Flesh & Bone di Jonathan Maberry, il terzo/penultimo volume de "Le cronache di Benny Imura”, si è aggiudicato il premio Bram Stoker Award (sezione Young Adult)... ma se volete sapere cosa ne pensiamo noi di ZKB continuate a leggere!
Per non spoilerare nulla in merito a questo volume, ed ai precedenti, riduciamo all'osso la descrizione della trama: Benny, Nix, Lilah e Chong viaggiano nel regno di Rot&Ruin in cerca di indizi sul jet che avevano visto solcare i cieli, si trattava di un'illusione o c'è ancora un mondo che resiste ai non-morti?
Questo volume ha come tema "la morte", non solo perchè si tratta di una Zombie novel, ma soprattutto perchè i protagonisti non possono fare a meno di pensare alla scomparsa delle persone care. A tal proposito risulta particolarmente toccante la nota dell'autore, che apre il volume, capace di offrire un aiuto, seppur minimo, a chi ha recentemente patito un lutto.
Anche questa volta Jonathan Maberry è riuscito a creare una storia che non tratti solo di Zombie! Non mancano certo le orde fameliche ed il pericolo delle loro fauci, ma quella de "Le cronache di Benny Imura" è una vera e propria epopea che, in 4 volumi, vuole descrivere il mondo seguito alla Prima Notte, come si è evoluto e come si sono adattati gli uomini sopravvissuti.
Leggendo incontreremo, come da abitudine nelle novelle di Maberry, tanti nuovi personaggi (positivi o negativi): i Mietitori, tra cui spiccano Mother Rose e Saint John, la reietta/pentita Riot, la piccola Eve ed il ranger Joe con il suo cane Grimm.
Nel volume scoprireo anche se la visione pessimistica degli abitanti delle Nine Towns, che credono esista solo un mondo desolato oltre i loro confini, sarà confermata dall'esplorazione dei nostri eroi; ma assisteremo anche all'impotenza ed ai timori di chi vede le regole di un mondo post-outbreak mutare troppo rapidamente.
Troveremo poi argomenti cari a Maberry come i rischi di un integralismo religioso o di chi sfrutta la fede altrui per il proprio tornaconto (che ci rimandano al romanzo Patient Zero) ed anche i folli deliri che possono minare la psiche di alcune persone rendendole killer ancora più pericolosi (troveremo infatti le "bocche/porte rosse" di cui abbiamo letto ne La notte degli Zombie).
Conclusione: un ottimo libro che, con numerosi indizi, prepara il lettore per la conclusione della saga; Maberry si conferma una garanzia per il filone Zombie! Sconsigliato solo a chi non ha letto i precedenti volumi (le nostre recensioni qui e qui) o a chi cerca una storia che tratti esclusivamente di attacchi non-morti tralasciando qualsiasi vicenda umana.
Per non spoilerare nulla in merito a questo volume, ed ai precedenti, riduciamo all'osso la descrizione della trama: Benny, Nix, Lilah e Chong viaggiano nel regno di Rot&Ruin in cerca di indizi sul jet che avevano visto solcare i cieli, si trattava di un'illusione o c'è ancora un mondo che resiste ai non-morti?
Questo volume ha come tema "la morte", non solo perchè si tratta di una Zombie novel, ma soprattutto perchè i protagonisti non possono fare a meno di pensare alla scomparsa delle persone care. A tal proposito risulta particolarmente toccante la nota dell'autore, che apre il volume, capace di offrire un aiuto, seppur minimo, a chi ha recentemente patito un lutto.
Anche questa volta Jonathan Maberry è riuscito a creare una storia che non tratti solo di Zombie! Non mancano certo le orde fameliche ed il pericolo delle loro fauci, ma quella de "Le cronache di Benny Imura" è una vera e propria epopea che, in 4 volumi, vuole descrivere il mondo seguito alla Prima Notte, come si è evoluto e come si sono adattati gli uomini sopravvissuti.
Leggendo incontreremo, come da abitudine nelle novelle di Maberry, tanti nuovi personaggi (positivi o negativi): i Mietitori, tra cui spiccano Mother Rose e Saint John, la reietta/pentita Riot, la piccola Eve ed il ranger Joe con il suo cane Grimm.
Nel volume scoprireo anche se la visione pessimistica degli abitanti delle Nine Towns, che credono esista solo un mondo desolato oltre i loro confini, sarà confermata dall'esplorazione dei nostri eroi; ma assisteremo anche all'impotenza ed ai timori di chi vede le regole di un mondo post-outbreak mutare troppo rapidamente.
Troveremo poi argomenti cari a Maberry come i rischi di un integralismo religioso o di chi sfrutta la fede altrui per il proprio tornaconto (che ci rimandano al romanzo Patient Zero) ed anche i folli deliri che possono minare la psiche di alcune persone rendendole killer ancora più pericolosi (troveremo infatti le "bocche/porte rosse" di cui abbiamo letto ne La notte degli Zombie).
Conclusione: un ottimo libro che, con numerosi indizi, prepara il lettore per la conclusione della saga; Maberry si conferma una garanzia per il filone Zombie! Sconsigliato solo a chi non ha letto i precedenti volumi (le nostre recensioni qui e qui) o a chi cerca una storia che tratti esclusivamente di attacchi non-morti tralasciando qualsiasi vicenda umana.