La paura che i morti potessero tornare in vita e recar danno ai viventi in passato era molto forte, non solo durante le epidemie, ma anche nel caso della morte di individui socialmente pericolosi o trapassati con forti rimpianti (o fuori dalla "grazia divina"). Continuate a leggere per scoprire come il problema del ritorno dalla morte veniva affrontato in Europa. [ATTENZIONE: news aggiornata al 27/04/2024]
Iniziamo col dire che la differenza tra vampiro, Zombie e revenant non è così netta da poter permettere di catalogare le figure di cui vi parleremo oggi, cosa certa è che di tutte si voleva impedire il ritorno!
Bisogna innanzitutto chiarire come non tutte le cosiddette "sepolture anomale" trovate dagli archeologi siano risultato di pratiche atte ad impedire il ritorno del defunto, a volte erano semplicemente frutto di particolari rituali (non solo pratiche sacrificali, ma anche precisi gesti atti ad umiliare il defunto). Noi qui ci limitiamo a segnalare i casi più sicuri di sepolture anti-ritornanti ovviamente senza alcuna pretesa di trattare l'argomento in maniera esaustiva.
Prima di mostrarvi i resti di sepolture anomale vi segnalioamo un brano di un trattato dedicato ai ritornanti, il De Masticatione Mortuorum pubblicato a Lipsia nel 1679 da Philipp Roh:
Iniziamo la nostra rassegna archeologica con il vampiro (o, meglio, "la vampira") più famoso d'Italia, la cui sepoltura è stata scoperta sull’isola di Lazzaretto Nuovo (Venezia). La sepoltura, risalente al periodo della pestilenza che colpì la zona negli anni 1575-1577, è attribuibile ad un nachzehrer (di cui abbiamo parlato poco sopra) e l'unico modo per renderlo inoffensivo era bloccarne la masticazione con il metodo visibile nell'immagine sottostante. Per maggiori dettagli leggere l'intervista all'antropologo forense Matteo Borrini.
Simili sepolture, in cui la cavità buccale del defunto era ostruita da una pietra, sono state trovate anche in tombe molto più antiche, un esempio è quello che degli scavi di Kilteasheen (Irlanda) dove ben 2 sepolture dell'VIII secolo mostravano tale pratica:
Dai lavori eseguiti a Bologna per il cantiere della Nuova Stazione di via de' Carracci è stata trovata una necropoli databile tra il I ed il III secolo d.C. di cui riportiamo due esempi (per maggiori dettagli consultare La Necropoli Romana di Bologna, dal I sec. d.C. Archeologia e Alta Velocità: gli scavi nella nuova stazione TAV). Iniziamo con la tomba 109 (databile al I secolo d.C.) in cui fu deposta una donna adulta il cui cranio, piegato in modo innaturale, fu trafitto da un chiodo. Interessante notare, poi, come i piedi amputati si trovavano allineati ognuno a fianco della tibia relativa, quello destro posto con il tallone girato verso l’alto, quello sinistro col tallone rivolto verso il basso.
Sempre della stessa necropoli fu trovata la sepoltura (tomba 161) di un uomo trai i 25 ed i 35 anni sepolto in posizione prona (a pancia in giù) con gli avambracci ripiegati sotto il corpo. Non solo la posizione prona pare indicare un tentativo di impedire il ritorno al defunto, ma anche le gambe distese ed i piedi sovrapposti portano gli archeologio ad ipotizzare un cadavere immobilizzato da legacci nel suo sudario (sul corpo erano anche poste delle tegole).
Come abbiamo visto tra le pratiche per impedire il "ritorno" vi era anche la perforazione del cranio (Romero non ha inventato nulla!); questi "teschi chiodati" secondo l'antropologo Renato Grilletto che ha studiato i crani (XI-XV secolo) ritrovati nell'abbazia della Novalesa (Torino) derivavano “per far uscire il genio malefico o per distruggere lo spirito del morto affinché non desse fastidio ai vivi (...) In Piemonte poi si è sempre parlato dei revenants che non sono solo fantasmi, ma vere entità di trapassati che, come suggerisce il nome stesso, ritornano tra i vivi”.
Particolare il caso della cosiddetta "strega" ritrovata nel della Cappella di San Cerbone a Baratti (Livorno). Questa donna, vissuta intorno al 1300, nel cavo orale aveva cinque chiodi (di cui tre erano ricurvi, ma l'assenza di lesioni mostra come tutti furono "inseriti" anzichè "inchiodati"); altri 9 chiodi erano stati invece conficcati allo scopo di “ancorare” il corpo al terreno (per maggiori dettagli consultate questo sito):
In Inghilterra a Southwell nel 1959 venne scoperto uno scheletro, databile tra il 550 ed il 700 d.C., trafitto da chiodi su spalle, sterno e caviglie (per maggiori dettagli consultare The Dangerous Dead: The Early Medieval deviant burial at Southwell, Nottinghamshire in a wider context).
A Gliwice (Polonia) gli archeologi hanno trovato scheletri decapitati con il cranio deposta tra le gambe (da non confondere con la pratica usata nelle sepolture gladiatorie di York):
Veniamo ora ad uno scheletro del XIII secolo trovato in Bulgaria nel corso degli scavi dell'antica città tracia di Peperikon. Lo scheletro, appartenuto ad un uomo d'età compresa tra i 40 ed i 50 anni, non solo aveva le ossa della gamba sinistra staccate dal corpo e disposte a lato della sepoltura, ma aveva anche il vomere di un aratro conficcato nel corpo a rompere la gabbia toracica e la spalla:
Chiudiamo con una sepoltura che merita il primo premio come "trappola anti-Zombie"! In uno scavo a Drawsko (nell’odierna Polonia) sono state portate alla luce diverse sepolture, datate tra il XVII ed il XVIII secolo, di individui morti a seguito di un'epidemia di colera. Oltre alle classiche pietre poste in bocca o sotto il mento, sono state ritrobvati ben 5 scheletri interrati con una falce sulla gola o sull’addome, in modo che si sarebbero tagliati la testa o la pancia nel caso avessero tentato di uscire dalla tomba! (maggiori dettagli nell'articolo Apotropaic Practices and the Undead: A Biogeochemical Assessment of Deviant Burials in Post-Medieval Poland)
AGGIORNAMENTO DEL 17/03/2019: Segnaliamo una nuova scoperta d'età pre-romana (circa 3000 aC) in Inghilterra, precisamente a Letcombe Brook (vicino Wantage, nell'Oxfordshire) dove tra le tante sepolture segnalate come rituali ne compaiono 2 che non possiamo non segnalare.
La prima pare essere di una donna, che non solo ha avuto i piedi asportati e posti lungo i fianchi, ma è anche stata sepolta con le gambe divaricate e flesse. Da notare anche la posizione delle braccia.
Il secondo scheletro di nostro interesse è stato deposto decapitato e con la testa posta ai suoi piedi.
Un ultimo articolo che ci sentiamo di consigliare sull'argomento oggi trattato è Time to Slay Vampire Burials? The Archaeological and Historical Evidence for Vampires in Europe.
AGGIORNAMENTO DEL 09/08/2021: aggiungiamo un altro estratto dal libro "De Masticatione Mortuorum" citato più sopra (traduzione presa da Andrea Silva):
Rimanete sintonizzati su ZKB per conoscere ogni aspetto della storia Zombie!
[Fonte: Il fatto storico - Archeo - Historycast]
Iniziamo col dire che la differenza tra vampiro, Zombie e revenant non è così netta da poter permettere di catalogare le figure di cui vi parleremo oggi, cosa certa è che di tutte si voleva impedire il ritorno!
Bisogna innanzitutto chiarire come non tutte le cosiddette "sepolture anomale" trovate dagli archeologi siano risultato di pratiche atte ad impedire il ritorno del defunto, a volte erano semplicemente frutto di particolari rituali (non solo pratiche sacrificali, ma anche precisi gesti atti ad umiliare il defunto). Noi qui ci limitiamo a segnalare i casi più sicuri di sepolture anti-ritornanti ovviamente senza alcuna pretesa di trattare l'argomento in maniera esaustiva.
Prima di mostrarvi i resti di sepolture anomale vi segnalioamo un brano di un trattato dedicato ai ritornanti, il De Masticatione Mortuorum pubblicato a Lipsia nel 1679 da Philipp Roh:
Questo brano aiuta a capire come, in un periodo in cui l'Europa era ormai cristianizzata, la presenza di possibili morti pericolosi per i vivi veniva interpretata come opera del diavolo. Per la cronaca la masticazione di un sudario può essere spiegata osservando i liquidi rilasciati dall'apparato digerente di un cadavere, che possono fuoriuscire da bocca e naso (creando l'illusione di trovarsi di fronte ad un vampiro se, come capitava nei periodi di peste, si aprivano le tombe per far spazio a nuove sepolture o per cercare una causa soprannaturale al morbo) e che impregnando il sudario provocando lacerazioni del tessuto.Coloro che si sono interessati dei riti funebri e dei misteri della morte non hanno tralasciato di registrare che, in tutte le epoche, sono stati trovati dei cadaveri che sembravano aver divorato il sudario in cui erano avvolti [i "Nachzehrer", lett. "Divoratore della Notte" o "Masticatore di sudario", della tradizione di Baviera e Slesia nd.ZKB], e nel fare ciò aver provocato rumori simili a grugniti, come fanno i maiali quando masticano e grufolano. [...] Il Diavolo può compiere le cose più incredibili riguardo ai corpi defunti, e far sì che questi straordinari eventi facciano sembrare che i cadaveri siano di nuovo vivi e forniti di anima e di intelletto. [...] È evidente che il Diavolo è incapace di compiere naturalmente qualsiasi azione corporea, poiché non è fornito di corpo proprio. Perciò se desidera compiere qualsiasi azione egli abusa della nostra natura umana, fornendo di energia qualche corpo che è puramente passivo, o ancora egli compie ciò rivitalizzando falsamente con dei movimenti alcuni corpi di defunti come se fossero loro stessi forniti di movimento, cosicché possono stimolare tali effetti come nell'ordine naturale delle cose accadrebbe da parte di un corpo animato dall'anima. [...] Perciò si può affermare, senza alcun dubbio, che questi cadaveri compiono l'atto della manducazione, sebbene non lo facciano di propria iniziativa ma per qualche potere estraneo, vale a dire che essi non sono altro che degli strumenti che causano questa operazione.[brano tratto da "Vampiri e lupi mannari" di Erberto Petoia]
Iniziamo la nostra rassegna archeologica con il vampiro (o, meglio, "la vampira") più famoso d'Italia, la cui sepoltura è stata scoperta sull’isola di Lazzaretto Nuovo (Venezia). La sepoltura, risalente al periodo della pestilenza che colpì la zona negli anni 1575-1577, è attribuibile ad un nachzehrer (di cui abbiamo parlato poco sopra) e l'unico modo per renderlo inoffensivo era bloccarne la masticazione con il metodo visibile nell'immagine sottostante. Per maggiori dettagli leggere l'intervista all'antropologo forense Matteo Borrini.
Il vampiro di Venezia
Simili sepolture, in cui la cavità buccale del defunto era ostruita da una pietra, sono state trovate anche in tombe molto più antiche, un esempio è quello che degli scavi di Kilteasheen (Irlanda) dove ben 2 sepolture dell'VIII secolo mostravano tale pratica:
Kilteasheen (Irlanda)
Dai lavori eseguiti a Bologna per il cantiere della Nuova Stazione di via de' Carracci è stata trovata una necropoli databile tra il I ed il III secolo d.C. di cui riportiamo due esempi (per maggiori dettagli consultare La Necropoli Romana di Bologna, dal I sec. d.C. Archeologia e Alta Velocità: gli scavi nella nuova stazione TAV). Iniziamo con la tomba 109 (databile al I secolo d.C.) in cui fu deposta una donna adulta il cui cranio, piegato in modo innaturale, fu trafitto da un chiodo. Interessante notare, poi, come i piedi amputati si trovavano allineati ognuno a fianco della tibia relativa, quello destro posto con il tallone girato verso l’alto, quello sinistro col tallone rivolto verso il basso.
Bologna tomba 109 (via de Carracci), a destra un particolare della sepoltura
in cui si vede il chiodo che perfora il cranio
in cui si vede il chiodo che perfora il cranio
Sempre della stessa necropoli fu trovata la sepoltura (tomba 161) di un uomo trai i 25 ed i 35 anni sepolto in posizione prona (a pancia in giù) con gli avambracci ripiegati sotto il corpo. Non solo la posizione prona pare indicare un tentativo di impedire il ritorno al defunto, ma anche le gambe distese ed i piedi sovrapposti portano gli archeologio ad ipotizzare un cadavere immobilizzato da legacci nel suo sudario (sul corpo erano anche poste delle tegole).
Bologna tomba 161 (via de Carracci)
Come abbiamo visto tra le pratiche per impedire il "ritorno" vi era anche la perforazione del cranio (Romero non ha inventato nulla!); questi "teschi chiodati" secondo l'antropologo Renato Grilletto che ha studiato i crani (XI-XV secolo) ritrovati nell'abbazia della Novalesa (Torino) derivavano “per far uscire il genio malefico o per distruggere lo spirito del morto affinché non desse fastidio ai vivi (...) In Piemonte poi si è sempre parlato dei revenants che non sono solo fantasmi, ma vere entità di trapassati che, come suggerisce il nome stesso, ritornano tra i vivi”.
Cranio rinvenuto nella cripta della basilica di S. Pietro, a Bologna. VIII-X sec
Particolare il caso della cosiddetta "strega" ritrovata nel della Cappella di San Cerbone a Baratti (Livorno). Questa donna, vissuta intorno al 1300, nel cavo orale aveva cinque chiodi (di cui tre erano ricurvi, ma l'assenza di lesioni mostra come tutti furono "inseriti" anzichè "inchiodati"); altri 9 chiodi erano stati invece conficcati allo scopo di “ancorare” il corpo al terreno (per maggiori dettagli consultate questo sito):
Baratti (LI) tomba S64 con particolare del cranio (con chiodi);
la freccia indica il nord
la freccia indica il nord
In Inghilterra a Southwell nel 1959 venne scoperto uno scheletro, databile tra il 550 ed il 700 d.C., trafitto da chiodi su spalle, sterno e caviglie (per maggiori dettagli consultare The Dangerous Dead: The Early Medieval deviant burial at Southwell, Nottinghamshire in a wider context).
Southwell (Inghilterra), unica foto della sepoltura;
lo scheletro inchiodato è quello a sinistra
lo scheletro inchiodato è quello a sinistra
A Gliwice (Polonia) gli archeologi hanno trovato scheletri decapitati con il cranio deposta tra le gambe (da non confondere con la pratica usata nelle sepolture gladiatorie di York):
scheletro di Gliwice (Polonia)
Veniamo ora ad uno scheletro del XIII secolo trovato in Bulgaria nel corso degli scavi dell'antica città tracia di Peperikon. Lo scheletro, appartenuto ad un uomo d'età compresa tra i 40 ed i 50 anni, non solo aveva le ossa della gamba sinistra staccate dal corpo e disposte a lato della sepoltura, ma aveva anche il vomere di un aratro conficcato nel corpo a rompere la gabbia toracica e la spalla:
Scheletro di Peperikon (XIII sce.)
Chiudiamo con una sepoltura che merita il primo premio come "trappola anti-Zombie"! In uno scavo a Drawsko (nell’odierna Polonia) sono state portate alla luce diverse sepolture, datate tra il XVII ed il XVIII secolo, di individui morti a seguito di un'epidemia di colera. Oltre alle classiche pietre poste in bocca o sotto il mento, sono state ritrobvati ben 5 scheletri interrati con una falce sulla gola o sull’addome, in modo che si sarebbero tagliati la testa o la pancia nel caso avessero tentato di uscire dalla tomba! (maggiori dettagli nell'articolo Apotropaic Practices and the Undead: A Biogeochemical Assessment of Deviant Burials in Post-Medieval Poland)
Drawsko (Polonia)
AGGIORNAMENTO DEL 17/03/2019: Segnaliamo una nuova scoperta d'età pre-romana (circa 3000 aC) in Inghilterra, precisamente a Letcombe Brook (vicino Wantage, nell'Oxfordshire) dove tra le tante sepolture segnalate come rituali ne compaiono 2 che non possiamo non segnalare.
La prima pare essere di una donna, che non solo ha avuto i piedi asportati e posti lungo i fianchi, ma è anche stata sepolta con le gambe divaricate e flesse. Da notare anche la posizione delle braccia.
Il secondo scheletro di nostro interesse è stato deposto decapitato e con la testa posta ai suoi piedi.
Un ultimo articolo che ci sentiamo di consigliare sull'argomento oggi trattato è Time to Slay Vampire Burials? The Archaeological and Historical Evidence for Vampires in Europe.
AGGIORNAMENTO DEL 09/08/2021: aggiungiamo un altro estratto dal libro "De Masticatione Mortuorum" citato più sopra (traduzione presa da Andrea Silva):
Altri, che non considerano [porre della terra sotto il mento del morto] una misura di sicurezza sufficiente, prima che la bocca del morto venga chiusa piazzano una pietra ed una moneta all’interno, in modo tale che se questi dovessero iniziare a masticare all’interno della tomba, troveranno la pietra e la moneta e saranno dissuasi dal continuare.AGGIORNAMENTO DEL 27/04/2024: eccoci ritornare sull'argomento per segnalare una sepoltura di 4.200 anni fa ritrovata dagli archeologi a Oppin nel Saalekreis (Sassonia-Anhalt, Germania) dove è stato trovato un individuo probabilmente appartenente alla cultura del "vaso campaniforme"; gli archeologi hanno ipotizzato per l'uomo un'età compresa tra i 40 ed i 60 anni, ma quello che li ha colpiti è il modo con cui chi lo ha seppellito ha cercato di impedirne il ritorno: la salma è stata deposta distesa sul fianco sinistro, con le gambe piegate e schiacciate da una pesante lastra di pietra.
Questo fatto è stato testimoniato in molte località in Sassonia da Gabriel Rollenhangen: Book IV Mirab. Peregrinat capitolo 20, n. 5 in Kornmann. Tra i primo a portare alla luce questa usanza fu Excell. Garm. (de Mirac. Mort. manoscritto pagina 28).
Questa [procedura] segue usanze etniche, dato che i Greci usavano inserire una moneta nella bocca dei defunti, in modo che potessero pagare Caronte per attraversare le paludi Stigie.
A que sto punto potreste dire che questi sono solo rimedi per le gente comune, pensano di prevenire il male prima che esso piombi su di loro.
Se è realmente il morto che mastica, alcuni sarebbero tentati di inserire un chiodo nei loro corpi, ma sarebbe un tentativo inutile.
La gente vuole che il cadavere masticante sia punito colpendolo alla testa, o trafitto nel mezzo del corpo con un piolo che lo attraversi fino al terreno. Questo è stato il destino di alcuni cadaveri nel 1345 e 1603.
Rimedi di questo tipo sono di certo gli ultimi ad essere accettati da persone intelligenti, dato che sono moralmente, fisicamente e politicamente malvagi. Moralmente perchè si commette un peccato contro Dio, che proibisce di agire pregiudizialmente contro i morti. E percuotere un morto una volta esumato non è lecito, per evitare che i fluidi pestilenziali si diffondano; ed è un peccato contro il prossimo, la cui reputazione inizia a cadere qando, una volta esumato, viene decapitato e trafitto con un piolo. […]
Rimanete sintonizzati su ZKB per conoscere ogni aspetto della storia Zombie!
[Fonte: Il fatto storico - Archeo - Historycast]