Sono qui a parlarvi della quarta puntata della sesta stagione di "The Walking Dead", intitolata "Qui non è qui" (titolo originile "Here's not here"). Alla fine, come sempre, saranno apprezzatissimi i vostri commenti.
Intanto voglio fare i complimenti alla mia serie del cuore: è stata rinnovata per la settima stagione e, per me, più che meritatamente. E' come il buon vino, più invecchia più migliora, come dimostra questa sesta stagione.
Fare la recensione di questa puntata non è semplice per me. So già che tutti saranno lì a dire "Ma cavolo e Glenn? E Rick? E l'orda di Zombie? E tutto ciò che abbiamo in sospeso?". "Con queste domande fondamentali per la serie in attesa di risposta, ci fermiano sessanta minuti e più a parlare di Morgan? Really?".
Ebbene sì, Gimple sceglie questa via, un po' per la sadicità implicita nella scelta; un po' per tenere alta la soglia di attenzione e di discussione degli spettatori, come in un thriller di cui non vedi l'ora di vedere l'assassino; e, un po' perchè come sa descrivere e utilizzare lui il personaggio di Morgan nessun altro tra gli autori di The Walking Dead sa farlo.
Ovviamente io ho adorato la puntata. Pronti a lanciare le granate? Vi aspetto LOL.
L'ho adorata perchè si rifà direttamente a "Clear", la migliore puntata di The Walking Dead in sei stagioni, per me. Ed anche perchè a me Morgan piace molto, sin dalla prima volta che l'ho visto nella prima puntata della serie. Vi pregherei di ricordare che tutte queste cose le ho dette nelle mie recensioni in tempi non sospetti, prima di sparare le granate.
Come Gimple sa "prendere" Morgan ed, attraverso di lui, farci vedere tutti i danni morali, fisici e psicologici che un essere umano ha subito e può subire in quest'apocalisse Zombie è semplicemente impressionante. Morgan era lì sull'orlo dove è Rick ora e dove soo stati quasi tutti gli essere umani incontrati nella serie. Ed ognuno di loro ha deciso se e come superarlo o se e come tornarne indietro cambiato, in meglio od in peggio.
Il Governatore l'ha fatto. Le persone di Terminus lo hanno fatto. E così via tutti quelle che abbiamo incontrato per strada. Gli unici che lo stanno affrontando adesso sono quelli di Alexandria e, per fortuna o meno, a seconda dei punti di vista, ci sono sia Morgan che Rick a "guidarli", perchè è chiaro che Morgan, prima o poi, farà sentire la "voce" che Eastmann gli ha dato.
E parliamo di Eastman. Un personaggio semplicemente meraviglioso, delineato e recitato in una puntata come pochi altri, anche in tante puntate, non lo sono stati. Non un uomo "buono" o "buonista", ma un killer a sangue freddo di colui che ha ucciso la sua famiglia, pur essendo stato istruito ed addestrato proprio a capire fino in fondo le persone come quell'assassino ed ad accettare che nel mondo il "male" esiste e pur essendo un medico (primo "non nuocere").
Un uomo che è arrivato dov'è ora Morgan: in una nebbia di confusione mentale (bellissima l'idea di farlo vedere in azione, in questi casi, proprio come se fosse in una nebbia), con la ripetizione ossessiva di "clear" ("pulisci"), "hore's not here" ("qui non è qui"), "pointless act" (atti senza significato"), un uomo che soffre, clinicamente parlando di disturbo post-traumatico da stress (DPTS) (o Post-Traumatic Stress Disorder, PTSD), quello di cui soffrono i soldati tornati da campi di battaglia cruenti. Ma che ha trovato la forza nell'Aikido di uscirne. Da qui il titolo inglese che, per fortuna, è mantenuto anche in italiano. Nell'Aikido il "qui" è quello che hai dentro di te, non quello che ti succede intorno.
A questo punto ammetto di essere andata ad informarmi sull'Aikido e che cosa comporta esattamente. In parole povere e per dirla come Eastman "tutto riuarda le persone, almeno tutto ciò che conta". Devi conoscere tè stesso fino in fondo e così scoprirai che la vita, qualsiasi vita, è sacra. Lo scopo di chi usa questa arte marziale non è far finire il combattimento con la tua vittoria e l'annientamento del nemico perchè così non la finirai mai, dato che lui vorrà la rivincita e così all'infinito, nè tu ti devi fare ammazzare da lui. Ma devi "arrivare" nel profondo del nemico e farlo arrivare alle tue stesse conclusioni su sè stesso e sulla sacralità della vita.
Capirete chè è una disciplina che, usata bene, è molto utile per una persona come Morgan ed in generale per chiunque. Il punto, come vediamo nella scena finale è sempre quello: il nemico, in questo caso il Wolves che evidentemente Morgan non ha ucciso nella seconda puntata, come tutti credevamo, e che ha già incontrato, è disposto ad accettare il tuo credo? Morgan evidentemente ci prova con tutto sè stesso. Sarà carino vedere cosa ne penseranno gli altri, a caso direi Rick, quando scopriranno il prigioniero che vuole uccidere tutti, compresi i bambini.
Eastman ci crede talmente da diventare vegetariano (menzione speciale per Tabitha, la capra più in gamba del mondo LOL), seppellire gli Zombie con i loro nomi in tombe "regolari" e sacrificare la propria vita per quella di Morgan che, davanti al ragazzo che ha strangolato (ricordo che è il modo più "personale" per uccidere qualcuno) diventato Zombie, si lascia distrarre dalle nuove teorie che gli causano un grosso senso di colpa e rischia la vita. Ora sappiamo che "deve" la stessa cosa ad altre persone (sempre a caso, Rick?) e che farà di tutto per farlo, come si vede dalla sua reazione quando quei due poveri ragazzi gli danno quel poco che hanno per ringraziarlo di aver ucciso lo Zombie che li seguiva ma, soprattutto, per non aver ucciso loro.
Pochi personaggi ho amato in The Walking Dead come ho amato e amerò per sempre Eastman; pochi ne ho ammirati così tanto. Non il "good man" scemo che vuole fare il buonista a tutti i costi, a rischio della vita di chi gli sta incontro e che non vuole vedere la realtà. Ma un "vero good man" nel profondo che sa vedere cosa lo circonda e, pur mantenendo i suoi ideali, vi si adatta salvando più vite possibili ed espiando gli errori fatti in passato. Mi ricorda molto gli Jedi di Star Wars, con il dovuto rispetto per questi ultimi.
Spero che Morgan sia degno di cotanto maestro e che Rick non combini qualche casino. Spero che dentro di lui ci sia ancora un po' di quel Rick che, nella seconda puntata, prese il documento dello Zombie con cui lui e Glenn si sono "ricoperti" e disse il suo nome al gruppo per fare in modo di ricordarne la memoria ed il "sacrificio" (come Eastman fa con le tombe).
Ed ora due parole sulla "morte" di Glenn. Il fatto che, come avrete notato, non ci sia il nome dell'attore che lo interpreta, Steven Yeun, nei titoli di testa significa solo che, appunto, in questa puntata non c'è. Vedremo se la mia teoria, che continuo a sostenere sia vera e, cioè che non è morto, almeno non ora, sarà vera o no.
Sono, lo ribadisco, molto più preoccupata per la mano di Rick, che grida alla fine della puntata davanti ai cancelli di Alexandria. Rivedendo ventimila volte la scena in cui si ferisce mi sembra chiaro che lo abbia morso il secondo Zombie che uccide, dopo che il coltello gli si è rotto e lui appoggia la mano vicino alla sua bocca per respingerlo. Spero, con tutto il cuore di venire smentita, non per l'eventuale morte di Rick, ma perchè se lo salvassero tagliandogli la mano, vorrei capire come possono spiegare la tempistica del salvataggio. Parlando di arti marziali, ha raggiunto un punto di blocco metabolico con la meditazione per far fermare l'infezione? Devono trovare una buona scusa, se è veramente stato morso e se gli salvano la vita, non solo per il fatto che sia Rick.
Ed ora, come sempre, a voi: sparate pure. E' successo anche con "Clear": chi l'ha amata ed ancora la ama e chi l'ha odiata e ancora lo fa.
Intanto voglio fare i complimenti alla mia serie del cuore: è stata rinnovata per la settima stagione e, per me, più che meritatamente. E' come il buon vino, più invecchia più migliora, come dimostra questa sesta stagione.
Fare la recensione di questa puntata non è semplice per me. So già che tutti saranno lì a dire "Ma cavolo e Glenn? E Rick? E l'orda di Zombie? E tutto ciò che abbiamo in sospeso?". "Con queste domande fondamentali per la serie in attesa di risposta, ci fermiano sessanta minuti e più a parlare di Morgan? Really?".
Ebbene sì, Gimple sceglie questa via, un po' per la sadicità implicita nella scelta; un po' per tenere alta la soglia di attenzione e di discussione degli spettatori, come in un thriller di cui non vedi l'ora di vedere l'assassino; e, un po' perchè come sa descrivere e utilizzare lui il personaggio di Morgan nessun altro tra gli autori di The Walking Dead sa farlo.
Ovviamente io ho adorato la puntata. Pronti a lanciare le granate? Vi aspetto LOL.
L'ho adorata perchè si rifà direttamente a "Clear", la migliore puntata di The Walking Dead in sei stagioni, per me. Ed anche perchè a me Morgan piace molto, sin dalla prima volta che l'ho visto nella prima puntata della serie. Vi pregherei di ricordare che tutte queste cose le ho dette nelle mie recensioni in tempi non sospetti, prima di sparare le granate.
Come Gimple sa "prendere" Morgan ed, attraverso di lui, farci vedere tutti i danni morali, fisici e psicologici che un essere umano ha subito e può subire in quest'apocalisse Zombie è semplicemente impressionante. Morgan era lì sull'orlo dove è Rick ora e dove soo stati quasi tutti gli essere umani incontrati nella serie. Ed ognuno di loro ha deciso se e come superarlo o se e come tornarne indietro cambiato, in meglio od in peggio.
Il Governatore l'ha fatto. Le persone di Terminus lo hanno fatto. E così via tutti quelle che abbiamo incontrato per strada. Gli unici che lo stanno affrontando adesso sono quelli di Alexandria e, per fortuna o meno, a seconda dei punti di vista, ci sono sia Morgan che Rick a "guidarli", perchè è chiaro che Morgan, prima o poi, farà sentire la "voce" che Eastmann gli ha dato.
E parliamo di Eastman. Un personaggio semplicemente meraviglioso, delineato e recitato in una puntata come pochi altri, anche in tante puntate, non lo sono stati. Non un uomo "buono" o "buonista", ma un killer a sangue freddo di colui che ha ucciso la sua famiglia, pur essendo stato istruito ed addestrato proprio a capire fino in fondo le persone come quell'assassino ed ad accettare che nel mondo il "male" esiste e pur essendo un medico (primo "non nuocere").
Un uomo che è arrivato dov'è ora Morgan: in una nebbia di confusione mentale (bellissima l'idea di farlo vedere in azione, in questi casi, proprio come se fosse in una nebbia), con la ripetizione ossessiva di "clear" ("pulisci"), "hore's not here" ("qui non è qui"), "pointless act" (atti senza significato"), un uomo che soffre, clinicamente parlando di disturbo post-traumatico da stress (DPTS) (o Post-Traumatic Stress Disorder, PTSD), quello di cui soffrono i soldati tornati da campi di battaglia cruenti. Ma che ha trovato la forza nell'Aikido di uscirne. Da qui il titolo inglese che, per fortuna, è mantenuto anche in italiano. Nell'Aikido il "qui" è quello che hai dentro di te, non quello che ti succede intorno.
A questo punto ammetto di essere andata ad informarmi sull'Aikido e che cosa comporta esattamente. In parole povere e per dirla come Eastman "tutto riuarda le persone, almeno tutto ciò che conta". Devi conoscere tè stesso fino in fondo e così scoprirai che la vita, qualsiasi vita, è sacra. Lo scopo di chi usa questa arte marziale non è far finire il combattimento con la tua vittoria e l'annientamento del nemico perchè così non la finirai mai, dato che lui vorrà la rivincita e così all'infinito, nè tu ti devi fare ammazzare da lui. Ma devi "arrivare" nel profondo del nemico e farlo arrivare alle tue stesse conclusioni su sè stesso e sulla sacralità della vita.
Capirete chè è una disciplina che, usata bene, è molto utile per una persona come Morgan ed in generale per chiunque. Il punto, come vediamo nella scena finale è sempre quello: il nemico, in questo caso il Wolves che evidentemente Morgan non ha ucciso nella seconda puntata, come tutti credevamo, e che ha già incontrato, è disposto ad accettare il tuo credo? Morgan evidentemente ci prova con tutto sè stesso. Sarà carino vedere cosa ne penseranno gli altri, a caso direi Rick, quando scopriranno il prigioniero che vuole uccidere tutti, compresi i bambini.
Eastman ci crede talmente da diventare vegetariano (menzione speciale per Tabitha, la capra più in gamba del mondo LOL), seppellire gli Zombie con i loro nomi in tombe "regolari" e sacrificare la propria vita per quella di Morgan che, davanti al ragazzo che ha strangolato (ricordo che è il modo più "personale" per uccidere qualcuno) diventato Zombie, si lascia distrarre dalle nuove teorie che gli causano un grosso senso di colpa e rischia la vita. Ora sappiamo che "deve" la stessa cosa ad altre persone (sempre a caso, Rick?) e che farà di tutto per farlo, come si vede dalla sua reazione quando quei due poveri ragazzi gli danno quel poco che hanno per ringraziarlo di aver ucciso lo Zombie che li seguiva ma, soprattutto, per non aver ucciso loro.
Pochi personaggi ho amato in The Walking Dead come ho amato e amerò per sempre Eastman; pochi ne ho ammirati così tanto. Non il "good man" scemo che vuole fare il buonista a tutti i costi, a rischio della vita di chi gli sta incontro e che non vuole vedere la realtà. Ma un "vero good man" nel profondo che sa vedere cosa lo circonda e, pur mantenendo i suoi ideali, vi si adatta salvando più vite possibili ed espiando gli errori fatti in passato. Mi ricorda molto gli Jedi di Star Wars, con il dovuto rispetto per questi ultimi.
Spero che Morgan sia degno di cotanto maestro e che Rick non combini qualche casino. Spero che dentro di lui ci sia ancora un po' di quel Rick che, nella seconda puntata, prese il documento dello Zombie con cui lui e Glenn si sono "ricoperti" e disse il suo nome al gruppo per fare in modo di ricordarne la memoria ed il "sacrificio" (come Eastman fa con le tombe).
Ed ora due parole sulla "morte" di Glenn. Il fatto che, come avrete notato, non ci sia il nome dell'attore che lo interpreta, Steven Yeun, nei titoli di testa significa solo che, appunto, in questa puntata non c'è. Vedremo se la mia teoria, che continuo a sostenere sia vera e, cioè che non è morto, almeno non ora, sarà vera o no.
Sono, lo ribadisco, molto più preoccupata per la mano di Rick, che grida alla fine della puntata davanti ai cancelli di Alexandria. Rivedendo ventimila volte la scena in cui si ferisce mi sembra chiaro che lo abbia morso il secondo Zombie che uccide, dopo che il coltello gli si è rotto e lui appoggia la mano vicino alla sua bocca per respingerlo. Spero, con tutto il cuore di venire smentita, non per l'eventuale morte di Rick, ma perchè se lo salvassero tagliandogli la mano, vorrei capire come possono spiegare la tempistica del salvataggio. Parlando di arti marziali, ha raggiunto un punto di blocco metabolico con la meditazione per far fermare l'infezione? Devono trovare una buona scusa, se è veramente stato morso e se gli salvano la vita, non solo per il fatto che sia Rick.
Ed ora, come sempre, a voi: sparate pure. E' successo anche con "Clear": chi l'ha amata ed ancora la ama e chi l'ha odiata e ancora lo fa.