Il primo libro della serie "Autumn" dell'inglese Davis Moody (gli altri 5 volumi sono: The City, Purification, Disintegration, Aftermath, The Human Condition) ha raggiunto le librerie italiane. Se volete scoprire cosa ne pensiamo seguiteci dopo il salto.
Autumn - l'attacco dei morti viventi è un romanzo molto diverso da quanto abbiamo avuto modo di leggere finora.
Senza spoilerarvi nulla, visto che gli eventi a cui stiamo per introdurvi vengono narrati nelle primissime pagine del libro, vi possiamo dire che senza alcun motivo, in un arco di tempo brevissimo (minuti/ore), la quasi totalità della popolazione mondiale trova la morte dopo pochissimi secondi di sofferenza a causa di difficoltà respiratoria ed emorragia interna. I pochissimi sopravvissuti si trovano ad affrontare un mondo nuovo dove le certezze paiono scomparire ogni giorno che passa visto che non solo la tecnologia viene meno (certo le automobili funzionano, ma l'elettricità e le linee di comunicazione scompaiono in brevissimo tempo), ma anche le regole della vita e della morte mutano profondamente.
La storia segue principalmente le vicende di 3 sopravvissuti: Carl, manovale e padre di famiglia, Michael, impiegato, ed Emma, studentessa ai primi anni di Medicina. I drammi che si portano dietro, e vale principalmente per Carl che non riesce a convivere con l'idea di esser sopravvissuto a moglie e figlia (quello che si chiama "complesso di colpa del sopravvissuto"), sono il fulcro di tutta la storia che è incentrata principalmente sul senso di spaesamento che colpisce chi si è ritrovato in vita in un mondo di morte.
Se all'inizio i problemi paiono essere solo la ricerca di altri sopravvissuti e di una spiegazione per ciò che è successo, quando i morti cominciano a rialzarsi il terrore porterà a prendere altre decisioni (muoversi o restare sul posto, continuare o meno la ricerca di sopravvissuti, etc.).
Ed eccoci giunti al motivo per cui trovate questa recensione su ZKB: ad un certo punto i morti si rialzano (non tutti, ma buona parte). Non siamo però di fronte ad un risveglio in stile romeriano, perchè, almeno agli inizi, questi Zombie si limitano a muoversi, incuranti di ciò che li circonda, finchè non si scontrano con qualcosa che impedisce loro il passaggio, al che si girano per riprendere a deambulare (un po' come fanno i protozoi).
Come abbiamo detto però le cose non rimangono tali e presto l'apatia degli Zombie scomparirà... non possiamo dir altro per non rovinare la lettura, ma risulta impossibile tacere su come dal romanzo manchi totalmente la paura di essere predati: i sopravvissuti si tengono alla larga dagli Zombie semplicemente perchè sono terrorizzati dai morti che camminano, ma per almeno 3/4 del libro non si hanno indizi che portino a pensare che, a parte il chiaro pericolo per la salute dovuto ad un corpo in decomposizione, questi non-morti possano cibarsi dei sopravvissuti. Ricordate però che nel mondo creato da Moody le regole cambiano in fretta e, volenti o nolenti, i vivi risulteranno oggetto di un'attenzione non richiesta (essendo poi la storia ambientata in Inghilterra possiamo scordarci gli arsenali infiniti reperibili con facilità nei racconti d'oltreoceano).
Conclusione: un libro che non fa per tutti, verrà apprezzato da chi ama l'approfondimento psicologico dei personaggi e l'analisi delle interazioni umane sotto forte stress, ma se ne tenga alla larga chi brama azione e sanguinosi banchetti Zombie perchè nel libro non si troverà nulla di tutto ciò. Inutile dire che, nonostante il libro possa tranquillamente considerarsi un volume autoconclusivo, rimanga la curiosità di sapere come continuerà la storia (considerando soprattutto che nel secondo volume, al momento inedito in Italia, Autumn: the city si narra di cosa succede in città); come purtroppo accade nel campo dell'editoria saranno i dati di vendita a decretare il successo della serie con conseguente possibilità di vedere tradotti i restanti volumi.
Autumn - l'attacco dei morti viventi è un romanzo molto diverso da quanto abbiamo avuto modo di leggere finora.
Senza spoilerarvi nulla, visto che gli eventi a cui stiamo per introdurvi vengono narrati nelle primissime pagine del libro, vi possiamo dire che senza alcun motivo, in un arco di tempo brevissimo (minuti/ore), la quasi totalità della popolazione mondiale trova la morte dopo pochissimi secondi di sofferenza a causa di difficoltà respiratoria ed emorragia interna. I pochissimi sopravvissuti si trovano ad affrontare un mondo nuovo dove le certezze paiono scomparire ogni giorno che passa visto che non solo la tecnologia viene meno (certo le automobili funzionano, ma l'elettricità e le linee di comunicazione scompaiono in brevissimo tempo), ma anche le regole della vita e della morte mutano profondamente.
La storia segue principalmente le vicende di 3 sopravvissuti: Carl, manovale e padre di famiglia, Michael, impiegato, ed Emma, studentessa ai primi anni di Medicina. I drammi che si portano dietro, e vale principalmente per Carl che non riesce a convivere con l'idea di esser sopravvissuto a moglie e figlia (quello che si chiama "complesso di colpa del sopravvissuto"), sono il fulcro di tutta la storia che è incentrata principalmente sul senso di spaesamento che colpisce chi si è ritrovato in vita in un mondo di morte.
Se all'inizio i problemi paiono essere solo la ricerca di altri sopravvissuti e di una spiegazione per ciò che è successo, quando i morti cominciano a rialzarsi il terrore porterà a prendere altre decisioni (muoversi o restare sul posto, continuare o meno la ricerca di sopravvissuti, etc.).
Ed eccoci giunti al motivo per cui trovate questa recensione su ZKB: ad un certo punto i morti si rialzano (non tutti, ma buona parte). Non siamo però di fronte ad un risveglio in stile romeriano, perchè, almeno agli inizi, questi Zombie si limitano a muoversi, incuranti di ciò che li circonda, finchè non si scontrano con qualcosa che impedisce loro il passaggio, al che si girano per riprendere a deambulare (un po' come fanno i protozoi).
Come abbiamo detto però le cose non rimangono tali e presto l'apatia degli Zombie scomparirà... non possiamo dir altro per non rovinare la lettura, ma risulta impossibile tacere su come dal romanzo manchi totalmente la paura di essere predati: i sopravvissuti si tengono alla larga dagli Zombie semplicemente perchè sono terrorizzati dai morti che camminano, ma per almeno 3/4 del libro non si hanno indizi che portino a pensare che, a parte il chiaro pericolo per la salute dovuto ad un corpo in decomposizione, questi non-morti possano cibarsi dei sopravvissuti. Ricordate però che nel mondo creato da Moody le regole cambiano in fretta e, volenti o nolenti, i vivi risulteranno oggetto di un'attenzione non richiesta (essendo poi la storia ambientata in Inghilterra possiamo scordarci gli arsenali infiniti reperibili con facilità nei racconti d'oltreoceano).
Conclusione: un libro che non fa per tutti, verrà apprezzato da chi ama l'approfondimento psicologico dei personaggi e l'analisi delle interazioni umane sotto forte stress, ma se ne tenga alla larga chi brama azione e sanguinosi banchetti Zombie perchè nel libro non si troverà nulla di tutto ciò. Inutile dire che, nonostante il libro possa tranquillamente considerarsi un volume autoconclusivo, rimanga la curiosità di sapere come continuerà la storia (considerando soprattutto che nel secondo volume, al momento inedito in Italia, Autumn: the city si narra di cosa succede in città); come purtroppo accade nel campo dell'editoria saranno i dati di vendita a decretare il successo della serie con conseguente possibilità di vedere tradotti i restanti volumi.