E siamo al dodicesimo episodio della quinta stagione di The Walking Dead, il cui titolo è "Benvenuti" (titolo originale "Remember"). Dopo il salto vi diremo cosa ne pensiamo, aspettando, come sempre il vostro parere.
Devo dire che ciò che ho provato per la maggior parte della puntata, fino alla frase finale di Rick, è stata una grossa tenerezza. Sembra una sciocchezza riferita ad una puntata di The Walking Dead, ma è la semplice verità. E l'ho provata per il nostro gruppo.
E' incredibile come la vita fatta finora li ha cambiati, li ha resi cinici, duri, ma, soprattutto, sospettosi verso chiunque o qualunque cosa. E' impressionante vederli lavarsi, vestirsi "normalmente", e, ragazzi Dio esiste, vedere il Rick che abbiamo conosciuto all'inizio della serie senza barba, ma accorgersi, nello stesso tempo, che nessuno di loro è rimasto quello che era all'inizio.
E' come se la puntata ci avesse sbattutto in faccia che, nonostante siano tornati ad una civiltà pre-epidemia, il ritorno alla loro natura pre-epidemia è ormai impossibile. Troppe cose, successe, troppi dolori patiti, troppe perdite e troppe "fregature" subite. La filosofia del gruppo è quella che Rick così bene esprime nell'intervista con Deanne "Lì fuori ormai sopravvive il più forte ed il più crudele. Nessuna pietà o fiducia sono permessi". E non si riferisce di sicuro agli Zombie.
La tenerezza che ho provato nel vedere Rick correre per strada come un forsennato con il terrore negli occhi perchè ha perso di vista i suoi figli per un attimo, è stata immensa così come questa scena è stata immensa: con così "poco" Nicotero (il regista della puntata, come sempre quando le puntate sono dei punti fondamentali per The Walking Dead) ci ha fatto vedere il pensiero sotteso costantemente nella mente di Rick. "Se sbaglio, se mi distraggo un attimo, perderò tutto ciò che amo". E tutte le sue decisoni presenti e future verteranno su questo, così come ci dice nella frase finale di puntata: "Se le cose andranno bene meglio, altrimento le faremo andare bene noi e ci prenderemo questo posto". Una mentalità, questa, molto da Governatore, che Rick se ne accorga o meno. Una mentalità ormai radicata in lui permanentemente.
Bellissima anche la decisione di Carol di apparire quella che Deanne si aspetta probablmente da lei, vedendola. Una tipica casalinga che, in cambio dell'essere chioccia del gruppo, è stata protetta fino adesso dal gruppo stesso. Del resto così verrà certamente sottovalutata ed, in caso di bisogno, la vera Carol, quella che noi conosciamo bene, sarà una risorsa utilissima per il gruppo.
Persino Carl ci dimostra come l'essere un normale adolescente non è più nelle sue corde. Insieme ai ragazzi della sua età è imbarazzato ed indeciso, ma quando deve uccidere gli Zombie con suo padre, sa esattamente cosa fare e come comportarsi.
Ma quello che proprio non riesce ad integrarsi, e con mia grande paura visto l'affetto che nutro per lui, è quel Daryl che nella realtà pre-apocalisse era un reietto, un asociale e che, quindi, in questa realtà così simile a quella, torna ad essere proprio quello che era. Lui si fida solo di Rick e Carol e pensa al bene dei bambini di Rick, ma si riattiva solo quando c'è da difendere il gruppo dal bulletto di turno.
E' molto indicativo che la maggior paura dei "capi" del gruppo sia quella di indebolirsi senza dover lottare costantemente per sopravvivere. Ci indica chiaramente come vedono le persone di Alexandria: dei deboli, che non hanno mai realmente affrontato l'apocalisse, che non sanno neanche gestire gli Zombie di adesso, così deboli e decomposti, figuriamoci quelli di inizio apocalisse, che si illudono di avere creato un'oasi di civiltà, nell'incivilità che li circonda, ma che non capiscono che in questo nuovo mondo, tutto è temporaneo, che la civiltà è solo un'illusione e che presto qualcosa o qualcuno verrà a distruggerla e che, quindi, la debolezza è morte.
Questo è ben dimostrato anche dal fatto che Deanna si meravigli della loro unità, dato che non si conoscevano prima dell'apocalisse. Facendo chiaramente capire di non avere compreso cosa hanno passato insieme, cosa ha permesso di superare a tutti loro la loro unità e, quindi, cosa c'è veramente là fuori.
E, nella tranquillità della situazione Rick ha anche un gran successo con le donne, a quanto pare: Michonne, Jessie e persino Deanne dimostrano un interesse per lui nella nuova versione senza barba (e ci credo, dimostra almeno 10 anni meno) e la sua reazione è molto divertente, devo dire. Anche se non sanno, evidentemente, che hanno a che fare con un uomo che non riesce a dormire se non con un occhio solo ed un coltello in mano.
Come al solito qualche incongruenza gli autori ce la devono mettere: all'inizio Rick riesce a non consegnare le armi facendo uccidere uno Zombie a Sasha fuori dalle mura della città. E allora? Quelle mura hanno difeso Alexandria molto bene fino adesso, mi sembra. E quando finalmente si decidono a consegnare le armi, Daryl tiene la balestra, Carl il suo coltello e in casa ci sono coltelli dappertutto. Quindi, le persone di Alexandria sono veramente dei cretini su ciò che può essere un'arma.
Devo dire che, in tutta questa apparente perfezione, il marito di Jessie, Pete, non mi è piaciuto molto, così, a pelle. E, ovviamente neanche il figlio di Deanne, che è un gran bel cretino che si crede chissà chi perchè il figlio di un senatore.
Vedremo gli sviluppi successivi, anche se ormai ho imparato a mie spese che, quando qualcosa è troppo bello per essere vero, in The Walking Dead la fregatura è dietro l'angolo, come la scomparsa della pistola di rick fuori dalle mura ci dimostra. Anche perchè, siamo onesti, vorremmo veramente vedere il gruppo vivere felici e contenti per l'eternità? Io no di certo, sai che noia!
Un'ultima annotazione che non concerne la puntata. Volevo fare i complimenti ai nostri utenti, visto come molta parte del web si è comportata nei confronti di Aaron ed Eric presenti nella scorsa puntata. Le "uscite" di certi "intelligentoni", che minacciano addirittura di boicottare The Walking Dead, non hanno neanche sfiorato la nostra utenza, dimostrando veramente la vostra intelligenza e maturità.
Devo dire che ciò che ho provato per la maggior parte della puntata, fino alla frase finale di Rick, è stata una grossa tenerezza. Sembra una sciocchezza riferita ad una puntata di The Walking Dead, ma è la semplice verità. E l'ho provata per il nostro gruppo.
E' incredibile come la vita fatta finora li ha cambiati, li ha resi cinici, duri, ma, soprattutto, sospettosi verso chiunque o qualunque cosa. E' impressionante vederli lavarsi, vestirsi "normalmente", e, ragazzi Dio esiste, vedere il Rick che abbiamo conosciuto all'inizio della serie senza barba, ma accorgersi, nello stesso tempo, che nessuno di loro è rimasto quello che era all'inizio.
E' come se la puntata ci avesse sbattutto in faccia che, nonostante siano tornati ad una civiltà pre-epidemia, il ritorno alla loro natura pre-epidemia è ormai impossibile. Troppe cose, successe, troppi dolori patiti, troppe perdite e troppe "fregature" subite. La filosofia del gruppo è quella che Rick così bene esprime nell'intervista con Deanne "Lì fuori ormai sopravvive il più forte ed il più crudele. Nessuna pietà o fiducia sono permessi". E non si riferisce di sicuro agli Zombie.
La tenerezza che ho provato nel vedere Rick correre per strada come un forsennato con il terrore negli occhi perchè ha perso di vista i suoi figli per un attimo, è stata immensa così come questa scena è stata immensa: con così "poco" Nicotero (il regista della puntata, come sempre quando le puntate sono dei punti fondamentali per The Walking Dead) ci ha fatto vedere il pensiero sotteso costantemente nella mente di Rick. "Se sbaglio, se mi distraggo un attimo, perderò tutto ciò che amo". E tutte le sue decisoni presenti e future verteranno su questo, così come ci dice nella frase finale di puntata: "Se le cose andranno bene meglio, altrimento le faremo andare bene noi e ci prenderemo questo posto". Una mentalità, questa, molto da Governatore, che Rick se ne accorga o meno. Una mentalità ormai radicata in lui permanentemente.
Bellissima anche la decisione di Carol di apparire quella che Deanne si aspetta probablmente da lei, vedendola. Una tipica casalinga che, in cambio dell'essere chioccia del gruppo, è stata protetta fino adesso dal gruppo stesso. Del resto così verrà certamente sottovalutata ed, in caso di bisogno, la vera Carol, quella che noi conosciamo bene, sarà una risorsa utilissima per il gruppo.
Persino Carl ci dimostra come l'essere un normale adolescente non è più nelle sue corde. Insieme ai ragazzi della sua età è imbarazzato ed indeciso, ma quando deve uccidere gli Zombie con suo padre, sa esattamente cosa fare e come comportarsi.
Ma quello che proprio non riesce ad integrarsi, e con mia grande paura visto l'affetto che nutro per lui, è quel Daryl che nella realtà pre-apocalisse era un reietto, un asociale e che, quindi, in questa realtà così simile a quella, torna ad essere proprio quello che era. Lui si fida solo di Rick e Carol e pensa al bene dei bambini di Rick, ma si riattiva solo quando c'è da difendere il gruppo dal bulletto di turno.
E' molto indicativo che la maggior paura dei "capi" del gruppo sia quella di indebolirsi senza dover lottare costantemente per sopravvivere. Ci indica chiaramente come vedono le persone di Alexandria: dei deboli, che non hanno mai realmente affrontato l'apocalisse, che non sanno neanche gestire gli Zombie di adesso, così deboli e decomposti, figuriamoci quelli di inizio apocalisse, che si illudono di avere creato un'oasi di civiltà, nell'incivilità che li circonda, ma che non capiscono che in questo nuovo mondo, tutto è temporaneo, che la civiltà è solo un'illusione e che presto qualcosa o qualcuno verrà a distruggerla e che, quindi, la debolezza è morte.
Questo è ben dimostrato anche dal fatto che Deanna si meravigli della loro unità, dato che non si conoscevano prima dell'apocalisse. Facendo chiaramente capire di non avere compreso cosa hanno passato insieme, cosa ha permesso di superare a tutti loro la loro unità e, quindi, cosa c'è veramente là fuori.
E, nella tranquillità della situazione Rick ha anche un gran successo con le donne, a quanto pare: Michonne, Jessie e persino Deanne dimostrano un interesse per lui nella nuova versione senza barba (e ci credo, dimostra almeno 10 anni meno) e la sua reazione è molto divertente, devo dire. Anche se non sanno, evidentemente, che hanno a che fare con un uomo che non riesce a dormire se non con un occhio solo ed un coltello in mano.
Come al solito qualche incongruenza gli autori ce la devono mettere: all'inizio Rick riesce a non consegnare le armi facendo uccidere uno Zombie a Sasha fuori dalle mura della città. E allora? Quelle mura hanno difeso Alexandria molto bene fino adesso, mi sembra. E quando finalmente si decidono a consegnare le armi, Daryl tiene la balestra, Carl il suo coltello e in casa ci sono coltelli dappertutto. Quindi, le persone di Alexandria sono veramente dei cretini su ciò che può essere un'arma.
Devo dire che, in tutta questa apparente perfezione, il marito di Jessie, Pete, non mi è piaciuto molto, così, a pelle. E, ovviamente neanche il figlio di Deanne, che è un gran bel cretino che si crede chissà chi perchè il figlio di un senatore.
Vedremo gli sviluppi successivi, anche se ormai ho imparato a mie spese che, quando qualcosa è troppo bello per essere vero, in The Walking Dead la fregatura è dietro l'angolo, come la scomparsa della pistola di rick fuori dalle mura ci dimostra. Anche perchè, siamo onesti, vorremmo veramente vedere il gruppo vivere felici e contenti per l'eternità? Io no di certo, sai che noia!
Un'ultima annotazione che non concerne la puntata. Volevo fare i complimenti ai nostri utenti, visto come molta parte del web si è comportata nei confronti di Aaron ed Eric presenti nella scorsa puntata. Le "uscite" di certi "intelligentoni", che minacciano addirittura di boicottare The Walking Dead, non hanno neanche sfiorato la nostra utenza, dimostrando veramente la vostra intelligenza e maturità.