Venerdi 12 Settembre è andata in onda la premiere della nuova serie Zombie trasmessa sul canale SyFy e come promesso siamo qui pronti per darvi il nostro parere e le prime impressioni, dunque non vi resta che continuare a seguirci dopo il salto.
Questo è un allarme a livello mondiale.
Attendete per ricevere informazioni importanti.
Quarantena.
Il presidente è deceduto.
Ci troviamo di fronte una possibile estinzione.
Non lasciatevi prendere dal panico.
Tre anni dopo il primo contagio, le autorità nazionali sono cadute.
Non c’è nessuna cura.
Queste le parole che scorrono durante le immagini di apertura di Z Nation, la nuova serie che narra le vicende dei sopravvissuti al virus denominato ZN1, il quale trasforma le persone in Zombie indiavolati e famelici, e che in poco tempo si è diffuso in tutto il mondo minacciando la distruzione dell’umanità.
In pochi minuti veniamo catapultati nell'anno 3 dopo Zombie, e questo ci da l'evidenza del fatto che l’apocalisse Zombie ha segnato per l’umanità una nuova e terribile era.
In modo altrettanto rapido ci viene mostrata quale sia la routine quotidiana dei pochi sopravvissuti che vivono in un modo devastato da questa piaga: scampare a schiere di Zombie affamati ed in cerca di carne fresca e viva.
Z Nation dunque vuole attirare subito lo spettatore senza perdere troppo tempo e lo fa attraverso l’azione... funziona? Si, eccome!
E’ chiaro, chi guarda uno show come questo non aspetta altro che vedere orde di Zombie incazzati impegnati nell'inseguimento dello sfortunato di turno, e, perché no, vedere talvolta quest’ultimo soccombere al morso infetto.
Sono adrenalina ed azione i motori che permettono a questa macchina dell’orrore di continuare a muoversi e Z Nation fa di questo concetto il proprio segno distintivo, come peraltro anticipato nell'intervista rilasciata da Karl Shaefer a ZombieKB.
Si mette pertanto subito in chiaro che la serie sarà improntata sull'azione e che i veri protagonisti saranno gli Zombie, creature mostruose che possono essere realmente pericolose. Ne consegue che al contrario verrà dato poco spazio a dilemmi morali che, come ben sappiamo, rischiano di scadere poi in una lentezza narrativa che annoia ed allontana lo spettatore (ogni riferimento è puramente casuale).
Tornando alla puntata, notiamo ancora una volta come la concretezza si manifesti in questo caso nella trama. Si perché già nei primi 15 minuti viene delineato quello che sarà il filo conduttore degli episodi che ci guiderà per tutta la durata della serie, presumibilmente fino alle fasi conclusive: la cosiddetta Operazione Morso, ossia la missione che prevede di scortare Murphy, l’unico sopravvissuto nonché immune al virus, presso il Centro Controllo Malattie di Massa situato sul monte Wilson, in California, con la speranza di produrre attraverso il suo sangue un vaccino e dunque una cura che possa debellare il virus.
Iniziamo inoltre a conoscere i vari personaggi e le prime sfumature dei loro caratteri, con i giusti tempi e senza che questo smorzi la tensione, in quanto il pericolo è sempre dietro l’angolo!
Viene subito delineato il carattere dominante tra tutti, quello del leader che decide di prendere le redini della situazione e guidare il gruppo verso l’obbiettivo comune: il tenente Hammond, interpretato dal famoso Harold Perrineau.
La scelta, al momento in controtendenza rispetto a The Walking Dead, è quella di presentare personaggi adeguati al mondo che viene descritto, per porre l’attenzione sul fatto che i deboli non possono sopravvivere.
Oltre ai personaggi in prima linea, pronti a combattere per la riuscita della missione, troviamo il curioso e carismatico personaggio di Simon Cruller, alias Cittadino Z, l'unico sopravvissuto alla stazione radio Campo luce del Nord dell’NSA, vicino al polo nord, che utilizza i propri mezzi per aiutare e guidare i sopravvissuti al laboratorio in California. Come anticipato da Karl Shaefer nella nostra intervista, il suo personaggio funge quasi da narratore, un po' come la "voce dell'apocalisse".
Per quanto riguarda la tipologia di Zombie, dalla visione della prima puntata, al momento possiamo constatare che essi sono veloci e furiosi dunque più vicini allo stile contemporaneo che non a quello Romeriano.
Da una frase in particolare, si deduce che gli infetti con queste caratteristiche sono di recente contagio. Ma da quanto dichiarato dal creatore della serie, Karl Shaefer, dovremo aspettarci differenti tipologie di Zombie, dunque in merito a questo aspetto avremo le idee più chiare nei prossimi episodi.
Inoltre, considerando che le vicende narrate risalgono a 3 anni dopo l’outbreak, possiamo affermare che gli Zombie abbiano acquisito con il passare del tempo una loro intelligenza legata alla necessità di nutrimento che li porta a mettere in atto tecniche di caccia assolutamente inaspettate.
Altro particolare che ha attirato la nostra attenzione, è il fatto che in Z Nation gli Zombie vengono chiamati in modo differente rispetto alla serie TV della AMC capostipite del genere: non vaganti, ne azzannatori ma semplicemente "Zombie", o, per abbreviare, solamente "Z". Per la serie, chiamiamo le cose con il loro nome!
Simpatica anche la piccola parentesi relativa alla scelta delle armi da utilizzare per abbattere gli Zombie e dare loro la cosiddetta "grazia": chi non vorrebbe con se una “sfracellazombie”? Va bene, sappiamo che le armi da fuoco forse sono più immediate e sicure (qui si dovrebbe fare un discorso a parte che richiederebbe troppo tempo), ma ricordiamoci che hanno i loro limiti: le munizioni.
Interessante e realistico dunque come i protagonisti non si rifugino solo ed esclusivamente nelle armi da sparo, ma utilizzino armi fatte in casa con la prospettiva che le stesse dovranno durare a lungo e che siano allo stesso tempo funzionali e letali.
Arriviamo ora alle note dolenti.
Z Nation come saprete, e come peraltro anticipato nelle nostre precedenti news, è stato prodotto in collaborazione la casa di produzione The Asylum, nota purtroppo per non eccellere sempre in qualità.
La nostra paura era proprio quella che il suo zampino potesse in qualche modo “marchiare” il prodotto, andando ad inserire le tipiche scelte trash che sono proprie dello studio di produzione.
Seppur in modo lieve, questo è accaduto.
Tralasciando per il momento le tinte talvolta esagerate dei dialoghi, in modo particolare questo si denota nella scena dello scuolabus, guidato inspiegabilmente dagli Zombie (gli studenti Zombie seduti ai loro posti, insomma va bene tutto, ma qui si è andati un po’ oltre), per non parlare poi del baby-Zombie trasformatosi, peraltro senza apparente motivo, in un super Zombie con tanto di dentoni strappacarne.
In conclusione riteniamo che, escluse le "Asylumate", il debutto di Z Nation sia più che positivo, in quanto è stato in grado di regalarci 45 minuti di buon intrattenimento e di azione che sono sfociati sul finire con un grande colpo di scena, come d'altronde ci si dovrebbe aspettare da uno Zombie-show.
L’ottimo inizio si può riscontrare anche negli ascolti che sono appena stati pubblicati: la premiere ha infatti totalizzato 1,6 milioni di telespettatori, un risultato incredibile che il canale SyFy non vedeva dalla prima puntata della serie TV Dr. Who, nel lontano 2006.
Ci auguriamo che il livello resti alto e perché no, che possa anche migliorare.
Per quanto riguarda tutti gli aggiornamenti, news, foto e video, oltre che continuare a segurci, vi consigliamo di visitare la pagina Facebook Z Nation Italia dedicata alla serie TV.
Cari Zombie-addicted, ovviamente continueremo a seguire con attenzione questa nuova serie, pertanto non ci resta che darvi l'appuntamento alla prossima puntata di Z Nation che verrà trasmessa sempre sul canale SyFy questo venerdi.
Questo è un allarme a livello mondiale.
Attendete per ricevere informazioni importanti.
Quarantena.
Il presidente è deceduto.
Ci troviamo di fronte una possibile estinzione.
Non lasciatevi prendere dal panico.
Tre anni dopo il primo contagio, le autorità nazionali sono cadute.
Non c’è nessuna cura.
Queste le parole che scorrono durante le immagini di apertura di Z Nation, la nuova serie che narra le vicende dei sopravvissuti al virus denominato ZN1, il quale trasforma le persone in Zombie indiavolati e famelici, e che in poco tempo si è diffuso in tutto il mondo minacciando la distruzione dell’umanità.
In pochi minuti veniamo catapultati nell'anno 3 dopo Zombie, e questo ci da l'evidenza del fatto che l’apocalisse Zombie ha segnato per l’umanità una nuova e terribile era.
In modo altrettanto rapido ci viene mostrata quale sia la routine quotidiana dei pochi sopravvissuti che vivono in un modo devastato da questa piaga: scampare a schiere di Zombie affamati ed in cerca di carne fresca e viva.
Z Nation dunque vuole attirare subito lo spettatore senza perdere troppo tempo e lo fa attraverso l’azione... funziona? Si, eccome!
E’ chiaro, chi guarda uno show come questo non aspetta altro che vedere orde di Zombie incazzati impegnati nell'inseguimento dello sfortunato di turno, e, perché no, vedere talvolta quest’ultimo soccombere al morso infetto.
Sono adrenalina ed azione i motori che permettono a questa macchina dell’orrore di continuare a muoversi e Z Nation fa di questo concetto il proprio segno distintivo, come peraltro anticipato nell'intervista rilasciata da Karl Shaefer a ZombieKB.
Si mette pertanto subito in chiaro che la serie sarà improntata sull'azione e che i veri protagonisti saranno gli Zombie, creature mostruose che possono essere realmente pericolose. Ne consegue che al contrario verrà dato poco spazio a dilemmi morali che, come ben sappiamo, rischiano di scadere poi in una lentezza narrativa che annoia ed allontana lo spettatore (ogni riferimento è puramente casuale).
Tornando alla puntata, notiamo ancora una volta come la concretezza si manifesti in questo caso nella trama. Si perché già nei primi 15 minuti viene delineato quello che sarà il filo conduttore degli episodi che ci guiderà per tutta la durata della serie, presumibilmente fino alle fasi conclusive: la cosiddetta Operazione Morso, ossia la missione che prevede di scortare Murphy, l’unico sopravvissuto nonché immune al virus, presso il Centro Controllo Malattie di Massa situato sul monte Wilson, in California, con la speranza di produrre attraverso il suo sangue un vaccino e dunque una cura che possa debellare il virus.
Murphy mentre mostra i morsi sul proprio corpo
Viene subito delineato il carattere dominante tra tutti, quello del leader che decide di prendere le redini della situazione e guidare il gruppo verso l’obbiettivo comune: il tenente Hammond, interpretato dal famoso Harold Perrineau.
Tenente Hammond
Oltre ai personaggi in prima linea, pronti a combattere per la riuscita della missione, troviamo il curioso e carismatico personaggio di Simon Cruller, alias Cittadino Z, l'unico sopravvissuto alla stazione radio Campo luce del Nord dell’NSA, vicino al polo nord, che utilizza i propri mezzi per aiutare e guidare i sopravvissuti al laboratorio in California. Come anticipato da Karl Shaefer nella nostra intervista, il suo personaggio funge quasi da narratore, un po' come la "voce dell'apocalisse".
Cittadino Z
Per quanto riguarda la tipologia di Zombie, dalla visione della prima puntata, al momento possiamo constatare che essi sono veloci e furiosi dunque più vicini allo stile contemporaneo che non a quello Romeriano.
Da una frase in particolare, si deduce che gli infetti con queste caratteristiche sono di recente contagio. Ma da quanto dichiarato dal creatore della serie, Karl Shaefer, dovremo aspettarci differenti tipologie di Zombie, dunque in merito a questo aspetto avremo le idee più chiare nei prossimi episodi.
Inoltre, considerando che le vicende narrate risalgono a 3 anni dopo l’outbreak, possiamo affermare che gli Zombie abbiano acquisito con il passare del tempo una loro intelligenza legata alla necessità di nutrimento che li porta a mettere in atto tecniche di caccia assolutamente inaspettate.
Altro particolare che ha attirato la nostra attenzione, è il fatto che in Z Nation gli Zombie vengono chiamati in modo differente rispetto alla serie TV della AMC capostipite del genere: non vaganti, ne azzannatori ma semplicemente "Zombie", o, per abbreviare, solamente "Z". Per la serie, chiamiamo le cose con il loro nome!
Simpatica anche la piccola parentesi relativa alla scelta delle armi da utilizzare per abbattere gli Zombie e dare loro la cosiddetta "grazia": chi non vorrebbe con se una “sfracellazombie”? Va bene, sappiamo che le armi da fuoco forse sono più immediate e sicure (qui si dovrebbe fare un discorso a parte che richiederebbe troppo tempo), ma ricordiamoci che hanno i loro limiti: le munizioni.
Interessante e realistico dunque come i protagonisti non si rifugino solo ed esclusivamente nelle armi da sparo, ma utilizzino armi fatte in casa con la prospettiva che le stesse dovranno durare a lungo e che siano allo stesso tempo funzionali e letali.
La "SfracellaZombie"
Arriviamo ora alle note dolenti.
Z Nation come saprete, e come peraltro anticipato nelle nostre precedenti news, è stato prodotto in collaborazione la casa di produzione The Asylum, nota purtroppo per non eccellere sempre in qualità.
La nostra paura era proprio quella che il suo zampino potesse in qualche modo “marchiare” il prodotto, andando ad inserire le tipiche scelte trash che sono proprie dello studio di produzione.
Seppur in modo lieve, questo è accaduto.
Tralasciando per il momento le tinte talvolta esagerate dei dialoghi, in modo particolare questo si denota nella scena dello scuolabus, guidato inspiegabilmente dagli Zombie (gli studenti Zombie seduti ai loro posti, insomma va bene tutto, ma qui si è andati un po’ oltre), per non parlare poi del baby-Zombie trasformatosi, peraltro senza apparente motivo, in un super Zombie con tanto di dentoni strappacarne.
Baby Zombie
In conclusione riteniamo che, escluse le "Asylumate", il debutto di Z Nation sia più che positivo, in quanto è stato in grado di regalarci 45 minuti di buon intrattenimento e di azione che sono sfociati sul finire con un grande colpo di scena, come d'altronde ci si dovrebbe aspettare da uno Zombie-show.
L’ottimo inizio si può riscontrare anche negli ascolti che sono appena stati pubblicati: la premiere ha infatti totalizzato 1,6 milioni di telespettatori, un risultato incredibile che il canale SyFy non vedeva dalla prima puntata della serie TV Dr. Who, nel lontano 2006.
Ci auguriamo che il livello resti alto e perché no, che possa anche migliorare.
Per quanto riguarda tutti gli aggiornamenti, news, foto e video, oltre che continuare a segurci, vi consigliamo di visitare la pagina Facebook Z Nation Italia dedicata alla serie TV.
Cari Zombie-addicted, ovviamente continueremo a seguire con attenzione questa nuova serie, pertanto non ci resta che darvi l'appuntamento alla prossima puntata di Z Nation che verrà trasmessa sempre sul canale SyFy questo venerdi.