"Angeli e Zombie", l'ultimo libro pubblicato dalla Delos Books nella collana Odissea Zombie, ha creato alcuni dubbi in chi ha letto la sinossi riportata nel comunicato ufficiale (qui). Noi l'abbiamo letto e analizzato per voi, seguiteci dopo il salto per scoprire cosa ne pensiamo.
"Angeli e Zombie" racconta il viaggio della giovane Temple, quindicenne che si muove attraverso il sud degli Stati Uniti del post-outbreak, evento accaduto prima della sua nascita, portando con se i propri valori ed il peso dei ricordi e degli errori commessi.
La particolarità di questa Zombie-novel è che, differentemente da altri racconti, la piaga non-morta non è riuscita a cancellare l'umanità, alcune comunità resistono ed è anche possibile incontrare sopravvissuti che viaggiano per i motivi più disparati (dal classico sfuggire al pericolo e cercare provviste, all'esplorazione o alla ricerca di sopravvissuti da portare nelle comunità fortificate per farle crescere). I vivi quindi non sono solo nemici da temere, ma persone da valutare per sapere se potersi fidare di loro e, nel caso non risultino una minaccia, a cui offrire/chiedere indicazioni e aiuto od anche solo a cui rivolgere un cenno di saluto... in fondo chi l'ha deciso che un outbreak possa creare solo emeriti str***i?!?
Anche il mondo ha risentito molto meno degli effetti del tempo e della trascuratezza che, in altre opere, segue alla pandemia mortale... e questa è forse l'unica nota negativa del romanzo, proprio perché, ad esempio, pare inverosimile al lettore trovare edifici abbandonati ancora dotati di corrente elettrica dopo così tanti anni di incuria!
Numerose sono le figure che incroceranno il cammino di Temple, ognuna con il proprio codice di comportamento che ne regola la vita ed i rapporti sociali... a volte così ferreo da spingere ad andare contro il proprio volere pur di seguire le personali convinzioni.
I personaggi sono ben caratterizzati, ma il premio va senza dubbio alla protagonista Temple, la tipica ragazza spigliata e dalla battuta pronta (il classico "maschiaccio" che viene spesso raccontato in fumetti e cartoni) di cui ogni adolescente si innamora; altra menzione particolare per Mosè Todd, personaggio che si ama e si odia al tempo stesso.
Gli Zombie, classicamente lenti ed antropofagi, sono il pericolo costante che spinge i "lupi solitari" a muoversi costantemente, ma non sono loro i protagonisti del racconto; anzi, eccezion fatta per i flashback, non si legge di una sola uccisione ad opera dei non-morti (e qui vien da chiedersi che libro abbia letto il sig. Charlie Huston di cui si legge, nella 4a di copertina, il commento "un'apocalisse Zombie ricca di sangue"). Questo non vuol dire che manchino le situazioni di pericolo dovute ai non-morti, perché ci sono attacchi come quello del seminterrato (ex laboratorio clandestino) in cui i cadaverelli affamati rischiano di avere la meglio sulla protagonista. Una particolarità di questi Zombie, poi, è che un eccessivo digiuno li indebolisce (favorendo quindi i sopravvissuti). Attenzione però: gli Zombie non saranno gli unici mostri da fronteggiare!
Perché un simile titolo? Senza spoilerare nulla possiamo affermare che tutto è dovuto alle riflessioni, fatte dai vari personaggi, su ciò che il "divino" ha voluto creare/mostrare portando i morti a camminare sulla terra bramosi di carne umana. Senza bigottismi di alcun genere spesso Temple si trova a pensare a quale il posto di ogni cosa in un mondo che per lei non è cambiato visto che è l'unico che ha sempre conosciuto.
Conclusione: un libro che presenta una visione "positiva" del mondo post-resurrezione merita certamente una lettura, ma statene lontani se ciò che cercate è una storia di sopravvivenza basata su brutali uccisioni e lotte tra sopravvissuti.
"Angeli e Zombie" racconta il viaggio della giovane Temple, quindicenne che si muove attraverso il sud degli Stati Uniti del post-outbreak, evento accaduto prima della sua nascita, portando con se i propri valori ed il peso dei ricordi e degli errori commessi.
La particolarità di questa Zombie-novel è che, differentemente da altri racconti, la piaga non-morta non è riuscita a cancellare l'umanità, alcune comunità resistono ed è anche possibile incontrare sopravvissuti che viaggiano per i motivi più disparati (dal classico sfuggire al pericolo e cercare provviste, all'esplorazione o alla ricerca di sopravvissuti da portare nelle comunità fortificate per farle crescere). I vivi quindi non sono solo nemici da temere, ma persone da valutare per sapere se potersi fidare di loro e, nel caso non risultino una minaccia, a cui offrire/chiedere indicazioni e aiuto od anche solo a cui rivolgere un cenno di saluto... in fondo chi l'ha deciso che un outbreak possa creare solo emeriti str***i?!?
Anche il mondo ha risentito molto meno degli effetti del tempo e della trascuratezza che, in altre opere, segue alla pandemia mortale... e questa è forse l'unica nota negativa del romanzo, proprio perché, ad esempio, pare inverosimile al lettore trovare edifici abbandonati ancora dotati di corrente elettrica dopo così tanti anni di incuria!
Numerose sono le figure che incroceranno il cammino di Temple, ognuna con il proprio codice di comportamento che ne regola la vita ed i rapporti sociali... a volte così ferreo da spingere ad andare contro il proprio volere pur di seguire le personali convinzioni.
I personaggi sono ben caratterizzati, ma il premio va senza dubbio alla protagonista Temple, la tipica ragazza spigliata e dalla battuta pronta (il classico "maschiaccio" che viene spesso raccontato in fumetti e cartoni) di cui ogni adolescente si innamora; altra menzione particolare per Mosè Todd, personaggio che si ama e si odia al tempo stesso.
Gli Zombie, classicamente lenti ed antropofagi, sono il pericolo costante che spinge i "lupi solitari" a muoversi costantemente, ma non sono loro i protagonisti del racconto; anzi, eccezion fatta per i flashback, non si legge di una sola uccisione ad opera dei non-morti (e qui vien da chiedersi che libro abbia letto il sig. Charlie Huston di cui si legge, nella 4a di copertina, il commento "un'apocalisse Zombie ricca di sangue"). Questo non vuol dire che manchino le situazioni di pericolo dovute ai non-morti, perché ci sono attacchi come quello del seminterrato (ex laboratorio clandestino) in cui i cadaverelli affamati rischiano di avere la meglio sulla protagonista. Una particolarità di questi Zombie, poi, è che un eccessivo digiuno li indebolisce (favorendo quindi i sopravvissuti). Attenzione però: gli Zombie non saranno gli unici mostri da fronteggiare!
Perché un simile titolo? Senza spoilerare nulla possiamo affermare che tutto è dovuto alle riflessioni, fatte dai vari personaggi, su ciò che il "divino" ha voluto creare/mostrare portando i morti a camminare sulla terra bramosi di carne umana. Senza bigottismi di alcun genere spesso Temple si trova a pensare a quale il posto di ogni cosa in un mondo che per lei non è cambiato visto che è l'unico che ha sempre conosciuto.
Conclusione: un libro che presenta una visione "positiva" del mondo post-resurrezione merita certamente una lettura, ma statene lontani se ciò che cercate è una storia di sopravvivenza basata su brutali uccisioni e lotte tra sopravvissuti.