Venerdì 30/10/2015 è andata in onda l’ottava puntata della seconda stagione di Z Nation sul canale americano SyFy e, come sempre non vediamo l’ora di commentare l’episodio e dare il nostro giudizio.
Continuate a seguirci dopo il salto se siete curiosi e se anche voi volete condividere il vostro parere.
Era alta l’aspettativa per questo “The Collector”, innanzitutto perché avrei visto lo scrittore della mia saga letteraria preferita in versione Zombie (come anticipato in questa nostra news), e secondo, forse ancora più importante, perché sarebbe arrivato dopo un episodio che francamente mi aveva piuttosto deluso.
Sono state soddisfatte le mie aspettative? A pieno, anzi posso dire che le ha anche superate!
Questo probabilmente potrà essere considerato per certi versi un episodio a se stante, che non apporta grossi sviluppi per quanto riguarda la trama orizzontale della serie.
Z Nation di fatto è una serie TV la cui struttura prevede in ogni episodio una trama verticale, ossia quella narrazione che è slegata dalla trama principale dell’intera stagione. Ci sono però trame verticali e trame verticali.
Quella presente in “The Collector” è sicuramente una delle mie preferite di tutti gli episodi visti fino ad oggi.
“Il mio primo Zombie parlante. E’ come vedere un unicorno che caga diamanti”.
Eh si, ancora una volta dobbiamo dire tutti grazie a Citizen Z, che non si vede praticamente mai ma che quando fa qualcosa combina solo danni. Senza ombra di dubbio il grazie più grande glielo deve proprio Murphy che per l’ennesima volta cade sotto le grinfie del pazzo di turno che riconosce in lui l’ormai famosissimo esemplare unico e preziosissimo tra tutti gli Zombie.
Si tratta appunto del Collezionista di Zombie che per l’occasione ci porta all'interno del suo meraviglioso Museo Zombie: da bava alla bocca!
Insomma ammettiamolo, ci siamo un po’ tutti immedesimati nel pazzoide senza fare alcuna fatica in quanto la realtà è che lui ci somiglia davvero tanto. Sono infatti sicuro del fatto che la casa di qualcuno di voi sia un piccolo Museo Zombie.
Bè certo solo fino ad un certo punto…
La visita al museo si apre con la carrellata delle locandine dei film a tema Zombie: White Zombie, capostipite dei film americani sugli Zombie; I Walked with a Zombie, film che riprende la mitologia vudù haitiana; La Notte dei Morti Viventi, il primo film di George Romero, che per il Collezionista significa moltissimo, in quanto tutto per lui è cominciato da lì (vi dice niente??); e poi ancora L’Alba dei Morti Viventi, nella versione di Zack Snyder del 2004, film che Murphy adora e che definisce spaventoso e divertente.
Ad un certo punto si intravede anche la locandina di Wyrmwood, film australiano molto recente, sul quale non ci si sofferma, e va benissimo così visti i mostri sacri che lo precedono.
The Collector trasmette la sua incredibile passione per gli Zombie, analizzando le pellicole esattamente come faremo noi. Lo fa ad esempio parlando dei film di George Romero il quale non ha mai spiegato il motivo per cui gli Zombie resuscitino. “Il non sapere è molto più spaventoso.” Concordo pienamente con lui.
Tutto bellissimo fino a quando Murphy non si ritrova legato ad una sedia nel bel mezzo di un studio televisivo in qualità di personaggio intervistato.
Dopo qualche secondo di riluttanza, Murphy capisce di essere inchiodato, di non avere via di scampo, di dover stare al gioco e di dover rivivere i ricordi del suo recente passato che lo hanno portato fino a li. Ed è qui che abbiamo la prova del fatto che Murphy ha un cuore e dei sentimenti.
Attraverso i suoi ricordi possiamo percepire il suo dolore per la perdita di Cassandra e per l’abbandono di Lucy. Lui riesce a connettersi con tutti (o quasi…) gli Zombie che si trova davanti e ha il potere di controllarli e fargli fare quello che vuole. Ma nel caso di Cassandra e Lucy il rapporto è molto più intenso. Anche se in modo diverso sono due sue creature e come tali è legato indissolubilmente a loro. Il suo sangue scorre nelle loro vene. Fanno parte di lui.
Murphy esprime in modo chiaro due sentimenti contrastanti che sta vivendo in questo momento: il primo è la sofferenza legata alla perdita delle sue due creature, il secondo è rappresentato dalla rabbia e dall'odio verso coloro che hanno permesso che diventasse il famoso e tanto desiderato meta-Zombie.
Ma torniamo al nostro meraviglioso Museo Zombie nel quale tutti vorremmo poter mettere piede.
Perché dopo la collezione delle locandine arriva quella che fa intuire a Murphy il pericolo che sta correndo nelle mani del Collector: Zombie tossico, Fito-Zombie, Zombie irradiato fino ad arrivare alla stanza degli Zombie famosi.
Non mi dilungherò tanto per non tediarvi, ma questa per me è stata l’apoteosi del piacere: vedere lo scrittore delle lunghe ed attese Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (ogni lettore potrà ben capire) incatenato per concludere la saga letteraria è un piacere immenso! Sul web tutti i fan ci scherzano su, George R.R. Martin non potrà finire nella tomba ne non prima di aver chiuso la saga fantasy che ha catturato milioni di persone in tutto il mondo.
Bellissimo il finale in cui Murphy chiede a Warren di promettergli che una volta in California non lo lascerà da solo. Murphy non è invincibile e ha dimostrato ancora una volta di essere umano con tutte le conseguenze che ne comporta.
Nella prima stagione lo abbiamo conosciuto come un vigliacco, un debole, un opportunista.
Il Murphy di questa seconda stagione è diverso. A meno che non riveli prima o poi il suo vero intento, come ho affermato nelle altre recensioni, ad oggi sono sempre più convinto del fatto che abbia accettato con coraggio il suo ruolo di salvatore dell’umanità.
Coraggio, ma allo stesso tempo terribile paura ed ansia di quello che potrebbe accadere una volta arrivato a destinazione in California. La sua paura la leggiamo nei ricordi di quando è stato utilizzato come cavia nel carcere da parte dei macellai del CDC.
E la leggiamo ancora dopo le torture subite dal folle che lo ha catturato, anche se in questo caso non per un bene superiore ma per puro ed irrefrenabile ego.
Con la risposta di Warren, ha avuto la conferma del fatto che ha bisogno dei suoi amici, non solo perché ha la garanzia di poter essere protetto ma soprattutto perché loro sono le uniche persone che non lo vedono unicamente come un mezzo per raggiungere un determinato scopo ma come un componente del gruppo.
Quando ho affermato che Murphy ha dato conferma di essere ancora umano, mi riferivo solo all'aspetto emotivo.
Già perché in “The Collector” c’è una interessante novità: scopriamo che Murphy si nutre di cervello umano esattamente come un normalissimo Zombie (o come i vari Hannibal della situazione). Su questo punto tornerò tra pochissimo.
Ottimo episodio nel quale ancora una volta possiamo apprezzare la fantastica caratterizzazione del personaggio di Murphy nonché le buonissime doti recitative di Keith Allan. Come dico sempre però una serie non si può reggere su un solo personaggio, dunque ammetto che mi piacerebbe vedere più Doc & company.
Unica pecca dell'episodio (ma andando proprio a trovare il pelo nell'uovo), è rappresentata dalla mancata occasione di sfruttare le ricerche del gruppo di Warren nella cittadina per mettere in piedi scene attive di inseguimenti/lotte contro gli Zombie.
Voto episodio: 9.
La Perla della Puntata di oggi si ricollega all'ultimo elemento analizzato in recensione. Ho scelto una delle scene iniziali che mi ha fatto scompisciare dalle risate: Murphy che desidera di mangiare il cervello in pappa di Doc.
Prima di lasciarvi, come di consueto, vi ricordiamo che per tutti gli aggiornamenti, news, foto e video, oltre che continuare seguirci su ZombieKB, vi consigliamo di entrare nella pagina Facebook Z Nation Italia dedicata alla serie TV.
Bene, ora tocca a voi darci il vostro parere sulla puntata.
Vi do come sempre appuntamento alla prossima settimana con il nuovo episodio di Z Nation.
A presto Zies!
Continuate a seguirci dopo il salto se siete curiosi e se anche voi volete condividere il vostro parere.
Era alta l’aspettativa per questo “The Collector”, innanzitutto perché avrei visto lo scrittore della mia saga letteraria preferita in versione Zombie (come anticipato in questa nostra news), e secondo, forse ancora più importante, perché sarebbe arrivato dopo un episodio che francamente mi aveva piuttosto deluso.
Sono state soddisfatte le mie aspettative? A pieno, anzi posso dire che le ha anche superate!
Questo probabilmente potrà essere considerato per certi versi un episodio a se stante, che non apporta grossi sviluppi per quanto riguarda la trama orizzontale della serie.
Z Nation di fatto è una serie TV la cui struttura prevede in ogni episodio una trama verticale, ossia quella narrazione che è slegata dalla trama principale dell’intera stagione. Ci sono però trame verticali e trame verticali.
Quella presente in “The Collector” è sicuramente una delle mie preferite di tutti gli episodi visti fino ad oggi.
“Il mio primo Zombie parlante. E’ come vedere un unicorno che caga diamanti”.
Eh si, ancora una volta dobbiamo dire tutti grazie a Citizen Z, che non si vede praticamente mai ma che quando fa qualcosa combina solo danni. Senza ombra di dubbio il grazie più grande glielo deve proprio Murphy che per l’ennesima volta cade sotto le grinfie del pazzo di turno che riconosce in lui l’ormai famosissimo esemplare unico e preziosissimo tra tutti gli Zombie.
Si tratta appunto del Collezionista di Zombie che per l’occasione ci porta all'interno del suo meraviglioso Museo Zombie: da bava alla bocca!
Insomma ammettiamolo, ci siamo un po’ tutti immedesimati nel pazzoide senza fare alcuna fatica in quanto la realtà è che lui ci somiglia davvero tanto. Sono infatti sicuro del fatto che la casa di qualcuno di voi sia un piccolo Museo Zombie.
Bè certo solo fino ad un certo punto…
La visita al museo si apre con la carrellata delle locandine dei film a tema Zombie: White Zombie, capostipite dei film americani sugli Zombie; I Walked with a Zombie, film che riprende la mitologia vudù haitiana; La Notte dei Morti Viventi, il primo film di George Romero, che per il Collezionista significa moltissimo, in quanto tutto per lui è cominciato da lì (vi dice niente??); e poi ancora L’Alba dei Morti Viventi, nella versione di Zack Snyder del 2004, film che Murphy adora e che definisce spaventoso e divertente.
Ad un certo punto si intravede anche la locandina di Wyrmwood, film australiano molto recente, sul quale non ci si sofferma, e va benissimo così visti i mostri sacri che lo precedono.
The Collector trasmette la sua incredibile passione per gli Zombie, analizzando le pellicole esattamente come faremo noi. Lo fa ad esempio parlando dei film di George Romero il quale non ha mai spiegato il motivo per cui gli Zombie resuscitino. “Il non sapere è molto più spaventoso.” Concordo pienamente con lui.
Tutto bellissimo fino a quando Murphy non si ritrova legato ad una sedia nel bel mezzo di un studio televisivo in qualità di personaggio intervistato.
Dopo qualche secondo di riluttanza, Murphy capisce di essere inchiodato, di non avere via di scampo, di dover stare al gioco e di dover rivivere i ricordi del suo recente passato che lo hanno portato fino a li. Ed è qui che abbiamo la prova del fatto che Murphy ha un cuore e dei sentimenti.
Attraverso i suoi ricordi possiamo percepire il suo dolore per la perdita di Cassandra e per l’abbandono di Lucy. Lui riesce a connettersi con tutti (o quasi…) gli Zombie che si trova davanti e ha il potere di controllarli e fargli fare quello che vuole. Ma nel caso di Cassandra e Lucy il rapporto è molto più intenso. Anche se in modo diverso sono due sue creature e come tali è legato indissolubilmente a loro. Il suo sangue scorre nelle loro vene. Fanno parte di lui.
Murphy esprime in modo chiaro due sentimenti contrastanti che sta vivendo in questo momento: il primo è la sofferenza legata alla perdita delle sue due creature, il secondo è rappresentato dalla rabbia e dall'odio verso coloro che hanno permesso che diventasse il famoso e tanto desiderato meta-Zombie.
Ma torniamo al nostro meraviglioso Museo Zombie nel quale tutti vorremmo poter mettere piede.
Perché dopo la collezione delle locandine arriva quella che fa intuire a Murphy il pericolo che sta correndo nelle mani del Collector: Zombie tossico, Fito-Zombie, Zombie irradiato fino ad arrivare alla stanza degli Zombie famosi.
Non mi dilungherò tanto per non tediarvi, ma questa per me è stata l’apoteosi del piacere: vedere lo scrittore delle lunghe ed attese Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (ogni lettore potrà ben capire) incatenato per concludere la saga letteraria è un piacere immenso! Sul web tutti i fan ci scherzano su, George R.R. Martin non potrà finire nella tomba ne non prima di aver chiuso la saga fantasy che ha catturato milioni di persone in tutto il mondo.
Bellissimo il finale in cui Murphy chiede a Warren di promettergli che una volta in California non lo lascerà da solo. Murphy non è invincibile e ha dimostrato ancora una volta di essere umano con tutte le conseguenze che ne comporta.
Nella prima stagione lo abbiamo conosciuto come un vigliacco, un debole, un opportunista.
Il Murphy di questa seconda stagione è diverso. A meno che non riveli prima o poi il suo vero intento, come ho affermato nelle altre recensioni, ad oggi sono sempre più convinto del fatto che abbia accettato con coraggio il suo ruolo di salvatore dell’umanità.
Coraggio, ma allo stesso tempo terribile paura ed ansia di quello che potrebbe accadere una volta arrivato a destinazione in California. La sua paura la leggiamo nei ricordi di quando è stato utilizzato come cavia nel carcere da parte dei macellai del CDC.
E la leggiamo ancora dopo le torture subite dal folle che lo ha catturato, anche se in questo caso non per un bene superiore ma per puro ed irrefrenabile ego.
Con la risposta di Warren, ha avuto la conferma del fatto che ha bisogno dei suoi amici, non solo perché ha la garanzia di poter essere protetto ma soprattutto perché loro sono le uniche persone che non lo vedono unicamente come un mezzo per raggiungere un determinato scopo ma come un componente del gruppo.
Quando ho affermato che Murphy ha dato conferma di essere ancora umano, mi riferivo solo all'aspetto emotivo.
Già perché in “The Collector” c’è una interessante novità: scopriamo che Murphy si nutre di cervello umano esattamente come un normalissimo Zombie (o come i vari Hannibal della situazione). Su questo punto tornerò tra pochissimo.
Ottimo episodio nel quale ancora una volta possiamo apprezzare la fantastica caratterizzazione del personaggio di Murphy nonché le buonissime doti recitative di Keith Allan. Come dico sempre però una serie non si può reggere su un solo personaggio, dunque ammetto che mi piacerebbe vedere più Doc & company.
Unica pecca dell'episodio (ma andando proprio a trovare il pelo nell'uovo), è rappresentata dalla mancata occasione di sfruttare le ricerche del gruppo di Warren nella cittadina per mettere in piedi scene attive di inseguimenti/lotte contro gli Zombie.
Voto episodio: 9.
La Perla della Puntata di oggi si ricollega all'ultimo elemento analizzato in recensione. Ho scelto una delle scene iniziali che mi ha fatto scompisciare dalle risate: Murphy che desidera di mangiare il cervello in pappa di Doc.
Prima di lasciarvi, come di consueto, vi ricordiamo che per tutti gli aggiornamenti, news, foto e video, oltre che continuare seguirci su ZombieKB, vi consigliamo di entrare nella pagina Facebook Z Nation Italia dedicata alla serie TV.
Bene, ora tocca a voi darci il vostro parere sulla puntata.
Vi do come sempre appuntamento alla prossima settimana con il nuovo episodio di Z Nation.
A presto Zies!