Siamo alla puntata numero sei della quinta stagione di The Walking Dead, intitolata "Consumati" (titolo originale "Consumed"). Di seguito vi daremo la nostra impressione sulla puntata aspettando, dopo il salto, la vostra.
Per onestà intellettuale devo avvisare i lettori che sto per parlare di una puntata che tratta dei miei due personaggi preferiti in assoluto della serie. Questo chiaramente mi mette già in una posizione di favore nei confronti della puntata stessa, visto l'argomento trattato, anche se ho notato lo stesso alcune incongruenze, di cui vi parlerò.
Comunque la puntata è sicuramente un grosso passo avanti rispetto alla scorsa, che come sapete non ho gradito per niente, indipendentemente da Carol e Daryl.
Finalmente ci stanno facendo vedere come Carol ha preso l'allontanamento di Rick, utilizzando i flash-back, una tecnica molto usata dalla serie quest'anno che, secondo me, ci risparmia quelle che gli altri anni erano "menate" discorsive da parte dei personaggi interessati, che ci raccontavano per filo e per segno i loro pensieri e ciò che era loro accaduto, appesantendo non di poco la puntata.
Carol non è quindi diventata Rambo improvvisamente e dal nulla e, in questa puntata ci ha anche dimostrato che la sua umanità più profonda e ferita è ancora lì presente a guidarla ed a sconvolgerla. Come si può benissimo vedere nella bellissima scena dove trova madre e figlio/a come zombie nella casa per le famiglie dove andava per allontanarsi qualche giorno dal suo violento marito, insieme a Sophia. Per poi ammettere, però che tornava sempre indietro ad aspettare che qualcosa succedesse. E qualcosa è successo: l'apocalisse Zombie, che per Carol, quindi, è stata come una liberazione del suo vero io.
Per la prima volta la serie ci fa vedere che la distruzione della società è stata, in realtà, per qualcuno, una liberazione , dalle costrizioni che quella stessa società imponeva, volente o nolente.
Questa stessa situazione si presenta con Daryl, non per niente loro sono molto uniti. Al di là del fan-service che li vorrebbe romanticamente coinvolti, io credo che il loro rapporto sia molto più profondo ed integrativo di questo: si capiscono perchè arrivano da situazioni di disagio simili (come il libro che Daryl prende dalla Casa Famiglia ci dice e come Daryl stesso ci ha raccontato parlando con Beth) e, attraverso l'apocalisse Zombie, sono riusciti in qualche maniera ad emanciparsi dal loro passato ed a migliorare. Daryl fa il duro quando Carol non vuole, la ferma dagli eccessi di violenza (come quando vuole sparare a Noah perchè ha rubato loro le armi), le impedisce di fare ancora una volta violenza su sè stessa quando uccide per lei gli Zombie della Casa Famiglia, la tranquillizza talmente che finalmente lei riesce a riposare una notte tranquilla dopo molto tempo, capisce istintivamente quanto la morte di Lizzie e la sorella sia stata penosa in maniera più profonda del normale per Carol. Insomma, i due personaggi si completano in una maniera profonda e mai vista prima nella serie tv, oltre, secondo me, ad essere quelli meglio delineati dal punto di vita psicologico ed ad avere avuto un'evoluzione migliore ed organica. Forse è per questo che sono i favoriti della maggioranza del pubblico.
Interessante anche come il fuoco rappresenti il punto di svolta in tutti i passaggi della puntata: quando Carol scopre la prigione bruciata, quando brucia Terminus, quando Daryl brucia i corpi degli Zombie, quando lo usa per distrarre gli Zombie stessi, quando guardano la città bruciata dalla finestra. Fuoco come purificatore e passaggio ad un'altra parte della vita?
Bellissima anche l'ambientazione della puntata: si ritorna ad Atlanta come nel pilot, in tutti i sensi. Ci sono continui rimandi proprio al pilot stesso: la strada di entrata in città, da cui Rick entrò a cavallo, cambiata molto dopo il significativo passaggio di tempo. Gli Zombie che vagano, anche se meno numerosi e più malridotti, nelle strade. Le rovine sempre più accentuate. Addirittura, un Zombie caduto dal cavalcavia richiama la famosa Bicycle-girl.
E' stato interessante rivedere Atlanta con gli occhi di Daryl che già ci era stato, vedere i suoi cambiamenti e la stessa reazione scioccata di Carol. In città l'apocalisse Zombie ha lasciato le cicatrici maggiori e maggiormente visibili sulla nostra società e sulle "cose" che diamo per scontate, ma che qui non lo sono più.
E continua, in modo sottile, anche la critica all'arte ed alla possibilità che ancora significhi qualcosa in questo mondo post-apocalittico, attraverso la presa in giro di Daryl del quadro trovato in una casa di qualcuno che dovrebbe essere stato ricco prima dell'apocalisse. Anche qui la sensibilità di Carol è differente ma complementare a quella di Daryl, in una scena che serve anche ad allentare un po' la tensione della puntata.
La puntata serve poi a chiudere i due cliffhanger con cui ci avevano lasciato sul gruppo: è facile capire chi Daryl chiama dal bosco alla fine della puntata "Quattro pareti ed un tetto" e cioè Noah e sappiamo anche come Carol arriverà in ospedale da Beth.
Dicevo all'inizio che ho notato anche delle incongruenze che mi hanno fatto stortare un po' il naso, anche se assolutamente non gravi.
Non capisco perchè Carol esca dalla porta verso il corridoio dove ci sono degli Zombie attivi, anche se in tende, all'indietro, senza quindi poter vedere dietro di lei cosa succede. Ed, infatti, "succede" Noah.
Perchè Daryl e Carol non uccidano anche gli Zombie nelle tende, per sicurezza, quegli stessi che poi Noah libererà per rallentarli.
Anche la scena del furgone che cade dal cavalcavia, per quanto tecnicamente valida (non avendo neanche utilizzato il CGI), mi è sembrata un po' forzata, "avventurosa" e poco realistica, anche per una serie tv sugli Zombie, visti anche i limitati danni che Daryl e Carol subiscono. Anche se devo dire che la pioggia di Zombie seguita alla caduta è stata divertente.
In conclusione una puntata che riporta The Walking Dead sulla strada già intrapresa nella quinta stagione e un po' persa nella scorsa puntata, e cioè la strada giusta per continuare a riprendersi dalla scorsa brutta stagione.
Voi cosa ne pensate?
Per onestà intellettuale devo avvisare i lettori che sto per parlare di una puntata che tratta dei miei due personaggi preferiti in assoluto della serie. Questo chiaramente mi mette già in una posizione di favore nei confronti della puntata stessa, visto l'argomento trattato, anche se ho notato lo stesso alcune incongruenze, di cui vi parlerò.
Comunque la puntata è sicuramente un grosso passo avanti rispetto alla scorsa, che come sapete non ho gradito per niente, indipendentemente da Carol e Daryl.
Finalmente ci stanno facendo vedere come Carol ha preso l'allontanamento di Rick, utilizzando i flash-back, una tecnica molto usata dalla serie quest'anno che, secondo me, ci risparmia quelle che gli altri anni erano "menate" discorsive da parte dei personaggi interessati, che ci raccontavano per filo e per segno i loro pensieri e ciò che era loro accaduto, appesantendo non di poco la puntata.
Carol non è quindi diventata Rambo improvvisamente e dal nulla e, in questa puntata ci ha anche dimostrato che la sua umanità più profonda e ferita è ancora lì presente a guidarla ed a sconvolgerla. Come si può benissimo vedere nella bellissima scena dove trova madre e figlio/a come zombie nella casa per le famiglie dove andava per allontanarsi qualche giorno dal suo violento marito, insieme a Sophia. Per poi ammettere, però che tornava sempre indietro ad aspettare che qualcosa succedesse. E qualcosa è successo: l'apocalisse Zombie, che per Carol, quindi, è stata come una liberazione del suo vero io.
Per la prima volta la serie ci fa vedere che la distruzione della società è stata, in realtà, per qualcuno, una liberazione , dalle costrizioni che quella stessa società imponeva, volente o nolente.
Questa stessa situazione si presenta con Daryl, non per niente loro sono molto uniti. Al di là del fan-service che li vorrebbe romanticamente coinvolti, io credo che il loro rapporto sia molto più profondo ed integrativo di questo: si capiscono perchè arrivano da situazioni di disagio simili (come il libro che Daryl prende dalla Casa Famiglia ci dice e come Daryl stesso ci ha raccontato parlando con Beth) e, attraverso l'apocalisse Zombie, sono riusciti in qualche maniera ad emanciparsi dal loro passato ed a migliorare. Daryl fa il duro quando Carol non vuole, la ferma dagli eccessi di violenza (come quando vuole sparare a Noah perchè ha rubato loro le armi), le impedisce di fare ancora una volta violenza su sè stessa quando uccide per lei gli Zombie della Casa Famiglia, la tranquillizza talmente che finalmente lei riesce a riposare una notte tranquilla dopo molto tempo, capisce istintivamente quanto la morte di Lizzie e la sorella sia stata penosa in maniera più profonda del normale per Carol. Insomma, i due personaggi si completano in una maniera profonda e mai vista prima nella serie tv, oltre, secondo me, ad essere quelli meglio delineati dal punto di vita psicologico ed ad avere avuto un'evoluzione migliore ed organica. Forse è per questo che sono i favoriti della maggioranza del pubblico.
Interessante anche come il fuoco rappresenti il punto di svolta in tutti i passaggi della puntata: quando Carol scopre la prigione bruciata, quando brucia Terminus, quando Daryl brucia i corpi degli Zombie, quando lo usa per distrarre gli Zombie stessi, quando guardano la città bruciata dalla finestra. Fuoco come purificatore e passaggio ad un'altra parte della vita?
Bellissima anche l'ambientazione della puntata: si ritorna ad Atlanta come nel pilot, in tutti i sensi. Ci sono continui rimandi proprio al pilot stesso: la strada di entrata in città, da cui Rick entrò a cavallo, cambiata molto dopo il significativo passaggio di tempo. Gli Zombie che vagano, anche se meno numerosi e più malridotti, nelle strade. Le rovine sempre più accentuate. Addirittura, un Zombie caduto dal cavalcavia richiama la famosa Bicycle-girl.
E' stato interessante rivedere Atlanta con gli occhi di Daryl che già ci era stato, vedere i suoi cambiamenti e la stessa reazione scioccata di Carol. In città l'apocalisse Zombie ha lasciato le cicatrici maggiori e maggiormente visibili sulla nostra società e sulle "cose" che diamo per scontate, ma che qui non lo sono più.
E continua, in modo sottile, anche la critica all'arte ed alla possibilità che ancora significhi qualcosa in questo mondo post-apocalittico, attraverso la presa in giro di Daryl del quadro trovato in una casa di qualcuno che dovrebbe essere stato ricco prima dell'apocalisse. Anche qui la sensibilità di Carol è differente ma complementare a quella di Daryl, in una scena che serve anche ad allentare un po' la tensione della puntata.
La puntata serve poi a chiudere i due cliffhanger con cui ci avevano lasciato sul gruppo: è facile capire chi Daryl chiama dal bosco alla fine della puntata "Quattro pareti ed un tetto" e cioè Noah e sappiamo anche come Carol arriverà in ospedale da Beth.
Dicevo all'inizio che ho notato anche delle incongruenze che mi hanno fatto stortare un po' il naso, anche se assolutamente non gravi.
Non capisco perchè Carol esca dalla porta verso il corridoio dove ci sono degli Zombie attivi, anche se in tende, all'indietro, senza quindi poter vedere dietro di lei cosa succede. Ed, infatti, "succede" Noah.
Perchè Daryl e Carol non uccidano anche gli Zombie nelle tende, per sicurezza, quegli stessi che poi Noah libererà per rallentarli.
Anche la scena del furgone che cade dal cavalcavia, per quanto tecnicamente valida (non avendo neanche utilizzato il CGI), mi è sembrata un po' forzata, "avventurosa" e poco realistica, anche per una serie tv sugli Zombie, visti anche i limitati danni che Daryl e Carol subiscono. Anche se devo dire che la pioggia di Zombie seguita alla caduta è stata divertente.
In conclusione una puntata che riporta The Walking Dead sulla strada già intrapresa nella quinta stagione e un po' persa nella scorsa puntata, e cioè la strada giusta per continuare a riprendersi dalla scorsa brutta stagione.
Voi cosa ne pensate?