Progetto NORNE #2: Martirio e Redenzione

Eccoci dunque al secondo episodio di quest'avventura interattiva nel quale siete voi a decidere cosa faranno i personaggi della storia. Eravamo rimasti alla terribile scelta di Giulia. Che cosa ha votato il popolo di ZombieKB? Vediamo il risultato e le sue conseguenze, dopo il salto.

Avevamo lasciato la protagonista alle prese con un assalto Zombie nel suo appartamento. Era il momento di decidere cosa fare.

E il voto sia su Facebook che su Google+ è stata quasi unanime.

Giulia scappa raccogliendo quanto di utile vi sia nell'appartamento e provando a passare per il terrazzo vicino.

E che il terrazzo vicino sia. Quindi prima di lasciarvi al seguente capitolo della storia, vi ricordiamo velocemente le "regole" della storia:

• Ci sono sempre e solo quattro scelte possibili.
• Due di queste scelte portano alla morte sicura del/i personaggio/i.
• Non è possibile prevedere quali scelte portino alla morte poiché la sfortuna o l’imprevisto possono essere in agguato e non sempre la scelta che appare più logica è quella migliore.
• Ogni scelta è irreversibile.
• La morte di uno o più personaggi non decreta la fine della storia.

Ora occhi chiusi, immaginate di sentire i lamenti dei non-morti che pervadono l'aria, l'odore di putrefazione nei vicoli della città, l'urlo di una ragazza.. Pronti? Si parte.

Progetto NORNE #2

Martirio e Redenzione

Correre senza voltarsi, non importa se i polmoni bruciano cose se pompassero fiamme. Luca si pulì distrattamente la mano lorda di sangue contro la giacca. I muscoli delle gambe gli spedivano lancinanti stilettate di dolore, pronte a cedere.

Ma non poteva fermarsi. Ormai aveva seminato gli Zombie da molti metri e non osava rallentare, impazzito dal dolore e dalla paura.

Intorno a lui, illuminata dalla torcia elettrica, sfilava la deprimente fine della città di Ricorno. Curioso come le cose potessero cambiare in così poco. Dove poco tempo piccoli negozietti vendevano la loro merce da qualcosa come settant'anni, ora potevi vedere solo baracche distrutte, chiuse e fatiscenti. E corpi ovviamente, un'infinita serie di corpi in vari stati di decomposizione.

Anche quello sembrava assurdo ma dopo qualche giorno non badavi più alle persone morte, diventavano parte integrante del paesaggio come lo erano state le auto parcheggiate o i cassonetti della spazzatura.

Eppure c'era qualcosa di nuovo anche in quello che vedeva ora. Ma cosa?

Luca si fermò ansimando, cercando di focalizzare i propri pensieri. Le spalle gli dolevano per il peso dello zaino, il viso imperlato di sudore e sporcizia. E la mano era conciata davvero male.

Ma dove erano finiti tutti i morti ambulanti? Da quando era il mondo era cambiato, non era passato giorno senza che ne avesse incontrato almeno un gruppo. Quando era iniziata l'epidemia, tutti quei barconi di profughi che arrivavano dal mare Adriatico...

La via era deserta, il sole era tramontato da molte ore e la fievole luce della luna filtrava malamente attraverso le strade coperte dai palazzetti. La torcia del ragazzo correva frenetica sui muri e l'asfalto, tra le auto coperte della polvere, alla ricerca del minimo segnale di pericolo.

Poi in lontananza vide un gruppo di infetti che si dirigeva compatto verso l'entrata di un palazzo.

Incamminandosi lentamente verso quella direzione Luca notò una figura sul balcone di un terrazzo. Stava cercando di passare nell'appartamento a fianco. Alcuni Zombie al pianterreno se ne erano accorti e protendevano le mani nel vano tentativo di raggiungerla.

Che cosa fare? Il ragazzo si fermò nuovamente a riflettere.

Quella mattina si erano svegliati tutti insieme come sempre. I turni di guardia erano stati rispettati e Luca preparava la colazione assieme a Carlo e Anna. Dovevano decidere cosa fare, le provviste trovate durante l'ultimo giro in centro città si stavano esaurendo velocemente.

Lui e Carlo si erano offerti volontari ed erano partiti quasi subito. Muoversi furtivamente e con circospezione fino al supermercato gli aveva portato via quasi tutta la mattina. Arrivati però gli aspettava una sgradevole scoperta. Qualcuno aveva già razziato quanto era rimasto.

Sulla strada del ritorno avevano sentito le grida da lontano. Correndo arrivarono all'ufficio tramutato in loro rifugio solo per trovarlo letteralmente sotto assedio da un'orda infinita di Zombie.

Ma qualcuno era ancora vivo e stava combattendo per la propria vita. Cercando una strada attraverso il retro i due ragazzi riuscirono ad entrare, solo per finire intrappolati anche loro.

A questo punto i ricordi si facevano confusi. Uno di quei mostri aveva preso Carlo mentre si stava difendendo con una spranga, e gli aveva squarciato la gola. Lo spruzzo di sangue era stato incredibilmente potente mentre il ragazzo moriva.

Lui non era riuscito ad andare oltre. Sforzandosi di ignorare le urla dei suoi compagni che morivano, Luca si era voltato per cercare di scappare.

Ma uno di quei mostri l'aveva raggiunto al polso e prima che potesse ucciderlo i suoi fetidi denti avevano scavato un doloroso buco nella sua carne.

Sapeva cosa voleva dire essere morti da quelle creature. Nonostante questo si era ritrovato a correre a perdifiato senza pensare, fuggire, fuggire da tutto. E ora forse quella ragazza aveva bisogno di lui. L'infezione già cominciava a farsi strada, quello stato retrogusto in bocca..

La ragazza intanto era quasi arrivata all'altro balcone quando scivolo e rimase appesa solo con le mani. Lo zaino che portava con se le cadde, scomparendo tra l'orda di Zombie.

Era tempo di scegliere.

Cosa farà Luca? Fuggirà, dimenticandosi anche di Giulia? La aiuterà? La scelta spetta a voi.



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