Mi sa che è passato un anno, ma alla fine è uscito l'11° volumetto dell'insano horror-seinen I Am A Hero, dal geniaccio di Kengo Hanazawa. Come nel numero precedente, l'autore lascia da parte Hideo per mettere in luce sia il gruppetto di survivor in cui figura il profeta matto Kurusu sia per darci ulteriori spunti di riflessione sugli Zombie (o ZQN) come 'animali sociali', intrigante eh?... Per evitarvi di perdere tempo a cercarlo in fumetteria (e 'sembrare' un rincoglionito totale) come ho fatto io, la copertina è questa:
Dunque dicevamo, volumetto all'insegna dei 'nuovi' interrogativi questo - ritmo 'rilassato' e dosato ad hoc, con sinapsi che viaggiano a mille! - uscita che proprio in apertura (domandandolo così al nuovo personaggio 'Hanazawa lo domanda anche a noi', no?) chiede una cosina tipo:
"Perché sei vivo? Che scopo ha la tua esistenza?", non proprio domande da nulla (Z-Apocalypse o no)... passando oltre, veniamo al manga; il protagonista Hideo e le 'sue' due ragazze non compariranno, il vol.11 si concentra sul gruppetto di survivor che ha salvato il suicida fallito Ezaki, il quale dovrà imparare a muoversi 'fuori dalla sua cameretta' dove s'era auto-segregato (un'altra metafora, ovviamente) tra i nuovi 'amici', il pazzerello Kurusu compreso. Un personaggio che sembrava il leader del gruppo, ma è come se qualcosa suggerisse invece che (nonostante la sua 'fama') potrebbe non essere lui il 'vero capo' di quei ragazzi, anche se di certo si tratta di uno cui stare attenti, cioè, tipo:
Comunque, a parte la presunta o meno leadership di Kurusu (per ora c'interessa molto se è una pedina, il braccio armato o il capo della banda?!) quando i ragazzi tornano alla base con Ezaki (e lì il gruppo non sembra così 'unito'), dopo il salvataggio, là ci son pure un paio di adulti, e uno in particolare pare essere il 'cervello' della gang; è lui che studia gli ZQN ed è in ogni caso con lui che i ragazzi discutono prima di affrontare le 'missioni' (non è un loro 'padre', si trattano alla pari, ma essendo più vecchio è più esperto, in più ne sa). Questo tizio parla con Ezaki (addirittura gli mostrerà la ZQN che tiene prigioniera, e ci sarà spazio per una frecciatina-palpata all'immaginario erotico giapponese) e gli rivelerà che ha notato gli ZQN 'muoversi in gruppo' come se - super ipotesi - avessero una certa 'coscienza collettiva'...
Ah, ed è sempre da questo personaggio (che si rivela non così 'bonaccione' come sembrava), quando gli viene chiesto dell'elettricità - se e quanto reggerà - che parte un'altra critica di Hanazawa al sistema contemporaneo; con un 'lieve accenno' alla 'possibilità del disastro atomico' (come appunto è poi successo davvero in Giappone, e misteriosamente-pericolosamente 'tutto tace'), infatti l'adulto survivor del gruppo - rimasto vedovo di moglie e figlio - serafico risponde che:
Il 'tema vero' dell'11° volumetto in ogni caso tornano ad essere gli ZQN, in I am a hero Hanazawa ce ne ha già mostrati almeno di 2-3 tipi diversi, non spoilero troppo ma con questo nuovo numero è evidente che l'autore vuol farci riflettere sui loro comportamenti base (guardate le Z-tavole nei dettagli e noterete che il più degli ZQN è 'caratterizzato' molto particolarmente). In pratica, gli ZQN ricalcano i loro pattern primari di 'ex-persone', ripercorrono le orme della vita precedente per gesti e abitudini, hanno una nuova routine 'simile' alla vecchia (tornano pure a casa la sera, anche se sbagliano casa!), sembrano rispondere a logiche di branco e - soprattutto - iniziano a rivelarsi 'abbastanza consapevoli', come prima (oltre che 'solo famelici', e quindi bestiali). Guardate questa vignetta, più chiaro di così!...
... E anche qui, come in ogni Zombie-outbreak che si rispetti, la situazione è 'homo homini lupus', il problema non sono solo gli ZQN ma anche gli altri survivor, e la crew di Kurusu ne ha 'intercettato' un gruppo via radio (i quali erano molto sorpresi di sentire che gli sconosciuti hanno 'quel Kurusu' dalla loro!), per cui tra i tanti interrogativi che rimangono aperti, c'è anche quello del nuovo gruppo della radio... andranno i 'nostri survivor' (un'altra crew in primis abbastanza frammentata nel suo insieme) da quelli, come prima son passati da Ezaki? E che succederà? E Hideo? E gli ZQN? E il Giappone?
Sapremo tutto (o quasi) nel prossimo numero di I am a hero, un pazzo seinen horror che a me fa paura perché mi fa riflettere su me stesso e il mondo che mi circonda - che anche senza ZQN fa abbastanza venir la tremarella - grazie a 200 pagine di pura creatività ogni volta, matta come le finiture dei suoi Zombie. Hanazawa balla sulla lama di suggestione e reticenza, con un tratto da iperbole realista in antitesi alla follia di azioni-discorsi da 'brave new world' - e scusate se è poco.
Dunque dicevamo, volumetto all'insegna dei 'nuovi' interrogativi questo - ritmo 'rilassato' e dosato ad hoc, con sinapsi che viaggiano a mille! - uscita che proprio in apertura (domandandolo così al nuovo personaggio 'Hanazawa lo domanda anche a noi', no?) chiede una cosina tipo:
"Perché sei vivo? Che scopo ha la tua esistenza?", non proprio domande da nulla (Z-Apocalypse o no)... passando oltre, veniamo al manga; il protagonista Hideo e le 'sue' due ragazze non compariranno, il vol.11 si concentra sul gruppetto di survivor che ha salvato il suicida fallito Ezaki, il quale dovrà imparare a muoversi 'fuori dalla sua cameretta' dove s'era auto-segregato (un'altra metafora, ovviamente) tra i nuovi 'amici', il pazzerello Kurusu compreso. Un personaggio che sembrava il leader del gruppo, ma è come se qualcosa suggerisse invece che (nonostante la sua 'fama') potrebbe non essere lui il 'vero capo' di quei ragazzi, anche se di certo si tratta di uno cui stare attenti, cioè, tipo:
Comunque, a parte la presunta o meno leadership di Kurusu (per ora c'interessa molto se è una pedina, il braccio armato o il capo della banda?!) quando i ragazzi tornano alla base con Ezaki (e lì il gruppo non sembra così 'unito'), dopo il salvataggio, là ci son pure un paio di adulti, e uno in particolare pare essere il 'cervello' della gang; è lui che studia gli ZQN ed è in ogni caso con lui che i ragazzi discutono prima di affrontare le 'missioni' (non è un loro 'padre', si trattano alla pari, ma essendo più vecchio è più esperto, in più ne sa). Questo tizio parla con Ezaki (addirittura gli mostrerà la ZQN che tiene prigioniera, e ci sarà spazio per una frecciatina-palpata all'immaginario erotico giapponese) e gli rivelerà che ha notato gli ZQN 'muoversi in gruppo' come se - super ipotesi - avessero una certa 'coscienza collettiva'...
Ah, ed è sempre da questo personaggio (che si rivela non così 'bonaccione' come sembrava), quando gli viene chiesto dell'elettricità - se e quanto reggerà - che parte un'altra critica di Hanazawa al sistema contemporaneo; con un 'lieve accenno' alla 'possibilità del disastro atomico' (come appunto è poi successo davvero in Giappone, e misteriosamente-pericolosamente 'tutto tace'), infatti l'adulto survivor del gruppo - rimasto vedovo di moglie e figlio - serafico risponde che:
Il 'tema vero' dell'11° volumetto in ogni caso tornano ad essere gli ZQN, in I am a hero Hanazawa ce ne ha già mostrati almeno di 2-3 tipi diversi, non spoilero troppo ma con questo nuovo numero è evidente che l'autore vuol farci riflettere sui loro comportamenti base (guardate le Z-tavole nei dettagli e noterete che il più degli ZQN è 'caratterizzato' molto particolarmente). In pratica, gli ZQN ricalcano i loro pattern primari di 'ex-persone', ripercorrono le orme della vita precedente per gesti e abitudini, hanno una nuova routine 'simile' alla vecchia (tornano pure a casa la sera, anche se sbagliano casa!), sembrano rispondere a logiche di branco e - soprattutto - iniziano a rivelarsi 'abbastanza consapevoli', come prima (oltre che 'solo famelici', e quindi bestiali). Guardate questa vignetta, più chiaro di così!...
... E anche qui, come in ogni Zombie-outbreak che si rispetti, la situazione è 'homo homini lupus', il problema non sono solo gli ZQN ma anche gli altri survivor, e la crew di Kurusu ne ha 'intercettato' un gruppo via radio (i quali erano molto sorpresi di sentire che gli sconosciuti hanno 'quel Kurusu' dalla loro!), per cui tra i tanti interrogativi che rimangono aperti, c'è anche quello del nuovo gruppo della radio... andranno i 'nostri survivor' (un'altra crew in primis abbastanza frammentata nel suo insieme) da quelli, come prima son passati da Ezaki? E che succederà? E Hideo? E gli ZQN? E il Giappone?
Sapremo tutto (o quasi) nel prossimo numero di I am a hero, un pazzo seinen horror che a me fa paura perché mi fa riflettere su me stesso e il mondo che mi circonda - che anche senza ZQN fa abbastanza venir la tremarella - grazie a 200 pagine di pura creatività ogni volta, matta come le finiture dei suoi Zombie. Hanazawa balla sulla lama di suggestione e reticenza, con un tratto da iperbole realista in antitesi alla follia di azioni-discorsi da 'brave new world' - e scusate se è poco.