brad non è disponibile perché sta con la famiglia. Sul set hanno seri dubbi la produzione sia consapevole di tempi-costi di realizzazione delle riprese. Se Crane chiede 60 giorni, gliene danno 20. Tutti sperano che Brad possa sfruttare l'amicizia con Grey per scucirgli altri dollari, ma le alte sfere negano e, non contenti, licenziano un membro chiave del team come (un certo) Wilson. Niente chiaramente migliora. Anzi.
Altri problemi arrivano mentre lo staff di WWZ passa per le location di L'Ondra (scherzo eh), Glasgow, Malta e Budapest. Un uomo cerca di combattere il caos, è il direttore della fotografia, Richardson, che lotta per imporre l'ordine, ma s'inimica gli altri; un collega dice non sia in grado di reggere la tensione... niente da fare. Nel frattempo, la polizia ungherese anti-terrorismo fa irruzione in un magazzino dell'aeroporto e sequestra 85 fucili d'assalto automatici destinati alle riprese. Dicono Brad sia estenuato da questo progetto da "storia infinita" (pensa noi!). Non tutto è perduto. Si può ancora salvare WWZ. Anche la trilogia dell'agente Bourne era resuscitata come l'araba fenice, e gli Zombie sono bravi a risorgere. Infatti il sovracitato Goodman della Paramount è ottimista e, "cambiando il finale" (?), è sicuro WWZ sarà un successone nell'estate 2013. Che dire, vedremo?
Insomma, ci tocca aspettare un altro anno, alcune voci vicine alla produzione di WWZ dicono letteralmente "è grande nei primi 45 minuti, forse anche un'ora", e pare proprio che la Paramount voglia ri-metterci lo zampino. Brad ha affermato che "i suoi ragazzi hanno fiducia nel film, e sono ok", ma è stato un po' meno convinto della questione trilogia. Se c'è una cosa che la sopravvivenza Zombie insegna, è di sicuro saper aspettare il momento giusto, speriamo solo che al momento giusto WWZ non si riveli un molle e banale epic fail. Come sempre, state con noi per gli sviluppi. Chi non-vivrà vedrà.
[Fonte: Dread Central
E' più facile che un non-morto passi per la cruna d'un ago piuttosto che World War Z si riveli un successone? Sentiamo le voci degli insider sulla questione dopo il salto...
World War Z, lo vedremo mai?
Mi risparmio la trama e i convenevoli sul film di World War Z perché ne abbiamo parlato talmente tanto che ormai vi uscirà dalle orecchie, ma dopo le ultime news sul ritardo, lo slittamento e gli extra-shooting, abbiamo altre brutte notizie da darvi.
La prima è che si unisce alla "causa" di WWZ anche Damon Lindelof (lo screenwriter co-creatore di Lost e co-autore di Prometheus, di R.Scott per la Fox), e, si sa, un'altra persona in più che ri-mette mano alla storia non è quasi mai un bene. In più, come se non bastasse, secondo il The Hollywood Reporter degli insider, delle persone "vicine alla produzione", fanno girare delle "voci mica tanto belle" sui mille problemi di WWZ (cui recentemente son state confiscate un bel po' di armi destinate al set per dei "problemi di aerotrasporto"). Tenetevi forte: si ventila addirittura l'ipotesi cancellazione. Ecco perché.
Il gossip vuole che WWZ sia partito sfigato da subito, si dice Pitt abbia scelto il regista, Marc Forster, che però non è un gran esperto di "scene d'azione all'americana", e che non ha potuto esprimersi al massimo sul set, dove regnavano un po' d'anarchia e giochini di potere-preferenza. Parlavano in tanti, agivano in pochi. La direzione creativa non è stata impeccabile. Allora mandano altre new-entry nello staff: Colin Wilson (line producer di Avatar) e il premio Oscar John Nelson (special-fx Il Gladiatore), mentre pare che al direttore della fotografia Robert Richardson (che ha tre Oscar) sia stato chiesto di lasciare la produzione in più di un'occasione. Sono in discussione varie scelte decisionali e la disorganizzazione che ha incagliato WWZ.
Un'ignara comparsa di World War Z
Sempre secondo i rumors, WWZ è solo un altro esempio di progetto ad alto budget e super-pompato in comunicazione ma lanciato in produzione senza un'accurata preparazione e coordinazione creativa-tecnica. Dicono sia stato così anche per Hansel e Gretel: Witch Hunters e GI Joe: Retaliation. Centrerebbe qualcosa l'amicizia tra Pitt e Brad Grey (un pezzo grosso della Paramount, ai tempi socio della Plan B, casa di produzione di Brad), che ha dato il via a tutto, e "sotto indagine" tra tutte la scelta di avere Forster come regista. Non aveva il curriculum adatto all'attivo, nel senso di action, aveva solo un James Bond, Quantum of Solace, deludente rispetto al predecessore, Casino Royale (così dicono, non li ho visti).
A un certo punto arriva (di nuovo) nuova gente sul set, i producer Graham King e David Ellison, ma gli sforzi non cambiano la situazione, la nave di WWZ sta già naufragando. Lo staff crede che Forster possa concentrarsi su storia e personaggi mentre un team più esperto avrebbe potuto pensare agli effetti e all'azione, ma non è così facile. Sul set c'è tensione e indecisione. Lo scopre a sua volta Simon Crane, corso in aiuto alla direzione di WWZ (come fece con Mr.& Mrs.Smith). Il suo rapporto con Forster non è dei migliori, e "battibecchi tra creativi" fanno naufragare l'equipaggio, e la sorte, del film. Nessuno ha saputo tenere il timone della nave, ed è andata a giù. Ma ci sono stati pure altri problemi.
Zombie-caduti sul set di World War Z
Stando alle voci, non ancora commentate dai diretti interessati, sono state più cose a "minare il film", ancora salvabile per Adam Goodman (Presidente della Paramount Film Group), trattandosi di una pellicola da oltre 170 milioni di dollari. In principio, la scorsa primavera, problemi per l'assenza di Pitt e Gardner (i produttori), impegnati a Cannes con Killing Them Softly (un loro corto), poi Brad non è disponibile perché sta con la famiglia. Sul set hanno seri dubbi la produzione sia consapevole di tempi-costi di realizzazione delle riprese. Se Crane chiede 60 giorni, gliene danno 20. Tutti sperano che Brad possa sfruttare l'amicizia con Grey per scucirgli altri dollari, ma le alte sfere negano e, non contenti, licenziano un membro chiave del team come (un certo) Wilson. Niente chiaramente migliora. Anzi.
Altri problemi arrivano mentre lo staff di WWZ passa per le location di L'Ondra (scherzo eh), Glasgow, Malta e Budapest. Un uomo cerca di combattere il caos, è il direttore della fotografia, Richardson, che lotta per imporre l'ordine, ma s'inimica gli altri; un collega dice non sia in grado di reggere la tensione... niente da fare. Nel frattempo, la polizia ungherese anti-terrorismo fa irruzione in un magazzino dell'aeroporto e sequestra 85 fucili d'assalto automatici destinati alle riprese. Dicono Brad sia estenuato da questo progetto da "storia infinita" (pensa noi!). Non tutto è perduto. Si può ancora salvare WWZ. Anche la trilogia dell'agente Bourne era resuscitata come l'araba fenice, e gli Zombie sono bravi a risorgere. Infatti il sovracitato Goodman della Paramount è ottimista e, "cambiando il finale" (?), è sicuro WWZ sarà un successone nell'estate 2013. Che dire, vedremo?
La sorte di World War Z è appesa a un filo?
Insomma, ci tocca aspettare un altro anno, alcune voci vicine alla produzione di WWZ dicono letteralmente "è grande nei primi 45 minuti, forse anche un'ora", e pare proprio che la Paramount voglia ri-metterci lo zampino. Brad ha affermato che "i suoi ragazzi hanno fiducia nel film, e sono ok", ma è stato un po' meno convinto della questione trilogia. Se c'è una cosa che la sopravvivenza Zombie insegna, è di sicuro saper aspettare il momento giusto, speriamo solo che al momento giusto WWZ non si riveli un molle e banale epic fail. Come sempre, state con noi per gli sviluppi. Chi non-vivrà vedrà.
[Fonte: Dread Central