Ci è stato mandato in visione un libro intitolato "Nuova realtà" scritto da Alessandro De Felice e vi stiamo per dire, dopo il salto, cosa ne pensiamo.
Il libro nasce come "pensieri scritti di getto in un blog", come dice lo stesso autore alla fine del libro, e ne ha tutte le caratteristiche: frasi veloci e brevi; pochissime descrizioni, che lasciano al lettore la massima libertà di decidere come visualizzare il contesto e gli stessi personaggi; conversazioni brevi e concise.
E' la storia di un'apocalisse Zombie vista dalla parte di uno Zombie cosciente, un trasformato, cioè, che ha la piena coscienza di ciò che è e di cosa deve fare per sopravvivere. Arriva addirittura a capire come fare diventare un altro Zombie come lui, cioè cosciente di sè.
Detta così sembra una storia già sentita, ma in realtà, ciò che la distingue è la lotta interiore tra la vecchia umanità che rimane nel protagonista e che diventa sempre più forte man mano che da "morto totale" riacquista il controllo del proprio corpo, e la parte Zombie, che prende il controllo del suo corpo durante quelli che lui definisce "black-out", da cui si risveglia con le sue vittime accanto.
E' interessante vedere come con il tempo queste sue due parti entrano sempre più in conflitto fino a portarlo alla decisione finale, che per ovvie ragioni non vi sveliamo.
E' altresì incredibile vedere come il suo nuovo stato di Zombie/cosciente lo porti a cambiare anche quelli che, da umano, percepiva come difetti insormontabili ed a provare emozioni fino ad allora sconosciutegli.
Nel libro, tra l'altro, gli umani rimasti non vengono percepiti dal protagonista come tutti positivi, e quello che mi ha sorpreso di più è che, entrando completamente in simbiosi con la sua mente e la sua visione del mondo, il lettore comincia a pensarla come lui, almeno a me è successo proprio così. Ad un certo punto mi sono chiesta "perchè tutti gli umani cercano di ammazzarlo? In fondo non fa che cercare di sopravvivere". Certo, la mia parte cosciente, così come quella del protagonista, sa perfettamente che lo fa mangiando uomini, donne e bambini, ma, ripeto, ad un certo punto l'autore ci porta ad empatizzare quasi completamente con lui.
Il libro non è esente da difetti. Intanto avrebbe bisogno di un buon editing che elimini gli errori grammaticali che, specie all'inizio, sono presenti.
Inoltre, certe volte, l'autore esagera nel lasciare al lettore ed alla sua immaginazione la storia che si evolve. Mi spiego meglio: anch'io penso che un bravo scrittore non deve esagerare nelle dscrizioni, ma mi deve accompagnare per un pezzo di strada là dove mi vuole portare, non farmi vedere un bivio e dirmi "scegli quello che più ti piace". Ecco, in certi momenti, l'autore fa proprio così, fa scegliere al lettore dove andare e qui si esagera nettamente nella libertà di immaginazione, perchè il pilota è sempre lui. E qui si vede, secondo me, l'inesperienza dell'autore che è alla sua prima opera e che deve perfezionare la sua tecnica espressiva.
In conclusione, un libro che rispetta in pieno il gore di una storia Zombie ma che dà anche da pensare, con un finale aperto, dato che dovrebbe essere la prima parte di un mondo che l'autore ha in mente di espandere.
Quindi lo consiglio sicuramente a chi ama le apocalisse Zombie "classiche", con tanto sangue, budella e Zombie romeriani, tranne il nostro protagonista e.... leggete per vedere.
Il libro nasce come "pensieri scritti di getto in un blog", come dice lo stesso autore alla fine del libro, e ne ha tutte le caratteristiche: frasi veloci e brevi; pochissime descrizioni, che lasciano al lettore la massima libertà di decidere come visualizzare il contesto e gli stessi personaggi; conversazioni brevi e concise.
E' la storia di un'apocalisse Zombie vista dalla parte di uno Zombie cosciente, un trasformato, cioè, che ha la piena coscienza di ciò che è e di cosa deve fare per sopravvivere. Arriva addirittura a capire come fare diventare un altro Zombie come lui, cioè cosciente di sè.
Detta così sembra una storia già sentita, ma in realtà, ciò che la distingue è la lotta interiore tra la vecchia umanità che rimane nel protagonista e che diventa sempre più forte man mano che da "morto totale" riacquista il controllo del proprio corpo, e la parte Zombie, che prende il controllo del suo corpo durante quelli che lui definisce "black-out", da cui si risveglia con le sue vittime accanto.
E' interessante vedere come con il tempo queste sue due parti entrano sempre più in conflitto fino a portarlo alla decisione finale, che per ovvie ragioni non vi sveliamo.
E' altresì incredibile vedere come il suo nuovo stato di Zombie/cosciente lo porti a cambiare anche quelli che, da umano, percepiva come difetti insormontabili ed a provare emozioni fino ad allora sconosciutegli.
Nel libro, tra l'altro, gli umani rimasti non vengono percepiti dal protagonista come tutti positivi, e quello che mi ha sorpreso di più è che, entrando completamente in simbiosi con la sua mente e la sua visione del mondo, il lettore comincia a pensarla come lui, almeno a me è successo proprio così. Ad un certo punto mi sono chiesta "perchè tutti gli umani cercano di ammazzarlo? In fondo non fa che cercare di sopravvivere". Certo, la mia parte cosciente, così come quella del protagonista, sa perfettamente che lo fa mangiando uomini, donne e bambini, ma, ripeto, ad un certo punto l'autore ci porta ad empatizzare quasi completamente con lui.
Il libro non è esente da difetti. Intanto avrebbe bisogno di un buon editing che elimini gli errori grammaticali che, specie all'inizio, sono presenti.
Inoltre, certe volte, l'autore esagera nel lasciare al lettore ed alla sua immaginazione la storia che si evolve. Mi spiego meglio: anch'io penso che un bravo scrittore non deve esagerare nelle dscrizioni, ma mi deve accompagnare per un pezzo di strada là dove mi vuole portare, non farmi vedere un bivio e dirmi "scegli quello che più ti piace". Ecco, in certi momenti, l'autore fa proprio così, fa scegliere al lettore dove andare e qui si esagera nettamente nella libertà di immaginazione, perchè il pilota è sempre lui. E qui si vede, secondo me, l'inesperienza dell'autore che è alla sua prima opera e che deve perfezionare la sua tecnica espressiva.
In conclusione, un libro che rispetta in pieno il gore di una storia Zombie ma che dà anche da pensare, con un finale aperto, dato che dovrebbe essere la prima parte di un mondo che l'autore ha in mente di espandere.
Quindi lo consiglio sicuramente a chi ama le apocalisse Zombie "classiche", con tanto sangue, budella e Zombie romeriani, tranne il nostro protagonista e.... leggete per vedere.