Uscito giusto giusto per le feste il volume 9 del pazzo seinen I Am A Hero, del fenomeno Kengo Hanazawa, in cui un mangaka trentenne è alle prese con l'apocalisse Zombie ed i suoi problemi (sia "suoi di lui" che "suoi dell'outbreak"!)... sì, anche il nuovo numero non si smentisce e butta altra carne sul fuoco, le info e un bel po' di tavole dopo il salto.
Già dal numero scorso Hideo s'era dimostrato più Hideo che mai, nel senso di "eroe", come vogliono gli ideogrammi del suo nome; nel 9 lo troviamo più deciso con gli altri e con se stesso (ma non ancora al 100%, ovvio), e più svelto e sicuro col fucile, che gli vedremo usare spesso, facendosi forza, tra le varie, anche con le parole I Am A Hero...
Nel nuovo volume del suo assurdo manga, Kengo Hanazawa lascia da parte Hideo e le due ragazze che sta proteggendo e inizia raccontando un'altra storia; c'è sempre l'outbreak e, come nel numero 5, se ne trova traccia sui social, ma non siamo in Giappone, non ancora e non a caso.
Siamo a Taiwan, e il personaggio che seguiamo nelle prime pagine è Kazuya, un mangaka a sua volta che, dopo aver visto su un pc in aeroporto video di Sud Korea e Giappone messi ko, si chiede in che stato sarà la Cina, ignaro che (tra outbreak e ragazza con sé) si troverà nella stessa situazione di Hideo; col quale forse s'è già incontrato in passato, e non mi sento di escludere possa incontrarsi in futuro. No?
Per come la vedo io, Kazuya serve allo scienziato matto Hanazawa per ben due motivi base: il primo è quello di introdurre un nuovo tema centrale nella storia, la paternità, e l'altro per creare antitesi tra i due mangaka e, quindi, far "brillare" Hideo mostrandocene l'evoluzione (Kazuya, in breve, è uguale all'Hideo di prima, cioè non un granché).
Vedendo Kazuya scappare dalla ZQN (i loro Zombie) che poco prima gli ha confessato d'essere incinta, come non pensare alla metafora della paternità-responsabilità? sfuggire alle proprie colpe? sottrarsi ai propri oneri? che sia un modo per suggerire alla società una sorta di proattivo impegno, invece del solito futile piangersi addosso? Da Hanazawa mi aspetto di tutto; chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Di certo posso dirvi che il protagonista di questo meraviglioso seinen matura a vista d'occhio, e a farcelo capire è la solita ossessiva maestria di Hanazawa nell'evocare precisi significati con dettagli curati ad hoc; vedete Hideo nella foto qua sopra come raffigura il passaggio dalla beata ignoranza dell'illusione alla buia consapevolezza della realtà?.. e visto che è Natale e son in vena di sbatti e regali, date un'occhiata a questa gallery che ho preparato per i fan delle robe da matti come me:
Come dicevamo, paternità e responsabilità, la metafora del pagare per le proprie colpe; anche Hideo dovrà far i conti con un simbolico Zombie-baby (non suo, a differenza di Kazuya), e se il vecchio Hideo sarebbe stato pietrificato dalla fifa, quello nuovo ormai sembra non aver più dubbi sul da farsi. E nonostante l'impeccabile abbigliamento outdoor che sfoggia (di certo Hanazawa ama l'en plein aire), fucile compreso, il nostro eroe non è ancora un navigato survivor... è sempre un po' "legato" alla vita pre-ZQN, come vedete qui sotto mentre si preoccupa di dare il resto giusto a una delle due ragazze "con cui sta"!
Non manca, infine, una piccola critica alle istituzioni, prima incapaci e poi assenti di fronte al problema; e quando Hideo trova l'ospedale chiuso e la nota appesa sulla porta si rende conto che ognuno è artefice del proprio destino e, senza scuse, deve fare delle scelte... così come noi capiamo che in I Am A Hero l'outbreak degli ZQN, bollato dal governo come "Sindrome da comportamento antisociale e disfunzione multiorgano" (per cui la gente è obbligata a stare in casa, pena l'arresto), non è che un sinonimo del mix di disinteresse ed inadeguatezza istituzionale di cui il popolo (ma và) risente per primo.
Insomma, non riuscirete a darne un giudizio obiettivo sfogliando I Am A Hero distrattamente in fumetteria; compratelo, leggetelo e pensateci, poi ditemi se non è uno dei più ricercati manga che abbiate mai letto. E sul sito della GP potete averlo a un prezzo scontato, così non avete neanche i sensi di colpa per cremare al volo la mancia della nonna!
Già dal numero scorso Hideo s'era dimostrato più Hideo che mai, nel senso di "eroe", come vogliono gli ideogrammi del suo nome; nel 9 lo troviamo più deciso con gli altri e con se stesso (ma non ancora al 100%, ovvio), e più svelto e sicuro col fucile, che gli vedremo usare spesso, facendosi forza, tra le varie, anche con le parole I Am A Hero...
Nel nuovo volume del suo assurdo manga, Kengo Hanazawa lascia da parte Hideo e le due ragazze che sta proteggendo e inizia raccontando un'altra storia; c'è sempre l'outbreak e, come nel numero 5, se ne trova traccia sui social, ma non siamo in Giappone, non ancora e non a caso.
Siamo a Taiwan, e il personaggio che seguiamo nelle prime pagine è Kazuya, un mangaka a sua volta che, dopo aver visto su un pc in aeroporto video di Sud Korea e Giappone messi ko, si chiede in che stato sarà la Cina, ignaro che (tra outbreak e ragazza con sé) si troverà nella stessa situazione di Hideo; col quale forse s'è già incontrato in passato, e non mi sento di escludere possa incontrarsi in futuro. No?
Per come la vedo io, Kazuya serve allo scienziato matto Hanazawa per ben due motivi base: il primo è quello di introdurre un nuovo tema centrale nella storia, la paternità, e l'altro per creare antitesi tra i due mangaka e, quindi, far "brillare" Hideo mostrandocene l'evoluzione (Kazuya, in breve, è uguale all'Hideo di prima, cioè non un granché).
Vedendo Kazuya scappare dalla ZQN (i loro Zombie) che poco prima gli ha confessato d'essere incinta, come non pensare alla metafora della paternità-responsabilità? sfuggire alle proprie colpe? sottrarsi ai propri oneri? che sia un modo per suggerire alla società una sorta di proattivo impegno, invece del solito futile piangersi addosso? Da Hanazawa mi aspetto di tutto; chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Di certo posso dirvi che il protagonista di questo meraviglioso seinen matura a vista d'occhio, e a farcelo capire è la solita ossessiva maestria di Hanazawa nell'evocare precisi significati con dettagli curati ad hoc; vedete Hideo nella foto qua sopra come raffigura il passaggio dalla beata ignoranza dell'illusione alla buia consapevolezza della realtà?.. e visto che è Natale e son in vena di sbatti e regali, date un'occhiata a questa gallery che ho preparato per i fan delle robe da matti come me:
Come dicevamo, paternità e responsabilità, la metafora del pagare per le proprie colpe; anche Hideo dovrà far i conti con un simbolico Zombie-baby (non suo, a differenza di Kazuya), e se il vecchio Hideo sarebbe stato pietrificato dalla fifa, quello nuovo ormai sembra non aver più dubbi sul da farsi. E nonostante l'impeccabile abbigliamento outdoor che sfoggia (di certo Hanazawa ama l'en plein aire), fucile compreso, il nostro eroe non è ancora un navigato survivor... è sempre un po' "legato" alla vita pre-ZQN, come vedete qui sotto mentre si preoccupa di dare il resto giusto a una delle due ragazze "con cui sta"!
Non manca, infine, una piccola critica alle istituzioni, prima incapaci e poi assenti di fronte al problema; e quando Hideo trova l'ospedale chiuso e la nota appesa sulla porta si rende conto che ognuno è artefice del proprio destino e, senza scuse, deve fare delle scelte... così come noi capiamo che in I Am A Hero l'outbreak degli ZQN, bollato dal governo come "Sindrome da comportamento antisociale e disfunzione multiorgano" (per cui la gente è obbligata a stare in casa, pena l'arresto), non è che un sinonimo del mix di disinteresse ed inadeguatezza istituzionale di cui il popolo (ma và) risente per primo.
Insomma, non riuscirete a darne un giudizio obiettivo sfogliando I Am A Hero distrattamente in fumetteria; compratelo, leggetelo e pensateci, poi ditemi se non è uno dei più ricercati manga che abbiate mai letto. E sul sito della GP potete averlo a un prezzo scontato, così non avete neanche i sensi di colpa per cremare al volo la mancia della nonna!