Si è appena conclusa la prima stagione della serie fantascientifica prodotta dal canale SyFy, e gli ascolti hanno permesso che lo show venisse rinnovato per una seconda stagione (annunciata per inizio 2015). In un periodo in cui molte produzioni, seppur di qualità, vengono cancellate e dimenticate in un batter d’occhio, la notizia della conferma è musica per le nostre orecchie. Se volete scoprire cosa ne pensiamo di Helix, seguiteci dopo il salto.
Sin dal momento in cui è stata annunciata l’uscita della prima creazione di Cameron Porsandeh, era presente nell'aria un po’ di scetticismo, in quanto la serie ha segnato il ritorno di Ronald D. Moore, che per questo progetto ha ricoperto il ruolo di produttore esecutivo.
Sì perché dopo la serie televisiva di grande successo Battlestar Galactica, definita una degli migliori del’ultimo decennio, sono seguite una catena di produzioni non altrettanto fortunate: Caprica, serie sospesa dopo nemmeno una stagione; Virtuality chiusa dopo aver mandato in onda la prima puntata; 17th Precinct, che addirittura non è mai stata realizzata.
Questa volta però con Helix, di cui vi avevamo già parlato nelle nostre precedenti news (qui e qui), Moore ha centrato nel segno!
La serie è costituita da 13 episodi e racconta le vicende di un gruppo di scienziati del CDC (Center for Disease Control), guidato dal Dr. Alan Farragaut, che vanno in spedizione presso un centro di ricerca situato nell’Artico, l’Arctic Biosystems, per investigare sul focolaio di una possibile epidemia.
Ben presto però gli scienziati si renderanno conto che Hiroshi Hatake, direttore del centro di ricerca, nasconde dei segreti e che per isolare e debellare il virus dovranno intraprendere una dura lotta che li porterà a rischiare la propria vita.
Il principale protagonista e punto di forza di Helix è il virus letale, denominato Narvik.
Il Narvik, riconoscibile nelle persone a causa dei fluidi corporei che divengono neri e fuoriescono dalle cavità, non trasforma le persone in Zombie, ma in infetti (alla 28 giorni dopo, tanto per intenderci): in questo caso le persone contagiate sono veloci, forti, violente ed intelligenti, e non uccidono guidati dall'appetito, ma seguono le volontà del virus stesso che ha l’obbiettivo principale di espandersi e dunque, proprio per questo aspetto, gli infetti vengono definiti vettori.
Tutte queste caratteristiche attribuiscono ai vettori un aspetto estremamente spaventoso e generano nello spettatore un senso di paura ed inquietudine.
Altro fattore determinante per la riuscita della serie è l’ambientazione: il circolo polare artico.
Le vicende sono interamente svolte nell'artico e, nello specifico, all'interno dell’Arctic Biosystems, la cui struttura imponente è sviluppata nel sottosuolo, dunque riprendendo lo stile della Umbrella Corporation di Resident Evil, e se pensate che questo possa in qualche modo penalizzare ed indebolire l’azione ed il movimento invece accade l’esatto contrario.
Questa scelta infatti è mirata ed introduce l’elemento di claustrofobia. I protagonisti infatti, a causa delle tipiche condizioni climatiche estreme e proibitive del luogo, e a seguito di alcuni avvenimenti, si ritroveranno presto bloccati all'interno del centro di ricerca e senza contatti con l’esterno, lontani dal primo villaggio Inuit situato a chilometri di distanza ed impegnati nella lotta contro il virus ed i vettori.
Il tutto è condito dalla pregevole costruzione dei personaggi.
A rendere interessante e ben curato questo progetto infatti è anche la caratterizzazione di tutti i protagonisti che li presenta singolarmente ben definiti, attribuendo ad ognuno un ruolo ben preciso, e che allo stesso tempo conferisce un quadro completo ed omogeneo nel contesto generale.
Ultimo e non trascurabile requisito che contribuisce a dare un giudizio positivo sulla serie è sicuramente l’intensità di ogni episodio, aspetto che si rivela sin dalle primissime puntate.
E confrontando Helix con altre serie tv (per la serie non facciamo nomi…anzi si, The Walking Dead), si intuisce come i produttori abbiano voluto dare un’impronta ben precisa puntando sull’azione, sulla tensione e sui colpi di scena, che per tutta la durata e soprattutto sulle fasi finali della serie lasciano lo spettatore di stucco.
In conclusione, anche se è non propriamente legato al classico genere Zombie, consigliamo la visione di Helix che ci ha sorpreso positivamente, in un periodo in cui spesso invece le aspettative vengono amaramente deluse.
Vi lasciamo riproponendo di seguito il trailer della prima stagione, che si è appena conclusa, in attesa dell’arrivo dei primi video della seconda (annunciata per gli inizi del 2015).
E come cita il sottotitolo della serie che nasconde un significato importante, "Play God, Pay the Price", gioca a fare il Dio e ne pagherai il prezzo...
Sin dal momento in cui è stata annunciata l’uscita della prima creazione di Cameron Porsandeh, era presente nell'aria un po’ di scetticismo, in quanto la serie ha segnato il ritorno di Ronald D. Moore, che per questo progetto ha ricoperto il ruolo di produttore esecutivo.
Sì perché dopo la serie televisiva di grande successo Battlestar Galactica, definita una degli migliori del’ultimo decennio, sono seguite una catena di produzioni non altrettanto fortunate: Caprica, serie sospesa dopo nemmeno una stagione; Virtuality chiusa dopo aver mandato in onda la prima puntata; 17th Precinct, che addirittura non è mai stata realizzata.
Questa volta però con Helix, di cui vi avevamo già parlato nelle nostre precedenti news (qui e qui), Moore ha centrato nel segno!
La serie è costituita da 13 episodi e racconta le vicende di un gruppo di scienziati del CDC (Center for Disease Control), guidato dal Dr. Alan Farragaut, che vanno in spedizione presso un centro di ricerca situato nell’Artico, l’Arctic Biosystems, per investigare sul focolaio di una possibile epidemia.
Ben presto però gli scienziati si renderanno conto che Hiroshi Hatake, direttore del centro di ricerca, nasconde dei segreti e che per isolare e debellare il virus dovranno intraprendere una dura lotta che li porterà a rischiare la propria vita.
Helix - La verità si diffonderà
Il principale protagonista e punto di forza di Helix è il virus letale, denominato Narvik.
Il Narvik, riconoscibile nelle persone a causa dei fluidi corporei che divengono neri e fuoriescono dalle cavità, non trasforma le persone in Zombie, ma in infetti (alla 28 giorni dopo, tanto per intenderci): in questo caso le persone contagiate sono veloci, forti, violente ed intelligenti, e non uccidono guidati dall'appetito, ma seguono le volontà del virus stesso che ha l’obbiettivo principale di espandersi e dunque, proprio per questo aspetto, gli infetti vengono definiti vettori.
Tutte queste caratteristiche attribuiscono ai vettori un aspetto estremamente spaventoso e generano nello spettatore un senso di paura ed inquietudine.
Altro fattore determinante per la riuscita della serie è l’ambientazione: il circolo polare artico.
Le vicende sono interamente svolte nell'artico e, nello specifico, all'interno dell’Arctic Biosystems, la cui struttura imponente è sviluppata nel sottosuolo, dunque riprendendo lo stile della Umbrella Corporation di Resident Evil, e se pensate che questo possa in qualche modo penalizzare ed indebolire l’azione ed il movimento invece accade l’esatto contrario.
Questa scelta infatti è mirata ed introduce l’elemento di claustrofobia. I protagonisti infatti, a causa delle tipiche condizioni climatiche estreme e proibitive del luogo, e a seguito di alcuni avvenimenti, si ritroveranno presto bloccati all'interno del centro di ricerca e senza contatti con l’esterno, lontani dal primo villaggio Inuit situato a chilometri di distanza ed impegnati nella lotta contro il virus ed i vettori.
Il tutto è condito dalla pregevole costruzione dei personaggi.
A rendere interessante e ben curato questo progetto infatti è anche la caratterizzazione di tutti i protagonisti che li presenta singolarmente ben definiti, attribuendo ad ognuno un ruolo ben preciso, e che allo stesso tempo conferisce un quadro completo ed omogeneo nel contesto generale.
Il cast di Helix
Ultimo e non trascurabile requisito che contribuisce a dare un giudizio positivo sulla serie è sicuramente l’intensità di ogni episodio, aspetto che si rivela sin dalle primissime puntate.
E confrontando Helix con altre serie tv (per la serie non facciamo nomi…anzi si, The Walking Dead), si intuisce come i produttori abbiano voluto dare un’impronta ben precisa puntando sull’azione, sulla tensione e sui colpi di scena, che per tutta la durata e soprattutto sulle fasi finali della serie lasciano lo spettatore di stucco.
In conclusione, anche se è non propriamente legato al classico genere Zombie, consigliamo la visione di Helix che ci ha sorpreso positivamente, in un periodo in cui spesso invece le aspettative vengono amaramente deluse.
Vi lasciamo riproponendo di seguito il trailer della prima stagione, che si è appena conclusa, in attesa dell’arrivo dei primi video della seconda (annunciata per gli inizi del 2015).
E come cita il sottotitolo della serie che nasconde un significato importante, "Play God, Pay the Price", gioca a fare il Dio e ne pagherai il prezzo...