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10 luglio 2015

Recensione multipla: Maggie / Contagious

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"Maggie", o per usare il nome italiano "Contagious - Epidemia mortale", era un film che attendevamo con ansia. Ora che abbiamo avuto l'occasione di vederlo al cinema vogliamo dire la nostra... ma visto che non tutti abbiamo gli stessi gusti dopo il salto troverete i pareri di ben tre collaboratori di ZKB.

Maggie-Contagious

Se ancora non conoscete il film vi consigliamo di consultare le nostre precedenti news.

Ora passiamo alle recensioni (ovviamente se avete visto il film ci piacerebbe sapere con quale recensione siete più d'accordo!):

Recensione di jackson1966

Premetto che mi sono avvicinata a Contagious (Maggie) con un sacco di dubbi sulla recitazione di Arnold Schwarzenegger, un attore da me non particolarmente apprezzato, tranne che in Terminator (lì, infatti non doveva recitare ma fare quello che, secondo me sa fare meglio, non cambiare mai espressione). Mi chiedevo: come può una persona così monoespressiva trasmettere tutte le emozioni necessarie a fare capire ciò che in tutti i film Zombie è il punto focale ma poco sviluppato e che solo il grande Romero ha messo in evidenza nella “Notte dei morti viventi”, con la famiglia la cui figlia mangia sia padre che madre? Cioè l’accettazione da parte di parenti ed amici che quello che hai davanti come Zombie non è più tuo padre, figlio, nipote, amico, ecc., ma un nemico e che se tentenni sei distrutto?
Perchè questo il film tratta: cosa faresti tu genitore davanti al fatto che lentamente ma inesorabilmente tua figlia/o sta diventando uno Zombie e dovrai arrivare al punto di decidere cosa fare alla fine della “trasformazione”?
In questo Contagious è un’assoluta novità nel mondo Zombie e devo ammettere che Schwarzenegger mi ha colpito favorevolmente e mi ha sorpreso non poco, tanto da farmi dire a mio marito che merita l’Oscar.

Il film è di un’emozione fenomenale e non vale solo per me che sono genitore ed adulta, ma anche per mio figlio tredicenne che ne è rimasto colpito nel profondo. Quando esci dal cinema ti rimane “dentro” per giorni, come pochi film oggi sanno fare.

La sua priorità non è la credibilità ma l’emotività, esplorare il rapporto padre/figlia, usando anche esempi diversi da Schwarzenegger e sua figlia. Infatti del virus “antropofago” si spiega poco o niente, se non che è collegato alle coltivazioni di grano (velata critica alle coltivazioni geneticamente modificate ormai così di moda, soprattutto in USA?). Viene quindi chiesto ai contadini del Paese di bruciare tutte le coltivazioni per fermare l’avanzata del virus. E’ lento, molto lento ad agire, infatti i malati vengono anche lasciati in compagnia dei loro familiari fino ad un certo punto, salvo poi internarli in quarantena dove alle famiglie viene detto che verranno curati fino alla fine, ma dove in realtà vengono abbandonati a sè stessi in vari stadi della malattia e uccisi in modo doloroso e barbaro (altra velata critica ai medici americani ed al Governo USA ed alle loro reazioni alle emergenze?). La civiltà si sta già riprendendo dal virus dopo i primi periodi di caos in strade ed altro. Del resto questi “malati” sono lenti, anche più di quelli di Romero ed identificabili da vene rese visibili dalla malattia e da un sibilo (a fine trasformazione) come respiro che ancora mi raggela, mille volte peggio dei soliti versi animaleschi Zombie. Un sibilo che, da medico, sono abituata proprio a paragonare al respiro dei moribondi.

Bellissimo il rapporto tra Schwarzenegger e sua figlia. Incredibile l’ultimo incontro di Maggie con i suoi vecchi amici, che ci fa intravedere cosa poteva essere e non sarà più. Bello anche il fatto che fanno vedere diversi tipi di genitori alle prese con i figli “malati”: chi decide di farsi infettare volontariamente dalla figlia piccola piuttosto che vivere senza di lei, lasciando come spiegazione del gesto la frase più forte che un genitore possa dire di un altro essere umano “Mia figlia”. Ecco, questa frase spiega le azioni di Schwarzenegger e di sua figlia meglio di qualsiasi altra cosa.

C’è poi un genitore, e ci fanno capire che sono la maggior parte (perchè i malati a casa sono segnalati alle autorità che ad un certo punto intervengono, volenti o nolenti i genitori stessi), che, avendo ad un certo punto il terrore del figlio, che, come tutti i malati terminali, comincia ad identificare come cibo l’odore della carne umana, lo fa portare via in quarantena ben sapendo cosa questo significa.
Schwarzenegger promette alla figlia che alla fine ci penserà lui in un modo o nell’altro e non la manderà in quarantena, ma la fine del film lascia letteralmente a bocca aperta e ci fa capire quanto l’amore tra loro due superi anche la malattia e gli istinti che impone ai malati.

Ammetto di avere pianto e non poco (certo non come la vicina di mio figlio che sembrava una fontana) e anche mio figlio ha detto che la parte dove lei sta con gli amici lo ha fatto piangere. L’ineluttabilità del destino che aspetta Maggie e l’impossibilità per il padre di salvarla, oltre al fatto che Zombie o meno, per Schwarzenegger lei è e rimarrà sempre sua figlia, sono il punto focale del film, ed accidenti se l’autore l’ha centrato in pieno! Giuro che d’ora in avanti non urlerò più “scemo” nei film Zombie classici (perchè questo di sicuro non lo è) ad un parente od amico che esita ad uccidere uno Zombie suo consanguineo, questo film mi ha fatto riflettere troppo sulla natura umana ed il suo sperare anche quando la speranza non c’è più, semplicemente per amore.

Voto: 8/10


Recensione di Dark Schneider

Da grande fan di Arnold Schwarzenegger non potevo farmi scappare questo film. Dopo averne curato tutte le news per ZKB mi sono avvicinato alla pellicola ben sapendo che mi sarei ritrovato davanti ad un lungometraggio facente leva sulle emozioni e sull'introspezione (si vedono solo 4 Zombie, uno dei quali in un flashback) anziché sull'azione a cui il buon vecchio Arnie ci ha abituato.

Non c'è nulla di male in un dramma psicologico con un outbreak sullo sfondo, il problema nasce però quando questi argomenti profondi non vengono supportati da una sceneggiatura adeguata e questo è il caso di Maggie/Contagious, perché la pellicola non appare assolutamente credibile!
Mi spiego meglio: abbiamo tutti visto come la recente paura dell'Ebola avesse innalzato i livelli di sicurezza per impedire che il virus sbarcasse sul vecchio continente (quarantena per gli infetti e per i famigliari entrati in contatto con loro, personale medico dotato di dispositivi di protezione individuale, trasporti e zona di isolamento adeguati per ottenere il livello massimo di biocontenimento, etc.), quindi perché non aspettarsi lo stesso da un film, ambientato negli USA, che racconta di un virus capace di trasformare le persone in creature contagiose e, anche se non si capisce se si tratti di Zombie o infetti, affamate di carne umana?!? E invece no, in questo Nord America contemporaneo gli infetti, magari identificati durante i pattugliamenti dell'esercito nelle strade deserte a causa del coprifuoco, vengono tranquillamente lasciati andare (da notare come il personale medico si limiti ad indossare guanti in lattice durante le visite) a casa per passare gli ultimi giorni con le proprie famiglie, e con gli amici, con la raccomandazione per i famigliari di avvisare il personale medico qualora il soggetto dovesse mostrare i sintomi che annunciano la trasformazione in mostro antropofago, così che lo si possa trasportare in una zona di quarantena da cui non v'è ritorno!!
Insomma con questa insensatezza medica vengono meno tutti i princìpi più logici a cui decenni di pellicole Zombie ci hanno ormai abituati!!

Inoltre non è chiaro nemmeno lo stato in cui versano gli States. I campi sono devastati da una piaga che distrugge i raccolti e nelle città le strade sono piene di macchine abbandonate/incidentate, eppure la società non è totalmente al collasso: gli ospedali ed i presidi medici sono attivi e le forze di polizia fanno il loro lavoro; i negozi, per quanto squallidi a causa della poca cura del personale, sono aperti e non saccheggiati ed i telefoni funzionano anche se la corrente elettrica viene razionata. Questa poca chiarezza nel definire l'ambientazione ovviamente ha il suo peso sul coinvolgimento dello spettatore.

Giudizio finale: un'ottima occasione sprecata. Curando la sceneggiatura sarebbe potuto anche essere un buon film basato sulla sofferenza di un padre che vede la propria figlia trasformarsi senza sapere cosa sia giusto fare, ma così risulta una pellicola lenta e incongruente. Un vero peccato.

Voto: 5/10


Recensione di Richard Targaryen

Quando ho saputo che Arnold sarebbe stato protagonista in un film di Zombie, come tutti voi suppongo, ho fatto i salti di gioia immaginando di vedere il mitico attore di Hollywood alle prese con orde di non-morti, pistoloni spappola cervelli e ignoranza pura senza la minima traccia di una trama. Poi sono arrivate le prime notizie ed i video ed è stato subito chiaro che niente di tutto questo sarebbe accaduto in Maggie.

La trama di suo non presagiva nulla di buono, ma restava viva la speranza di poter godere comunque di un buon film. Schwarzy e Zombie, due ingredienti per un successo garantito!

Che dire, la delusione è stata incredibile!

Ho assistito ad un film estremamente lento e noioso, con dialoghi privi di contenuto e poco realistici, dilungati con l’obbiettivo di riempire tutti gli spazi di una pellicola che ahimè non ha altro da offrire.

Ma l’aspetto peggiore e ancora più grave, considerato il tema del film, è costituito dalla rappresentazione del contenimento dell’epidemia che avviene in modo assolutamente incoerente e trascurato.

Insomma una sceneggiatura scritta alla bell’e meglio per un film che probabilmente si è posto come unico fine quello di arrivare al cuore dello spettatore, considerata la presenza pressoché inesistente degli Zombie (3 in tutto il film).

Di una cosa però posso essere grato a Maggie, dopo notti passate insonni per il caldo degli ultimi giorni, sono finalmente caduto tra le braccia di Morfeo.

Giudizio finale: film assolutamente da non vedere al cinema… e neanche a casa! Il cinema non-morto avrebbe potuto tranquillamente fare a meno di Maggie. Schwarzy try again!

Voto: 3/10


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SpleenLady

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Richard_Targaryen

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DarkSchneider

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Zombie Hunter

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Grimwolf

name[Grimwolf] image[https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQSoZ5MylXoz4BluNYy31S_9ngmayueyWLkuHus2-tvaj70TKNGs288M1swolwMavrzzcbMKYeWvj3zQwGzareJipdyqjnAKg_birxyCQXOu4u9KLAAQq6tsp2EdrTbmnO-l5m06540f6Z/s113/tumblr_lwz9qvASf21r1tij7o1_500.jpg] description[Arruolato nelle file di ZKB, è solito rimanere nella sua isolata tana, da cui si connette famelicamente alla rete alla ricerca di informazioni sulla prossima infezione Zombi. Tra un ululato e l'altro adora perdersi nei videogiochi, nel mondo militare e nella consapevolezza che solo nella morte si cela la conoscenza finale. Nel mentre, come da ordini, falcia le orde non-morte a suon di morsi, news e mitragliatrici pesanti.]

jackson1966

name[jackson1966] image[https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMtj7u0pmrH2NF8PeNoAhfXCynPciLFsVy8_Xm6m0CI8zY4vHOXEy6SDSaV4D0Wxr-oqGb5DPNCv2-P_YQRYKx0VNX9mzwv2lyQWND5SZWaRFv22wG_OgzZ5APptafmmHoCzuzp201B_o/s1600/zombiekb_the-walking-dead-season-4-norman-reedus.jpg] description[E' una vecchietta nata a Milano nel 1966 che ha studiato medicina e ama, da praticamente quando ha avuto la capacità di pensare e comprendere il mondo esterno, il mondo horror ed in particolare gli Zombie. Cresciuta nel mito di Romero ascoltando i ragazzi più grandi di lei che parlavano con orrore e soggezione della “Notte dei morti viventi”.]

Alessia Gasparella

name[Alessia Gasparella] image[https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEga4q94pFjepkWZdKSCP7H_8uGELs3M2bYllDuaD0oUpEyY2Cn3flGvqOAewllLI8n1MxKiY5YmeJcEqJ3maY8juoOqgUroGOrz0kicQzm_BAgLPWkWZpTSSBRFvrv9L_5WGc_xfKooCcJg/s151/bbd.jpg] description[Ha iniziato a collaborare con Zombie KB per continuare a nutrire il suo smisurato amore per i cari, vecchi, morti viventi e diffondere il verbo a più persone possibili. La sua missione principale è quella di far conoscere i film Zombie che più ha amato, raccolti nella rubrica Zombie D'Essai, e convincere il mondo che sono delle perle! Oltre ai lungometraggi, ama parlare dei corti che spesso hanno bisogno di una mano per essere diffusi.]

ZomBitch!

name[ZomBitch!] image[https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYY9T4xMZe98rBdNfusZhjs3gw-TNMSQAHJoecFXJwrZZX7shHcbECfVXr7MeaSRkLlisIZBey_mgK2Tx2LXo3LzWs19se9fQ_PLOWCsbXBOoUBm2HqkF1cEFFoEpVPVavtVblz-Ip7KU/s151/dr.rockso.jpg] description[Colorito da Zombie, occhiaie da Zombie, si nutre di libri, fumetti, film-serie, musica, graphic e street-art senza sosta, come uno Zombie. Gli piacciono le robe creative, diverse, le robe da matti, il noir e lo humor nero. Lavora come copywriter e giornalista-editor, ma scrive su Zombie KB per infettare più vergini possibili con quest'implacabile Z-addiction...il suo motto? Fate piano con Zombie KB: there's no hope!]