Il processo di rinnovamento della storica testata bonelliana affidato a Roberto Recchioni continua, andando questa volta a toccare il classico del fumetto "L'alba dei morti viventi" (rilasciato nell'ormai lontano 1986). Continuate a leggere per scoprire maggiori dettagli.
Inutile dire che senza il mitico Dylan Dog #1 "L'alba dei morti viventi" la testata non avrebbe avuto l'impatto che tutti noi conosciamo, certo si sarebbe imposta sul mercato del fumetto, ma senza il rispetto reverenziale che ancora oggi gli appassionati provano per le storie di Tiziano Sclavi (citiamo anche per questo primo numero i disegni di Angelo Stano e la copertina di Claudio Villa).
Una storia così perfetta ha bisogno di un remake? Certo che no! Infatti nelle intenzioni di Roberto Recchioni non v'è questa volontà... ma cediamo a lui la parola riportando quanto ha scritto in data 21 Marzo 2015 sulla sua pagina Facebook:
Ora che anche i fan più sfegatati hanno tirato un sospiro di sollievo, sapendo che si tratta semplicemente di un'iniziativa per il futuro "Color Fest" a tema "remake", possiamo andare avanti con le notizie su questa mini-storia di 32 pagine riportando, per maggiori dettagli, le risposte che l'autore dà ad alcuni commenti:
[Fonte: ComicsBlog]
Inutile dire che senza il mitico Dylan Dog #1 "L'alba dei morti viventi" la testata non avrebbe avuto l'impatto che tutti noi conosciamo, certo si sarebbe imposta sul mercato del fumetto, ma senza il rispetto reverenziale che ancora oggi gli appassionati provano per le storie di Tiziano Sclavi (citiamo anche per questo primo numero i disegni di Angelo Stano e la copertina di Claudio Villa).
Una storia così perfetta ha bisogno di un remake? Certo che no! Infatti nelle intenzioni di Roberto Recchioni non v'è questa volontà... ma cediamo a lui la parola riportando quanto ha scritto in data 21 Marzo 2015 sulla sua pagina Facebook:
Ora che anche i fan più sfegatati hanno tirato un sospiro di sollievo, sapendo che si tratta semplicemente di un'iniziativa per il futuro "Color Fest" a tema "remake", possiamo andare avanti con le notizie su questa mini-storia di 32 pagine riportando, per maggiori dettagli, le risposte che l'autore dà ad alcuni commenti:
D. Trentadue pagine per un remake sono sufficienti? Questo aspetto mi mette qualche dubbio sull'operazione, ma anche curiosità positive.Queste le risposte più interessanti (quanta verità ci sarà nella storia della custodia?!?), noi vi invitiamo a continuare a seguirci per essere sempre aggiornati sulle uscite Zombie del mondo di Dylan Dog.
R. Sono rilettura da punti di vista particolari.
D. Possiamo considerarla una storia speciale o influenzerà la "continuity" della serie?
R. In nessuna maniera.
D. Che si intende per "secondo un nuovo punto di vista"?
R. Per esempio: il Lungo Addio di Paola, è visto dal punto di vista di Marina.
D. "Reintrodurre il personaggio"
R. Reitrodurlo in un contesto dove le origini del ersonaggio non sono conosciute.
D. Te lo fai apposta per scatenare l'inferno nerds! :)
R. Comunque, è la storia rivista da un punto di vista inedito: quello della custodia del clarinetto.
D. Comunque, anche a costo di essere dissacrante e senza nessun intento polemico verso Sclavi, ma perchè nessun purista ha mai fatto notare l'assurdità di Dylan che sa costruire una mini-bomba inserendolain una custodia di clarinetto?
R. Per Daniele: nessuno ha mai detto che l'ha costruita Dylan. E comunque, quello è il punto debolissimo di quel primo albo. E' per questo che ho deciso di concentrarmici.
[Fonte: ComicsBlog]