Exilium, l'Inferno di Dante è il primo libro edito dalla neonata Nero Press (creata dal team di di NeroCafè); ma come può il Sommo Poeta trovarsi coinvolto in una Zombie novel? Sarà uno stravolgimento tamarro della storia, come nel videogame Dante's Inferno, o ci troveremo di fronte ad un'opera filologicamente studiata per apparire un falso storico? Continuate a leggere e lo scoprirete!
Iniziamo questa recensione di Exilium, l'Inferno di Dante rispondendo ad uno dei dubbi sollevati in apertura: il volume non reinventa il passato per creare un romanzo d'azione, ma risulta un piacevole esempio di finzione storica. L'autore, professore di Studi Religiosi con la passione per gli Zombie (questo non è il suo unico romanzo a tema), è partito da un'idea semplice ma efficace: come ha potuto Dante descrivere così bene l'Inferno senza essere stato spettatore di eventi scioccanti, magari durante i periodi oscuri del suo esilio?
Il Dante che qui troviamo è lo stesso poeta idealista e sfigatello di cui studiamo sui banchi di scuola, esiliato dall'amata Firenze si ritrova a vagare per le corti italiane... ma visto che gli storici non sono stati in grado di ricostruire esattamente il suo peregrinare può darsi che si sia spinto anche in paesi stranieri, ad Est. Ed eccoci che lo troviamo in Romania, la terra che la letteratura di genere ha reso patria di vampiri, ma che in questo testo di Kim Paffenroth è devastata, o almeno lo è una sua vallata, dalla piaga degli strigoi (ovvero i nostri amati/odiati Zombie).
Costretto a cercare la salvezza risalendo una vallata, a causa dell'esercito locale intento a debellare la pestilenza con un metodo molto moderno (eliminare ogni essere, vivo o morto che sia), si ritrova ad interagire con molti personaggi sia positivi che negativi.
Anche se i troppi anni trascorsi dal liceo ci hanno impedito di riconoscere ogni singola citazione non possiamo non notare come proprio queste interazioni sembrano rimandare ai passi della prima cantica della Divina Commedia, dove Dante interrogava le anime in pena; molti sono i rimandi al testo, grazie anche all'attività non-morta a cui il poetà dovrà assistere (scoprirete, ad esempio, a chi può essersi ispirato per le figure del conte Ugolino e dell'arcivescovo Ruggeri).
Ma che Zombie abbiamo davanti? Sono lenti, scoordinati e li si può eliminare danneggiandone il cervello, ma sono anche dotati di alcune reminiscenze che permettono loro di eseguire movimenti elementari come brandire oggetti od interagire con l'ambiente nel tentativo di raggiungere la preda (c'è dell'altro, ma preferiamo non spoilerare troppo). Non siamo però di fronte al classico racconto di un outbreak: non mancano certo gli assalti dei non-morti, ma raramente si avverte la sensazione di pericolo per il Poeta, proprio perchè il testo si divide tra l'orrore della piaga e le interazioni di Dante, e dei suoi compagni d'avventura, con la popolazione locale da cui nascono profonde elucubrazioni perfettamente inserite nel periodo storico (pensieri che oggi possono far sorridere o storcere il naso al tempo non erano assolutamente fuori luogo, soprattutto considerando il profondo rapporto con la religione che permeava un credente nel medioevo). Inoltre come spesso accade, cliché ormai tipico della letteratura horror, ci si rende conto di come gli uomini riescano a volte a superare in crudeltà i mostri.
Tutto perfetto? Non proprio, a volte la narrazione si abbandona a situazioni, di sicuro impatto, che però risultano impossibili nel mondo creato dall'autore (vuoi per i limiti tecnologici del tempo, vuoi per la geografia dei luoghi che fanno da scenario all'avventura); in ogni caso nulla che possa rovinare la lettura, anzi siamo convinti che i più non ci faranno nemmeno caso.
Conclusione: non possiamo che consigliare la lettura di questo libro a tutti coloro che amano la prima cantica della Divina Commedia o a chi desidera una storia di Zombie ambientata in un'epoca passata (quindi agli amanti del dark fantasy); ma se cercate solo uccisioni e lotta per la sopravvivenza guardate altrove.
A chi volesse saperne di più si consiglia la lettura dell'intervista all'autore disponibile sul numero 4 di Knife (magazine gratuito di NeroCafè).
Ci preme ringraziare in questa sede Daze, della libreria Lupo Rosso di Torino (vecchia conoscenza di ZOMBIE Knowledge Base), senza il cui suggerimento non avremmo mai conosciuto il volume recensito in questa sede.
La cover italiana di Exilium, l'Inferno di Dante...
certo che gli Zombie di Resident Evil sullo sfondo non si possono proprio vedere!!
certo che gli Zombie di Resident Evil sullo sfondo non si possono proprio vedere!!
Iniziamo questa recensione di Exilium, l'Inferno di Dante rispondendo ad uno dei dubbi sollevati in apertura: il volume non reinventa il passato per creare un romanzo d'azione, ma risulta un piacevole esempio di finzione storica. L'autore, professore di Studi Religiosi con la passione per gli Zombie (questo non è il suo unico romanzo a tema), è partito da un'idea semplice ma efficace: come ha potuto Dante descrivere così bene l'Inferno senza essere stato spettatore di eventi scioccanti, magari durante i periodi oscuri del suo esilio?
Il Dante che qui troviamo è lo stesso poeta idealista e sfigatello di cui studiamo sui banchi di scuola, esiliato dall'amata Firenze si ritrova a vagare per le corti italiane... ma visto che gli storici non sono stati in grado di ricostruire esattamente il suo peregrinare può darsi che si sia spinto anche in paesi stranieri, ad Est. Ed eccoci che lo troviamo in Romania, la terra che la letteratura di genere ha reso patria di vampiri, ma che in questo testo di Kim Paffenroth è devastata, o almeno lo è una sua vallata, dalla piaga degli strigoi (ovvero i nostri amati/odiati Zombie).
Costretto a cercare la salvezza risalendo una vallata, a causa dell'esercito locale intento a debellare la pestilenza con un metodo molto moderno (eliminare ogni essere, vivo o morto che sia), si ritrova ad interagire con molti personaggi sia positivi che negativi.
Anche se i troppi anni trascorsi dal liceo ci hanno impedito di riconoscere ogni singola citazione non possiamo non notare come proprio queste interazioni sembrano rimandare ai passi della prima cantica della Divina Commedia, dove Dante interrogava le anime in pena; molti sono i rimandi al testo, grazie anche all'attività non-morta a cui il poetà dovrà assistere (scoprirete, ad esempio, a chi può essersi ispirato per le figure del conte Ugolino e dell'arcivescovo Ruggeri).
Ma che Zombie abbiamo davanti? Sono lenti, scoordinati e li si può eliminare danneggiandone il cervello, ma sono anche dotati di alcune reminiscenze che permettono loro di eseguire movimenti elementari come brandire oggetti od interagire con l'ambiente nel tentativo di raggiungere la preda (c'è dell'altro, ma preferiamo non spoilerare troppo). Non siamo però di fronte al classico racconto di un outbreak: non mancano certo gli assalti dei non-morti, ma raramente si avverte la sensazione di pericolo per il Poeta, proprio perchè il testo si divide tra l'orrore della piaga e le interazioni di Dante, e dei suoi compagni d'avventura, con la popolazione locale da cui nascono profonde elucubrazioni perfettamente inserite nel periodo storico (pensieri che oggi possono far sorridere o storcere il naso al tempo non erano assolutamente fuori luogo, soprattutto considerando il profondo rapporto con la religione che permeava un credente nel medioevo). Inoltre come spesso accade, cliché ormai tipico della letteratura horror, ci si rende conto di come gli uomini riescano a volte a superare in crudeltà i mostri.
Tutto perfetto? Non proprio, a volte la narrazione si abbandona a situazioni, di sicuro impatto, che però risultano impossibili nel mondo creato dall'autore (vuoi per i limiti tecnologici del tempo, vuoi per la geografia dei luoghi che fanno da scenario all'avventura); in ogni caso nulla che possa rovinare la lettura, anzi siamo convinti che i più non ci faranno nemmeno caso.
Conclusione: non possiamo che consigliare la lettura di questo libro a tutti coloro che amano la prima cantica della Divina Commedia o a chi desidera una storia di Zombie ambientata in un'epoca passata (quindi agli amanti del dark fantasy); ma se cercate solo uccisioni e lotta per la sopravvivenza guardate altrove.
A chi volesse saperne di più si consiglia la lettura dell'intervista all'autore disponibile sul numero 4 di Knife (magazine gratuito di NeroCafè).
Ci preme ringraziare in questa sede Daze, della libreria Lupo Rosso di Torino (vecchia conoscenza di ZOMBIE Knowledge Base), senza il cui suggerimento non avremmo mai conosciuto il volume recensito in questa sede.