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7 novembre 2013

Recensione: Decay

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A quale studente di fisica non piacerebbe passare una notte nella sala controllo del Large Hadron Collider di Ginevra? A quanto pare però gli Zombie non risparmiano neanche l'imperscrutabile mondo subatomico. Come? Scopritelo dopo il salto ...

Recensione: Decay
"La più grande scoperta nel campo della fisica potrebbe essere anche l'ultima". Recita così la frase di lancio che accompagna il film.

Ricordiamo subito, come accennato in questo post, che Decay è un film a bassissimo budget (solo 3.225 $) realizzato in ben due anni dal regista Luke Thompson e i suoi colleghi fisici. Avevamo già lodato il fatto che l'opera sia stata distribuita in maniera totalmente gratuita sia in streaming che in download sotto la licenza Creative Commons con la possibilità di scaricare i sottotitoli in numerose lingue. Stando alle dichiarazioni del regista l'idea del film sarebbe frutto delle passeggiate nei claustrofobici tunnel di manutenzione al CERN. Oltre a immaginare cosa accadrebbe se le particelle ancora ignote della materia fossero in grado di sprigionare radiazioni capaci di mutare gli umani in Zombie, pare che l'intento fosse anche quello di far approcciare lo spettatore allo sconosciuto mondo della fisica sperimentale da un punto di vista tutto nuovo.


Nel placido contesto scientifico svizzero del CERN di Ginevra cinque giovani ricercatori si ritrovano a dover passare la notte nella sala controllo del LHC (Large Hadron Collider), ovvero il più grande e performante acceleratore di particelle del mondo. Come tutti sanno uno degli obiettivi primari del LHC è quello di identificare e studiare il cosiddetto bosone di Higgs, o particella di Dio, la cui esistenza è stata teorizzata ma non dimostrata. Proprio le radiazioni derivanti dall'isolamento di questo piccolissimo componente della materia trasformano decine di scienziati in famelici Zombie che assediano gli stessi tunnel attraverso i quali i protagonisti cercheranno di scappare. Alternando fughe ad accesi confronti caratteriali i personaggi verranno, come è ovvio che sia, decimati fino a che l'ultimo non rivedrà la luce per scoprire che la realtà è ben peggiore di quella lasciata nei tunnel.

Recensione: Decay

Stiamo parlando di attori improvvisati, abituati a ricordare formule più che battute, ma nonostante tutto non sembrano temere la macchina da presa lasciando solo raramente trasparire la loro inesperienza. Anche la storia appare ben costruita e confezionata sulla base di dettagli classici del lento ma inesorabile diffondersi di un contagio Zombie. Purtroppo però i personaggi sono quanto di più stereotipato e alcune scene sembrano davvero forzate per motivi di tempo oppure montate solo per dare merito agli effetti applicati. Proprio gli effetti infatti, che vorrebbero dare lustro all'opera, si alternano tra quelli digitali home-made quasi mai realistici e quelli classici mai troppo evidenti. A conti fatti quindi possiamo contare su una trama con ottimi e singolari spunti di partenza ma che non bastano a valorizzare la confezione complessiva né nel ritmo né nella tensione.

Ad ogni modo, vista la reperibilità del film e il contenuto dispendio di soldi a fronte di un lungometraggio vero e proprio, vale la pena vedere "Decay" apprezzandone quantomeno tutti gli aspetti realizzativi, aldilà della critica pura all'opera. Rimane da chiedersi se i protagonisti e i realizzatori torneranno mai alla ribalta per motivi accademici o piuttosto per motivi cinematografici.


Scheda del film:

Titolo originale: Decay
Paese: Gran Bretagna
Anno: 2012
Regia: Luke Thompson
Produttore: Michael Mazur, Luke Thompson, Burton DeWilde
Sceneggiatura: Luke Thompson
Cast principale: oë Hatherell, Tom Procter, Stewart Martin-Haugh, Sara Mahmoud, William P.Martin
Durata: 75

Voto: 6.5/10

Classificazione Zombie:
Tipologia: Infetti (vittime di radiazioni)
Intelligenza: bassa
Andatura: veloce

SpleenLady

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Richard_Targaryen

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DarkSchneider

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Zombie Hunter

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Grimwolf

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jackson1966

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Alessia Gasparella

name[Alessia Gasparella] image[https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEga4q94pFjepkWZdKSCP7H_8uGELs3M2bYllDuaD0oUpEyY2Cn3flGvqOAewllLI8n1MxKiY5YmeJcEqJ3maY8juoOqgUroGOrz0kicQzm_BAgLPWkWZpTSSBRFvrv9L_5WGc_xfKooCcJg/s151/bbd.jpg] description[Ha iniziato a collaborare con Zombie KB per continuare a nutrire il suo smisurato amore per i cari, vecchi, morti viventi e diffondere il verbo a più persone possibili. La sua missione principale è quella di far conoscere i film Zombie che più ha amato, raccolti nella rubrica Zombie D'Essai, e convincere il mondo che sono delle perle! Oltre ai lungometraggi, ama parlare dei corti che spesso hanno bisogno di una mano per essere diffusi.]

ZomBitch!

name[ZomBitch!] image[https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYY9T4xMZe98rBdNfusZhjs3gw-TNMSQAHJoecFXJwrZZX7shHcbECfVXr7MeaSRkLlisIZBey_mgK2Tx2LXo3LzWs19se9fQ_PLOWCsbXBOoUBm2HqkF1cEFFoEpVPVavtVblz-Ip7KU/s151/dr.rockso.jpg] description[Colorito da Zombie, occhiaie da Zombie, si nutre di libri, fumetti, film-serie, musica, graphic e street-art senza sosta, come uno Zombie. Gli piacciono le robe creative, diverse, le robe da matti, il noir e lo humor nero. Lavora come copywriter e giornalista-editor, ma scrive su Zombie KB per infettare più vergini possibili con quest'implacabile Z-addiction...il suo motto? Fate piano con Zombie KB: there's no hope!]