Ed eccomi ancora da voi per parlarvi di uno degli amori zombeschi della mia vita e cioè la serie tv In the Flesh, che ha appena debuttato con la prima puntata della seconda stagione.
In the Flesh, secondo me, è una delle migliori serie tv sugli Zombie o, come si chiamano nella serie, persone affette dalla Sindrome di Morte Parziale. La serie è britannica e con un ritmo molto soft ma ugualmente pieno di colpi di scena e, la filosofia della coesistenza è portata avanti molto bene, senza che gli autori si sbilancino troppo da una parte o l'altra. E' diversa sicuramente da tutte le altre serie tv del genere: qui non si parla della sopravvivenza di sopravvissuti ad un'apocalisse Zombie, ma di come, un volta che i malati siano stati "curati", possano reintegrarsi nella società a cui appartenevano, con tutte le complicazioni che una cosa simile porta con sè. E' ben recitata, ed ha dalla sua parte, oltre ad una scrittura molto capace ed attenta, un utilizzo delle tecniche visive eccellente e molto sofisticato, anche dal punto di vista della regia.
Nella 2x01 si riannodano i fili con la stagione precedente in maniera molto elegante e per niente didascalica.
La puntata inizia facendoci subito capire che nella società attuale ci sono due parti ben distinte che si contrappongono: il Victus, partito politico che porta avanti le idee ed i diritti dei viventi, partendo dal presupposto che, curati o meno, gli affetti da Sindrome della Morte Parziale sono e saranno sempre mostri pronti a divorare chiunque; l'ULA, l'esercito di liberazione dei Non-morti (come amano definirsi loro stessi) che, al contrario, porta avanti le istanze dei "malati" e pensa che debbano essere reintegrati completamente nella vita civile, con tutti i diritti civili, che adesso ancora non sono loro accordati.
C'è poi un gruppo di "malati" estremisti che pensa addirittura di essere superiore ai vivi ed usa una droga chiamata Blue Oblivion per tornare alla condizione di Zombie "classici", cioè di Zombie che mangiano i cervelli dei vivi, dato che in questa serie si usa la definizione di Zombie di tipo anglosassone.
In questa tensione sociale pronunciata si inserisce la piccola città del protagonista Kieren nella campagna inglese: Roarton.
Qui, dopo i drammatici fatti della stagione precedente, sembra esserci una situazione di coesistenza tra i due gruppi molto tranquilla. Ma, come si scopre presto nella puntata, la cosa è solo superficiale.
Il nostro protagonista rappresenta perfettamente il punto di incontro delle due parti in lotta: da una parte non riesce neanche a guardarsi allo specchio senza i "trucchi" che lo rendono umano alla vista; dall'altra pensa di avere diritto ad una vita senza le restrizioni imposte ai malati e quindi, vuole andarsene.
Avendo questa seconda stagione a diposizione sei episodi contro i tre della precedente, gli autori si stanno muovendo in maniera più sottile rispetto all'anno scorso, con un approfondimento psicologico dei personaggi molto interessante. In questa serie non esiste il nero o il bianco: anche Kieren, pur essendo molto rispettoso delle regole, ci viene ricordato spesso, è stato uno Zombie a tutti gli effetti ed ha sbranato delle persone. E da questo suo passato non riesce a prescindere nè lui, nè la sorella che pure lo ama molto. Persino i suoi genitori non accettano questo fatto. A dimostrazione che, in realtà, il reinserimento dei "malati" nella loro vita precedente, non è così semplice, neanche quando ci sono persone che li amano, come i genitori e la sorella di Kieren. E' possibile, una volta che le acque si sono calmate, dimenticarsi che queste "persone" hanno ucciso e mangiato persone a loro vicine e magari da tutti comosciute? E' possibile, per loro stessi, dimenticare questa parte della loro "vita" e ricominciare come niente fosse, magari con la consapevolezza di avere ucciso qualcuno che conoscevano? E' possibile, per chi è rimasto ed ha subito una perdita da parte dei "malati" dimenticare e non cercare la vendetta?
Inoltre, sembrerebbe che la "medicina" che li fa tornare ad essere "normali" stia cominciando a ricostruire tutte le cellule nervose, quindi anche quelle della memoria e del dolore, tanto che i "malati" cominciano a non sopportare più le lenti a contatto che rendono i loro occhi uguali a quelli dei vivi, con ovvie conseguenze sull'impatto che hanno su chi li vede. La serie, infatti, è molto chiara su una cosa, i vivi riescono a scordarsi cosa erano e cosa sono i "malati" solo se non vedono o toccano con mano la realtà visiva di questi ultimi. Anche chi li ama e sembra li accetti, come i genitori e la sorella di Kieren, non vuole e non può vederli per quello che sono, costringendoli ad una mimetizzazione totale. E qui sorge un'altra domanda posta dalla serie, e cioè se è giusto obbligare i "malati" a questo "travestimento". In questo contesto si inserisce Amy, l'amica di Kieren, ed il suo "fidanzato", che portano avanti l'idea di avere il diritto di essere ciò che sono senza travestimenti vari.
Anche il trattamento riservato a quelli che sono ancora Zombie non curati è indicativo di ciò che i vivi pensano realmente di essi. Kieren ha pietà di loro e cerca di aiutarli, i vivi li vedono come mostri senza alcun diritto o dignità.
Anche chi sembra li accetti totalmente, come la datrice di lavoro di Kieren, nel momento in cui c'è da scegliere da che parte stare in una piccola lotta tra vivi e "malati", dove i primi sono nettamente i colpevoli della reazione di difesa dei "malati", si schiera dalla parte dei vivi, anche se chiaramente in torto, scatenando una reazione sdegnata da parte di Kieren.
In conclusione, una prima puntata ottima da tutti i punti di vista. Ha chiuso questioni ancora aperte dall'anno scorso (per es. il Vicario) ed ha messo al fuoco molti interrogativi che sarà interessante sviscerare nelle prossime puntate, senza perdere le caratteristiche di base che hanno fatto di questa serie il piccolo capolavoro che è.
Adesso vi proponiamo i trailer della puntata 2x02 che andrà in onda stasera in Gran Bretagna sul canale BBC Three, mentre negli Stati Uniti ci sarà la partenza della seconda stagione.
Ed eccovi un video d'anteprima della seconda puntata.
Vi aspetto la prossima settimana!
In the Flesh: un banner creato per la serie dal canale BBC Three
In the Flesh, secondo me, è una delle migliori serie tv sugli Zombie o, come si chiamano nella serie, persone affette dalla Sindrome di Morte Parziale. La serie è britannica e con un ritmo molto soft ma ugualmente pieno di colpi di scena e, la filosofia della coesistenza è portata avanti molto bene, senza che gli autori si sbilancino troppo da una parte o l'altra. E' diversa sicuramente da tutte le altre serie tv del genere: qui non si parla della sopravvivenza di sopravvissuti ad un'apocalisse Zombie, ma di come, un volta che i malati siano stati "curati", possano reintegrarsi nella società a cui appartenevano, con tutte le complicazioni che una cosa simile porta con sè. E' ben recitata, ed ha dalla sua parte, oltre ad una scrittura molto capace ed attenta, un utilizzo delle tecniche visive eccellente e molto sofisticato, anche dal punto di vista della regia.
Nella 2x01 si riannodano i fili con la stagione precedente in maniera molto elegante e per niente didascalica.
La puntata inizia facendoci subito capire che nella società attuale ci sono due parti ben distinte che si contrappongono: il Victus, partito politico che porta avanti le idee ed i diritti dei viventi, partendo dal presupposto che, curati o meno, gli affetti da Sindrome della Morte Parziale sono e saranno sempre mostri pronti a divorare chiunque; l'ULA, l'esercito di liberazione dei Non-morti (come amano definirsi loro stessi) che, al contrario, porta avanti le istanze dei "malati" e pensa che debbano essere reintegrati completamente nella vita civile, con tutti i diritti civili, che adesso ancora non sono loro accordati.
C'è poi un gruppo di "malati" estremisti che pensa addirittura di essere superiore ai vivi ed usa una droga chiamata Blue Oblivion per tornare alla condizione di Zombie "classici", cioè di Zombie che mangiano i cervelli dei vivi, dato che in questa serie si usa la definizione di Zombie di tipo anglosassone.
In questa tensione sociale pronunciata si inserisce la piccola città del protagonista Kieren nella campagna inglese: Roarton.
Qui, dopo i drammatici fatti della stagione precedente, sembra esserci una situazione di coesistenza tra i due gruppi molto tranquilla. Ma, come si scopre presto nella puntata, la cosa è solo superficiale.
Il nostro protagonista rappresenta perfettamente il punto di incontro delle due parti in lotta: da una parte non riesce neanche a guardarsi allo specchio senza i "trucchi" che lo rendono umano alla vista; dall'altra pensa di avere diritto ad una vita senza le restrizioni imposte ai malati e quindi, vuole andarsene.
Avendo questa seconda stagione a diposizione sei episodi contro i tre della precedente, gli autori si stanno muovendo in maniera più sottile rispetto all'anno scorso, con un approfondimento psicologico dei personaggi molto interessante. In questa serie non esiste il nero o il bianco: anche Kieren, pur essendo molto rispettoso delle regole, ci viene ricordato spesso, è stato uno Zombie a tutti gli effetti ed ha sbranato delle persone. E da questo suo passato non riesce a prescindere nè lui, nè la sorella che pure lo ama molto. Persino i suoi genitori non accettano questo fatto. A dimostrazione che, in realtà, il reinserimento dei "malati" nella loro vita precedente, non è così semplice, neanche quando ci sono persone che li amano, come i genitori e la sorella di Kieren. E' possibile, una volta che le acque si sono calmate, dimenticarsi che queste "persone" hanno ucciso e mangiato persone a loro vicine e magari da tutti comosciute? E' possibile, per loro stessi, dimenticare questa parte della loro "vita" e ricominciare come niente fosse, magari con la consapevolezza di avere ucciso qualcuno che conoscevano? E' possibile, per chi è rimasto ed ha subito una perdita da parte dei "malati" dimenticare e non cercare la vendetta?
Inoltre, sembrerebbe che la "medicina" che li fa tornare ad essere "normali" stia cominciando a ricostruire tutte le cellule nervose, quindi anche quelle della memoria e del dolore, tanto che i "malati" cominciano a non sopportare più le lenti a contatto che rendono i loro occhi uguali a quelli dei vivi, con ovvie conseguenze sull'impatto che hanno su chi li vede. La serie, infatti, è molto chiara su una cosa, i vivi riescono a scordarsi cosa erano e cosa sono i "malati" solo se non vedono o toccano con mano la realtà visiva di questi ultimi. Anche chi li ama e sembra li accetti, come i genitori e la sorella di Kieren, non vuole e non può vederli per quello che sono, costringendoli ad una mimetizzazione totale. E qui sorge un'altra domanda posta dalla serie, e cioè se è giusto obbligare i "malati" a questo "travestimento". In questo contesto si inserisce Amy, l'amica di Kieren, ed il suo "fidanzato", che portano avanti l'idea di avere il diritto di essere ciò che sono senza travestimenti vari.
Anche il trattamento riservato a quelli che sono ancora Zombie non curati è indicativo di ciò che i vivi pensano realmente di essi. Kieren ha pietà di loro e cerca di aiutarli, i vivi li vedono come mostri senza alcun diritto o dignità.
Anche chi sembra li accetti totalmente, come la datrice di lavoro di Kieren, nel momento in cui c'è da scegliere da che parte stare in una piccola lotta tra vivi e "malati", dove i primi sono nettamente i colpevoli della reazione di difesa dei "malati", si schiera dalla parte dei vivi, anche se chiaramente in torto, scatenando una reazione sdegnata da parte di Kieren.
In The Flesh, l'attore Luke Newberry (Kieren Walker) ringrazia i fan
In conclusione, una prima puntata ottima da tutti i punti di vista. Ha chiuso questioni ancora aperte dall'anno scorso (per es. il Vicario) ed ha messo al fuoco molti interrogativi che sarà interessante sviscerare nelle prossime puntate, senza perdere le caratteristiche di base che hanno fatto di questa serie il piccolo capolavoro che è.
Adesso vi proponiamo i trailer della puntata 2x02 che andrà in onda stasera in Gran Bretagna sul canale BBC Three, mentre negli Stati Uniti ci sarà la partenza della seconda stagione.
In the Flesh:Trailer - BBC Three
Ed eccovi un video d'anteprima della seconda puntata.
The PDS 'Give Back Scheme' - In the Flesh: Series 2 Episode 2 Preview - BBC Three
Vi aspetto la prossima settimana!