Il giorno è finalmente giunto, dopo tanta attesa possiamo alfine visionare la pellicola World War Z! Sarà stata una piacevole sorpresa od una delusione? Continuate a leggere per scoprire un nostro punto di vista.
Recensione ardua senza dubbio quella che mi appresto a scrivere. Da troppo tempo attendo questa pellicola, seguendone lo sviluppo ed altalenando speranze e timori; come spesso accade troppa bramosia di vivere un evento potrebbe portare ad un'esperienza sottotono, non per inadeguatezza dell'oggetto del desiderio ma per l'eccessiva aspirazione ad un'estasi impossibile. Proverò comunque ad essere il più obbiettivo possibile segnalandovi, innanzitutto, di come abbia evitato attentamente di leggere le recensioni estere, così da non essere in alcun modo influenzato da idee/intuizioni altrui.
Iniziamo subito col dire una cosa che ormai sapranno anche i sassi: questo film con il libro di Max Brooks c'entra ben poco; possiamo identificare qualche personaggio ed alcune località, ma questi non sono che tributi al World War Z cartaceo. Questo è un male? Assolutamente no... ma senza dubbio un altro titolo sarebbe stato maggiormente indicato!
La trama vede Gerry Lane (Brad Pitt) reclutato suo malgrado, a causa della propria esperienza maturata in zone "calde" per conto dell'ONU, per un'impresa che pare impossibile: accompagnare una task force con l'obbiettivo di scoprire quante più informazioni possibili in merito all'epidemia che sta falcidiando velocemente il genere umano. Senza spoilerare nulla possiamo dirvi che le zone visitate saranno: Corea del Sud, Israele e Galles (proprio in questa location troviamo anche il nostro grande attore Pierfrancesco Favino).
In World War Z fortunatamente, a differenza di molte altre produzioni, non ci si vergognano di usare sin da subito il vocabolo "Zombie" (o qualche suo corrispettivo dovuto a lingue non occidentalizzate).
Ma, date le differenze con il libro, è giusto chiedersi: che tipologia Zombie troviamo? Innanzitutto sono dei veri non-morti, e non normali infetti come la loro velocità potrebbe far supporre; ma la differenza con gli Zombie di Romero (e ovviamente di Brooks) non sta solo nella velocità, ma anche nell'assoluto disinteresse verso l'antropofagia. Questi Zombie infatti sono come dei virus e mirano ad incrementare il loro numero anzichè a gozzovigliare. Inoltre (chi non ha visto il film farebbe meglio ad evitate lo spoiler seguente):
Il film presenta delle scene di massa (viva o non-morta) davvero spettacolari tanto da meritarsi a pieno la nomea di "colossal", purtroppo non si può non notare come l'azione incalzante della pellicola sia ottima per render bene l'idea di caos, ma limiti anche fortemente la sensazione di paura di cui uno Zombie movie necessita. Tanta adrenalina ma poca tensione quindi? Non proprio, nella scena del condominio di Newark (non si capisce in base a quale criterio la signora Lane abbia scelto con convinzione proprio quel palazzo) e negli eventi del Galles il ritmo rallenta abbastanza da rendere il pericolo Zombie più tangibile e coinvolgente!
Riguardo all'esagerazione di alcune scene viste nei trailer ("rampa" e "ondata" Zombie od anche la scena dell'aereo) è mia opinione che nell'insieme risultino ben inserite e credibili: a differenza di quanto rappresentato nei banner non vedremo un numero spropositato di "rampe" (quella di Gerusalemme nasce a seguito di un preciso fattore scatenante, qui semmai risulta insensata la scarsa copertura data dall'elicottero intervenuto troppo tardi).
Nella pellicola il fattore "sfortuna", spesso conseguenza di un errore umano, gioca un ruolo preponderante, ma la prevedibilità di alcune situazioni poteva essere evitata. Altro fattore negativo è la caratterizzazione dei personaggi: non mi sto lamentando di mancanza di caratterizzazione dovuta alla velocità dell'azione (che ovviamente impedisce di concentrarsi su sentimenti e drammi interiori), ma di un'apatia del protagonista persino di fronte a drammi dovuti anche ad errori personali (dopo la scena del rifornimento di benzina all'aereo io sarei invecchiato di vent'anni).
Un outbreak come quello di questo World War Z ovviamente non potrebbe venir facilmente arginato (la mia idea personale è che, con tali "regole", l'umanità si estinguerebbe in pochissime ore) e quindi un sequel alla pellicola non solo risulta verosimile, ma pare anche confermato dal successo al botteghino (come vi abbiamo recentemente riportato in questa news), poi non dimentichiamo che la guerra è appena iniziata!
Conclusione: una buona pellicola, non "ottima" ma certamente spettacolare e adrenalinica. Nonostante alcune pecche il film incolla alla poltrona, ma è un vero pecato che l'azione al cardiopalmo di molte scene abbia creato un livello di tensione più basso di quanto ci si aspetti da una pellicola Zombie.
Recensione ardua senza dubbio quella che mi appresto a scrivere. Da troppo tempo attendo questa pellicola, seguendone lo sviluppo ed altalenando speranze e timori; come spesso accade troppa bramosia di vivere un evento potrebbe portare ad un'esperienza sottotono, non per inadeguatezza dell'oggetto del desiderio ma per l'eccessiva aspirazione ad un'estasi impossibile. Proverò comunque ad essere il più obbiettivo possibile segnalandovi, innanzitutto, di come abbia evitato attentamente di leggere le recensioni estere, così da non essere in alcun modo influenzato da idee/intuizioni altrui.
Iniziamo subito col dire una cosa che ormai sapranno anche i sassi: questo film con il libro di Max Brooks c'entra ben poco; possiamo identificare qualche personaggio ed alcune località, ma questi non sono che tributi al World War Z cartaceo. Questo è un male? Assolutamente no... ma senza dubbio un altro titolo sarebbe stato maggiormente indicato!
La trama vede Gerry Lane (Brad Pitt) reclutato suo malgrado, a causa della propria esperienza maturata in zone "calde" per conto dell'ONU, per un'impresa che pare impossibile: accompagnare una task force con l'obbiettivo di scoprire quante più informazioni possibili in merito all'epidemia che sta falcidiando velocemente il genere umano. Senza spoilerare nulla possiamo dirvi che le zone visitate saranno: Corea del Sud, Israele e Galles (proprio in questa location troviamo anche il nostro grande attore Pierfrancesco Favino).
In World War Z fortunatamente, a differenza di molte altre produzioni, non ci si vergognano di usare sin da subito il vocabolo "Zombie" (o qualche suo corrispettivo dovuto a lingue non occidentalizzate).
Ma, date le differenze con il libro, è giusto chiedersi: che tipologia Zombie troviamo? Innanzitutto sono dei veri non-morti, e non normali infetti come la loro velocità potrebbe far supporre; ma la differenza con gli Zombie di Romero (e ovviamente di Brooks) non sta solo nella velocità, ma anche nell'assoluto disinteresse verso l'antropofagia. Questi Zombie infatti sono come dei virus e mirano ad incrementare il loro numero anzichè a gozzovigliare. Inoltre (chi non ha visto il film farebbe meglio ad evitate lo spoiler seguente):
Il film presenta delle scene di massa (viva o non-morta) davvero spettacolari tanto da meritarsi a pieno la nomea di "colossal", purtroppo non si può non notare come l'azione incalzante della pellicola sia ottima per render bene l'idea di caos, ma limiti anche fortemente la sensazione di paura di cui uno Zombie movie necessita. Tanta adrenalina ma poca tensione quindi? Non proprio, nella scena del condominio di Newark (non si capisce in base a quale criterio la signora Lane abbia scelto con convinzione proprio quel palazzo) e negli eventi del Galles il ritmo rallenta abbastanza da rendere il pericolo Zombie più tangibile e coinvolgente!
Riguardo all'esagerazione di alcune scene viste nei trailer ("rampa" e "ondata" Zombie od anche la scena dell'aereo) è mia opinione che nell'insieme risultino ben inserite e credibili: a differenza di quanto rappresentato nei banner non vedremo un numero spropositato di "rampe" (quella di Gerusalemme nasce a seguito di un preciso fattore scatenante, qui semmai risulta insensata la scarsa copertura data dall'elicottero intervenuto troppo tardi).
Nella pellicola il fattore "sfortuna", spesso conseguenza di un errore umano, gioca un ruolo preponderante, ma la prevedibilità di alcune situazioni poteva essere evitata. Altro fattore negativo è la caratterizzazione dei personaggi: non mi sto lamentando di mancanza di caratterizzazione dovuta alla velocità dell'azione (che ovviamente impedisce di concentrarsi su sentimenti e drammi interiori), ma di un'apatia del protagonista persino di fronte a drammi dovuti anche ad errori personali (dopo la scena del rifornimento di benzina all'aereo io sarei invecchiato di vent'anni).
Un outbreak come quello di questo World War Z ovviamente non potrebbe venir facilmente arginato (la mia idea personale è che, con tali "regole", l'umanità si estinguerebbe in pochissime ore) e quindi un sequel alla pellicola non solo risulta verosimile, ma pare anche confermato dal successo al botteghino (come vi abbiamo recentemente riportato in questa news), poi non dimentichiamo che la guerra è appena iniziata!
Conclusione: una buona pellicola, non "ottima" ma certamente spettacolare e adrenalinica. Nonostante alcune pecche il film incolla alla poltrona, ma è un vero pecato che l'azione al cardiopalmo di molte scene abbia creato un livello di tensione più basso di quanto ci si aspetti da una pellicola Zombie.
Titolo originale: World War Z Paese: USA Anno: 2013 Regia: Marc Forster Cast principale: Brad Pitt; Mireille Enos; Daniella Kertesz; James Badge Dale; David Morse; Pierfrancesco Favino. Durata: 116 minuti Voto: 8/10 Classificazione Zombie: Tipologia: non-morti |