E siamo arrivati alla penultima puntata prima del midseason finale che, a quanto pare, si preannuncia con il botto. Vi stiamo per dire cosa pensiamo della settima puntata della quinta stagione, intitolata "Lo scambio" (titolo originale "Crossed"), in attesa di sapere le vostre opinioni a riguardo.
In questa puntata si torna alla coralità della serie, si torna cioè a parlare di tutti i personaggi che conosciamo, quelli del gruppo di Rick e quelli del gruppo di Abraham, anche se in due località diverse, dopo avere approfondito nelle ultime tre puntate alcuni di loro. E' comunque chiaramente una puntata preparatoria al midseason finale della prossima settimana, prima del lungo hiatus natalizio. Risulta, in ogni caso, a suo modo interessante, anche se non certo tra le migliori, soprattutto per la preparazione delle strategie che verranno adottate nella "battaglia dell'ospedale" per liberare Carol e Beth.
E' interessante vedere come le esperienze vissute dai nostri eroi a Terminus e subito dopo, abbiano modificato radicalmente il loro modo di comportarsi anche in occasioni come questa. Rick, che ci dimostra ancora una volta quanto si sente in debito con Carol, quello che era sempre disponibile al dialogo (vedi uccisione di Hershel) è ora il più deciso a stroncare sul nascere ogni forma di autarchia che incontra, che siano cannibali o un ospedale trasformato in una dittatura con i suoi "schiavi": non vuole solo liberare Carol e Beth, vuole distruggere definitivamente qualcosa che ormai dà per scontato che potrà tornare a creare problemi a lui ed al suo gruppo in futuro. In questo comincia a somigliare molto a Shane, anche se non certamente con le stesse manie omicide e lo stesso egoismo di fondo. Un cambiamento veramente "pesante" che ci indica quanto nel profondo i rischi corsi dalla sua famiglia l'abbiano cambiato.
La voce della ragione, della "civiltà" e dell'umanità (elemento molto caro a The Walking Dead) viene portata avanti da Tyreese e, soprattutto, da Daryl, anche lui molto cambiato rispetto al passato: nonostante l'amore che prova per Carol e Beth propone uno scambio con il tenente Dawn, senza interferenze con ciò che succede nell'ospedale, per al serie vivi e lascia vivere.
E qui si potrebbero aprire dibattiti all'infinito su chi tra i due sia più "umano": colui che vuole distruggere un posto che potrà fare altre vittime in futuro, anche se non del suo gruppo, o colui che si interessa solo delle due ragazze del gruppo e non vuole mettere a rischio gli altri componenti per un senso di giustizia assoluto e per un senso di sicurezza? In verità io, questa volta passo la parola totalmente a voi, in quanto completamente indecisa tra le due opzoni, anche tenendo conto delle reali contingenze in cui il gruppo si viene a trovare.
Intanto il gruppo di Abraham si sta riprendendo dall'incredibile notizia data da Eugene sulla mancanza totale della cura su cui speravano tanto e l'emblema è proprio Abraham in ginocchio per l'intera puntata. Ognuno di loro combatte la propria lotta per non cadere vittima della depressione, che in questo mondo significa morte, che li può trascinare con sè dopo la fine della speranza e, ovviamente quello che fatica di più a riprendenrsi è colui che aveva messo più speranze nella cura e cioè Abraham. Devo dire che in questa parte della puntata ho apprezzato particolarmente il tentativo degli autori di creare, nonostante la grande tensione che permea l'intera ora, un minimo di leggerezza, anche se ho trovato questa parte un po' debole e troppo improntata alla "speranza", quasi per fare da contrappunto alla parte dedicata al Rick e company, dove di speranza ce n'è veramente poca.
In questa parte ho apprezzato anche l'impronta data a Rosita dagli autori. Forse accortisi dell'errore fatto nella sua caratterizzazione precedente, ci mostrano una donna che ama essere utile sopra ogni altra cosa e che è molto in gamba nel cavarsela nell'apocalisse Zombie, grazie anche agli insegnamenti di Eugene.
Interessante anche l'elaborazione del gruppo della "colpa" di Eugene. La sopravvivenza alla fine è tutto ciò che conta in questo nuovo mondo, come tutti loro hanno dovuto prima o poi scoprire sulla loro pelle, e quindi anche Euegene è giustificato per avere usato tutto ciò che aveva e poteva per sopravvivere, anche se questo ha significato ingannarli. Dal mio punto di vita è una reazione un po' troppo buonista, proprio in virtù del mondo dove si stanno muovendo, ma è anche vero che non avevano messo nel progetto tutte le speranze e le attese che ci avevano messo, per esempio, Abraham o Rosita. E devo dire che anch'io ci avevo creduto poco fin dall'inizio, quindi non è che la cosa mi ha toccato più di tanto.
Come dicevo qualche tempo fa per me The Walking Dead non deve avere come fine ultimo la salvezza dell'umanità, ma la sopravvivenza del gruppo a cui sono affezionata ed attraverso il quale vediamo e viviamo l'apocalisse.
E anche all'ospedale ci sono i primi screzi interni. Il tenente Dawn, alla fine, è prigioniera del suo stesso ruolo ed i suoi uomini non la considerano più come una valida leader. Questo potrà forse aiutare i nostri eroi nel salvare Carol e Beth, che intanto stanno combattendo, ognuno a modo loro, per la loro sopravvivenza (e qui, da medico, stendo un velo pietoso sulle cure date a Carol: vi dico solo che l'epinefrina è l'adrenalina. Scusate lo sfogo, ma che assurdità! Potrebbero spendere qualche soldino per un consulente medico decente!).
Il punto più debole e meno interessante della puntata è stato per me quello relativo a padre Gabriel. Onestamente capisco poco l'accanimento con cui ci fanno vedere la vigliaccheria totale, fisica ed emotiva, di quest'uomo. All'inizio l'ho visto come il pretesto per farci vedere il crollo totale della fede e della religione nel nuovo mondo. Ma ora lo vedo proprio come minutaggio sprecato, anche in virtù del fatto che di questo personaggio poco mi importa. Spero di essere smentita nel futuro e che si rilevi interessante o importante per la trama.
Un po' assurdo anche il comportamento di Rick e Sasha nei confronti del prigioniero. Rick si fida perchè un ex poliziotto come lui e Sasha perchè si chiama Bob e fa leva sul suo senso di colpa per non avere ucciso definitivamente e personalmente il "suo Bob"? Un po' tirata per le orecchie, soprattutto dal punto di vista di Rick, che fino a due minuti prima voleva fare fuori tutti.
Devo infine fare i complimenti a Nicotero ed al suo staff per gli Zombie presenti nella puntata: dire incredibili è dire poco. Rivoltanti al punto giusto, soprattutto quelli nello spiazzo dove si trovano Rick e company e quello che il nostro padre Gabriel impaletta.
E come non fare i complimenti a Daryl per l'arma più inusuale usata contro un altro essere umano? La testa di uno Zombie "vivo". Questa scena vale veramente un applauso a scena aperta, secondo me, così come il combattimento in mezzo a Zombie che tentano di morsicarlo. Anche qui The Walking Dead torna sulla retta via, dopo un paio di puntate dove le scene d'azione mi avevano lasciato un po' di amaro in bocca.
Ed ora si arriva al gran finale di mezza stagione: sicuramente ci sarà un battaglia all'ospedale. Voi cosa ne pensate, ci sarà un'altra morte eccellente come nella tradizione degli ultimi anni di The Walking Dead? Se pensate di sì, chi secondo voi morirà? Aspettiamo i vostri commenti.
In questa puntata si torna alla coralità della serie, si torna cioè a parlare di tutti i personaggi che conosciamo, quelli del gruppo di Rick e quelli del gruppo di Abraham, anche se in due località diverse, dopo avere approfondito nelle ultime tre puntate alcuni di loro. E' comunque chiaramente una puntata preparatoria al midseason finale della prossima settimana, prima del lungo hiatus natalizio. Risulta, in ogni caso, a suo modo interessante, anche se non certo tra le migliori, soprattutto per la preparazione delle strategie che verranno adottate nella "battaglia dell'ospedale" per liberare Carol e Beth.
E' interessante vedere come le esperienze vissute dai nostri eroi a Terminus e subito dopo, abbiano modificato radicalmente il loro modo di comportarsi anche in occasioni come questa. Rick, che ci dimostra ancora una volta quanto si sente in debito con Carol, quello che era sempre disponibile al dialogo (vedi uccisione di Hershel) è ora il più deciso a stroncare sul nascere ogni forma di autarchia che incontra, che siano cannibali o un ospedale trasformato in una dittatura con i suoi "schiavi": non vuole solo liberare Carol e Beth, vuole distruggere definitivamente qualcosa che ormai dà per scontato che potrà tornare a creare problemi a lui ed al suo gruppo in futuro. In questo comincia a somigliare molto a Shane, anche se non certamente con le stesse manie omicide e lo stesso egoismo di fondo. Un cambiamento veramente "pesante" che ci indica quanto nel profondo i rischi corsi dalla sua famiglia l'abbiano cambiato.
La voce della ragione, della "civiltà" e dell'umanità (elemento molto caro a The Walking Dead) viene portata avanti da Tyreese e, soprattutto, da Daryl, anche lui molto cambiato rispetto al passato: nonostante l'amore che prova per Carol e Beth propone uno scambio con il tenente Dawn, senza interferenze con ciò che succede nell'ospedale, per al serie vivi e lascia vivere.
E qui si potrebbero aprire dibattiti all'infinito su chi tra i due sia più "umano": colui che vuole distruggere un posto che potrà fare altre vittime in futuro, anche se non del suo gruppo, o colui che si interessa solo delle due ragazze del gruppo e non vuole mettere a rischio gli altri componenti per un senso di giustizia assoluto e per un senso di sicurezza? In verità io, questa volta passo la parola totalmente a voi, in quanto completamente indecisa tra le due opzoni, anche tenendo conto delle reali contingenze in cui il gruppo si viene a trovare.
Intanto il gruppo di Abraham si sta riprendendo dall'incredibile notizia data da Eugene sulla mancanza totale della cura su cui speravano tanto e l'emblema è proprio Abraham in ginocchio per l'intera puntata. Ognuno di loro combatte la propria lotta per non cadere vittima della depressione, che in questo mondo significa morte, che li può trascinare con sè dopo la fine della speranza e, ovviamente quello che fatica di più a riprendenrsi è colui che aveva messo più speranze nella cura e cioè Abraham. Devo dire che in questa parte della puntata ho apprezzato particolarmente il tentativo degli autori di creare, nonostante la grande tensione che permea l'intera ora, un minimo di leggerezza, anche se ho trovato questa parte un po' debole e troppo improntata alla "speranza", quasi per fare da contrappunto alla parte dedicata al Rick e company, dove di speranza ce n'è veramente poca.
In questa parte ho apprezzato anche l'impronta data a Rosita dagli autori. Forse accortisi dell'errore fatto nella sua caratterizzazione precedente, ci mostrano una donna che ama essere utile sopra ogni altra cosa e che è molto in gamba nel cavarsela nell'apocalisse Zombie, grazie anche agli insegnamenti di Eugene.
Interessante anche l'elaborazione del gruppo della "colpa" di Eugene. La sopravvivenza alla fine è tutto ciò che conta in questo nuovo mondo, come tutti loro hanno dovuto prima o poi scoprire sulla loro pelle, e quindi anche Euegene è giustificato per avere usato tutto ciò che aveva e poteva per sopravvivere, anche se questo ha significato ingannarli. Dal mio punto di vita è una reazione un po' troppo buonista, proprio in virtù del mondo dove si stanno muovendo, ma è anche vero che non avevano messo nel progetto tutte le speranze e le attese che ci avevano messo, per esempio, Abraham o Rosita. E devo dire che anch'io ci avevo creduto poco fin dall'inizio, quindi non è che la cosa mi ha toccato più di tanto.
Come dicevo qualche tempo fa per me The Walking Dead non deve avere come fine ultimo la salvezza dell'umanità, ma la sopravvivenza del gruppo a cui sono affezionata ed attraverso il quale vediamo e viviamo l'apocalisse.
E anche all'ospedale ci sono i primi screzi interni. Il tenente Dawn, alla fine, è prigioniera del suo stesso ruolo ed i suoi uomini non la considerano più come una valida leader. Questo potrà forse aiutare i nostri eroi nel salvare Carol e Beth, che intanto stanno combattendo, ognuno a modo loro, per la loro sopravvivenza (e qui, da medico, stendo un velo pietoso sulle cure date a Carol: vi dico solo che l'epinefrina è l'adrenalina. Scusate lo sfogo, ma che assurdità! Potrebbero spendere qualche soldino per un consulente medico decente!).
Il punto più debole e meno interessante della puntata è stato per me quello relativo a padre Gabriel. Onestamente capisco poco l'accanimento con cui ci fanno vedere la vigliaccheria totale, fisica ed emotiva, di quest'uomo. All'inizio l'ho visto come il pretesto per farci vedere il crollo totale della fede e della religione nel nuovo mondo. Ma ora lo vedo proprio come minutaggio sprecato, anche in virtù del fatto che di questo personaggio poco mi importa. Spero di essere smentita nel futuro e che si rilevi interessante o importante per la trama.
Un po' assurdo anche il comportamento di Rick e Sasha nei confronti del prigioniero. Rick si fida perchè un ex poliziotto come lui e Sasha perchè si chiama Bob e fa leva sul suo senso di colpa per non avere ucciso definitivamente e personalmente il "suo Bob"? Un po' tirata per le orecchie, soprattutto dal punto di vista di Rick, che fino a due minuti prima voleva fare fuori tutti.
Devo infine fare i complimenti a Nicotero ed al suo staff per gli Zombie presenti nella puntata: dire incredibili è dire poco. Rivoltanti al punto giusto, soprattutto quelli nello spiazzo dove si trovano Rick e company e quello che il nostro padre Gabriel impaletta.
E come non fare i complimenti a Daryl per l'arma più inusuale usata contro un altro essere umano? La testa di uno Zombie "vivo". Questa scena vale veramente un applauso a scena aperta, secondo me, così come il combattimento in mezzo a Zombie che tentano di morsicarlo. Anche qui The Walking Dead torna sulla retta via, dopo un paio di puntate dove le scene d'azione mi avevano lasciato un po' di amaro in bocca.
Ed ora si arriva al gran finale di mezza stagione: sicuramente ci sarà un battaglia all'ospedale. Voi cosa ne pensate, ci sarà un'altra morte eccellente come nella tradizione degli ultimi anni di The Walking Dead? Se pensate di sì, chi secondo voi morirà? Aspettiamo i vostri commenti.