Ed eccoci qui alla premiere della quinta stagione di The Walking Dead intitolata "No Sanctuary" in originale e "Preda e Cacciatore" nella versione italiana. Com'è andata per noi questa premiere? Ve lo stiamo per dire e, mi raccomando, dopo il salto venite a dirci la vostra opinione!
Vi dico solo che alla fine della puntata ero in lacrime, non di delusione stavolta. Sapete tutti che questo è il mio amore e l'anno scorso mi ha proprio tradito. Ma questa premiere mi ha dimostrato che in fondo al cuore avevo ragione: The Walking Dead può (e deve) essere una serie stupenda, che condensa in sè stessa problemi morali e pratici legati alla sopravvivenza in un mondo che ti dà la caccia, con un'attitudine all'azione spiccata e ben amalgamata con i primi. Senza voler poi lasciare indietro la qualità degli effetti speciali messi in atto per raggiungere il suo scopo.
Sarà che Gimple ha preso le misure della sua serie, sarà che Kirkmann è impegnato con lo spin-off della serie stessa e, forse, interferisce meno con lo stesso Gimple, sarà che Nicotero sa dove può andare e la porta lì senza tentennamenti o facili sotterfugi, ma questa, ragazzi, è stata una gran premiere. Degna forse dello stesso pilot. Anzi forse meglio, in un certo senso. Perchè sarò onesta con voi, ero pronta a fare fuoco con tutta l'artiglieria pesante contro la serie, avevo la soglia di accettazione verso di essa al minimo storico e, quindi, bastava un minimo cedimento e, stavolta, l'avrei massacrata senza pietà. Mentre nel pilot tutto mi sembrava un regalo, finalmente avevo una serie sugli Zombie, accidenti! E quindi un po' tutto sarebbe andato bene.
Persino gli effetti CGI, che finora nella serie non avevano brillato, qui si fanno migliori e spettacolari nel modo giusto.
Tra l'altro, dalle "voci" in rete e qui da noi mi ero accorta che tutti eravamo un po' in attesa del passo falso definitivo e, come i migliori cavalli di razza, The Walking Dead ha fatto vedere a tutti noi cosa può fare. Adesso avanti così però.
Scusate il lungo preambolo ma, dopo la scorsa stagione, il sollievo è stato enorme. Una puntata ricca di azione, con una violenza molto elevata ma sempre giustificata. Un ritmo elevato che non ha mollato un attimo, neanche nei momenti più dolci, come gli incontri tra Daryl e Carol e tra Rick e sua figlia. Zombie ovunque e molto pericolosi, perchè in orde, che mangiavano persone in continuazione. Nessun dubbio su cosa fosse giusto fare per sopravvivere e, perchè no, per vendicarsi di quello che i nostri protagonisti hanno subito. L'unico con un tale dubbio, Tyreese, l'ha perso in un attimo nel momento in cui Judith e la sua vita dipendevano da lui. E, soprattutto, Carol, che è diventata il simbolo di tutto ciò che di buono ha questa serie, finalmente è stata messa al centro della serie stessa.
Tutto ha funzionato come un orologio svizzero in questa premiere e, come tale, tutto si è risolto bene ma anche velocemente. Una delle paure più grandi che avevo era che usassero Teminus per almeno metà stagione, come da loro abitudine. Tirandola talmente alle lunghe che avrei pregato per un piccolo giro intorno al vagone ferroviario per cambiare un po' location. Invece, pronti e via e tutto finito in una puntata, senza tante menate morali su come sia giusto combattere il male rappresentato dall'uomo stesso.
Perchè il male in questo mondo ha molte forme e la principale sono i vivi, con la loro fredda conta dei bossoli post caccia; la loro divisione del corpo umano in parti utilizzabili ed essiccabili e non utilizzabili, parlando del più e del meno; la loro conta del "bestiame" da macello prima di tornare ad essere una trappola travestita da rifugio per il bestiame stesso; il loro aspetto molto comune, quasi da bravi ragazzi e mamme di famiglia. in poche parole, Nicotero ha messo su proprio un superbo esempio di un male assoluto ma banale al massimo, il peggiore.
Certo, ci spiegano, con flashback tanto veloci quanto pregnanti, come questo gruppo sia diventato homo homini lupi, ma non fanno niente, ma proprio niente, a differenza del passato, per farceli apparire come vittime delle circostanze che i nostri eroi avrebbero dovuto tentare in tutte le maniere di capire e, se possibile, di aiutare.
L'esempio più lampante di come la serie abbia deciso, si spera, di lasciare perdere il salvataggio della civiltà nel mondo è ancora una volta Carol: davanti alla donna di Terminus che le spiega come sia stato possibile per loro diventare ciò che sono adesso (e Carol ancora non sa che sono cannibali, ma sa che uccidono anche bimbi, dai giochi che ha trovato), non ha dubbi. Le spara e la lascia mangiare dagli Zombie, senza nessuna petà e senza nessuna "grazia", per usare un termine caro a Z-Nation. Cosa che solo l'anno scorso sarebbe stata impossibile o, se fatta, avrebbe comportato una grossa discussione nel gruppo sull'opportunità o meno di tenere vicino una Carol senza pietà per chi sbaglia.
Carol è una "macchina da guerra" perfetta per il nuovo mondo post Zombie. Basta vedere con quantta disinvoltura si traveste da Zombie ed entra con il massimo scompiglio possibile in Terminus.
Anche Rick non ha più dubbi. Uccidere per difendersi e, anche, per vendicarsi di chi ti avrebbe sgozzato senza pietà. Quando spara alle spalle di quelli che si stanno difendendo dagli Zombie, quando lascia lì a diventare Zombie (lo vediamo alla fine) uno dei "macellai" di Terminus, quando caccia via in malo modo la persona che ha salvato dal treno dietro insistenza di Glen (sennò non lo avrebbe neanche fatto, tutto teso a salvare l'altro pezzo del suo gruppo), lascia dietro di sè definitivamente il Rick pieno di dubbi su cosa deve diventare per difendere sè stesso, la sua famiglia ed i suoi amici e su cosa vuole insegnare al figlio. Prende coscienza che questo è il nuovo mondo dove deve vivere e qui la legge non è uguale per tutti, ma vince chi è più determinato a farlo, anche a costo di diventare "come loro", come gli dice il superstite del treno. E quel loro possono essere i Walking Dead, così come gli aguzzini di Terminus.
Tyreese, poi, rappresenta la svolta definitiva. Nel momento decisivo non solo fa fuori degli Zombie a mani nude come se niente fosse, ma uccide l'essere umano che voleva uccidere Judith a pugni, una delle maniere più brutali in assoluto e lo ammette co Carol tranquillamente e con orgoglio.
L'incontro del gruppo con Carol ci fa capire, se ancora avevamo qualche dubbio, che Rick sa che lei aveva ragione, che la pietà non è più di questo mondo e che d'ora in avanti quella deve essere la strada. E anche questa parte, che poteva essere mielosa all'inverosimile, è invece diretta, piena di pathos ma sempre tesa e drammatica, senza facili sentimentalismi, con un Daryl quasi in soggezione di Carol, così come Rick prende atto del suo coraggio e della sua indispensabilità.
Abbiamo ancora dei punti deboli, forse usati dagli autori come voce della coscienza per non lasciare il gruppo proprio allo sbaraglio, e sono Glenn e Maggie. Ma spero in un cambiamento di rotta definitivo e risoluto, con la loro voce ascoltata sempre meno o, almeno, quando non fa danni.
Anche il fatto che non si sia mai parlato apertamente di cannibali mi lascia un po' interdetta sul coraggio di saltare il fosso sulle questioni morali più banali della serie stessa. Non so se per motivi di regole interne della AMC o per un'ultima pubicizia degli autori.
Ed ora si procederà on the road, cosa ideale secondo me per una serie sugli Zombie e, forse, verso la cura. Le basi sono state messe, anche se per adesso si parla di uccidere i morti non di curare i vivi, senza sapere nemmeno se è la verità o una bufala inventata non si sa perchè da Eugene. E senza sapere neanche se Rick accetterà o meno questa nuova sfida. Dico Rick perchè è chiaro da questa puntata che è ancora lui il capo del gruppo ed a lui il gruppo farà riferimento per la missione.
Ed ora, se vorrete, diteci la vostra!
Vi dico solo che alla fine della puntata ero in lacrime, non di delusione stavolta. Sapete tutti che questo è il mio amore e l'anno scorso mi ha proprio tradito. Ma questa premiere mi ha dimostrato che in fondo al cuore avevo ragione: The Walking Dead può (e deve) essere una serie stupenda, che condensa in sè stessa problemi morali e pratici legati alla sopravvivenza in un mondo che ti dà la caccia, con un'attitudine all'azione spiccata e ben amalgamata con i primi. Senza voler poi lasciare indietro la qualità degli effetti speciali messi in atto per raggiungere il suo scopo.
Sarà che Gimple ha preso le misure della sua serie, sarà che Kirkmann è impegnato con lo spin-off della serie stessa e, forse, interferisce meno con lo stesso Gimple, sarà che Nicotero sa dove può andare e la porta lì senza tentennamenti o facili sotterfugi, ma questa, ragazzi, è stata una gran premiere. Degna forse dello stesso pilot. Anzi forse meglio, in un certo senso. Perchè sarò onesta con voi, ero pronta a fare fuoco con tutta l'artiglieria pesante contro la serie, avevo la soglia di accettazione verso di essa al minimo storico e, quindi, bastava un minimo cedimento e, stavolta, l'avrei massacrata senza pietà. Mentre nel pilot tutto mi sembrava un regalo, finalmente avevo una serie sugli Zombie, accidenti! E quindi un po' tutto sarebbe andato bene.
Persino gli effetti CGI, che finora nella serie non avevano brillato, qui si fanno migliori e spettacolari nel modo giusto.
Tra l'altro, dalle "voci" in rete e qui da noi mi ero accorta che tutti eravamo un po' in attesa del passo falso definitivo e, come i migliori cavalli di razza, The Walking Dead ha fatto vedere a tutti noi cosa può fare. Adesso avanti così però.
Scusate il lungo preambolo ma, dopo la scorsa stagione, il sollievo è stato enorme. Una puntata ricca di azione, con una violenza molto elevata ma sempre giustificata. Un ritmo elevato che non ha mollato un attimo, neanche nei momenti più dolci, come gli incontri tra Daryl e Carol e tra Rick e sua figlia. Zombie ovunque e molto pericolosi, perchè in orde, che mangiavano persone in continuazione. Nessun dubbio su cosa fosse giusto fare per sopravvivere e, perchè no, per vendicarsi di quello che i nostri protagonisti hanno subito. L'unico con un tale dubbio, Tyreese, l'ha perso in un attimo nel momento in cui Judith e la sua vita dipendevano da lui. E, soprattutto, Carol, che è diventata il simbolo di tutto ciò che di buono ha questa serie, finalmente è stata messa al centro della serie stessa.
Tutto ha funzionato come un orologio svizzero in questa premiere e, come tale, tutto si è risolto bene ma anche velocemente. Una delle paure più grandi che avevo era che usassero Teminus per almeno metà stagione, come da loro abitudine. Tirandola talmente alle lunghe che avrei pregato per un piccolo giro intorno al vagone ferroviario per cambiare un po' location. Invece, pronti e via e tutto finito in una puntata, senza tante menate morali su come sia giusto combattere il male rappresentato dall'uomo stesso.
Perchè il male in questo mondo ha molte forme e la principale sono i vivi, con la loro fredda conta dei bossoli post caccia; la loro divisione del corpo umano in parti utilizzabili ed essiccabili e non utilizzabili, parlando del più e del meno; la loro conta del "bestiame" da macello prima di tornare ad essere una trappola travestita da rifugio per il bestiame stesso; il loro aspetto molto comune, quasi da bravi ragazzi e mamme di famiglia. in poche parole, Nicotero ha messo su proprio un superbo esempio di un male assoluto ma banale al massimo, il peggiore.
Certo, ci spiegano, con flashback tanto veloci quanto pregnanti, come questo gruppo sia diventato homo homini lupi, ma non fanno niente, ma proprio niente, a differenza del passato, per farceli apparire come vittime delle circostanze che i nostri eroi avrebbero dovuto tentare in tutte le maniere di capire e, se possibile, di aiutare.
L'esempio più lampante di come la serie abbia deciso, si spera, di lasciare perdere il salvataggio della civiltà nel mondo è ancora una volta Carol: davanti alla donna di Terminus che le spiega come sia stato possibile per loro diventare ciò che sono adesso (e Carol ancora non sa che sono cannibali, ma sa che uccidono anche bimbi, dai giochi che ha trovato), non ha dubbi. Le spara e la lascia mangiare dagli Zombie, senza nessuna petà e senza nessuna "grazia", per usare un termine caro a Z-Nation. Cosa che solo l'anno scorso sarebbe stata impossibile o, se fatta, avrebbe comportato una grossa discussione nel gruppo sull'opportunità o meno di tenere vicino una Carol senza pietà per chi sbaglia.
Carol è una "macchina da guerra" perfetta per il nuovo mondo post Zombie. Basta vedere con quantta disinvoltura si traveste da Zombie ed entra con il massimo scompiglio possibile in Terminus.
Anche Rick non ha più dubbi. Uccidere per difendersi e, anche, per vendicarsi di chi ti avrebbe sgozzato senza pietà. Quando spara alle spalle di quelli che si stanno difendendo dagli Zombie, quando lascia lì a diventare Zombie (lo vediamo alla fine) uno dei "macellai" di Terminus, quando caccia via in malo modo la persona che ha salvato dal treno dietro insistenza di Glen (sennò non lo avrebbe neanche fatto, tutto teso a salvare l'altro pezzo del suo gruppo), lascia dietro di sè definitivamente il Rick pieno di dubbi su cosa deve diventare per difendere sè stesso, la sua famiglia ed i suoi amici e su cosa vuole insegnare al figlio. Prende coscienza che questo è il nuovo mondo dove deve vivere e qui la legge non è uguale per tutti, ma vince chi è più determinato a farlo, anche a costo di diventare "come loro", come gli dice il superstite del treno. E quel loro possono essere i Walking Dead, così come gli aguzzini di Terminus.
Tyreese, poi, rappresenta la svolta definitiva. Nel momento decisivo non solo fa fuori degli Zombie a mani nude come se niente fosse, ma uccide l'essere umano che voleva uccidere Judith a pugni, una delle maniere più brutali in assoluto e lo ammette co Carol tranquillamente e con orgoglio.
L'incontro del gruppo con Carol ci fa capire, se ancora avevamo qualche dubbio, che Rick sa che lei aveva ragione, che la pietà non è più di questo mondo e che d'ora in avanti quella deve essere la strada. E anche questa parte, che poteva essere mielosa all'inverosimile, è invece diretta, piena di pathos ma sempre tesa e drammatica, senza facili sentimentalismi, con un Daryl quasi in soggezione di Carol, così come Rick prende atto del suo coraggio e della sua indispensabilità.
Abbiamo ancora dei punti deboli, forse usati dagli autori come voce della coscienza per non lasciare il gruppo proprio allo sbaraglio, e sono Glenn e Maggie. Ma spero in un cambiamento di rotta definitivo e risoluto, con la loro voce ascoltata sempre meno o, almeno, quando non fa danni.
Anche il fatto che non si sia mai parlato apertamente di cannibali mi lascia un po' interdetta sul coraggio di saltare il fosso sulle questioni morali più banali della serie stessa. Non so se per motivi di regole interne della AMC o per un'ultima pubicizia degli autori.
Ed ora si procederà on the road, cosa ideale secondo me per una serie sugli Zombie e, forse, verso la cura. Le basi sono state messe, anche se per adesso si parla di uccidere i morti non di curare i vivi, senza sapere nemmeno se è la verità o una bufala inventata non si sa perchè da Eugene. E senza sapere neanche se Rick accetterà o meno questa nuova sfida. Dico Rick perchè è chiaro da questa puntata che è ancora lui il capo del gruppo ed a lui il gruppo farà riferimento per la missione.
Ed ora, se vorrete, diteci la vostra!