Vi sto per "parlare" di questo romanzo breve dark fantasy inviatoci, il cui titolo è "L'eroe delle Terre Morenti", scritto da Alberto Büchi, uscito anche in contemporanea negli Stati Uniti. E' sicuramente un libro diverso dai soliti a cui siamo abituati noi amanti degli Zombie, e non in senso negativo. E' molto intrigante ed appassionante, infatti quando inizi a leggerlo è difficile staccarsene. E questo è tipico di un bravo scrittore: attrarre l'attenzione dei suoi lettori in modo tale da farli "entrare" nel mondo da lui creato totalmente. Continuate a leggere se volete conoscere meglio il nostro giudizio.
L'Eroe del titolo (che vi avevamo presentato in questa precendente news) si presenta in realtà subito come un antieroe, ben lontano dall'idea del cavaliere senza macchia e senza paura che ci si aspetterebbe. E' difficile entrare in empatia con lui, anzi, all'inizio risulta vagamente antipatico e respingente per il lettore. E l'autore non fa nulla per renderlo "simpatico". Anche nel momento di suo massimo dolore, la cui descrizione ci potrebbe servire per empatizzare un pochno con lui, gli fa fare qualcosa di totalmente respingente.
Eppure, nello stesso tempo, non puoi fare a meno di seguirlo nel suo viaggio, perchè capisci subito che è la chiave che ti aprirà il mondo misteriorso in cui si muove tutto il racconto; perchè sai anche, istintivamente, che ha "ragione" ad essere così, e vuoi sapere perchè.
E' anche un libro abbastanza elaborato dal punto di vista intellettualle, pur senza essere "pesante". Sta di fatto che si "appoggia" a molte mitologie e credenze. C'è molta "religione" nel libro, nel senso soprattutto dell'idea di anima come un qualcosa che distingue ogni essere umano e che rimane anche sopo la morte dell'umano stesso.
L'autore usa anche mitologie fantasy, come cavalieri che prestano giuramento per una nobile e superiore causa, anche a costo di dare la loro vita per essa. Inoltre i combattimenti ed il mondo in cui il racconto si svolge sono tipici medioevali, sia per "cultura" che per le armi usate, come spade e tutte le altre armi bianche del periodo.
C'è anche una casta di "sacerdoti/maghi" che dovrebbero salvare il mondo ed i suoi abitanti, contattando gli dei.
Il bello è, però, che ci sono anche componenti fantascientifiche nell'opera, con un sole morente, connessione interdimensionali con altri mondi e civiltà, un misto di magia e scienza fuse insieme.
Di sicuro se cercate un libro "leggero" e dove gli Zombie la fanno da padroni, non è questo il caso. Qui gli Zombie sono una delle tante prove che l'Eroe ed il suo mondo devono affrontare. Sono, anzi, addirittura uan sua valvola di sfogo per la frustazione che prova quando tutto ciò in cui crede e si basa la sua vita gli crolla intorno.
La scrittura è piacevole e scorrevole, nonostante le tematiche tattate nel libro non sempre lo siano. L'editing è ottimo, una cosa non proprio comune in questo periodo.
Per i miei gusti personali ha un solo difetto realmente fastidioso. L'autore usa il sesso per complicare ulteriormente la stratificazione caratteriale del suo protagonista, senza una reale necessità (è già complicato di per sè un bel po') ma, soprattutto, come "arma" per scioccare il lettore, anche in punti dove, secondo me, è superfluo (arriva addirittura vicino alla pedofilia). Questo non perchè io sia puritana, per carità, ma ritengo che il sesso andrebbe usato per migliorare la descrizione ed integrare una storia ed un personaggio, non per lasciare a bocca aperta il lettore, oltretutto distraendolo per un po' da ciò che è fondamentale nella storia raccontata.
A parte ciò, è un libro che consiglio certamente di leggere e di sicuro il finale vi sorprenderà, così come ha fatto con me, un altro grosso punto a suo favore.
L'Eroe del titolo (che vi avevamo presentato in questa precendente news) si presenta in realtà subito come un antieroe, ben lontano dall'idea del cavaliere senza macchia e senza paura che ci si aspetterebbe. E' difficile entrare in empatia con lui, anzi, all'inizio risulta vagamente antipatico e respingente per il lettore. E l'autore non fa nulla per renderlo "simpatico". Anche nel momento di suo massimo dolore, la cui descrizione ci potrebbe servire per empatizzare un pochno con lui, gli fa fare qualcosa di totalmente respingente.
Eppure, nello stesso tempo, non puoi fare a meno di seguirlo nel suo viaggio, perchè capisci subito che è la chiave che ti aprirà il mondo misteriorso in cui si muove tutto il racconto; perchè sai anche, istintivamente, che ha "ragione" ad essere così, e vuoi sapere perchè.
E' anche un libro abbastanza elaborato dal punto di vista intellettualle, pur senza essere "pesante". Sta di fatto che si "appoggia" a molte mitologie e credenze. C'è molta "religione" nel libro, nel senso soprattutto dell'idea di anima come un qualcosa che distingue ogni essere umano e che rimane anche sopo la morte dell'umano stesso.
L'autore usa anche mitologie fantasy, come cavalieri che prestano giuramento per una nobile e superiore causa, anche a costo di dare la loro vita per essa. Inoltre i combattimenti ed il mondo in cui il racconto si svolge sono tipici medioevali, sia per "cultura" che per le armi usate, come spade e tutte le altre armi bianche del periodo.
C'è anche una casta di "sacerdoti/maghi" che dovrebbero salvare il mondo ed i suoi abitanti, contattando gli dei.
Il bello è, però, che ci sono anche componenti fantascientifiche nell'opera, con un sole morente, connessione interdimensionali con altri mondi e civiltà, un misto di magia e scienza fuse insieme.
Di sicuro se cercate un libro "leggero" e dove gli Zombie la fanno da padroni, non è questo il caso. Qui gli Zombie sono una delle tante prove che l'Eroe ed il suo mondo devono affrontare. Sono, anzi, addirittura uan sua valvola di sfogo per la frustazione che prova quando tutto ciò in cui crede e si basa la sua vita gli crolla intorno.
La scrittura è piacevole e scorrevole, nonostante le tematiche tattate nel libro non sempre lo siano. L'editing è ottimo, una cosa non proprio comune in questo periodo.
Per i miei gusti personali ha un solo difetto realmente fastidioso. L'autore usa il sesso per complicare ulteriormente la stratificazione caratteriale del suo protagonista, senza una reale necessità (è già complicato di per sè un bel po') ma, soprattutto, come "arma" per scioccare il lettore, anche in punti dove, secondo me, è superfluo (arriva addirittura vicino alla pedofilia). Questo non perchè io sia puritana, per carità, ma ritengo che il sesso andrebbe usato per migliorare la descrizione ed integrare una storia ed un personaggio, non per lasciare a bocca aperta il lettore, oltretutto distraendolo per un po' da ciò che è fondamentale nella storia raccontata.
A parte ciò, è un libro che consiglio certamente di leggere e di sicuro il finale vi sorprenderà, così come ha fatto con me, un altro grosso punto a suo favore.