Con il volume "La Clessidra Infranta" si conclude la trilogia di J. L. Bourne "Diario di un sopravvissuto agli Zombie". Sarà un finale col botto? Continuate a leggere e scoprirete cosa ne pensiamo.
Dopo Diario di un sopravvissuto agli Zombie ed Oltre l'esilio Bourne torna a narrare le avventure del sopravvissuto che ormai ha fatto suo il soprannome Kilroy ("Kil" per gli amici).
Dopo le intriganti e "mysteriose" anticipazioni che chiudevano il secondo volume non risulta certo una sorpresa la missione principale di cui leggiamo in questo romanzo, sopresa invece c'è stata nel trovarsi non più a leggere un diario (pochi sono gli scampoli annotati da Kil) bensì a seguire più storie che, separate nello spazio ma non nel tempo, vanno a creare un gioco perverso in cui un semplice errore (od anche solo la sfortuna) potrebbe compromettere l'esito di altre missioni o la sopravvivenza di altri gruppi.
Ci troveremo infatti a seguire: la portaerei George Washington (con la sua linea di comando ed il gruppo dei sopravvissuti incontrati nei 2 precedenti libri), la Task Force Clessidra (affiancata dal nostro Kilroy e dal suo amico Saien, imbarcata sul sottomarino Virginia con lo scopo di localizzare il "paziente zero") la Task Force Phoenix (indirizzati verso l'Hotel 23), l'Avamposto Quattro (base di ricerca nel circolo polare artico) ed anche la base dell'oscuro Remote Six (scopriremo chi sono e quale fine seguono).
Prorpio le storie di tutti questi gruppi sembrano trasformare un romanzo Zombie in un thriller d'azione, ma non per questo vien meno la componente non-morta che tutti noi cerchiamo da un libro! Troveremo nuovamente le lotte per la sopravvivenza e gli atti di eroismo, ma a compierli saranno principalmente gli uomini dei corpi d'élite che, con coraggio e senso del dovere, seguono le direttive del COG (il Governo di Continuità) con la speranza di poter fare la differenza in un mondo dove la sopravvivenza del genere umano è attaccata ad un filo.
Gli Zombie sono gli stessi visti nei libri precedenti: quelli "normali" e quelli "modificati" dagli effetti collaterali dlle radiazioni; viene anche fornita qualche piccola spiegazione scientifica che informa in merito alla capacità che hanno di distinguere un essere vivente da un loro simile.
Come al solito gli unici punti negativi della storia si trovano nell'eccessiva mole di tecnicismi, che potrebbe disorientare qualche lettore creando difficoltà nel seguire lo svolgersi degli eventi. Personalmente si trova, già dal precedente volume, un po' forzata l'amicizia che lega Kil a Saien (anche se viene spiegato tutto in questo libro, ci risulta difficile credere, nonostante l'Apocalisse Zombie che crea nuove necessità, ad una fiducia illimitata tra un ufficiale dell'esercito americano ed un medio-orientale così abile nell'uso di un fucile di precisione). Avremmo inoltre gradito un maggiore approfondimento degli eventi narrati nella parte finale del libro, visto che sembra l'autore abbia avuto fretta di chiudere la storia (nulla che pregiudichi la trilogia comunque, ma qualche pagina in più non sarebbe guastata).
Con questo volume si conclude la trilogia "Diario di un sopravvissuto agli Zombie", ma siamo sicuri che sarà l'utlimo romanzo ambientato in tale mondo? Su questo abbiamo dei dubbi, non solo perchè l'autore nella presentazione afferma che "potrebbe essere il capitolo finale della saga", ma anche perchè rimangono alcuni misteri insoluti da cui si può sviluppare un'ulteriore trama.
Conclusione: un libro che mischia molto bene azione (principalmente incentrata sulle tattiche dei corpi speciali), Zombie e spionaggio. Ovviamente non possiamo che consigliare il volume a chi ha letto i precedenti capitoli. Sconsigliato solo a chi ricerca una Zombie novel incentrata esclusivamente sulla sopravvivenza in un mondo devastato dalla piaga non-morta senza alcuna deviazione in altri generi.
Dopo Diario di un sopravvissuto agli Zombie ed Oltre l'esilio Bourne torna a narrare le avventure del sopravvissuto che ormai ha fatto suo il soprannome Kilroy ("Kil" per gli amici).
Dopo le intriganti e "mysteriose" anticipazioni che chiudevano il secondo volume non risulta certo una sorpresa la missione principale di cui leggiamo in questo romanzo, sopresa invece c'è stata nel trovarsi non più a leggere un diario (pochi sono gli scampoli annotati da Kil) bensì a seguire più storie che, separate nello spazio ma non nel tempo, vanno a creare un gioco perverso in cui un semplice errore (od anche solo la sfortuna) potrebbe compromettere l'esito di altre missioni o la sopravvivenza di altri gruppi.
Ci troveremo infatti a seguire: la portaerei George Washington (con la sua linea di comando ed il gruppo dei sopravvissuti incontrati nei 2 precedenti libri), la Task Force Clessidra (affiancata dal nostro Kilroy e dal suo amico Saien, imbarcata sul sottomarino Virginia con lo scopo di localizzare il "paziente zero") la Task Force Phoenix (indirizzati verso l'Hotel 23), l'Avamposto Quattro (base di ricerca nel circolo polare artico) ed anche la base dell'oscuro Remote Six (scopriremo chi sono e quale fine seguono).
Prorpio le storie di tutti questi gruppi sembrano trasformare un romanzo Zombie in un thriller d'azione, ma non per questo vien meno la componente non-morta che tutti noi cerchiamo da un libro! Troveremo nuovamente le lotte per la sopravvivenza e gli atti di eroismo, ma a compierli saranno principalmente gli uomini dei corpi d'élite che, con coraggio e senso del dovere, seguono le direttive del COG (il Governo di Continuità) con la speranza di poter fare la differenza in un mondo dove la sopravvivenza del genere umano è attaccata ad un filo.
Gli Zombie sono gli stessi visti nei libri precedenti: quelli "normali" e quelli "modificati" dagli effetti collaterali dlle radiazioni; viene anche fornita qualche piccola spiegazione scientifica che informa in merito alla capacità che hanno di distinguere un essere vivente da un loro simile.
Come al solito gli unici punti negativi della storia si trovano nell'eccessiva mole di tecnicismi, che potrebbe disorientare qualche lettore creando difficoltà nel seguire lo svolgersi degli eventi. Personalmente si trova, già dal precedente volume, un po' forzata l'amicizia che lega Kil a Saien (anche se viene spiegato tutto in questo libro, ci risulta difficile credere, nonostante l'Apocalisse Zombie che crea nuove necessità, ad una fiducia illimitata tra un ufficiale dell'esercito americano ed un medio-orientale così abile nell'uso di un fucile di precisione). Avremmo inoltre gradito un maggiore approfondimento degli eventi narrati nella parte finale del libro, visto che sembra l'autore abbia avuto fretta di chiudere la storia (nulla che pregiudichi la trilogia comunque, ma qualche pagina in più non sarebbe guastata).
Con questo volume si conclude la trilogia "Diario di un sopravvissuto agli Zombie", ma siamo sicuri che sarà l'utlimo romanzo ambientato in tale mondo? Su questo abbiamo dei dubbi, non solo perchè l'autore nella presentazione afferma che "potrebbe essere il capitolo finale della saga", ma anche perchè rimangono alcuni misteri insoluti da cui si può sviluppare un'ulteriore trama.
Conclusione: un libro che mischia molto bene azione (principalmente incentrata sulle tattiche dei corpi speciali), Zombie e spionaggio. Ovviamente non possiamo che consigliare il volume a chi ha letto i precedenti capitoli. Sconsigliato solo a chi ricerca una Zombie novel incentrata esclusivamente sulla sopravvivenza in un mondo devastato dalla piaga non-morta senza alcuna deviazione in altri generi.