Siamo qui a parlare della seconda puntata della sesta stagione di "The Walking Dead", intitolata "L'attacco dei lupi" (titolo originale "JSS"). Aspettiamo "la vostra" sulla puntata, mi raccomando.
Devo ammetterlo, da grande amante della serie avevo paura della seconda puntata, ultimamente una delle più deboli della stagione, dopo le esplosive prime puntate e accidenti se la scorsa lo era stata.
Avevo paura di dover, per onestà intellettuale criticare il mio amore seriale, dopo che mi ha dato grandi soddisfazioni con i numeri della scorsa settimana (che non contano per la qualità, ma contano per indicare l'amore che le persone hanno per la sesta stagione della serie, ormai possiamo dirlo, fenomeno della televisione).
Ma stavolta la mia serie preferita ha tenuto il botto con la prima puntata, anzi forse è andata ancora meglio, se possibile.
L'inizio "lento" non mi aveva dato troppa speranza: interessante la parte di Enid e come sia diventata ciò che è (JSS, è cioè "Just Survive Somehow", tradotto liberamente in italiano, "Sopravvivi in qualunque modo tu possa", è un grande motto, che riassume il senso ultimo di "The Walking Dead" ed è anche un gran titolo per la puntata, purtropppo non ben recepito da chi ha deciso il titolo italiano, come al solito), ma poi tante chiacchere, le uniche interessanti di Carol, come sempre di poche parole, ma incisive.
Quando poi ho visto Deanna e Maggie cercare di fare un orto ho avuto il tremendo dèja vu di Rick alla prigione con orto e maialini e mi stavano per cadere letteralmente le braccia. E qui, d'improvviso, l'attacco dei Lupi: micidiale, fenomenale, senza pietà ed incisivo per far capire chiaramente a tutta la popolazione originale di Alexandria la propria debolezza e le giustissime osservazioni di Rick in proposito. Senza escludere l'incredibile fortuna avuta finora: gli Zombie in una cava vicino ma bloccati e persone incontrate oneste e ragionevoli.
Ma la realtà esplode in pieno ad Alexandria: come sempre sostenuto dalla serie, homo homini lupis in questo mondo, con buona grazia degli Zombie. Figuriamoci, questi si fanno ammazzare da degli Zombei che anche un bimbo farebbe fuori (certo non se in branco), e davanti ai Lupi cosa fanno? Ma se la danno a gambre ovvio, o cadono come birilli, tranne per alcune rare eccezioni che, guarda caso, hanno recepito il messaggio di Rick.
E qui arriva la nostra Carol/Rambo. La Carol che sa cucinare da brava casalinga, ma se la fai arrabbiare, ti distrugge senza pietà e ti schiaccia come uno schiacciasassi. Ma che sa sentirsi in colpa per la morte della vicina, uscita a fumare fuori casa, su sua indicazione e qui beccata in pieno da uno dei Lupi.
Contrapposta a chi? A Morgan ovviamente. Colui che non vuole più uccidere, che dice di non sapere usare le armi mentendo e che, soprattutto, conosce i Lupi. Interessante quest'ultima cosa per cominciare a capire il suo percorso finale e anche un po' inquietante, soprattutto nel momento in cui deroga ad ogni scelta fatta fino a quel momento ed uccide uno di quegli stessi Lupi che voleva salvare fino a poco prima e che lascia, effettivamente scappare.
E qui vediamo le due "anime" di Rick impersonate da due persone a lui care: il giustiziere senza pietà e paura (come sta diventando, anche se con tentennamenti, Carl) e per ora dominante, rappresentato da Carol e la persona che crede nella giustizia e nella pietà umana, sempre di meno, rappresentato da Morgan.
Queste due nature arriveranno ad uno scontro e sarà causato proprio da ciò che Carol dirà dell'attacco e di come Morgan lo ha affrontato?
Adesso sappiamo anche come e perchè un clacson si è messo a suonare ad Alexandria attirando lì metà degli Zombie che Rick and company stavano portando, a fatica, lontano dalla città. Perchè il figlio, Spencer, di Deanna è un perfetto imbecille con un fucile in mano che fa danni a go go e, davanti ad uno Zombie attaccato al clacson, sta lì con un coltello a giocare a "lo faccio o non lo faccio?".
Mettiamola così: Eugene è un vigliacco simpatico che, quando è stato necessario, per salvare Tara, si è comportato da eroe. Spencer è un perfetto imbecille che gioca con un fucile di precisione a fare l'adulto responsabile ed utile ma deve fare una sola cosa, come gli dice Morgan, nascondersi. Direi per il bene della comunità più che per il suo.
Sulla nuova dottoressa della città mi astengo, per adesso, perchè ho come l'impressione che sia stata messa lì come interesse amoroso di qualcuno e basta, Tara od Eugene?
Jessie ha, al contrario, tirato fuori le sue doti da combattente ed comincia a sfogare nei combattimenti la rabbia finora tenuto a freno che le ha causato il marito negli anni. Vi ricorda qualcuno? La nostra incomparabile Carol di sicuro. Ma ne ha di strada per arrivare fino a lì.
Padre Gabriel sembra, e sottolineo sembra, voler ritornare nel gruppo facendosi aiutare da Carl ad imparare a combattere. Ma c'è da fidarsi del vigliacco per antonomasia della serie? Io spero sempre che qualcosa o qualcuno lo faccia fuori, accidenti a Morgan!
Impressionante come la realtà della situazione del mondo fosse finora rimasta fuori da Alexandria. Spencer chiede a Maggie come si fa a vivere con la consapevolezza che tutti vogliano ammazzare tutti gli altri, se non peggio, come purtroppo sappiamo bene.
E la faccia di Aaron quando capisce come i Lupi siano arrivati ad Alexandria, proprio con le foto che lui e altri usano per farci arrivare "le brave persone", è impagabile. Direi che in questa puntata la realtà, come dicevo sopra, ha finalmente raggiunto Alexandria e, come abbiamo già visto, quando questo avviene niente e nessuno è più come prima.
Ed ora mi piacerebbe sapere un po' di più di questi Lupi e del perchè non "hanno scelto quella vita", come dice uno di loro a Morgan. Del perchè siano così violenti e spietati, anche coi cadaveri. Che rapporti hanno con Morgan e con gli Zombie marchiati.
In definitva una puntata fantastica e degna del miglior "The Walking Dead". Vorrei fare un plauso alla regia di Jennifer Lynch che si dimostra sempre incisiva ed incalzante, oltre che appassionante, come già dimostrato altre volte.
Ed ora a voi. Cosa ne pensate?
Devo ammetterlo, da grande amante della serie avevo paura della seconda puntata, ultimamente una delle più deboli della stagione, dopo le esplosive prime puntate e accidenti se la scorsa lo era stata.
Avevo paura di dover, per onestà intellettuale criticare il mio amore seriale, dopo che mi ha dato grandi soddisfazioni con i numeri della scorsa settimana (che non contano per la qualità, ma contano per indicare l'amore che le persone hanno per la sesta stagione della serie, ormai possiamo dirlo, fenomeno della televisione).
Ma stavolta la mia serie preferita ha tenuto il botto con la prima puntata, anzi forse è andata ancora meglio, se possibile.
L'inizio "lento" non mi aveva dato troppa speranza: interessante la parte di Enid e come sia diventata ciò che è (JSS, è cioè "Just Survive Somehow", tradotto liberamente in italiano, "Sopravvivi in qualunque modo tu possa", è un grande motto, che riassume il senso ultimo di "The Walking Dead" ed è anche un gran titolo per la puntata, purtropppo non ben recepito da chi ha deciso il titolo italiano, come al solito), ma poi tante chiacchere, le uniche interessanti di Carol, come sempre di poche parole, ma incisive.
Quando poi ho visto Deanna e Maggie cercare di fare un orto ho avuto il tremendo dèja vu di Rick alla prigione con orto e maialini e mi stavano per cadere letteralmente le braccia. E qui, d'improvviso, l'attacco dei Lupi: micidiale, fenomenale, senza pietà ed incisivo per far capire chiaramente a tutta la popolazione originale di Alexandria la propria debolezza e le giustissime osservazioni di Rick in proposito. Senza escludere l'incredibile fortuna avuta finora: gli Zombie in una cava vicino ma bloccati e persone incontrate oneste e ragionevoli.
Ma la realtà esplode in pieno ad Alexandria: come sempre sostenuto dalla serie, homo homini lupis in questo mondo, con buona grazia degli Zombie. Figuriamoci, questi si fanno ammazzare da degli Zombei che anche un bimbo farebbe fuori (certo non se in branco), e davanti ai Lupi cosa fanno? Ma se la danno a gambre ovvio, o cadono come birilli, tranne per alcune rare eccezioni che, guarda caso, hanno recepito il messaggio di Rick.
E qui arriva la nostra Carol/Rambo. La Carol che sa cucinare da brava casalinga, ma se la fai arrabbiare, ti distrugge senza pietà e ti schiaccia come uno schiacciasassi. Ma che sa sentirsi in colpa per la morte della vicina, uscita a fumare fuori casa, su sua indicazione e qui beccata in pieno da uno dei Lupi.
Contrapposta a chi? A Morgan ovviamente. Colui che non vuole più uccidere, che dice di non sapere usare le armi mentendo e che, soprattutto, conosce i Lupi. Interessante quest'ultima cosa per cominciare a capire il suo percorso finale e anche un po' inquietante, soprattutto nel momento in cui deroga ad ogni scelta fatta fino a quel momento ed uccide uno di quegli stessi Lupi che voleva salvare fino a poco prima e che lascia, effettivamente scappare.
E qui vediamo le due "anime" di Rick impersonate da due persone a lui care: il giustiziere senza pietà e paura (come sta diventando, anche se con tentennamenti, Carl) e per ora dominante, rappresentato da Carol e la persona che crede nella giustizia e nella pietà umana, sempre di meno, rappresentato da Morgan.
Queste due nature arriveranno ad uno scontro e sarà causato proprio da ciò che Carol dirà dell'attacco e di come Morgan lo ha affrontato?
Adesso sappiamo anche come e perchè un clacson si è messo a suonare ad Alexandria attirando lì metà degli Zombie che Rick and company stavano portando, a fatica, lontano dalla città. Perchè il figlio, Spencer, di Deanna è un perfetto imbecille con un fucile in mano che fa danni a go go e, davanti ad uno Zombie attaccato al clacson, sta lì con un coltello a giocare a "lo faccio o non lo faccio?".
Mettiamola così: Eugene è un vigliacco simpatico che, quando è stato necessario, per salvare Tara, si è comportato da eroe. Spencer è un perfetto imbecille che gioca con un fucile di precisione a fare l'adulto responsabile ed utile ma deve fare una sola cosa, come gli dice Morgan, nascondersi. Direi per il bene della comunità più che per il suo.
Sulla nuova dottoressa della città mi astengo, per adesso, perchè ho come l'impressione che sia stata messa lì come interesse amoroso di qualcuno e basta, Tara od Eugene?
Jessie ha, al contrario, tirato fuori le sue doti da combattente ed comincia a sfogare nei combattimenti la rabbia finora tenuto a freno che le ha causato il marito negli anni. Vi ricorda qualcuno? La nostra incomparabile Carol di sicuro. Ma ne ha di strada per arrivare fino a lì.
Padre Gabriel sembra, e sottolineo sembra, voler ritornare nel gruppo facendosi aiutare da Carl ad imparare a combattere. Ma c'è da fidarsi del vigliacco per antonomasia della serie? Io spero sempre che qualcosa o qualcuno lo faccia fuori, accidenti a Morgan!
Impressionante come la realtà della situazione del mondo fosse finora rimasta fuori da Alexandria. Spencer chiede a Maggie come si fa a vivere con la consapevolezza che tutti vogliano ammazzare tutti gli altri, se non peggio, come purtroppo sappiamo bene.
E la faccia di Aaron quando capisce come i Lupi siano arrivati ad Alexandria, proprio con le foto che lui e altri usano per farci arrivare "le brave persone", è impagabile. Direi che in questa puntata la realtà, come dicevo sopra, ha finalmente raggiunto Alexandria e, come abbiamo già visto, quando questo avviene niente e nessuno è più come prima.
Ed ora mi piacerebbe sapere un po' di più di questi Lupi e del perchè non "hanno scelto quella vita", come dice uno di loro a Morgan. Del perchè siano così violenti e spietati, anche coi cadaveri. Che rapporti hanno con Morgan e con gli Zombie marchiati.
In definitva una puntata fantastica e degna del miglior "The Walking Dead". Vorrei fare un plauso alla regia di Jennifer Lynch che si dimostra sempre incisiva ed incalzante, oltre che appassionante, come già dimostrato altre volte.
Ed ora a voi. Cosa ne pensate?