Non richiesta come i graffiti, solo più invadente, nel suo ruolo l'amata-odiata pubblicità può regalarci azzeccati momenti d'intrattenimento-informazione o penosi tentativi di convincimento-inganno (e quindi, più o meno, funzionare o rivelarsi un epic fail); bene, ora che vi presentiamo lo spot a tema Zombie per le batterie d'auto DieHard vi chiediamo di dirci se questo commercial per voi è un 'top o un flop' e cos'ha di diverso dai nostri (sigh...), sparate pure, ma dopo il salto.
Ok sarò breve, la storia è questa: quelli delle batterie elettriche DieHard (nomen omen), sulla scia dell'entusiasmo Zombie per l'avvio di TWD 4 (tweettano usando gli hashtag #walkingdead e #survivezombies) e in linea col loro 'target survival', escono con uno spot non-morto per comunicare che le loro batterie non solo durano a lungo, ma possono 'salvarti la vita'! Sarà una boiata che fa il verso al già visto o riuscirà a conquistare i difficili cuoricini degli z-fan? Vi lascio subito a The Getaway; e dopo il video due mini-riflessioni sulla pubblicità in genere.
Per me, lo spot è ben fatto e funziona, ma non è questo il punto; per una volta ne vediamo uno che ha sì l'interesse di mostrarci un prodotto (che poi è ciò che regge questa società malsana che abbiamo, altro che Z-Apocalypse!) ma perlomeno lo fa alla 'vecchia maniera', e cioè raccontando una storia, un piccolo film, in cui tra l'altro il prodotto compare solo alla fine. E ciò mi porta a farmi un paio di domande, che credo proprio vi farete anche voi ogni tanto.
Le domande sono queste: perché da noi in pubblicità (in larga parte) più che dei testimonial 'doppiogiochisti' (tipo Littizzetto o Elio, al contempo dalla parte di popolo e brand... e siete 'comici' per dio, ripassatevi Hicks!), dei freak dai vari talent (tipo quell'impedita dello spot Tim, awful) e dei fake politically correct (tipo Banderas dell'omofobica Barilla, o gente come Gerry Scotti! Gerry Scotti NO!!!) non vanno? Cioè, ok che per loro siamo consumatori, e non persone, ma noi siamo davvero Zombie che comprano a comando? Quando anni fa eravamo 'meno maturi', ci divertivamo di più a 'disobbedire'...
Quello che voglio dire è che, già, neoliberismo is in da house, ma se proprio dobbiamo sorbirci la pubblicità (che oggi da intrusione qual era grazie a noi 'pecoroni' diventa sempre più friendly e 'social', e sorvolo su quest'ultima parola) almeno sia una che rispetti la nostra intelligenza, per esempio che non provi a convincerci di 'quant'è figo esser schiavi' (come Enel coi suoi guerrieri del menga, dio quanto non invidio il copy di Saatchi ora)... In breve: se l'adv è un 'male necessario', almeno vada per la 'meno peggio' (dopotutto, chi ci sguazza vanta un 'lignaggio di creativo', béh, che lo sfoderi ordunque!).
Non dico che quelli di DieHard non giocano allo stesso gioco, dico che 'giocano bene' puntando a divertire-informare lo spettatore con un bello spot (e ne hanno pure fatto uno con Reggie Watts!) ma senza promettergli paradisi artefatti grazie all'uso del loro prodotto. Si tratta di batterie, durano molto, ti serviranno, punto. Non è usa le batterie che sarai più figo. 'Sanno che sappiamo', in un certo senso, giocano 'in fair play' la partita della 'comunicazione' (come piace chiamare la pubblicità a chi la fa) e non sottovalutano l'avversario; una qualità che non fatico a riconoscere-rispettare neanche in un eventuale 'nemico' (contando che a Steve Jobs -bùuh!- preferisco Steve Workers)!
PS: sei un 'guru adv propagandista', un 'autoreferenziale creative-chic', un 'miope trendsetter-coolhunter' e ti senti offeso da quanto ho scritto-linkato? Lascia che ti auguri una visitina di Kidult e ti rinfreschi la memoria con le parole del collega F.Beigbeder (prese dal suo tragicomico romanzo autobiografico '26,900 lire', che ti consiglio di leggere se non l'hai mai fatto, e magari comportarti meglio di Frédéric):
Ok sarò breve, la storia è questa: quelli delle batterie elettriche DieHard (nomen omen), sulla scia dell'entusiasmo Zombie per l'avvio di TWD 4 (tweettano usando gli hashtag #walkingdead e #survivezombies) e in linea col loro 'target survival', escono con uno spot non-morto per comunicare che le loro batterie non solo durano a lungo, ma possono 'salvarti la vita'! Sarà una boiata che fa il verso al già visto o riuscirà a conquistare i difficili cuoricini degli z-fan? Vi lascio subito a The Getaway; e dopo il video due mini-riflessioni sulla pubblicità in genere.
Per me, lo spot è ben fatto e funziona, ma non è questo il punto; per una volta ne vediamo uno che ha sì l'interesse di mostrarci un prodotto (che poi è ciò che regge questa società malsana che abbiamo, altro che Z-Apocalypse!) ma perlomeno lo fa alla 'vecchia maniera', e cioè raccontando una storia, un piccolo film, in cui tra l'altro il prodotto compare solo alla fine. E ciò mi porta a farmi un paio di domande, che credo proprio vi farete anche voi ogni tanto.
Le domande sono queste: perché da noi in pubblicità (in larga parte) più che dei testimonial 'doppiogiochisti' (tipo Littizzetto o Elio, al contempo dalla parte di popolo e brand... e siete 'comici' per dio, ripassatevi Hicks!), dei freak dai vari talent (tipo quell'impedita dello spot Tim, awful) e dei fake politically correct (tipo Banderas dell'omofobica Barilla, o gente come Gerry Scotti! Gerry Scotti NO!!!) non vanno? Cioè, ok che per loro siamo consumatori, e non persone, ma noi siamo davvero Zombie che comprano a comando? Quando anni fa eravamo 'meno maturi', ci divertivamo di più a 'disobbedire'...
Quello che voglio dire è che, già, neoliberismo is in da house, ma se proprio dobbiamo sorbirci la pubblicità (che oggi da intrusione qual era grazie a noi 'pecoroni' diventa sempre più friendly e 'social', e sorvolo su quest'ultima parola) almeno sia una che rispetti la nostra intelligenza, per esempio che non provi a convincerci di 'quant'è figo esser schiavi' (come Enel coi suoi guerrieri del menga, dio quanto non invidio il copy di Saatchi ora)... In breve: se l'adv è un 'male necessario', almeno vada per la 'meno peggio' (dopotutto, chi ci sguazza vanta un 'lignaggio di creativo', béh, che lo sfoderi ordunque!).
Non dico che quelli di DieHard non giocano allo stesso gioco, dico che 'giocano bene' puntando a divertire-informare lo spettatore con un bello spot (e ne hanno pure fatto uno con Reggie Watts!) ma senza promettergli paradisi artefatti grazie all'uso del loro prodotto. Si tratta di batterie, durano molto, ti serviranno, punto. Non è usa le batterie che sarai più figo. 'Sanno che sappiamo', in un certo senso, giocano 'in fair play' la partita della 'comunicazione' (come piace chiamare la pubblicità a chi la fa) e non sottovalutano l'avversario; una qualità che non fatico a riconoscere-rispettare neanche in un eventuale 'nemico' (contando che a Steve Jobs -bùuh!- preferisco Steve Workers)!
PS: sei un 'guru adv propagandista', un 'autoreferenziale creative-chic', un 'miope trendsetter-coolhunter' e ti senti offeso da quanto ho scritto-linkato? Lascia che ti auguri una visitina di Kidult e ti rinfreschi la memoria con le parole del collega F.Beigbeder (prese dal suo tragicomico romanzo autobiografico '26,900 lire', che ti consiglio di leggere se non l'hai mai fatto, e magari comportarti meglio di Frédéric):
"Sono un pubblicitario: ebbene sì, inquino l'universo. Io sono quello che vi vende tutta quella merda. Quella che vi fa sognare cose che non avrete mai... Io vi drogo di novità, e il vantaggio della novità è che non resta mai nuova. C'è sempre una novità più nuova che fa invecchiare la precedente. Farvi sbavare è la mia missione. Nel mio mestiere nessuno desidera la vostra felicità, perché la gente felice non consuma".Sapere di avere un problema è già quasi risolverlo... e la creatività è sempre 'problem solving' baby!