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30 marzo 2013

The Walking Dead - Il declino del re? (parte seconda)

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Rieccoci con la seconda parte di questo speciale su The Walking Dead (qui trovate la prima, in caso ve la foste persa!). Se in precedenza avevamo analizzato i cambiamenti riscontrati nei dimenticati e bistrattati co-protagonisti della serie, gli Zombie, questa volta ci concentriamo su temi più vivi, ovvero i personaggi e le dinamiche interne delle loro storie... in maniera estremamente sintetica come mio solito! Dopo il salto, e dove sennò?


Eravamo giunti alla conclusione che gli Zombie, divenuti ormai marginali ai fini narrativi, fossero divenuti pop-up per scelta (difficilmente condivisibile). Bene, vediamo ora quali sono questi fini narrativi mettendo noi questa volta da parte gli Zombie... ma teneteli a portata di mano perchè il discorso fatto in precedenza su di loro ci tornerà utile.

ABBIAMO VOGLIA DI SANGUE

All'angolo sinistro in calzoncini blu abbiamo la campionessa in carica, la prigione! All'angolo destro in calzoncini rossi la sfidante, la città! Mi raccomando, voglio un combattimento sporco e non sono ammessi colpi sopra la cintura! In diretta da Las Vegas, città vs prigione, round one... fight! Ok, ok, la smetto... anche se vi confesso che era quello che mi sono aspettato dal primo momento in cui ho scoperto l'esistenza di Woodbury. Invece la trama, pur prendendo questa piega, ha preso un'altra piega. Vi sembra un controsenso? Non del tutto, ma per capirlo dobbiamo fare un bel, anzi, due bei passi indietro e guardare le cose da lontano. Lasciatemi iniziare con una citazione di un vostro commento:

"...la prima stagione è stata incentrata sull'olocausto e sulla sopravvivenza, la seconda sui tentativi di convivenza (io sto nella fattoria, coltivo la mia terra, tu zombi te ne stai fuori dallo steccato e non ci diamo fastidio a vicenda) e la terza sul rapporto tra sopravvissuti."

Mi sembra assolutamente corretto e non posso che condividere anche la seguente previsione sui commenti, qualora i temi delle stagioni non fossero cambiati: che palle, è sempre la solita menata! Eppure, per quanto lo condivida in toto, c'è un intoppo in questo ragionamento quando vado ad unire questa teoria a quello che abbiamo effettivamente visto: nella prima frase (sopravvivenza) leggo la parola Zombie, nella seconda (convivenza) leggo la parola Zombie. E così di fatti è stato, nelle prime due stagioni (e ci metterei anche la prima parte della terza). Poi però arriviamo alle puntate incriminate, dove ciò che vedo (rapporti fra sopravvissuti) sono i vivi e di conseguenza i nostri amichetti diventano ininfluenti. Ed è anche ovvio, sono temi narrativi che non li riguardano direttamente. Sembra filare. Dunque ce la siamo presa tanto solo perchè siamo Zombie dipendenti? Accecati, non ci siamo accorti che le cose sono perfette così? Sembra filare, perchè è proprio qui a parer mio che risiede l'errore... io in rapporti frai i sopravvissuti ci leggo comunque Zombie, perchè queste due comunità a cosa stanno sopravvivendo altrimenti? Posso capire che la loro presenza sia ignorata, ma non la loro pericolosità... Se viene meno questa (come effettivamente è stato) allora non hanno più senso nemmeno diverse comunità ma, soprattutto, non ha più senso lottare per ciò che si è conquistato, se non è più così dura conquistarlo... e concludo con un'ulteriore citazione:

Il Governatore è pazzo? A cosa mi serve la prigione? Vado in un altro posto senza "litigare" con il pazzo e voilà.

Zombie in attesa di capire se gli sarà rinnovato il contratto per la quarta stagione

STAI DICENDO TUTTO ED IL CONTRARIO DI TUTTO!

In effetti è vero, ma lo faccio perchè secondo me non è la storyline ad essere sbagliata, ma come è stata affrontata. E' fantastico mettere due gruppi di sopravvissuti a confronto, ci sarebbero mille ed una cosa da raccontare, ma questo non è accaduto nelle puntate che abbiamo visto. Ricordo che all'arrivo di Andrea e Michonne a Woodbury c'erano una miriade di territori narrativi inesplorati, abbastanza da farci uno o due trattati di psicologia. Una città fortezza, il simbolo della rinascita dell'umanità, della sua capacità di adattarsi ad ogni circostanza. Noi non vogliamo sopravvivere, noi vogliamo vivere! Oltre alla sicurezza noi cerchiamo la comodità, lo svago, il lavoro, la normalità. Noi cerchiamo la felicità. E quanto è fittizio, utopistico ed estemporaneo il risultato ottenuto? Un bambino sotto una cupola di vetro colorata sta davvero vivendo, oppure la sua è una sopravvivenza ancor più disperata di quella del gruppo di Rick? Sono davvero riusciti a ricostruire una società e quindi a rilanciarsi nel nuovo, in un futuro tutto da scoprire o sono semplicemente rimasti aggrappati con le unghie e con tutte le loro forze ad un ricordo di ciò che erano, rimanendo inconsapevolmente nel passato, superati quindi dagli stessi Zombie da cui si nascondono? Ed ancora, qualora non fosse già abbastanza intrigante questo discorso, metteteci un leader carismatico ma complesso e spietato. Cosa si è disposti a sacrificare per continuare ad alimentare questo sogno irreale? Qual'è il limite sottile tra la crudeltà verso i propri pari e la giustizia per il bene della maggioranza? Quali sono i vantaggi dello studiare il tuo nemico invece di ucciderlo a vista? Tutto questo solo con un gruppo, quanti scenari narrativi si aprono se vi aggiungo l'incontro/scontro con un secondo, per giunta totalmente diverso? Quanti dilemmi etico\morali sull'integrazione, la comunità ed addirittura la stessa natura umana? Mi fermo qui perchè sennò rischio di dover fare anche una terza parte, ma questo non è che un piccolissimo estratto di tutte le cose che mi vengono in mente quando penso a ciò che The Walking Dead avrebbe potuto mostrarci, sempre a discapito degli Zombie beninteso, a patto che questi fossero comunque un pericoloso nemico invisibile al di la della porta (vi ricordo che La notte dei morti viventi è un film di Zombie praticamente senza Zombie...). Ma quello che ho descritto non è The Walking Dead... e soprattutto non è Woodbury, purtroppo. La città che abbiamo visto noi è un quadrato recintato dove gli abitanti non esistono (vi sfido a dirmi il nome di un cittadino così su due piedi!), sono dei cartonati che camminano sullo sfondo mentre due protagonisti della serie stanno parlando in primo piano... Sono delle comparse il cui unici motivi di farsi inquadrare o addirittura di parlare sono esclusivamente i seguenti quattro:
- fare da pubblico ai combattimenti organizzati dal Governatore
- fare la fila al portone per abbandonare la città (all'occorrenza...)
- fare numero per far vedere alla prigione chi ce l'ha più grosso (l'esercito, maliziosi!)
- fare capannello intorno ad Andrea per far vedere quant'è brava a parlare

Gli abitanti di Woodbury nascono già sfocati o è un dono che si acquisisce col tempo?
E qui cade tutto il discorso narrativo che mi ero fatto, perchè Woodbury sarà un semplice palcoscenico per il Governatore, Andrea, Milton e Martinez (che poi oddio, gli ultimi due non è che...). C'era davvero bisogno di una città intera per narrare le storie di questi personaggi? O meglio, queste storie sono così interessanti e complesse da giustificare l'esistenza di Woodbury? Perchè in fin dei conti, è ormai da troppi episodi che Woodbury sta raccontando una ed un'unica cosa, riassumibile in una sola parola: guerra.

AH SI? NO PERCHE' IO MICA L'HO VISTA!

Ed io nemmeno a dire il vero! Per concludere l'analisi sulla storyline veniamo al più grosso tallone d'Achille di questa stagione: la durata. Se Woodbury non ha avuto sottotrame narrative ma promette solo una guerra incombente che non arriva mai, c'era davvero bisogno di fare tante puntate? Vi ricordo infatti che quest'anno, per la prima volta, The Walking Dead ci ha offerto sedici episodi invece dei tredici visti nelle stagioni precedenti. Molti di voi hanno notato lo stesso problema: se le cose da dire di questa stagione sarebbero parse stiracchiate già in dieci puntate, perchè farne addirittura tre in più? Ecco, io qui farei invece un discorso di tipo diverso. Ben vengano per me un maggior numero di episodi, e passi pure il fatto che si sia voluto puntare tutto sul conflitto tra i due gruppi, ma a questo punto sarebbe bastato giocarsela in modo diverso... La nostra scelta non deve essere tra vedere la preparazione di una guerra artifiziosamente allungata per occupare tutta la stagione (per poi avere un epilogo frettoloso nell'ultima ora), oppure una cosa ben fatta ma nei canonici tredici episodi... Non lamentiamoci dei tre episodi in più che sono una manna dal cielo per tutti i fan, piuttosto gestiamoli meglio e facciamoli fruttare! La scelta ideale tra le due ipotesi precedenti, sarebbe stata la terza: perchè non "anticipare" la trama della quarta stagione? La guerra si conclude ad una velocità normale intorno all'episodio dieci/undici e per altri tre o quattro assistiamo alle conseguenze (sicuramente disastrose) del conflitto. Ne avanzano ancora due, ottimi per accennare i temi che verranno affrontati nella quarta stagione, con il tempo sufficiente ad imbastire un bel climax di fine stagione. Semplice, no?

Il Governatore e Rick prendono accordi sul fare la guerra nella quarta o nella quinta stagione
Forse no, forse (e dico forse) i cambiamenti al vertice non hanno aiutato la realizzazione di un simile sviluppo o forse vi sono state altre ragioni che non possiamo conoscere, sta di fatto che due cose sono sicure: la prima è che il tutto è parso evidentemente stiracchiato, la seconda è che non mi sentirete mai lamentarmi di avere più episodi di The Walking Dead!


MA NON SEI STUFO DI SCRIVERE?

No, mi spiace per voi! Voglio concludere questo speciale con un ultimo appunto riguardante i personaggi, un tema che mi sta particolarmente a cuore. A parer mio, infatti, un'altra delle gravi carenze di questa stagione è stato proprio ciò che realmente avevano da dirci, questi personaggi. Si parla troppo e si agisce poco? A me va più che bene, a patto però che i protagonisti in questione abbiano qualcosa di interessante da dire! In questa stagione infatti mi sono sembrati tutti piuttosto scarichi, svuotati... ci può stare, dopo tre anni passati in quella maniera ma questa è una cosa che va sottolineata con le loro azioni ed una buona sceneggiatura, non con dialoghi futili e privi di mordente. Anche le loro azioni, poi, non è che siano state proprio memorabili. In cosa possiamo trovare una spiegazione a tutto questo? Se avete letto i vari The Walking Dead visto da... ricorderete che ho spesso parlato di una bilancia narrativa composta da Rick, Daryl, Shane e Dale. Con la dipartita degli ultimi due questo equilibrio si è completamente sbilanciato, com'era ovvio, e con Rick fuori di se si capisce che nuovi ordini erano all'orizzonte per il gruppo. Ma purtroppo questi nuovi equilibri non ci sono stati, i personaggi non hanno subito evoluzioni o cambiamenti di sorta, mantenendo quindi la situazione non solo inalterata, ma priva dei contrappesi sui quali in precedenza si muoveva tutta la vita che riguardava quel gruppo. Vien da se quindi che, una volta tolti i principali cardini narrativi, nel momento in cui non sono stati sostituiti tutta la narrazione (morale) si è livellata verso il basso... ed a proposito di sostituzioni, che dire dei nuovi personaggi? Se c'è qualcosa di cui i piatti di questa bilancia avevano assolutamente bisogno era proprio di nuove caratterizzazioni, atte a compensare le mancanze. Ma invece abbiamo assistito ad una lunga serie di new entry delle quali non se n'è capito francamente il motivo. O meglio, si sarebbe capito se non fossero stati eliminati tutti! I prigionieri trovati nel carcere, il gruppo cacciato da Rick, Morgan riesumato addirittura dalla prima stagione, e lo stesso Merle... carne fresca per alimentare il fuoco di quel gruppo che si è andato pian piano spegnendo, ma tutti inutilmente bruciati prima del tempo. Siamo proprio sicuri che la loro potenza narrativa non sarebbe stata più utile come membri effettivi del cast piuttosto che come comparse casuali e fatte fuori un po troppo in fretta? Siamo sicuri che quella carne fresca non sarebbe stata più utile a riequilibrare i piatti della bilancia?

Zombie in cerca di personaggi nuovi

MI SONO ROTTO DI LEGGERE, IO TI AVVISO...

Ancora un attimo che concludo, dai! Di cose che non vanno ne avevo da dire, questo è innegabile, ma qual'è la conclusione di questo discorso? Che The Walking Dead è ormai allo sbando? Ha già smesso di essere un buon prodotto e si è avviato verso la commercializzazione più becera? Io direi piuttosto che è un ottima serie... e aspettate prima di insultarmi! Non vi ho propinato fiumi di parole al veleno per poi contraddirmi, semmai il contrario. Si fa molto in fretta di questi tempi ad osannare qualcosa, mentre quasi con la stessa velocità la si butta via. Analizzare oggettivamente qualcosa vuol dire saperne vedere sia i pregi che i difetti. Siete proprio sicuri che i secondi superino i primi? Perchè in tal caso basta dirlo e mi metto a fare un analisi delle cose positive... e state pur certi che non ve la caverete in sole due parti! Scherzi a parte, concludo quest'articolo così come l'avevo iniziato, e cioè ricordandovi che un sette o un otto in pagella sono ben diversi da un quattro o un tre, benchè tutti siano sotto il nove. Ma l'alunno è sempre lo stesso degli anni passati, promettente era e promettente è rimasto. La prossima stagione, inoltre, vedrà l'ennesimo cambio al vertice ma io non dispererei. Se in queste tre stagioni The Walking Dead ha avuto una costante, è proprio questa: è sempre stato un ottimo prodotto. Ha avuto alti, ha avuto bassi (che poi così bassi non sono stati se superavono abbondantemente la sufficienza!), ma siamo ancora qui, a parlare di lui. Perchè cresce, si evolve, ma rimane a tutt'oggi molte spanne sopra la maggior parte delle produzioni televisive e cinematografiche, siano esse a tema Zombie che non. E' da estremisti far finta che sia tutto perfetto ma è altrettanto controproducente guardare solo i lati negativi. Non ci resta quindi che guardarlo per ciò che è... e che ognuno tragga le sue conclusioni di conclusioni, perchè queste che avete letto sono solo le mie. Che come ho già detto, altro non sono se non uno spettatore al pari di voi tutti voi. Gusti ed esigenze diverse, magari, ci mancherebbe, ma tutti in comune abbiamo che siamo ancora qui a guardarlo!

No, Lori, no... il cartello non è per te!
(in riferimento all'immagine date un'occhiata a questo nostro video)

SpleenLady

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Richard_Targaryen

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DarkSchneider

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Zombie Hunter

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Grimwolf

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jackson1966

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Alessia Gasparella

name[Alessia Gasparella] image[https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEga4q94pFjepkWZdKSCP7H_8uGELs3M2bYllDuaD0oUpEyY2Cn3flGvqOAewllLI8n1MxKiY5YmeJcEqJ3maY8juoOqgUroGOrz0kicQzm_BAgLPWkWZpTSSBRFvrv9L_5WGc_xfKooCcJg/s151/bbd.jpg] description[Ha iniziato a collaborare con Zombie KB per continuare a nutrire il suo smisurato amore per i cari, vecchi, morti viventi e diffondere il verbo a più persone possibili. La sua missione principale è quella di far conoscere i film Zombie che più ha amato, raccolti nella rubrica Zombie D'Essai, e convincere il mondo che sono delle perle! Oltre ai lungometraggi, ama parlare dei corti che spesso hanno bisogno di una mano per essere diffusi.]

ZomBitch!

name[ZomBitch!] image[https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYY9T4xMZe98rBdNfusZhjs3gw-TNMSQAHJoecFXJwrZZX7shHcbECfVXr7MeaSRkLlisIZBey_mgK2Tx2LXo3LzWs19se9fQ_PLOWCsbXBOoUBm2HqkF1cEFFoEpVPVavtVblz-Ip7KU/s151/dr.rockso.jpg] description[Colorito da Zombie, occhiaie da Zombie, si nutre di libri, fumetti, film-serie, musica, graphic e street-art senza sosta, come uno Zombie. Gli piacciono le robe creative, diverse, le robe da matti, il noir e lo humor nero. Lavora come copywriter e giornalista-editor, ma scrive su Zombie KB per infettare più vergini possibili con quest'implacabile Z-addiction...il suo motto? Fate piano con Zombie KB: there's no hope!]