Ed eccoci alla terz'ultima puntata della quinta stagione di The Walking Dead, intitolata "Trascorrere" (titolo originale "Spend"). Cosa ne pensiamo? Seguitici dopo il salto e poi fateci sapere la vostra opinione.
Finalmente! Una puntata degna di questo nome! Una puntata che vola, che ti tiene con il fiato sospeso (premetto che non ho mai spoiler prima di vedere una puntata per non inficiare la recensione) e ti dà delle mazzate in testa come solo The Walking Dead al meglio sa fare. Insomma, ecco il Walking Dead di cui sono diventata fan sfegatata.
Dopo l'integrazione dei nostri eroi ad Alexandria cominciamo a vedere il risultato dell'apporto, che Deanna sostiene vitale, degli stessi alla nuova comunità. E volano scintille. Perchè, diciamolo chiaro, o c'è un trucco sotto, o quelli di Alexandria per sopravvivvere hanno avuto l'apporto di tutti gli dei possibili ed immaginabili, presenti e futuri, tenuto anche conto che, quando gli serve qualcosa, ce l'hanno sempre a disposizione nel giro di pochi chilometri.
Ogni volta che vengono messi a contatto diretto con la realtà al di fuori del famoso muro difensivo, la loro incapacità alla sopravvivenza nel nuovo mondo è a dir poco infinita. Tanto che perfino Eugene, quello che si definisce codardo, incapace e totalmente inutile da un punto di vista combattivo, fa la figura del leone a loro confronto.
Oltretutto si dimostrano tutti di un'egoismo e di una vigliaccheria da record dei primati. Alla faccia della comunità da cui far partire la nuova democrazia e civiltà!
E la grande conoscitrice di come sono fatte le persone, secondo quanto da lei stessa affermato, Deanna, comincia a nutrire dubbi sulla sua scelta di aggregare Rick ed i suoi. Aiutata in questo da un sempre più "serpente" Padre Gabriel, il cui pentimento evidentemente è uguale allo zero, visto come persevera nell'affondare gli altri per salvare sè stesso. Posso solo immaginare quale tipo di tensione si potrà creare tra Deanna ed il gruppo di Rick una volta che verrà a sapere che suo figlio è morto.
Devo dire che vedere morire Noah per quel motivo mi ha colpito molto, anche se non avevo avuto modo di amare molto il personaggio. Vederlo buttarsi a capofitto nella nuova vita e crederci con tutte le sue forze, per poi venire ucciso in quella maniera e per colpa di quell'idiota di Alexandria, mi ha creato una rabbia come poche. Invidio il controllo di Glenn con quel tipo. Io non so proprio se avrei reagito così, lo ammetto. Ed in più Tara è finita nei guai seri sempre per colpa del comportamento idiota del figlio di Deanna. Almeno qui c'è stata una sorta di giustizia divina, perchè, a quanto pare, loro sono quelli che ti abbandonano davanti al pericolo Zombie.
Così come dimostrato anche dal gruppo di cui fa parte Abraham. All'inizio ero un po' preoccupata per lui, in quanto sembrava soffrire della "vita pacifica" di Alexandria, tipo un test post/traumatico. Ma quando, come per l'altro gruppo, la sopravvivenza dagli Zombie dipende dalla sua reazione, torna ad essere ciò che è sempre stato, fino a portare anche gli altri membri del gruppo a credere in lui come leader. Ed a suscitare i sospetti di Deanna, che vede sempre più gente di Rick prendere "posti da leader" nel suo pacifico mondo.
Ma, come sempre, la migliore è Carol. Che tenta in tutti i modi di non essere affascinata dal bimbo di Jess, di non tornare ad essere "mamma", fallendo miseramente nel compito. Anche perchè, vista la sua "precedente" vita, ci mette poco più di due secondi a capire di che pasta è fatto il marito di Jess, il Dr. Pete, ed a dire a Rick la migliore contromisura, "alla Carol", e cioè ucciderlo.
Quello che mi sembra sempre più imbambolato è Rick. Evidentemente la sua scemenza con Lori non era dovuta a Lori stessa, ma proprio al fatto che, quando si innamora, diventa così. Anche perchè, non sospettare di Pete, visto il suo evidente comportamento aggressivo e territoriale e la sua inclinazione a bere, è un po' da stupidi. Senza contare che se un medico in quelle condizioni mi chiedesse di visitarmi scapperei a gambe levate. E questo sarebbe il grande dottore che Aaron aveva promesso a Noah?
E così, finalmente, la nostra perfetta Alexandria mostra le sue crepe, soprattutto messa a contatto con la realtà, rappresentata dai nostri eroi.
Sono veramente curiosa di vedere se si renderà necessario il colpo di stato di cui parlava Rick tre settimane fa, viste le sempre maggiori perplessità di Deanna ed anche il fatto che Maggie sa tutto ciò che ha detto Padre Gabriel. E finalmente la Beautiful statica in cui The Walking Dead si era trasformato si è incrinata, promettendo fuochi d'artificio per il futuro.
Tra l'altro, se qualcuno uccidesse lentamente il prete mi farebbe un gran piacere. Una cosa è certa, agli autori di The Walking Dead la religione proprio non piace.
Voi cosa ne pensate di questa puntata?
Finalmente! Una puntata degna di questo nome! Una puntata che vola, che ti tiene con il fiato sospeso (premetto che non ho mai spoiler prima di vedere una puntata per non inficiare la recensione) e ti dà delle mazzate in testa come solo The Walking Dead al meglio sa fare. Insomma, ecco il Walking Dead di cui sono diventata fan sfegatata.
Dopo l'integrazione dei nostri eroi ad Alexandria cominciamo a vedere il risultato dell'apporto, che Deanna sostiene vitale, degli stessi alla nuova comunità. E volano scintille. Perchè, diciamolo chiaro, o c'è un trucco sotto, o quelli di Alexandria per sopravvivvere hanno avuto l'apporto di tutti gli dei possibili ed immaginabili, presenti e futuri, tenuto anche conto che, quando gli serve qualcosa, ce l'hanno sempre a disposizione nel giro di pochi chilometri.
Ogni volta che vengono messi a contatto diretto con la realtà al di fuori del famoso muro difensivo, la loro incapacità alla sopravvivenza nel nuovo mondo è a dir poco infinita. Tanto che perfino Eugene, quello che si definisce codardo, incapace e totalmente inutile da un punto di vista combattivo, fa la figura del leone a loro confronto.
Oltretutto si dimostrano tutti di un'egoismo e di una vigliaccheria da record dei primati. Alla faccia della comunità da cui far partire la nuova democrazia e civiltà!
E la grande conoscitrice di come sono fatte le persone, secondo quanto da lei stessa affermato, Deanna, comincia a nutrire dubbi sulla sua scelta di aggregare Rick ed i suoi. Aiutata in questo da un sempre più "serpente" Padre Gabriel, il cui pentimento evidentemente è uguale allo zero, visto come persevera nell'affondare gli altri per salvare sè stesso. Posso solo immaginare quale tipo di tensione si potrà creare tra Deanna ed il gruppo di Rick una volta che verrà a sapere che suo figlio è morto.
Devo dire che vedere morire Noah per quel motivo mi ha colpito molto, anche se non avevo avuto modo di amare molto il personaggio. Vederlo buttarsi a capofitto nella nuova vita e crederci con tutte le sue forze, per poi venire ucciso in quella maniera e per colpa di quell'idiota di Alexandria, mi ha creato una rabbia come poche. Invidio il controllo di Glenn con quel tipo. Io non so proprio se avrei reagito così, lo ammetto. Ed in più Tara è finita nei guai seri sempre per colpa del comportamento idiota del figlio di Deanna. Almeno qui c'è stata una sorta di giustizia divina, perchè, a quanto pare, loro sono quelli che ti abbandonano davanti al pericolo Zombie.
Così come dimostrato anche dal gruppo di cui fa parte Abraham. All'inizio ero un po' preoccupata per lui, in quanto sembrava soffrire della "vita pacifica" di Alexandria, tipo un test post/traumatico. Ma quando, come per l'altro gruppo, la sopravvivenza dagli Zombie dipende dalla sua reazione, torna ad essere ciò che è sempre stato, fino a portare anche gli altri membri del gruppo a credere in lui come leader. Ed a suscitare i sospetti di Deanna, che vede sempre più gente di Rick prendere "posti da leader" nel suo pacifico mondo.
Ma, come sempre, la migliore è Carol. Che tenta in tutti i modi di non essere affascinata dal bimbo di Jess, di non tornare ad essere "mamma", fallendo miseramente nel compito. Anche perchè, vista la sua "precedente" vita, ci mette poco più di due secondi a capire di che pasta è fatto il marito di Jess, il Dr. Pete, ed a dire a Rick la migliore contromisura, "alla Carol", e cioè ucciderlo.
Quello che mi sembra sempre più imbambolato è Rick. Evidentemente la sua scemenza con Lori non era dovuta a Lori stessa, ma proprio al fatto che, quando si innamora, diventa così. Anche perchè, non sospettare di Pete, visto il suo evidente comportamento aggressivo e territoriale e la sua inclinazione a bere, è un po' da stupidi. Senza contare che se un medico in quelle condizioni mi chiedesse di visitarmi scapperei a gambe levate. E questo sarebbe il grande dottore che Aaron aveva promesso a Noah?
E così, finalmente, la nostra perfetta Alexandria mostra le sue crepe, soprattutto messa a contatto con la realtà, rappresentata dai nostri eroi.
Sono veramente curiosa di vedere se si renderà necessario il colpo di stato di cui parlava Rick tre settimane fa, viste le sempre maggiori perplessità di Deanna ed anche il fatto che Maggie sa tutto ciò che ha detto Padre Gabriel. E finalmente la Beautiful statica in cui The Walking Dead si era trasformato si è incrinata, promettendo fuochi d'artificio per il futuro.
Tra l'altro, se qualcuno uccidesse lentamente il prete mi farebbe un gran piacere. Una cosa è certa, agli autori di The Walking Dead la religione proprio non piace.
Voi cosa ne pensate di questa puntata?