E, dopo tre mesi di attesa, torna The Walking Dead con la nona puntata della quinta stagione intitolata "Non è finita" (titolo originale "What happened and what's going on"). E per noi amanti degli Zombie ricomincia il continuo saltare tra l'amore e l'odio per questa serie che, volenti o nolenti, ci "tiene nelle sue mani".
Devo dire che per me, quando alla regia c'è Greg Nicotero e come autore c'è Gimple in persona si nota subito un salto di qualità nella serie impressionante, e questa puntata non fa eccezione.Insieme sono capaci di rendere la puntata adrenalinica dal punto di vista dell'azione (Nicotero) e profonda nella psicologia dei personaggi (Gimple).
Attenzione, da qui in poi spoiler.
Devo essere onesta, ci ho pensato un po' alla puntata. Ci ho messo un po' ad assimilarla. E mi sono pentita di ciò che ho da tempo desiderato. E' proprio vero il detto, "stai attento a ciò che desideri, potrebbe avverarsi". Quante volte ho sostenuto che Tyreese dovesse morire e che fosse inutile al fine della storia. Ora è successo e mi accorgo di quanto mi sbagliavo, ma, soprattutto, di quanto The Walking Dead stia scivolando "nell'oscurità" di un mondo senza speranza, senza bontà, solo con la voglia di mera sopravvivenza.
Tutta la bontà, la speranza ma, soprattutto, gli occhi bene aperti su cosa fare e non fare per rimanere vivi ma anche esseri umani decenti, è morta con Tyreese. E non per niente per mano di quegli Zombie che per un bel po' non hanno fatto danni al gruppo. Il "nuovo mondo" alla fine ha raggiunto Tyreese ed ha preso il suo tributo. Ma Tyreese non gli ha dato la soddisfazione di vederlo piegato, cambiato e sconfitto nel suo essere più interiore. E, soprattutto, non lo ha dato a quegli umani in cui non si riconosce più da un po'.
Ammette tranquillamente anche, con Noah, che per il dolore aveva pensato di uccidersi buttandosi in un gruppo di Zombie, ma che aveva capito che la vita è più forte, sempre, anche davanti al dolore peggiore da sopportare.
Nessuno dei personaggi che Tyreese nella sua agonia ha visto è stato ucciso dagli Zombie: tutti lo sono stati da persone umane, molte del nostro gruppo. E nella sua agonia Tyreese mantiene le sue idee salde e ben definite: non chiudere gli occhi davanti a quello che ci accade intorno nel mondo, tenere ben presente ogni minima sfumatura, così da sapere come reagire ed, eventualmente migliorare la situazione, ma senza gratuita violenza. Sapere esattamente dov'è il bene ed il male, quando vendicarsi e quando no (il Governatore era il male, Carol era da perdonare perchè è il bene). Ed in fondo, morire definitivamente, non è proprio male, come Mika, sua sorella, Bob e Beth (che facevamo anche a meno d sentire cantare) gli dicono. Se muori in pace con tè stesso tutto si sistema. La morte di Tyreese è calma, serena, nonostante le allucinazione che il virus gli causa, perchè così è la sua anima.
Bellissimo l'inizio, dove ho veramente creduto che fosse il funerale di Beth. Bellissimi gli Zombie che tornano ad essere la causa primaria da cui sopravvivere. Meravigliosa anche la scena dove vediamo la macchina con a bordo Tyreese frenare improvvisamente, che ci indica chiaramente che non c'è più bisogno di correre da Carol, purtroppo, senza scene isteriche e fanfare.
Grandi cambiamenti anche nel gruppo: basta girare, basta sopravvivere scappando, ora vogliono sicurezza (per quanto in questo mondo ci possa essere sicurezza), un posto dove potersi anche rilassare qualche volta. E la portavoce primaria di questa esigenza è proprio quella che ha sempre odiato i posti "fissi", e cioè Michonne. Per dimostrarci quanto ormai tutti i nostri non ce la facciano più a vivere così come adesso. Persino Rick, che è disposto a fare di tutto per proteggere i suoi, si chiede ancora una volta se uccidere Dawn avrebbe cambiato qualcosa, per Beth e per loro. Persino Glenn, stanco "dentro" come non mai lo abbiamo visto.
Ed ora il gruppo deve trovare un posto dove fermarsi a riposare la mente ed il corpo, magari in maniera definitiva, perchè è allo stremo e perchè la sua anima "buona" è morta ed è rimasta solo una grande oscurità.
In conclusione, tanto mi aveva deluso la mid-season finale, tanto questa puntata mi ha colpito al cuore. Ed era tanto tempo che The Walking Dead non lo faceva più.
Con questo non pensiate che non mi sia accorta degli stupidi errori strategici fatti dai nostri eroi nei confronti degli Zombie, anche e soprattutto da parte di Tyreese. Ma stavolta li ho visti come un abbassamento della guardia da parte di qualcuno che è veramente allo stremo e che ha appena subito un colpo durissimo (la morte di Beth) e sta girando quindi a vuoto.
Un'ultima annotazione, forse stupida, ma a cui non posso prorpio rinunciare: qualcuno tagli quella maledetta barba da Babbo Natale e Rick per favore! Va bene la trasandatezza del momento ma qui si sta veramente esagerando.
Ed ora a voi, diteci la vostra!
Devo dire che per me, quando alla regia c'è Greg Nicotero e come autore c'è Gimple in persona si nota subito un salto di qualità nella serie impressionante, e questa puntata non fa eccezione.Insieme sono capaci di rendere la puntata adrenalinica dal punto di vista dell'azione (Nicotero) e profonda nella psicologia dei personaggi (Gimple).
Attenzione, da qui in poi spoiler.
Devo essere onesta, ci ho pensato un po' alla puntata. Ci ho messo un po' ad assimilarla. E mi sono pentita di ciò che ho da tempo desiderato. E' proprio vero il detto, "stai attento a ciò che desideri, potrebbe avverarsi". Quante volte ho sostenuto che Tyreese dovesse morire e che fosse inutile al fine della storia. Ora è successo e mi accorgo di quanto mi sbagliavo, ma, soprattutto, di quanto The Walking Dead stia scivolando "nell'oscurità" di un mondo senza speranza, senza bontà, solo con la voglia di mera sopravvivenza.
Tutta la bontà, la speranza ma, soprattutto, gli occhi bene aperti su cosa fare e non fare per rimanere vivi ma anche esseri umani decenti, è morta con Tyreese. E non per niente per mano di quegli Zombie che per un bel po' non hanno fatto danni al gruppo. Il "nuovo mondo" alla fine ha raggiunto Tyreese ed ha preso il suo tributo. Ma Tyreese non gli ha dato la soddisfazione di vederlo piegato, cambiato e sconfitto nel suo essere più interiore. E, soprattutto, non lo ha dato a quegli umani in cui non si riconosce più da un po'.
Ammette tranquillamente anche, con Noah, che per il dolore aveva pensato di uccidersi buttandosi in un gruppo di Zombie, ma che aveva capito che la vita è più forte, sempre, anche davanti al dolore peggiore da sopportare.
Nessuno dei personaggi che Tyreese nella sua agonia ha visto è stato ucciso dagli Zombie: tutti lo sono stati da persone umane, molte del nostro gruppo. E nella sua agonia Tyreese mantiene le sue idee salde e ben definite: non chiudere gli occhi davanti a quello che ci accade intorno nel mondo, tenere ben presente ogni minima sfumatura, così da sapere come reagire ed, eventualmente migliorare la situazione, ma senza gratuita violenza. Sapere esattamente dov'è il bene ed il male, quando vendicarsi e quando no (il Governatore era il male, Carol era da perdonare perchè è il bene). Ed in fondo, morire definitivamente, non è proprio male, come Mika, sua sorella, Bob e Beth (che facevamo anche a meno d sentire cantare) gli dicono. Se muori in pace con tè stesso tutto si sistema. La morte di Tyreese è calma, serena, nonostante le allucinazione che il virus gli causa, perchè così è la sua anima.
Bellissimo l'inizio, dove ho veramente creduto che fosse il funerale di Beth. Bellissimi gli Zombie che tornano ad essere la causa primaria da cui sopravvivere. Meravigliosa anche la scena dove vediamo la macchina con a bordo Tyreese frenare improvvisamente, che ci indica chiaramente che non c'è più bisogno di correre da Carol, purtroppo, senza scene isteriche e fanfare.
Grandi cambiamenti anche nel gruppo: basta girare, basta sopravvivere scappando, ora vogliono sicurezza (per quanto in questo mondo ci possa essere sicurezza), un posto dove potersi anche rilassare qualche volta. E la portavoce primaria di questa esigenza è proprio quella che ha sempre odiato i posti "fissi", e cioè Michonne. Per dimostrarci quanto ormai tutti i nostri non ce la facciano più a vivere così come adesso. Persino Rick, che è disposto a fare di tutto per proteggere i suoi, si chiede ancora una volta se uccidere Dawn avrebbe cambiato qualcosa, per Beth e per loro. Persino Glenn, stanco "dentro" come non mai lo abbiamo visto.
Ed ora il gruppo deve trovare un posto dove fermarsi a riposare la mente ed il corpo, magari in maniera definitiva, perchè è allo stremo e perchè la sua anima "buona" è morta ed è rimasta solo una grande oscurità.
In conclusione, tanto mi aveva deluso la mid-season finale, tanto questa puntata mi ha colpito al cuore. Ed era tanto tempo che The Walking Dead non lo faceva più.
Con questo non pensiate che non mi sia accorta degli stupidi errori strategici fatti dai nostri eroi nei confronti degli Zombie, anche e soprattutto da parte di Tyreese. Ma stavolta li ho visti come un abbassamento della guardia da parte di qualcuno che è veramente allo stremo e che ha appena subito un colpo durissimo (la morte di Beth) e sta girando quindi a vuoto.
Un'ultima annotazione, forse stupida, ma a cui non posso prorpio rinunciare: qualcuno tagli quella maledetta barba da Babbo Natale e Rick per favore! Va bene la trasandatezza del momento ma qui si sta veramente esagerando.
Ed ora a voi, diteci la vostra!