Siamo felici di presentarvi una nuova idea di Zombie KB che troverà posto su queste pagine, ovvero Il Progetto NORNE, un racconto interattivo che vi vedrà protagonisti per le prossime settimane.
Se volete saperne di più e venirne infettati seguiteci, dopo il salto.
La peculiarità della storia raccontata è che alla fine di ogni pezzo vi saranno poste delle scelte e sarete proprio voi a decidere, tramite un sondaggio, quale sia la via da intraprendere. Il racconto verrà poi strutturato in base a quella scelta.
Ovviamente non è possibile sapere quali eventi scatenerà quella scelta, ma per rendere il tutto interessante sappiate che due delle scelte porteranno sicuramente alla morte del/i personaggio/i.
E se qualcuno muore? Qui viene il bello.... quindi cosa scegliere e come?
Questo dipende da voi, usare la logica è quasi sempre la cosa migliore da fare.
Potrete dare la vostra risposta tramite una selezione a risposte multiple che troverete sulla nostra pagina su Facebook e su Google + e di volta in volta si vedrà quale sarà la scelta più votata.
Quindi ricapitolando:
E ora lasciamo la parola al primo racconto.
Quale sarà quindi la decisione di Giulia? Deciderà di restare e combattere o tentare la fuga?
Per scegliere il suo fato collegati alla nostra pagina su facebook oppure alla nostra pagina su Google Plus e dai la tua risposta!
Spargete la voce, infettate quanti amici potete, e decidete il destino dei sopravvissuti nel mondo del Progetto NORNE.
Se volete saperne di più e venirne infettati seguiteci, dopo il salto.
La peculiarità della storia raccontata è che alla fine di ogni pezzo vi saranno poste delle scelte e sarete proprio voi a decidere, tramite un sondaggio, quale sia la via da intraprendere. Il racconto verrà poi strutturato in base a quella scelta.
Ovviamente non è possibile sapere quali eventi scatenerà quella scelta, ma per rendere il tutto interessante sappiate che due delle scelte porteranno sicuramente alla morte del/i personaggio/i.
E se qualcuno muore? Qui viene il bello.... quindi cosa scegliere e come?
Questo dipende da voi, usare la logica è quasi sempre la cosa migliore da fare.
Potrete dare la vostra risposta tramite una selezione a risposte multiple che troverete sulla nostra pagina su Facebook e su Google + e di volta in volta si vedrà quale sarà la scelta più votata.
Quindi ricapitolando:
- Ci sono sempre e solo quattro scelte possibili.
- Due di queste scelte portano alla morte sicura del/i personaggio/i.
- Non è possibile prevedere quali scelte portino alla morte poiché la sfortuna o l’imprevisto possono essere in agguato e non sempre la scelta che appare più logica è quella migliore.
- Ogni scelta è irreversibile.
- La morte di uno o più personaggi non decreta la fine della storia.
E ora lasciamo la parola al primo racconto.
Progetto NORNE #1
Nulla è più rimasto
Il giornale si agitava pigramente sull’asfalto, nella brezza serale di Novembre.
La notizia in prima pagina, vecchia di una settimana, citava “LA PANDEMIA E’ GLOBALE. LA FINE DELL’UMANITA’?”. Nella foto a contorno del pezzo una ripresa area di New York mostrava uno scenario veramente da fine del mondo. Una buona parte di Manhattan bruciava, coprendo con una densa nube nera gli edifici circostanti. Le strade erano invase di veicoli, militari e civili, abbandonati e da un orda apparentemente infinita di Zombie che vagava tra la distruzione.
Il giornale fu malamente calpestato da una scarpa inzaccherata di fango.
Il proprietario della scarpa non se ne accorse, era morto da almeno qualche settimana, del resto. E anche lui, come i suoi simili americani, vagava senza meta sulla strada principale di quel desolato paesino marchigiano di nome Ricorno. Non che prima della fine fosse stato un centro più vivo o affollato.
Qualche metro più in alto, affacciata alla finestra del suo appartamento, Giulia osservava la scena sotto di lei, in un misto di terrore e disgusto.
La situazione le stava sfuggendo di mano. Dalle prime avvisaglie del disastro, Giulia si era asserragliata nella sua abitazione, razziando il più possibile nel supermercato vicino, per poi sbarrare e non uscire più.
Questo l’aveva salvata dal caos e la morte che, impazzita, aveva spazzato le strade della città nei giorni successivi.
Poi più niente, le urla e gli spari erano state sostituite da un assordante silenzio, rotto dagli occasionali lamenti gutturali e lo strusciare di suole di scarpe.
Le scorte alimentari che aveva accumulato non sarebbero bastate in eterno, lo sapeva.
E non voleva pensare a ciò che si trovava nella stanza da letto.
Ci aveva provato ad uscire, più volte. Era arrivata persino ad aprire la porta principale, combattendo stoicamente la paura.
Ma qualcosa doveva averla sentita perché dal pian terreno l’avevano raggiunta roche grida inumane e la paura si era tramutata in terrore.
Aveva sbarrato l’entrata ma quelle cose l’avevano seguita fin sulla soglia e per due giorni aveva rischiato di impazzire, mentre le martellavano incessantemente la porta. Poi senza un motivo apparente avevano smesso.
Guardò tristemente lo zaino da trekking appoggiato vicino al divano, un regalo della sua compagna di stanza, e pensò a Michela.
Michela era sempre stata la più coraggiosa delle due, la più intraprendente. Quando si erano trovate ad osservare insieme la società moderna disgregarsi in poche settimane, Michela aveva deciso di avventurarsi da solo per le strade di Ricorno, in cerca di aiuto.
Era tornata qualche giorno dopo, sembrava fosse stata attaccata da un maniaco sessuale: i vestiti erano in disordine e strappati in più punti. Aveva un brutto taglio alla testa e aveva una pistola in mano. Una pistola!
Aveva detto che le vie principali della strada erano bloccate dall'esercito e li aveva visti sparare a vista, a tutto quello che si muoveva. C’era altra gente in giro, gente sana ma sbandata che non sapeva dove andare.
Mentre parlava Giulia non aveva potuto fare a meno di notare come l’amica fosse improvvisamente cambiata, il tono assente, gli occhi spenti e privi di quell'incredibile energia che li aveva sempre animati.
Finito di raccontarle, Michela aveva indicato lo zaino da trekking che si era portata e aveva guardato la compagnia di stanza con rassegnazione e tristezza. Poi era andata nella stanza da letto, aveva chiuso la porta e prima che Giulia potesse fare qualsiasi cosa, un colpo d’arma da fuoco era riecheggiato, assordante, nella stanza della ragazza.
Quel giorno aveva pianto sino ad addormentarsi. Da allora non era più entrata in quella stanza ne aveva guardato cosa vi fosse nello zaino.
Il fiume di tristi ricordi venne interrotto bruscamente da un rumore infernale proveniente dal pian terreno.
La ragazza corse ad affacciarsi, giusto in tempo per vedere un’orda di Zombie entrare nella sua palazzina. Qualcosa li stava attirando ma cosa? C’era qualcun altro?
Il panico, come un pesante velo nero, ottenebrò la sua mente.
Doveva fare qualcosa o sarebbe stata la fine..."
Quale sarà quindi la decisione di Giulia? Deciderà di restare e combattere o tentare la fuga?
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