Ed eccoci qui ancora una volta a "dire la nostra" su una puntata di The Walking Dead e precisamente sulla 4x12, dal titolo italiano "Non tutto è perduto" ("Still" il titolo il lingua originale). Puntata notevole sotto molti punti di vista, secondo me. Come al solito non vedo l'ora di sentire "la vostra" su questa puntata.
Premetto due cose, per onestà intellettuale: primo, qui si parla del mio personaggio preferito in assoluto della serie, Daryl, e ciò influenzerà quasi sicuramente la mia impressione di questa puntata. Quindi se vi aspettate un giudizio freddo ed imparziale, mi spiace ma sarà praticamente impossibile per me: è una settimana che aspetto di vedere quaranta minuti dedicati a Daryl, quindi potete immaginare quanto imparziale io sia in questo caso!
Secondo, adoro le puntate di introspezione psicologica di alcuni personaggi, ovviamente Daryl in primis. Qui poi, finalmente, si parla anche del suo passato pre-apocalisse, e quindi per me è "tombola" piena.
Tornando alla puntata comincerò a dire che, ovviamente, mi è piaciuta un sacco. E' volata, per così dire.
Devo dire che mi è piaciuta non solo per Daryl, ma anche per Beth e la caratterizzazione che finalmente stanno facendo di questo personaggio, finora messo sempre ai margini e poco approfondito.
Ne è uscita una Beth risoluta, addolorata per la perdita dei suoi cari ma ben decisa a superarla, molto più sveglia e moderna della ragazzina tutta casa e chiesa (e padre e sorella) che finora avevamo visto. Una Beth che non ha poi così bisogno del baby-sitter come abbiamo sempre visto, ma che all'occorrenza se la cava benissimo. Una Beth, insomma, che vuole crescere ed uscire dall'ombra di sua padre e sua sorella una volta per tutte, pur non dimenticandoli. Una Beth che per far emergere la sua personalità decide di andare contro ogni insegnamento ricevuto e seguito finora dal padre, nella forma di una bella ubriacatura, cosa finora assolutamente proibitale e mai fatta. E poi, chiamatemi romanticona, ma mi sembra che un debole per Daryl sia lì, pronto ad affiorare o, addirittura, già affiorato. Vedremo se è solo una mia impressione o una realtà.
E passiamo al "mio" Daryl. Finalmente una caratterizzazione del personaggio precisa ed attenta. Una spiegazione a tante sue reazioni apparentemente strane e da gradasso, soprattutto all'inizio della serie. Una spiegazione precisa per le sue insicurezze di fondo e per la sua iniziale sottomissione al fratello Merle. Una caratterizzazione a tutto tondo che, se possibile, me lo fa amare ancora di più (va bene! La smetto con la fanwoman cotta in me).
Tutti i suoi compagni a pensare a chissà che lavoro avesse fatto prima dell'apocalisse, a quale vita "avventurosa", prigione compresa, avesse vissuto e, sorpresa delle sorprese, salta fuori che alla fine era stato solo l'ombra di Merle, nella totalità della parola: lo imitava in tutto, droga, alcool, scazzottate, caccia, razzismo e chi più ne ha ne metta. Così come nelle prime puntate della prima stagione qualcosa si era compreso. Ma non si è capito finora quale dolore, fatica, pena e orgoglio gli sia costata diventare "il" Daryl del gruppo di Rick: una pietra miliare del gruppo, uno dei capi, una persona su cui tutti fanno affidamento per sopravvivere, con un controllo del suo carattere focoso sorprendente.
Cosa gli sia costato "superare l'educazione" impartitagli da Merle: qualcosa avevamo intuito nella puntata della seconda stagione dove rimane bloccato in una palude e Merle gli appare come un "fantasma" che lo prende in giro per la sua inettitudine, ma non è niente in confronto a ciò che ha realmente dovuto subire. Ciò rende ancora più chiaro il comportamento di Merle nei suoi confronti alla fine della scorsa stagione: ha capito quanto Daryl tenesse alla famiglia che adesso ha e che non aveva mai avuto, che lo considera importante ed "in gamba", che lo ama veramente. Da qui in poi il sacrificio di Merle diventa inevitabile e fondamentale per Daryl e dimostra quanto in realtà Merle, a modo suo, lo amasse. Ed in questa puntata, finalmente, Beth lo porta a parlare anche del dolore tremendo che ha nel cuore per la perdita di Merle; della mancanza, che prova costantemente, del fratello, argomento finora solo sfiorato e mai affrontato apertamente.
Quanto dolore, poi, dimostra Daryl per la perdita, che lui crede definitiva, dei suoi compagni di viaggio. Un dolore così forte da farlo colpevolizzare per non avere continuato, ai tempi, a cercare il Governatore ed ucciderlo. Da fargli provare una rabbia verso se stesso così profonda da riportarlo quasi al Daryl delle prime puntate della serie, il Daryl scontroso, taciturno e apparentemente non interessato a niente e nessuno. Anche qui, l'intervento di Beth è fondamentale per fare uscire questa rabbia e veicolarla in un pianto liberatorio che lo riporta al presente e a ciò che è necessario fare per sopravvivere e prendersi cura di Beth.
Quanto poi ha ragione Beth quando dice che lui sembra essere nato per vivere nel post-apocalisse Zombie! Ma ha ragione anche lui quando dice che praticamente tutta la sua vita precedente è stata una preparazione a questa vita. Ciò che non dice è che in questa vita post-apocalisse lui ha trovato finalmente se stesso e ciò che più desiderava realmente: una famiglia, degli amici da amare e da cui farsi amare. Ma per cui soffrire in caso di tragedie e per cui sentire un senso di vuoto tremendo che fa molto male. Tutto ciò lo trova disarmato ed impreparato, tanto da farlo quasi crollare. Meno male che la presenza di Beth lo riporta ai suoi "doveri", lo fa "aprire" sul suo passato (complice un po' di alcool) e lo fa rifocalizzare sul presente e sulla sopravvivenza. Sulla necessità di cercare Terminus. Ed ecco che The Walking Dead ci fa capire che sopravvivere e basta non ha più significato (come aveva fatto con il Dottor Bob e Sasha), che bisgona avere uno scopo più grande.
L'unica pecca un po' inverosimile della puntata, se proprio vogliamo cercare il pelo nell'uovo, è il dare fuoco ad una casa di legno piena d'alcool in un bosco, senza pompieri a controllare il tutto e rischiando quindi, un incendio di proporzioni disastrose. Ma un po' di sospensione dell'incredulità in una puntata così interessante ci può anche stare.
Altra cosa secondo me molto chiara a questo punto è che si arriverà e si parlerà di Terminus alla fine della stagione e nella quinta. Onestamente in questo spero di sbagliarmi.
E voi cosa ne pensate? Diteci la vostra!
Premetto due cose, per onestà intellettuale: primo, qui si parla del mio personaggio preferito in assoluto della serie, Daryl, e ciò influenzerà quasi sicuramente la mia impressione di questa puntata. Quindi se vi aspettate un giudizio freddo ed imparziale, mi spiace ma sarà praticamente impossibile per me: è una settimana che aspetto di vedere quaranta minuti dedicati a Daryl, quindi potete immaginare quanto imparziale io sia in questo caso!
Secondo, adoro le puntate di introspezione psicologica di alcuni personaggi, ovviamente Daryl in primis. Qui poi, finalmente, si parla anche del suo passato pre-apocalisse, e quindi per me è "tombola" piena.
Tornando alla puntata comincerò a dire che, ovviamente, mi è piaciuta un sacco. E' volata, per così dire.
Devo dire che mi è piaciuta non solo per Daryl, ma anche per Beth e la caratterizzazione che finalmente stanno facendo di questo personaggio, finora messo sempre ai margini e poco approfondito.
Ne è uscita una Beth risoluta, addolorata per la perdita dei suoi cari ma ben decisa a superarla, molto più sveglia e moderna della ragazzina tutta casa e chiesa (e padre e sorella) che finora avevamo visto. Una Beth che non ha poi così bisogno del baby-sitter come abbiamo sempre visto, ma che all'occorrenza se la cava benissimo. Una Beth, insomma, che vuole crescere ed uscire dall'ombra di sua padre e sua sorella una volta per tutte, pur non dimenticandoli. Una Beth che per far emergere la sua personalità decide di andare contro ogni insegnamento ricevuto e seguito finora dal padre, nella forma di una bella ubriacatura, cosa finora assolutamente proibitale e mai fatta. E poi, chiamatemi romanticona, ma mi sembra che un debole per Daryl sia lì, pronto ad affiorare o, addirittura, già affiorato. Vedremo se è solo una mia impressione o una realtà.
E passiamo al "mio" Daryl. Finalmente una caratterizzazione del personaggio precisa ed attenta. Una spiegazione a tante sue reazioni apparentemente strane e da gradasso, soprattutto all'inizio della serie. Una spiegazione precisa per le sue insicurezze di fondo e per la sua iniziale sottomissione al fratello Merle. Una caratterizzazione a tutto tondo che, se possibile, me lo fa amare ancora di più (va bene! La smetto con la fanwoman cotta in me).
Tutti i suoi compagni a pensare a chissà che lavoro avesse fatto prima dell'apocalisse, a quale vita "avventurosa", prigione compresa, avesse vissuto e, sorpresa delle sorprese, salta fuori che alla fine era stato solo l'ombra di Merle, nella totalità della parola: lo imitava in tutto, droga, alcool, scazzottate, caccia, razzismo e chi più ne ha ne metta. Così come nelle prime puntate della prima stagione qualcosa si era compreso. Ma non si è capito finora quale dolore, fatica, pena e orgoglio gli sia costata diventare "il" Daryl del gruppo di Rick: una pietra miliare del gruppo, uno dei capi, una persona su cui tutti fanno affidamento per sopravvivere, con un controllo del suo carattere focoso sorprendente.
Cosa gli sia costato "superare l'educazione" impartitagli da Merle: qualcosa avevamo intuito nella puntata della seconda stagione dove rimane bloccato in una palude e Merle gli appare come un "fantasma" che lo prende in giro per la sua inettitudine, ma non è niente in confronto a ciò che ha realmente dovuto subire. Ciò rende ancora più chiaro il comportamento di Merle nei suoi confronti alla fine della scorsa stagione: ha capito quanto Daryl tenesse alla famiglia che adesso ha e che non aveva mai avuto, che lo considera importante ed "in gamba", che lo ama veramente. Da qui in poi il sacrificio di Merle diventa inevitabile e fondamentale per Daryl e dimostra quanto in realtà Merle, a modo suo, lo amasse. Ed in questa puntata, finalmente, Beth lo porta a parlare anche del dolore tremendo che ha nel cuore per la perdita di Merle; della mancanza, che prova costantemente, del fratello, argomento finora solo sfiorato e mai affrontato apertamente.
Quanto dolore, poi, dimostra Daryl per la perdita, che lui crede definitiva, dei suoi compagni di viaggio. Un dolore così forte da farlo colpevolizzare per non avere continuato, ai tempi, a cercare il Governatore ed ucciderlo. Da fargli provare una rabbia verso se stesso così profonda da riportarlo quasi al Daryl delle prime puntate della serie, il Daryl scontroso, taciturno e apparentemente non interessato a niente e nessuno. Anche qui, l'intervento di Beth è fondamentale per fare uscire questa rabbia e veicolarla in un pianto liberatorio che lo riporta al presente e a ciò che è necessario fare per sopravvivere e prendersi cura di Beth.
Quanto poi ha ragione Beth quando dice che lui sembra essere nato per vivere nel post-apocalisse Zombie! Ma ha ragione anche lui quando dice che praticamente tutta la sua vita precedente è stata una preparazione a questa vita. Ciò che non dice è che in questa vita post-apocalisse lui ha trovato finalmente se stesso e ciò che più desiderava realmente: una famiglia, degli amici da amare e da cui farsi amare. Ma per cui soffrire in caso di tragedie e per cui sentire un senso di vuoto tremendo che fa molto male. Tutto ciò lo trova disarmato ed impreparato, tanto da farlo quasi crollare. Meno male che la presenza di Beth lo riporta ai suoi "doveri", lo fa "aprire" sul suo passato (complice un po' di alcool) e lo fa rifocalizzare sul presente e sulla sopravvivenza. Sulla necessità di cercare Terminus. Ed ecco che The Walking Dead ci fa capire che sopravvivere e basta non ha più significato (come aveva fatto con il Dottor Bob e Sasha), che bisgona avere uno scopo più grande.
L'unica pecca un po' inverosimile della puntata, se proprio vogliamo cercare il pelo nell'uovo, è il dare fuoco ad una casa di legno piena d'alcool in un bosco, senza pompieri a controllare il tutto e rischiando quindi, un incendio di proporzioni disastrose. Ma un po' di sospensione dell'incredulità in una puntata così interessante ci può anche stare.
Altra cosa secondo me molto chiara a questo punto è che si arriverà e si parlerà di Terminus alla fine della stagione e nella quinta. Onestamente in questo spero di sbagliarmi.
E voi cosa ne pensate? Diteci la vostra!