Ed eccoci al finale della quarta stagione di The Walking Dead! Arriva puntuale anche la nostra recensione, dove esprimeremo i nostri pensieri sulla puntata 4x16 dal titolo "A" ("A" titolo orginale) e dopo il salto, aspetteremo i vostri!! Mi raccomando diteci la vostra sul finale di stagione!
La recensione può essere comodamente divisa in due parti, che rappresentano gli opposti pensieri che la puntata mi ha ispirato.
Come finale di stagione mi ha nettamente deluso ma non sorpreso e anche quello che dovrebbe essere il cliffhanger a sorpresa, e cioè che Terminus è il realtà un covo di una setta di cannibali, diciamo solo che pure i sassi lo avevano capito.
E' molto simile al finale della scorsa stagione, lascia molte questioni in sospeso e rimette insieme, anche se prigionieri, i nostri eroi, che finora sono stati in diaspora. Tranne Carol, Tyreese e Judith, oltre a Beth, che invece tiene in sospeso per la prossima stagione.
Insomma fa quello che tutti ormai avevamo immaginato dall'andazzo della seconda parte della stagione: "ci rimanda" all'ottobre prossimo venturo per eventuali novità.
Per quanto riguarda invece la puntata presa in sè stessa, devo dire che non mi è dispiaciuta affatto. Sicuramente meno noiosa di altre, ho apprezzato l'ulteriore approfondimento del carattere di Rick, del suo essere sia bianco, contadino che dimostra a Carl che c'è un altro modo per sopravvivere oltre alla violenza, che nero, spietato assassino quando deve difendere chi ama da chi vuole far loro del male.
Mi piace questo Rick a più sfumature. Amo anche la complicità che si è venuta a creare tra Carl e Michonne e la completa, ormai, apertura di Michonne sul suo passato, anche se ormai lo avevamo praticamente indovinato nella sua intierezza.
Molto intensa anche la scena della tentata violenza a Carl e la rezione, altrettanto intensa e, secondo me, pienamente giustificata, di Rick. Bello anche il fatto che, finalmente, trovare cibo sia una priorità su tutto. Finora sembrava che trovassero supermercati aperti ventiquattr'ore per tutto ciò che serviva loro. Il che è un po' assurdo in un'apocalisse Zombie.
Rick and company, finalmente, dimostrano anche un po' di cervello nell'avvicinarsi a Terminus: non ci arrivano felici e contenti senza prendere provvedimenti per eventuali sgradite sorprese, come il gruppo della puntata precedente. Ma ci si avvicinano con circospezione e tengono d'occhio la situazione senza accettare che tutto sia bello e fantastico come si vuole far loro pensare. Anche questo molto logico, visto il nuovo mondo in cui si trovano a vivere dall'apocalisse.
Ancora una volta si sottolinea come i vivi, alla fine, siano più pericolosi degli Zombie.
Un po' assurda la scena in cui Rick ferma Carl dal salvare lo sconosciuto, apparso così, dal nulla, nel bosco da solo, dagli Zombie che lo circondano, visto che finora hanno dimostrato di poterne uccidere a branchi solo con un coltellino. Ma speriamo che significhi che anche gli Zombie stanno diventando un attimino più pericolosi ripetto alle puntate precedenti. Come anche un po' noiosi e dal sapore di "già visto" i flashback della prigione, anche se mi ha fatto piacere rivedere Hershel.
Gimple però, autore della puntata, dimostra anche come non sappia gestire per niente il personaggio di Daryl: gli hanno fatto subire più cambiamenti di personalità in queste sei puntate di quelli che ha subito in tutte le quattro stagioni. Prima vuole morire per il senso di colpa, poi si innamora e diventa tanto rimbecillito che apre la porta agli Zombie come un deficiente, poi perde l'innamorata e, disperato, torna agli antichi fasti del bastardo che era all'inizio della serie, infine si rende conto che i suoi nuovi "amici" vogliono uccidere Rick e che non sono proprio la compagnia migliore e torna il Daryl che abbiamo imparato a conoscere con Rick. Se questo è il modo di trattare un personaggio di primaria importanza come Daryl!
Sembra un imbecille che non capisce più niente e cambia idea con il vento. Veramente Gimple gli fa dire a Rick che non aveva capito che tipi erano i suoi nuovi compagni? Dopo che hanno ucciso un loro compagno a botte per una bugia? Dopo che ha visto che in quel gruppo vige la legge del più forte e dopo che il capo in persona gli ha spiegato che voleva uccidere chi gli ha ucciso il compagno? Per la serie è diventato veramente così rimbecillito da "funzionare" correttamente solo se è insieme a Rick? Meno male che almeno dimostra la sua fedeltà al gruppo originario mettendo in gioco la sua vita per quella di Rick. Il che è molto coerente con il Daryl che abbiamo imparato ad apprezzare.
A questo punto vorrei dire cosa penso della stagione appena passata e della gestione della stessa da parte di Gimple.
Per dire ciò che ha voluto dire, questa stagione è durata troppo. Bastavano in tutto sei puntate al massimo e questo ha causato la presenza di puntate filler noiosissime per la maggior parte del tempo.
E' vero che ha dovuto chiudere i conti con la storia del Governatore lasciata colpevolmente in sospeso da Mazzara lo scorso anno. Ma, anche qui, ci ha messo troppo tempo, usando tutta la prima parte della stagione e tirandola troppo "per le lunghe".
Quando la serie è "tornata" si pensava finalmente ad un ritorno alla vita on the road emozionante, vista la distruzione della prigione. Invece abbiamo continuato a girare in tondo parlando di questo e di quello e facendo ben pochi passi avanti a livello di trama generale. Ci hanno fatto balenare Terminus come una luce nel buio, ma l'hanno "spenta" subito facendoci capire chiaramente che ne avremmo parlato nella prossima stagione.
Gimple ha più volte dimostrato che come autore di una singola puntata può essere veramente notevole (vedi, per esempio, la puntata di Lizzie e Mika presa in sè stessa, senza inserirla nel contesto del proseguimento della trama generale della stagione), ma, secondo me, come showrunner non ha buona visione della stagione in tutta la sua complessità. Vive, cioè, un po' troppo "alla giornata".
Per esempio, ad inizio stagione ha inserito quelle che potevano essere delle interessanti storyline, l'epidemia di influenza, qualcuno che dava da mangiare agli Zombie, Carol che uccide e viene allontanata da Rick. Il problema è che le ha lasciate lì e poi le ha concluse in maniera insignificante, soprattutto la storyline dell'influenza, che sembrava essere il nuovo flagello per i nostri sopravvissuti.
Sembra che per l'anno prossimo sarà ancora lui lo showrunner di The Walking Dead, perciò a questo punto mi auguro che gli diano meno puntate a stagione o, in alternativa, che usi questo periodo di tempo per concepire un'intera stagione nella sua complessità, con una continuità e determinazione che francamente quest'anno gli hanno fatto proprio difetto.
In conclusione, per me, la stagione peggiore, in assoluto, di The Walking Dead, finora, tanto che, per adesso, il senso di "lutto" e di "perdita" che di solito mi coglie all'ultima puntata, non solo non si è manifestato, ma ho come l'impressione di avere finalmente concluso la visione di qualcosa che poteva darmi tanto e che non mi ha invece dato quasi niente. Speriamo nella prossima stagione!
E voi cosa ne pensate, sia della puntata che della quarta stagione?
La recensione può essere comodamente divisa in due parti, che rappresentano gli opposti pensieri che la puntata mi ha ispirato.
Come finale di stagione mi ha nettamente deluso ma non sorpreso e anche quello che dovrebbe essere il cliffhanger a sorpresa, e cioè che Terminus è il realtà un covo di una setta di cannibali, diciamo solo che pure i sassi lo avevano capito.
E' molto simile al finale della scorsa stagione, lascia molte questioni in sospeso e rimette insieme, anche se prigionieri, i nostri eroi, che finora sono stati in diaspora. Tranne Carol, Tyreese e Judith, oltre a Beth, che invece tiene in sospeso per la prossima stagione.
Insomma fa quello che tutti ormai avevamo immaginato dall'andazzo della seconda parte della stagione: "ci rimanda" all'ottobre prossimo venturo per eventuali novità.
Per quanto riguarda invece la puntata presa in sè stessa, devo dire che non mi è dispiaciuta affatto. Sicuramente meno noiosa di altre, ho apprezzato l'ulteriore approfondimento del carattere di Rick, del suo essere sia bianco, contadino che dimostra a Carl che c'è un altro modo per sopravvivere oltre alla violenza, che nero, spietato assassino quando deve difendere chi ama da chi vuole far loro del male.
Mi piace questo Rick a più sfumature. Amo anche la complicità che si è venuta a creare tra Carl e Michonne e la completa, ormai, apertura di Michonne sul suo passato, anche se ormai lo avevamo praticamente indovinato nella sua intierezza.
Molto intensa anche la scena della tentata violenza a Carl e la rezione, altrettanto intensa e, secondo me, pienamente giustificata, di Rick. Bello anche il fatto che, finalmente, trovare cibo sia una priorità su tutto. Finora sembrava che trovassero supermercati aperti ventiquattr'ore per tutto ciò che serviva loro. Il che è un po' assurdo in un'apocalisse Zombie.
Rick and company, finalmente, dimostrano anche un po' di cervello nell'avvicinarsi a Terminus: non ci arrivano felici e contenti senza prendere provvedimenti per eventuali sgradite sorprese, come il gruppo della puntata precedente. Ma ci si avvicinano con circospezione e tengono d'occhio la situazione senza accettare che tutto sia bello e fantastico come si vuole far loro pensare. Anche questo molto logico, visto il nuovo mondo in cui si trovano a vivere dall'apocalisse.
Ancora una volta si sottolinea come i vivi, alla fine, siano più pericolosi degli Zombie.
Un po' assurda la scena in cui Rick ferma Carl dal salvare lo sconosciuto, apparso così, dal nulla, nel bosco da solo, dagli Zombie che lo circondano, visto che finora hanno dimostrato di poterne uccidere a branchi solo con un coltellino. Ma speriamo che significhi che anche gli Zombie stanno diventando un attimino più pericolosi ripetto alle puntate precedenti. Come anche un po' noiosi e dal sapore di "già visto" i flashback della prigione, anche se mi ha fatto piacere rivedere Hershel.
Gimple però, autore della puntata, dimostra anche come non sappia gestire per niente il personaggio di Daryl: gli hanno fatto subire più cambiamenti di personalità in queste sei puntate di quelli che ha subito in tutte le quattro stagioni. Prima vuole morire per il senso di colpa, poi si innamora e diventa tanto rimbecillito che apre la porta agli Zombie come un deficiente, poi perde l'innamorata e, disperato, torna agli antichi fasti del bastardo che era all'inizio della serie, infine si rende conto che i suoi nuovi "amici" vogliono uccidere Rick e che non sono proprio la compagnia migliore e torna il Daryl che abbiamo imparato a conoscere con Rick. Se questo è il modo di trattare un personaggio di primaria importanza come Daryl!
Sembra un imbecille che non capisce più niente e cambia idea con il vento. Veramente Gimple gli fa dire a Rick che non aveva capito che tipi erano i suoi nuovi compagni? Dopo che hanno ucciso un loro compagno a botte per una bugia? Dopo che ha visto che in quel gruppo vige la legge del più forte e dopo che il capo in persona gli ha spiegato che voleva uccidere chi gli ha ucciso il compagno? Per la serie è diventato veramente così rimbecillito da "funzionare" correttamente solo se è insieme a Rick? Meno male che almeno dimostra la sua fedeltà al gruppo originario mettendo in gioco la sua vita per quella di Rick. Il che è molto coerente con il Daryl che abbiamo imparato ad apprezzare.
A questo punto vorrei dire cosa penso della stagione appena passata e della gestione della stessa da parte di Gimple.
Per dire ciò che ha voluto dire, questa stagione è durata troppo. Bastavano in tutto sei puntate al massimo e questo ha causato la presenza di puntate filler noiosissime per la maggior parte del tempo.
E' vero che ha dovuto chiudere i conti con la storia del Governatore lasciata colpevolmente in sospeso da Mazzara lo scorso anno. Ma, anche qui, ci ha messo troppo tempo, usando tutta la prima parte della stagione e tirandola troppo "per le lunghe".
Quando la serie è "tornata" si pensava finalmente ad un ritorno alla vita on the road emozionante, vista la distruzione della prigione. Invece abbiamo continuato a girare in tondo parlando di questo e di quello e facendo ben pochi passi avanti a livello di trama generale. Ci hanno fatto balenare Terminus come una luce nel buio, ma l'hanno "spenta" subito facendoci capire chiaramente che ne avremmo parlato nella prossima stagione.
Gimple ha più volte dimostrato che come autore di una singola puntata può essere veramente notevole (vedi, per esempio, la puntata di Lizzie e Mika presa in sè stessa, senza inserirla nel contesto del proseguimento della trama generale della stagione), ma, secondo me, come showrunner non ha buona visione della stagione in tutta la sua complessità. Vive, cioè, un po' troppo "alla giornata".
Per esempio, ad inizio stagione ha inserito quelle che potevano essere delle interessanti storyline, l'epidemia di influenza, qualcuno che dava da mangiare agli Zombie, Carol che uccide e viene allontanata da Rick. Il problema è che le ha lasciate lì e poi le ha concluse in maniera insignificante, soprattutto la storyline dell'influenza, che sembrava essere il nuovo flagello per i nostri sopravvissuti.
Sembra che per l'anno prossimo sarà ancora lui lo showrunner di The Walking Dead, perciò a questo punto mi auguro che gli diano meno puntate a stagione o, in alternativa, che usi questo periodo di tempo per concepire un'intera stagione nella sua complessità, con una continuità e determinazione che francamente quest'anno gli hanno fatto proprio difetto.
In conclusione, per me, la stagione peggiore, in assoluto, di The Walking Dead, finora, tanto che, per adesso, il senso di "lutto" e di "perdita" che di solito mi coglie all'ultima puntata, non solo non si è manifestato, ma ho come l'impressione di avere finalmente concluso la visione di qualcosa che poteva darmi tanto e che non mi ha invece dato quasi niente. Speriamo nella prossima stagione!
E voi cosa ne pensate, sia della puntata che della quarta stagione?